FOLLOW FLUXUS
PHILIP CORNER & JULIE'S HAIRCUT (Philip Corner, Luca Giovanardi, Amedeo Perri, Andrea Rovacchi, Andrea Scarfone, Ulisse Tramalloni, Deborah Walker, Simona Borrillo, Nicola Caleffi, Andrea Faccioli, Laura Storchi)
Philip Corner _ composizioni _ voci
Simona Borrillo _ voci
Deborah Walker _ violoncello
Luca Giovanardi _ chitarra elettrica
Nicola Caleffi _ chitarra elettrica
Andrea Faccioli _ chitarra elettrica
Laura Storchi _ organo
Amedeo Perri _ sintetizzatore
Andrea Rovacchi _ glockenspiel _ piano elettrico
Andrea Scarfone _ basso elettrico
Ulisse Tramalloni _ batteria _ rototom
Il grande compositore Philip Corner di nuovo su Setola di Maiale, questa volta con la rock band internazionale Julie's Haircut! Ci sono registrazioni in studio e registrazioni dal vivo, come parti del processo presentato in questo album. Il live è stato eseguito in Corso Garibaldi, Reggio Emilia, il 15 settembre 2012, nell'ambito della mostra “Follow Fluxus” a Palazzo Magnani. Invece le registrazioni in studio sono effettuate presso la Barchessa Bolivar. Mixato al Toxic Tape e masterizzato al Sonic Temple.
Per maggiori informazioni:
https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Corner
https://it.wikipedia.org/wiki/Julie%27s_Haircut
"(...) Setola di Maiale è una delle etichette che segue con più interesse un compositore come Philip Corner, grazie anche alla sua residenza italiana. Stavolta viene coperta l’esibizione di Follow Fluxus, uno spettacolo organizzato a Reggio Emilia nel settembre del 2012 con il gruppo rock italiano dei Julie’s Haircut (vedi qui un brevissimo estratto), estensione all’aperto di una mostra sul movimento Fluxus tenutasi a Palazzo Magnani. Per l’occasione Corner ha fatto refluire i principi del Popular Entertainments, ossia quelle aderenze sperimentali applicate alla musica popolare che prevedono autenticità dei linguaggi, l’introduzione di una progressività degli interventi musicali in grado di coinvolgere tutti i musicisti e generare livelli di dispersione nello spazio e nel pubblico che ascolta. I Julie’s Haircut, aumentati della vocalist Simona Borrillo e la violoncellista Deborah Walker, hanno da parte loro propensioni garage o psichedeliche nel loro rock, perciò i popular entartainments di Corner si dirigono in questa sfera perfettamente integrati nelle sue idee, musica come materia prima e motore, come sorgente energetica evolutiva, vissuta nel parossismo sonoro e nell’entusiasmo, nelle sovrapposizioni annichilite o chiassose dotate di però di un’irrequietezza contagiosa.
Follow Fluxus gode di una situazione portata agli estremi, da una parte una Introduction in bilico tra impulsi elettrici differenziati, strumenti accennati e pause silenziate in un range di 24 minuti, dall’altra la massa creata in My Favorite Tune, un muro del suono in grado di generare un vibrante segnale di arrotolamento del mondo, che vede Corner partecipare all’esperimento nascosto sul palco da una grossa palla semi-trasparente; il rock è dunque sviscerato nei suoi aspetti estremi, riordinato sull’apertura allo spazio sonoro e all’espressione dei volumi: Rock – A Near Elemental monta costruzioni psichedeliche alla Velvet Underground mentre dà spazio alla conoscenza degli artisti ma finisce in qualcosa che potrebbe appartenere forse ai Suicide. Ma ciò che va compreso è il contesto: gli ambienti acustici non si predeterminano, si creano in tempo reale con le loro specificità o deformazioni, sono accumulazioni di senso sovraordinato all’inafferrabile presenza dell’attimo performativo, quelle che Corner chiamava “universo di varietà”. Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
"(...) Per chi non avesse dimestichezza con Fluxus diciamo, molto in sintesi, che si tratta di un movimento interartistico di ispirazione neo-dada sorto nei primi anni Sessanta in cui sono via via confluiti – o l’hanno lambito, o fiancheggiato – notevoli figure soprattutto della musica e delle arti visive (non di rado di entrambe insieme) quali John Cage, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Morton Feldman, La Monte Young, Yoko Ono, e Philip Corner, musicista ma appunto anche artista visivo newyorchese oggi poco meno che novantenne da tempo immemorabile trasferitosi nel reggiano, dove nel 2012 si è svolto un festival in suo onore i cui riflessi trovano oggi posto in Follow Fluxus (Setola di Maiale), con cui apriamo questa puntata della nostra rubrica, che per ragioni di mole (leggi numero) di dischi da trattare è in realtà la prima di due (la seconda a breve).
Il cd, in cui diciamo subito che l’ordine dei brani non è quello indicato in copertina (la sequenza corretta è 4-3-1-2), è decisamente stravagante, nel rispetto del gusto per l’épatement (da épater les bourgeois) insito in Fluxus (come del resto in tanti altri movimenti di rottura, dadaismo in testa), per cui si assiste a una consecutio di suoni in libertà che esaltano la dimensione della performance, qui fisiologicamente restituitaci solo nella sua componente sonora." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica Italiana, 2021.
01 _ Introduction (live) 10:07
02 _ My Favorite Tune (from ‘Popular Entertainments’ 1969) (live) 24:38
03 _ Rock – A Near Elemental (live) 2:30
04 _ One Note More Than Once (studio) 24:05
05 _ Rock – A Near Elemental (studio) 2:30
(C) + (P) 2021
Philip Corner _ compositions _ vocals
Simona Borrillo _ vocals
Deborah Walker _ cello
Luca Giovanardi _ electric guitar
Nicola Caleffi _ electric guitar
Andrea Faccioli _ electric guitar
Laura Storchi _ organ
Amedeo Perri _ synthesizer
Andrea Rovacchi _ glockenspiel _ electric piano
Andrea Scarfone _ electric bass
Ulisse Tramalloni _ drums _ rototom
The great composer Philip Corner again on Setola di Maiale, this time with the international rock band Julie's Haircut! There are studio recordings and live recordings, as parts of the process presented in this album. The live was performed in Corso Garibaldi, Reggio Emilia, on 15 September 15th 2012, during the “Follow Fluxus” exhibition at Palazzo Magnani. Instead the studio recordings are taken at Barchessa Bolivar. Mixed at Toxic Tape and mastered at Sonic Temple.
For more info:
https://en.wikipedia.org/wiki/Philip_Corner
https://en.wikipedia.org/wiki/Julie%27s_Haircut
"(...) Setola di Maiale è una delle etichette che segue con più interesse un compositore come Philip Corner, grazie anche alla sua residenza italiana. Stavolta viene coperta l’esibizione di Follow Fluxus, uno spettacolo organizzato a Reggio Emilia nel settembre del 2012 con il gruppo rock italiano dei Julie’s Haircut (vedi qui un brevissimo estratto), estensione all’aperto di una mostra sul movimento Fluxus tenutasi a Palazzo Magnani. Per l’occasione Corner ha fatto refluire i principi del Popular Entertainments, ossia quelle aderenze sperimentali applicate alla musica popolare che prevedono autenticità dei linguaggi, l’introduzione di una progressività degli interventi musicali in grado di coinvolgere tutti i musicisti e generare livelli di dispersione nello spazio e nel pubblico che ascolta. I Julie’s Haircut, aumentati della vocalist Simona Borrillo e la violoncellista Deborah Walker, hanno da parte loro propensioni garage o psichedeliche nel loro rock, perciò i popular entartainments di Corner si dirigono in questa sfera perfettamente integrati nelle sue idee, musica come materia prima e motore, come sorgente energetica evolutiva, vissuta nel parossismo sonoro e nell’entusiasmo, nelle sovrapposizioni annichilite o chiassose dotate di però di un’irrequietezza contagiosa.
Follow Fluxus gode di una situazione portata agli estremi, da una parte una Introduction in bilico tra impulsi elettrici differenziati, strumenti accennati e pause silenziate in un range di 24 minuti, dall’altra la massa creata in My Favorite Tune, un muro del suono in grado di generare un vibrante segnale di arrotolamento del mondo, che vede Corner partecipare all’esperimento nascosto sul palco da una grossa palla semi-trasparente; il rock è dunque sviscerato nei suoi aspetti estremi, riordinato sull’apertura allo spazio sonoro e all’espressione dei volumi: Rock – A Near Elemental monta costruzioni psichedeliche alla Velvet Underground mentre dà spazio alla conoscenza degli artisti ma finisce in qualcosa che potrebbe appartenere forse ai Suicide. Ma ciò che va compreso è il contesto: gli ambienti acustici non si predeterminano, si creano in tempo reale con le loro specificità o deformazioni, sono accumulazioni di senso sovraordinato all’inafferrabile presenza dell’attimo performativo, quelle che Corner chiamava “universo di varietà”. Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
"(...) Per chi non avesse dimestichezza con Fluxus diciamo, molto in sintesi, che si tratta di un movimento interartistico di ispirazione neo-dada sorto nei primi anni Sessanta in cui sono via via confluiti – o l’hanno lambito, o fiancheggiato – notevoli figure soprattutto della musica e delle arti visive (non di rado di entrambe insieme) quali John Cage, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Morton Feldman, La Monte Young, Yoko Ono, e Philip Corner, musicista ma appunto anche artista visivo newyorchese oggi poco meno che novantenne da tempo immemorabile trasferitosi nel reggiano, dove nel 2012 si è svolto un festival in suo onore i cui riflessi trovano oggi posto in Follow Fluxus (Setola di Maiale), con cui apriamo questa puntata della nostra rubrica, che per ragioni di mole (leggi numero) di dischi da trattare è in realtà la prima di due (la seconda a breve).
Il cd, in cui diciamo subito che l’ordine dei brani non è quello indicato in copertina (la sequenza corretta è 4-3-1-2), è decisamente stravagante, nel rispetto del gusto per l’épatement (da épater les bourgeois) insito in Fluxus (come del resto in tanti altri movimenti di rottura, dadaismo in testa), per cui si assiste a una consecutio di suoni in libertà che esaltano la dimensione della performance, qui fisiologicamente restituitaci solo nella sua componente sonora." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica Italiana, 2021.
01 _ Introduction (live) 10:07
02 _ My Favorite Tune (from ‘Popular Entertainments’ 1969) (live) 24:38
03 _ Rock – A Near Elemental (live) 2:30
04 _ One Note More Than Once (studio) 24:05
05 _ Rock – A Near Elemental (studio) 2:30
(C) + (P) 2021