FORME E RACCONTI
MARCO BELLAFIORE
CD digipack 6 pagine
Marco Bellafiore _ contrabbasso _ elettronica
Giovane musicista di Ivrea, Marco Bellafiore presenta qui un album di solo contrabbasso ed elettronica, una elettronica che però mai predomina la musica che è ricca di suggestioni e idee. Registrato in casa tra aprile e maggio 2020 e mixato e masterizzato ad agosto dello stesso anno. Il musicista Ferruccio Spinetti così descrive il disco nelle note di copertina: "Trasformare un periodo buio, un periodo di cui si parlerà nei libri di storia tra 30 anni; in una sola parola, trasformare il tremendo lockdown del 2020 in un momento di bellezza e di grande ispirazione artistica. È quello che è successo a Marco, giovane e talentuoso contrabbassista che ho avuto la possibilità di scoprire qualche anno fa a Torino. Ho sempre amato la ricerca sullo strumento, in particolare sul contrabbasso che troppo spesso viene sottovalutato per le sue possibilità espressive, timbriche e dinamiche. Ecco, in tutte le 7 tracce del disco si percepisce la voglia di ricerca, di sperimentazione; anche attraverso l’elettronica utilizzata con molta eleganza e sempre al servizio della musica, non per avere semplicemente degli “effetti speciali” per stupire l'ascoltatore."
Per maggiori informazioni: www.marcobellafiore.bandcamp.com
"(...) Cd notevole il solitario Forme e Racconti (Setola di Maiale) del trentenne piemontese Marco Bellafiore che, forte dei servigi dell’elettronica, confeziona un lavoro originale e ardito, senza per questo mai scadere in un eccesso di cerebralità." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica, 2022.
"(...) Costruito nel periodo del Covid è invece Forme e Racconti del giovane contrabbassista Marco Bellafiore. La filosofia del lavoro è che il contrabbasso può essere selezionato nei suoi timbri, nelle sue linee melodiche o nelle sue propulsioni e poi ricomposto grazie alle sovrapposizioni e ai loops che dominano il fissaggio degli elementi. Mediante questa azione si formano brillanti escursioni espressive, direi dal piglio post-moderno, che contengono da una parte ottimi espedienti nell’assemblaggio e dall’altra una probabilità ampia di affermarsi anche di fronte ad un pubblico meno preparato: prendete, per esempio, l’andamento di Wormhole che struttura gli elementi (la melodia in glissando, i loops in up-tempo, i mascheramenti/rimescolamenti dei timbri con l’elettronica, etc.) senza farsi scrupolo di presentare uno sghembo pool di note dall’influenza morriconiana; c’è anche un riferimento orientale in Honshirabe che, lontano da qualsiasi filtro sintetico, cerca di cogliere attraverso l’avvicinamento alle scale, l’essenza della pratica del respiro del karma, che nel funesto periodo del covid è stato probabilmente una guida sulla tenuta psicologica, dal momento che la conoscenza delle sue leggi insegnava ad accettare l’accaduto e porsi in una relazione benefica per il futuro, quanto poi è avvertibile con chiarezza nella conclusione felice della successiva The Moon was a slice of lemon. Nel finale, in It wasn’t so bad at all, il contrabbasso è un austero conduttore di speranza ed il luogo in cui si può apprezzare un’influenza, perché si materializza a suo modo l’ombra di Charlie Haden, soprattutto quella dei cieli del Missouri." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
"(...) Conoscevamo il giovane contrabbassista Marco Bellafiore, Ivrea 1992, per gli ottimi lavori pubblicati con il quartetto avant-jazz Satoyama (...). Con Forme E Racconti Bellafiore si spinge ancora oltre nella sua personale ricerca, con un album di contrabbasso ed elettronica in solo, una serie di composizioni originali prodotte per Setola Di Maiale, la prestigiosa etichetta di Pordenone fondata nel 1993 da Stefano Giust. Il disco si apre con “Market”, brano magnifico di solo contrabbasso che detta il mood interno ai sei pezzi a seguire (45 minuti in totale), un tempo in 4/4 spezzato su una melodia di rara bellezza suonata con l’archetto. Sovraincisioni mai esasperate, l’uso di un’elettronica calda, non preponderante, sfruttando a pieno il potenziale armonico del contrabbasso: queste cose insieme sono la cifra stilistica che tengono insieme queste sette composizioni aliene. I quasi nove minuti del secondo pezzo, “Caronte”, si svolgono con sapienza Weberiana e diciamolo subito, se un “colpo” mi è venuto ascoltandolo è proprio perché era dai tempi dei primi dischi ECM del contrabbassista tedesco Eberhard Weber che non mi capitava di ascoltare il grande cordofono suonare in modo così poetico come in questo brano (l’immagine che ho in mente è quella di un elefante che danza!) ma poi, attenzione, si passa al frenetico ed elettronico “Wormhole”, dove l’atmosfera si fa decisamente inquieta. “Honshirabe” è astratta, elegiaca con l’archetto di Bellafiore che sfiora le corde con sapienza assoluta mettendo in risalto la qualità tecnica dell’esecutore, come dire, anni di studio presso il Conservatorio di Torino alla corte di Furio Di Castri sono ben valsi la pena! “The Moon Was A Slice Of Lemon” è un pezzo cantabile, gioioso, quasi commovente. “Ritual” ritorna sul tema dell’incipit “Market” in maniera più scarna e dolente, per aprirsi infine ai dodici minuti di “It Wasn’t So Bad At All”, dove la composizione si fa estatica, astratta, per poi muovere verso spazi interiori profondi e finire con una citazione tanto nota quanto sorprendente, che non riveleremo qui. Potendo ma soprattutto volendo questo Forme E Racconti in modalità deep listening è davvero una gran bella sorpresa." Toni De Martino, The New Noise, 2023.
"(...) As unwelcome as the covid lockdowns were, they had the unintended consequence of inspiring some fine work from artists forced to rely on nothing but what was immediately available at hand. Italian double bassist Marco Bellafiore’s Forme e Racconti, a home-recorded solo album created in isolation in 2020, is one such work.
The tracks on Forme e Racconti were created by looping and layering Bellafiore’s multiple double bass parts into solidly constructed compositions. The emphasis throughout is on song, where Bellafiore shows a gift for crafting harmonically taut, multilevel structures from relatively spare materials. The undergirding for many of the tracks comes by way of pizzicato phrases looped into propulsive ostinati or brief chord cycles; on several pieces Bellafiore adds percussion by tapping rhythmic patterns on the body of the instrument. On top of it all Bellafiore layers a liquid, arco lead or a punchy, rapid pizzicato.
The seven pieces cover a wide expressive range. For example, the brightly lyrical opener is followed by a track focused on darker and more abstract timbres, which itself is followed by the reverb-and-tremolo expanses of a quasi-Western soundtrack. The sparsest piece in the set is the traditional Japanese shakuhachi melody Honshirabe, in which Bellafiore draws startlingly breath-like sounds with the bow. The closing piece, the twelve-minute-long It Wasn’t so Bad at All, creates an emotionally moving atmosphere with a slowly drifting bowed line that gives way to a freer, more active, yet still-introspective, pizzicato soliloquy." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2022.
"(...) De jonge Italiaanse bassist Marco Bellafiore verwerkte op zijn manier in zijn home studio de isolatiefrustraties van de eerste lockdown. Een indrukwekkend staaltje van het unificeren tussen de akoestische en elektronische dimensies.
Met de openingstrack ‘The Market’ etaleert hij meteen zijn werkwijze. Repetitieve loops zijn vastgeklit aan een toch wel indrukwekkend pizzicatospel onderbouwd met een elektronisch tapijt waarin melodieuze contouren verweven zitten. De naadloze symbiose van onderscheiden werelden.
Bovendien vloeien de zeven nummers op verhalende wijze in elkaar zodat we kunnen spreken van een muzikale reis naar verre onbekende regionen waar levensritmen door andere waarden dan de zuiver commerciële bepaald worden. Een trip die wel wat gevaren inhoudt zoals blijkt uit een aantal sinistere passages (‘Wormhole’!). Met als hoogtepunten het Japanse ‘Honshirable’ (waarin de bassist de rol van muezzin op zich neemt) en het melancholische ‘The moon was a slice of lemon’ dat barst van poëtische zeggingskracht.
Gebracht in digipack met een hoestekening van Simone Ravo wiens stijl aanleunt bij deze van Juan Miró." Georges Tonla Briquet, Jazz'Halo, 2022.
01 _ The Market 4:30
02 _ Caronte 8:50
03 _ Wormhole 6:58
04 _ Honshirabe 5:24
05 _ The Moon was a slice of lemon 4:14
06 _ Ritual 3:52
07 _ It wasn’t so bad at all 12:12
(C) + (P) 2022
CD digipack 6 pages
Marco Bellafiore _ double bass _ electronics
Young musician from Ivrea, Marco Bellafiore presents here an album of double bass and electronics, an electronic that never dominates the music that is rich in suggestions and ideas. Recorded at home between April and May 2020 and mixed and mastered in August of the same year. Musician Ferruccio Spinetti describes the album as follows in the liner notes: "Transforming a dark period, a period that will be talked about in the history books in the next 30 years; in one word, transform the tremendous lockdown of 2020 into a moment of beauty and of great artistic inspiration. This is what happened to Marco, a young and talented double bass player whom I had the opportunity to discover a few years ago in Turin. I have always loved the research on the instrument, in particular on the double bass which too often is underestimated for his expressive, timbral and dynamic possibilities. Here, in all the 7 tracks of the disc you can perceive the desire for research, experimentation; also through the electronics used with great elegance and always at the service of music, not for simply have "special effects" to amaze the listener."
For more info: www.marcobellafiore.bandcamp.com
"(...) As unwelcome as the covid lockdowns were, they had the unintended consequence of inspiring some fine work from artists forced to rely on nothing but what was immediately available at hand. Italian double bassist Marco Bellafiore’s Forme e Racconti, a home-recorded solo album created in isolation in 2020, is one such work.
The tracks on Forme e Racconti were created by looping and layering Bellafiore’s multiple double bass parts into solidly constructed compositions. The emphasis throughout is on song, where Bellafiore shows a gift for crafting harmonically taut, multilevel structures from relatively spare materials. The undergirding for many of the tracks comes by way of pizzicato phrases looped into propulsive ostinati or brief chord cycles; on several pieces Bellafiore adds percussion by tapping rhythmic patterns on the body of the instrument. On top of it all Bellafiore layers a liquid, arco lead or a punchy, rapid pizzicato.
The seven pieces cover a wide expressive range. For example, the brightly lyrical opener is followed by a track focused on darker and more abstract timbres, which itself is followed by the reverb-and-tremolo expanses of a quasi-Western soundtrack. The sparsest piece in the set is the traditional Japanese shakuhachi melody Honshirabe, in which Bellafiore draws startlingly breath-like sounds with the bow. The closing piece, the twelve-minute-long It Wasn’t so Bad at All, creates an emotionally moving atmosphere with a slowly drifting bowed line that gives way to a freer, more active, yet still-introspective, pizzicato soliloquy." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2022.
"(...) De jonge Italiaanse bassist Marco Bellafiore verwerkte op zijn manier in zijn home studio de isolatiefrustraties van de eerste lockdown. Een indrukwekkend staaltje van het unificeren tussen de akoestische en elektronische dimensies.
Met de openingstrack ‘The Market’ etaleert hij meteen zijn werkwijze. Repetitieve loops zijn vastgeklit aan een toch wel indrukwekkend pizzicatospel onderbouwd met een elektronisch tapijt waarin melodieuze contouren verweven zitten. De naadloze symbiose van onderscheiden werelden.
Bovendien vloeien de zeven nummers op verhalende wijze in elkaar zodat we kunnen spreken van een muzikale reis naar verre onbekende regionen waar levensritmen door andere waarden dan de zuiver commerciële bepaald worden. Een trip die wel wat gevaren inhoudt zoals blijkt uit een aantal sinistere passages (‘Wormhole’!). Met als hoogtepunten het Japanse ‘Honshirable’ (waarin de bassist de rol van muezzin op zich neemt) en het melancholische ‘The moon was a slice of lemon’ dat barst van poëtische zeggingskracht.
Gebracht in digipack met een hoestekening van Simone Ravo wiens stijl aanleunt bij deze van Juan Miró." Georges Tonla Briquet, Jazz'Halo, 2022.
"(...) Costruito nel periodo del Covid è invece Forme e Racconti del giovane contrabbassista Marco Bellafiore. La filosofia del lavoro è che il contrabbasso può essere selezionato nei suoi timbri, nelle sue linee melodiche o nelle sue propulsioni e poi ricomposto grazie alle sovrapposizioni e ai loops che dominano il fissaggio degli elementi. Mediante questa azione si formano brillanti escursioni espressive, direi dal piglio post-moderno, che contengono da una parte ottimi espedienti nell’assemblaggio e dall’altra una probabilità ampia di affermarsi anche di fronte ad un pubblico meno preparato: prendete, per esempio, l’andamento di Wormhole che struttura gli elementi (la melodia in glissando, i loops in up-tempo, i mascheramenti/rimescolamenti dei timbri con l’elettronica, etc.) senza farsi scrupolo di presentare uno sghembo pool di note dall’influenza morriconiana; c’è anche un riferimento orientale in Honshirabe che, lontano da qualsiasi filtro sintetico, cerca di cogliere attraverso l’avvicinamento alle scale, l’essenza della pratica del respiro del karma, che nel funesto periodo del covid è stato probabilmente una guida sulla tenuta psicologica, dal momento che la conoscenza delle sue leggi insegnava ad accettare l’accaduto e porsi in una relazione benefica per il futuro, quanto poi è avvertibile con chiarezza nella conclusione felice della successiva The Moon was a slice of lemon. Nel finale, in It wasn’t so bad at all, il contrabbasso è un austero conduttore di speranza ed il luogo in cui si può apprezzare un’influenza, perché si materializza a suo modo l’ombra di Charlie Haden, soprattutto quella dei cieli del Missouri." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
"(...) Cd notevole il solitario Forme e Racconti (Setola di Maiale) del trentenne piemontese Marco Bellafiore che, forte dei servigi dell’elettronica, confeziona un lavoro originale e ardito, senza per questo mai scadere in un eccesso di cerebralità." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica, 2022.
"(...) Conoscevamo il giovane contrabbassista Marco Bellafiore, Ivrea 1992, per gli ottimi lavori pubblicati con il quartetto avant-jazz Satoyama (...). Con Forme E Racconti Bellafiore si spinge ancora oltre nella sua personale ricerca, con un album di contrabbasso ed elettronica in solo, una serie di composizioni originali prodotte per Setola Di Maiale, la prestigiosa etichetta di Pordenone fondata nel 1993 da Stefano Giust. Il disco si apre con “Market”, brano magnifico di solo contrabbasso che detta il mood interno ai sei pezzi a seguire (45 minuti in totale), un tempo in 4/4 spezzato su una melodia di rara bellezza suonata con l’archetto. Sovraincisioni mai esasperate, l’uso di un’elettronica calda, non preponderante, sfruttando a pieno il potenziale armonico del contrabbasso: queste cose insieme sono la cifra stilistica che tengono insieme queste sette composizioni aliene. I quasi nove minuti del secondo pezzo, “Caronte”, si svolgono con sapienza Weberiana e diciamolo subito, se un “colpo” mi è venuto ascoltandolo è proprio perché era dai tempi dei primi dischi ECM del contrabbassista tedesco Eberhard Weber che non mi capitava di ascoltare il grande cordofono suonare in modo così poetico come in questo brano (l’immagine che ho in mente è quella di un elefante che danza!) ma poi, attenzione, si passa al frenetico ed elettronico “Wormhole”, dove l’atmosfera si fa decisamente inquieta. “Honshirabe” è astratta, elegiaca con l’archetto di Bellafiore che sfiora le corde con sapienza assoluta mettendo in risalto la qualità tecnica dell’esecutore, come dire, anni di studio presso il Conservatorio di Torino alla corte di Furio Di Castri sono ben valsi la pena! “The Moon Was A Slice Of Lemon” è un pezzo cantabile, gioioso, quasi commovente. “Ritual” ritorna sul tema dell’incipit “Market” in maniera più scarna e dolente, per aprirsi infine ai dodici minuti di “It Wasn’t So Bad At All”, dove la composizione si fa estatica, astratta, per poi muovere verso spazi interiori profondi e finire con una citazione tanto nota quanto sorprendente, che non riveleremo qui. Potendo ma soprattutto volendo questo Forme E Racconti in modalità deep listening è davvero una gran bella sorpresa." Toni De Martino, The New Noise, 2023.
01 _ The Market 4:30
02 _ Caronte 8:50
03 _ Wormhole 6:58
04 _ Honshirabe 5:24
05 _ The Moon was a slice of lemon 4:14
06 _ Ritual 3:52
07 _ It wasn’t so bad at all 12:12
(C) + (P) 2022