WE REMEMBER GIANNI
I PAESANI FEAT. MICHEL GODARD (Donato Console, Vittorino Curci, Gianni Console, Valerio Fusillo, Adolfo La Volpe, Pierpaolo Martino, Walter Forestiere, Michel Godard)
CD digisleeve 6 pagine
Donato Console _ flauto
Vittorino Curci _ sassofoni
Gianni Console _ sassofoni
Valerio Fusillo _ mandolino
Adolfo La Volpe _ chitarra
Pierpaolo Martino _ contrabbasso
Walter Forestiere _ batteria
Michel Godard _ tuba _ serpentone
Registrazione dedicata alla memoria di Gianni Lenoci (1963-2019), pianista, compositore e professore al Conservatorio di Monopoli. Il disco è stato registrato a Noci (Bari) il 19 Febbraio 2023 presso lo studio di registrazione Vinyl Sound, mixing di Niki Intini. Tutte le composizioni sono de I Paesani tranne Finale e Carolina (Gianni Console), Bells And Vertical Thoughts (Vittorino Curci) e Al Olvidar Un Sueño (Adolfo La Volpe). Riproponiamo qui un breve e illuminato testo di Gianni Lenoci, pubblicato in una intervista rilasciata a Jazz From Italy e riproposto da Percorsi Musicali nel 2011: ”Dal mio punto di vista, la maggior parte dei musicisti di jazz italiani e non (in particolare quelli più in vista e che quindi dovrebbero essere di esempio) non fa jazz ma semplice pop music. O perlomeno usano procedure jazzistiche per improvvisare ornamenti su canzoncine et similia. Ma il risultato estetico (ed anche l’atteggiamento etico, perchè no?) è prossimo al pop. In realtà tutto ciò non fa altro che celebrarne il disamore e l’estinzione (del jazz). Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Capisco perfettamente che questa formula pop è remunerativa in termini economici, ma credo sia limitante dal punto di vista della propria ricerca estetica e dei contributi che si possono dare a quest’Arte. L’importante è che ogni fiume scorra nel proprio letto. Capisco che il postmodernismo ha contribuito a mischiare “l’alto” con il “basso”, ma ora più che mai credo che si debba prendere coscienza dei limiti di questa visione. Da parte di molti c’è stata una sorta di rimozione collettiva verso il jazz nella sua componente di ricerca, o comunque c’è un atteggiamento acritico verso la Storia. Se l’ultimo Coltrane (solo per fare un esempio) ha portato il linguaggio in una certa area 40 anni fa, forse è il caso di rifletterci e non rimuovere il tutto come se fosse stato il sogno di un pazzo visionario. Il valore sociale di un’artista risiede nel suo diritto ad essere esoterico”.
"(...) Dedicato al compianto Gianni Lenoci. I Paesani si incontrano con Michel Godard. Prima di esprimere un parere su questa registrazione avvenuta a Noci nel febbraio del 2023, voglio ringraziare Giust e gli amici pugliesi per aver citato un passo estetico di Gianni sulla condizione del jazz, affermazioni che ebbero spazio immediatamente su questa rivista quando inspiegabilmente all’epoca pochissime testate giornalistiche sembravano curarsi di lui (le dichiarazioni di Gianni venivano da Jazz from Italy). Oggi, a distanza di 13 anni, quelle parole di avversione e di ammonimento sono sempre più vere e non ci sono referendum o festivals che possono bastare di fronte ad un imperioso degrado (come diceva Gianni, un degrado consumato nella ricerca strumentale e relazionale, nonché nelle responsabilità sociali dell’artista).
Godard non ha bisogno di presentazioni, è un solista di tuba eccellente, spesso dalle visuali trasversali (musica classica, jazz, musica improvvisata, opere imparentate con il prog rock, danza, etc.) e con l’area barese della Puglia ha un feeling particolare, qualcosa che ha avuto modo di materializzarsi musicalmente già nel 1998 con una residenza a Castel del Monte, famoso castello fatto costruire da Federico II di Svevia in epoca medievale e la cui funzione è ancora oggi un grande mistero. Stavolta l’approccio musicale è differente e sbilanciato sull’improvvisazione, con I Paesani che offrono una ‘navigazione’ a vista, oscillando in quell’area cangiante/comunicante che sistema vicini tendenze avant-progressive e improvvisazione libera: Finale, con il dna nascosto di Gianni Console, è per esempio un validissimo interlocutore della prima specie, mentre Via con la pubblicità! o Un Prisma Triangolare Rifrangente, con lo stantuffo e l’abrasione armonica di Godard, è materia pregiata della seconda specie.
Sulla bravura e coesione del gruppo non c’è discussione, la musica di We Remember Gianni scivola via benissimo con gli interventi dei musicisti che propongono una brillante esposizione degli stimoli musicali, qualcosa che è frutto di una discussione preventiva all’esecuzione e che incredibilmente, in dosi ampie, tiene dentro quell’esoterismo richiesto da Lenoci." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Finale 3:51
02 _ Bells And Vertical Thoughts 6:00
03 _ Via Con La Pubblicità! 4:40
04 _ Un Pezzo Molto Commerciale 9:55
05 _ L’Inverno Dei Lupi 4:22
06 _ Al Olvidar Un Sueño 5:33
07 _ Un Prisma Triangolare Rifrangente 10:04
08 _ Carolina 6:00
(C) + (P) 2023
CD digisleeve 6 pages
Donato Console _ flute
Vittorino Curci _ saxophones
Gianni Console _ saxophones
Valerio Fusillo _ mandolin
Adolfo La Volpe _ guitar
Pierpaolo Martino _ double bass
Walter Forestiere _ drums
Michel Godard _ tuba _ serpent
Recording dedicated to the memory of Gianni Lenoci (1963-2019), pianist, composer and professor at the Monopoli Conservatory. The CD was recorded in Noci (Bari) on February 19, 2023 at the Vinyl Sound recording studio, mixing by Niki Intini. All the compositions are by I Paesani except Finale and Carolina (Gianni Console), Bells And Vertical Thoughts (Vittorino Curci) and Al Olvidar Un Sueño (Adolfo La Volpe). We repropose here a brief and enlightened text by Gianni Lenoci, published in an interview given to Jazz From Italy and reproposed by Percorsi Musicali in 2011: "From my point of view, the majority of Italian and non-Italian jazz musicians (especially the more in sight and which therefore should be an example) does not play jazz but simple pop music. Or at least they use jazz procedures to improvise ornaments on ditties and the like. But the aesthetic result (and also the ethical attitude, why not?) is close to pop. In reality, all this does is celebrate the lack of love and the extinction (of jazz). I defy anyone to prove otherwise. I perfectly understand that this pop formula is profitable in economic terms, but I think it is limiting from the point of view of one's aesthetic research and the contributions that can be made to this Art. The important thing is that each river flows in its own bed. I understand that postmodernism has contributed to mixing "high" with "low", but now more than ever I believe that we must become aware of the limits of this vision. On the part of many there has been a sort of collective removal towards jazz in its research component, or in any case there is an uncritical attitude towards history. If the last Coltrane (just to give an example) brought language to a certain area 40 years ago, perhaps it is appropriate to reflect on it and not remove everything as if it had been the dream of a crazy visionary. The social value of an artist lies in her right to be esoteric".
"(...) Dedicato al compianto Gianni Lenoci. I Paesani si incontrano con Michel Godard. Prima di esprimere un parere su questa registrazione avvenuta a Noci nel febbraio del 2023, voglio ringraziare Giust e gli amici pugliesi per aver citato un passo estetico di Gianni sulla condizione del jazz, affermazioni che ebbero spazio immediatamente su questa rivista quando inspiegabilmente all’epoca pochissime testate giornalistiche sembravano curarsi di lui (le dichiarazioni di Gianni venivano da Jazz from Italy). Oggi, a distanza di 13 anni, quelle parole di avversione e di ammonimento sono sempre più vere e non ci sono referendum o festivals che possono bastare di fronte ad un imperioso degrado (come diceva Gianni, un degrado consumato nella ricerca strumentale e relazionale, nonché nelle responsabilità sociali dell’artista).
Godard non ha bisogno di presentazioni, è un solista di tuba eccellente, spesso dalle visuali trasversali (musica classica, jazz, musica improvvisata, opere imparentate con il prog rock, danza, etc.) e con l’area barese della Puglia ha un feeling particolare, qualcosa che ha avuto modo di materializzarsi musicalmente già nel 1998 con una residenza a Castel del Monte, famoso castello fatto costruire da Federico II di Svevia in epoca medievale e la cui funzione è ancora oggi un grande mistero. Stavolta l’approccio musicale è differente e sbilanciato sull’improvvisazione, con I Paesani che offrono una ‘navigazione’ a vista, oscillando in quell’area cangiante/comunicante che sistema vicini tendenze avant-progressive e improvvisazione libera: Finale, con il dna nascosto di Gianni Console, è per esempio un validissimo interlocutore della prima specie, mentre Via con la pubblicità! o Un Prisma Triangolare Rifrangente, con lo stantuffo e l’abrasione armonica di Godard, è materia pregiata della seconda specie.
Sulla bravura e coesione del gruppo non c’è discussione, la musica di We Remember Gianni scivola via benissimo con gli interventi dei musicisti che propongono una brillante esposizione degli stimoli musicali, qualcosa che è frutto di una discussione preventiva all’esecuzione e che incredibilmente, in dosi ampie, tiene dentro quell’esoterismo richiesto da Lenoci." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Finale 3:51
02 _ Bells And Vertical Thoughts 6:00
03 _ Via Con La Pubblicità! 4:40
04 _ Un Pezzo Molto Commerciale 9:55
05 _ L’Inverno Dei Lupi 4:22
06 _ Al Olvidar Un Sueño 5:33
07 _ Un Prisma Triangolare Rifrangente 10:04
08 _ Carolina 6:00
(C) + (P) 2023