A7OM1
LUCA PEDEFERRI CONTEMPORARY PROJECT (Pier Panzeri, Lionello Colombo, Enrico Fagnoni, Mauro Gnecchi, Marco Menaballi, Luca Pedeferri, Fausto Tagliabue)
Pier Panzeri _ chitarre
Lionello (Lello) Colombo _ sax tenore _ sax soprano _ strumenti a fiato etnici _ pietra ollare
Enrico Fagnoni _ basso elettrico
Mauro Gnecchi _ percussioni _ timpani sinfonici
Luca Pedeferri _ fisarmonica
Fausto Tagliabue _ tromba _ filicorno _ percussioni
Terzo album per Setola di Maiale del combo di Luca Pedeferri. Il disco è stato registrato a Esino Lario nel luglio 2022. La musica è liberamente ispirata dal famoso brano dei Pink Floyd ed esprime molto bene la differenza tra il (non)lavoro di una cover band ed un gruppo ispirato e creativo. Il titolo "A7OM1" è un gioco di parole tra "atom" e "71", l'anno in cui il pezzo veniva suonato dal vivo e che è il riferimento a questa versione liberamente ispirata dal gruppo di Pedeferri.
"(...) Come si giudica la modernità di una musica? E’ possibile affrontare con rispetto e intelligenza la musica del passato? Sono interrogativi che si aprono dopo aver ascoltato questo A70M1 che rientra nella progettualità di un gruppo di musicisti riuniti da Luca Pedeferri. L’idea è quella di una revisione personale di un classico dei Pink Floyd, il famoso Atom Heart Mother nella sua versione discografica del 1971, evitando le pastoie di una sterile riproposizione da cover grazie soprattutto all’innesto quasi generalizzato della libera improvvisazione; in verità qui sono presentate due versioni, con la seconda che è pesantemente invischiata nelle culture dub tramite due disk-jockeys, ossia dj Mena e Rwrk.
Per quanto concerne la prima versione, Improvisation Freely Insipired By Atom Heart Mother (Pink Floyd) As Performed In 1971, il gruppo ha seguito un istinto musicale, ossia ha cercato di trasporre il dna del brano pinkfloydiano nel jazz e nella free improvisation. Quali erano gli elementi del dna di Atom Heart Mother? Certamente alcuni attacchi, le propulsioni di basso (propedeutiche e di sviluppo), le ‘sospensioni’ dovute alla produzione (le esalazioni percussive, la gestione delle pause, etc.), anche alcuni climax che versano nell’alterazione; questa versione, perciò, ne riprende le sensazioni senza far ricorso a elettronica o a congegni post produttivi e quindi ci fa ascoltare le strane vibrazioni di fisarmonica (Pedeferri), gli impulsi non regolari del basso elettrico (Fagnoni), una fluorescenza di istinti jazz e improvvisativi dei fiati (Colombo ai sax e Tagliabue agli ottoni), dei percorsi empatici delle percussioni (soprattutto dei wood blocks e del timpani), nonché una consistenza mista con il rock per la chitarra (Panzeri), che si offrono alla godibilità dell’ascolto interagendo (saltuariamente) con alcune riprese del motivo di base pinkfloydiano. La seconda immersione, Atom Earth Fader, è impossibilitata ad assorbire gli elementi del rock, perciò risulta quasi estranea alla materia pinkfloydiana. Anche qui, vale il discorso del dna catapultato in una realtà dub.
La risposta alle due domande fatte all’inizio è complicata ma non impossibile. L’operazione del Pedeferri Group esalta i poteri della creazione istantanea, gli stessi che hanno sorretto gran parte del miglior progressive dei settanta: anche in quei casi era chiaro ed utile soffermarsi sulle parti improvvisate. Se pensiamo all’ultimo Melhdau, per esempio, otteniamo una conferma eclatante che si può costruire un prodotto magnifico di risulta, coniugando il progressive e un’idiomaticità che risente dei propri ‘polimeri’ organici; la performance del Pedeferri Group si avvicina ad un concetto di rielaborazione della musica che può funzionare lasciando che i generi calcati diventino magneti di nuova bontà musicale." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Improvisation Freely Insipired By Atom Heart Mother (Pink Floyd) As Performed In 1971 _ 45:42
02 _ Atom Earth Fader (Innadub Dj Mena/Rwris) 18:46
(C) + (P) 2023
Pier Panzeri _ guitars
Lionello (Lello) Colombo _ tenor sax _ soprano sax _ ethnic reeds _ soapstone
Enrico Fagnoni _ electric bass
Mauro Gnecchi _ percussions _ symphonic timpani
Luca Pedeferri _ accordion
Fausto Tagliabue _ trumpet _ flugelhorn _ percussions
Third album for Setola di Maiale by Luca Pedeferri's combo. The album was recorded in Esino Lario in July 2022. The music is freely inspired by the famous Pink Floyd piece and expresses very well the difference between the (un)work of a cover band and an inspired and creative group. The title "A7OM1" is a play on words between "atom" and "71", the year in which the piece was played live and which is the reference to this version freely inspired by Pedeferri's group.
"(...) Come si giudica la modernità di una musica? E’ possibile affrontare con rispetto e intelligenza la musica del passato? Sono interrogativi che si aprono dopo aver ascoltato questo A70M1 che rientra nella progettualità di un gruppo di musicisti riuniti da Luca Pedeferri. L’idea è quella di una revisione personale di un classico dei Pink Floyd, il famoso Atom Heart Mother nella sua versione discografica del 1971, evitando le pastoie di una sterile riproposizione da cover grazie soprattutto all’innesto quasi generalizzato della libera improvvisazione; in verità qui sono presentate due versioni, con la seconda che è pesantemente invischiata nelle culture dub tramite due disk-jockeys, ossia dj Mena e Rwrk.
Per quanto concerne la prima versione, Improvisation Freely Insipired By Atom Heart Mother (Pink Floyd) As Performed In 1971, il gruppo ha seguito un istinto musicale, ossia ha cercato di trasporre il dna del brano pinkfloydiano nel jazz e nella free improvisation. Quali erano gli elementi del dna di Atom Heart Mother? Certamente alcuni attacchi, le propulsioni di basso (propedeutiche e di sviluppo), le ‘sospensioni’ dovute alla produzione (le esalazioni percussive, la gestione delle pause, etc.), anche alcuni climax che versano nell’alterazione; questa versione, perciò, ne riprende le sensazioni senza far ricorso a elettronica o a congegni post produttivi e quindi ci fa ascoltare le strane vibrazioni di fisarmonica (Pedeferri), gli impulsi non regolari del basso elettrico (Fagnoni), una fluorescenza di istinti jazz e improvvisativi dei fiati (Colombo ai sax e Tagliabue agli ottoni), dei percorsi empatici delle percussioni (soprattutto dei wood blocks e del timpani), nonché una consistenza mista con il rock per la chitarra (Panzeri), che si offrono alla godibilità dell’ascolto interagendo (saltuariamente) con alcune riprese del motivo di base pinkfloydiano. La seconda immersione, Atom Earth Fader, è impossibilitata ad assorbire gli elementi del rock, perciò risulta quasi estranea alla materia pinkfloydiana. Anche qui, vale il discorso del dna catapultato in una realtà dub.
La risposta alle due domande fatte all’inizio è complicata ma non impossibile. L’operazione del Pedeferri Group esalta i poteri della creazione istantanea, gli stessi che hanno sorretto gran parte del miglior progressive dei settanta: anche in quei casi era chiaro ed utile soffermarsi sulle parti improvvisate. Se pensiamo all’ultimo Melhdau, per esempio, otteniamo una conferma eclatante che si può costruire un prodotto magnifico di risulta, coniugando il progressive e un’idiomaticità che risente dei propri ‘polimeri’ organici; la performance del Pedeferri Group si avvicina ad un concetto di rielaborazione della musica che può funzionare lasciando che i generi calcati diventino magneti di nuova bontà musicale." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Improvisation Freely Insipired By Atom Heart Mother (Pink Floyd) As Performed In 1971 _ 45:42
02 _ Atom Earth Fader (Inna Dub Dj Mena/Rwrk) 18:46
(C) + (P) 2023