GIUSEPPE GIULIANO
GIUSEPPE GIULIANO (Giuseppe Giuliano, Giorgio Nottoli, Daniel Kientzy, Aldo Orvieto, Daniele Ruggieri, Simone Beneventi, Ex Novo Ensemble)
CD digipack 6 pagine
Giuseppe Giuliano _ composizione _ pianoforte _ tastiera elettronica
con
Aldo Orvieto _ pianoforte
Daniele Ruggieri _ flauto basso
Simone Beneventi _ percussioni
Daniel Kientzy _ saxofono alto _ chitarra elettrica _ basso elettrico
Giorgio Nottoli _ live electronics
Questo meraviglioso album di Giuseppe Giuliano è il suo secondo CD su Setola di Maiale (vedi SM4000, con Giancarlo Schiaffini). Mastering di Federico Scalas.
Giuseppe è nato a Roma e attualmente lavora in tutto il mondo come compositore, pianista, improvvisatore e proiezionista del suono. Composizioni di Giuseppe sono stati presentati in anteprima in luoghi straordinari, come Centre Georges Pompidou, Cité de la Musique Paris, Ircam, Internationale Ferienkurse Darmstadt, Teatro alla Scala Milano, Autumn Festival Moscow, Festival Sound Ways Saint Petersbourg, Akiyoshidai Festival Japan, Berkeley University San Francisco, Biennale di Venezia, Melbourne University, Sydney University, Elektron Festival Stockholm, Musica y Escena Mexico City, Berliner Ensemble, Huddersfield Festival, Accademia Filarmonica Romana, Teatro La Fenice Venezia, Gouldbenkian Foundation Lisboa, Teatro Carlo Felice Genova, Dresden Musiktage, Settimana internazionale della nuova musica Bucarest, Gaudeamus, CCCBarcelona, RAI Radio 3, BBC London, Radio France, SWF e WDR Germany, NHK Japan. In qualità di proiezionista del suono ha eseguito importanti opere di Karlheinz Stockhausen, Luigi Nono, Iannis Xenakis. Tra i suoi momenti salienti dell'insegnamento: Juilliard School New York, Ferienkurse Darmstadt, Universität der Künste Berlin, UDK Wien, Guildhall School of Music and Drama London, P. I. Ciajkovskij Conservatory Moscow, Saint Petersbourg Conservatory, Central University Beijing, Irino Foundation Tokyo, Conservatorio Superior de Madrid, Università di Roma Tor Vergata, Conservatorio G. Verdi Milano, dove dal 1984 al 2012 è stato docente di Composizione e Tecniche di Elettronica dal Vivo. Di estrema importanza per il suo background musicale gli stretti contatti con Franco Evangelisti, Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen e John Cage.
"F" (2016) nasce da una commissione del Teatro La Fenice di Venezia, scritto in memoria di Morton Feldman. Registrazione live presso Teatro La Fenice, Venezia.
"Let’s Dance Fuck Art" (2017) è una composizione che comprende diversi generi di danze, principalmente etniche e rituali, di ogni parte del mondo. Le danze sono trattate con elettronica, attraverso montaggi e trasformazioni che generano una dialettica a carattere misto, volta a coinvolgere l’ascoltatore in un vortice sonoro fatto di evocazioni e suggestioni, dinamicamente in continuo cambiamento, con diversi piani sonori che evidenziano il carattere emozionale della composizione. La composizione è dedicata a Lawrence M. Ferlinghetti (24 marzo 1919 – 22 febbraio 2021). Produzione Studio ES Milano.
"White Jazz" (2019) è stato scritto nel 50° anniversario degli Stonewall riots, avvenuti a New York il 28 giugno 1969. Contributo artistico alla libertà delle persone e a sostegno dei diritti civili. Registrazione Studio Nova Musica Paris.
"Jackson Improvisations" (2015) è una serie di 5 improvvisazioni libere ed estemporanee con live electronics, realizzato tramite programmi di trasformazione del suono da applicare durante l’esecuzione, con modalità concordate in precedenza. Registrazione Università di Roma, Tor Vergata.
Per maggiori informazioni:
http://cidim.it/cidim/content/314619?id=242608
"(...) Aspetti funzionali e vie predittive. Per Giuseppe Giuliano (1948) penso che non sia poi sbagliato poter parlare di ecletticità, dove questa qualità va specificata non tanto in un senso filosofico quanto piuttosto nell’atteggiamento verso i mezzi di produzione della musica: è un bravissimo pianista, ha basi compositive solide che vengono fuori dalla formazione contemporanea, ha lavorato come improvvisatore jazz e soprattutto è un esperto di elettronica e proiezioni del suono, particolarità sviscerata attraverso il prestigioso insegnamento, la direzione artistica e la programmazione di festivals segnatamente attenti a cogliere le proprietà di un periodo fortemente caratterizzato della musica. Molte delle sue pubblicazioni discografiche sono purtroppo passate inosservate per via di canali di distribuzione poco consoni (penso ai cds editi per Rugginenti, più sbilanciati nell’editoria musicale) e molta della sua attività è arrivata al pubblico probabilmente senza un’adeguata informazione, specie quando ha assunto la forma di collaborazione con altri musicisti.
In Giuseppe Giuliano, pubblicazione della Setola di Maiale, c’è la possibilità di ascoltare un pò del suo raggio d’azione musicale con composizioni o improvvisazioni recenti: la forma mentis di Giuliano è innanzitutto derivazione del pensiero dei newyorchesi classici del secondo Novecento (Cage, Feldman, etc.) e poi naturalmente dei primi eroi dell’elettronica (Stockhausen e Nono) e dei pionieri dell’improvvisazione libera sotto le limitazioni di un certo tipo di composizione (Franco Evangelisti e il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza); il cd in questione raccoglie 4 aspetti funzionali del pensiero di Giuliano, ossia la composizione pura, la composizione acusmatica, la scrittura jazzistica e l’improvvisazione libera con l’ausilio elettroacustico (il live electronics in questo caso).
La composizione pura arriva con F, un omaggio a Morton Feldman commissionato dall’Ensemble Ex Novo per un’esecuzione al Teatro La Fenice, suonata per trio pianoforte-flauto-percussioni: la visuale di Giuliano non è smaccatamente immersa nelle simmetrie infinitesimali di Feldman, ma conserva tutto il candore dello stato ignoto sprigionato dalla musica dell’americano per casi simili (per quel tipo di trio il riferimento non può che andare a Why Patterns?, a Crippled Symmetry o alla più lunga For Philip Guston); le risonanze sono ampie, i clusters vissuti, non ci sono strappi ed è ottima la combinazione degli eventi sonori in successione, per merito anche della perizia dei musicisti coinvolti (del calibro di Orvieto, Ruggieri e Beneventi).
Let’s dance fuck art nasce invece totalmente in “laboratorio”, come manipolazione su danze popolari e su rituali di molte parti del mondo: il lavoro è svolto benissimo, salta nelle convenzioni senza retoriche e corrisponde un flusso di coscienza che è lontano da operazioni che tendono all’aggressività dei suoni. La discorsività è frutto evidente di un’idea a monte che privilegia una suggestione benigna nonostante tutto, come nel “mondo” di Lawrence Ferlinghetti a cui la composizione è dedicata, una somiglianza poetica che invito a scoprire in alcune delle righe delle provvidenze del poeta, determinate in The World is a Beautiful Place:
Yes, the world is the best place of all
for a lot of such things as […]
even thinking
and kissing people and
making babies and wearing pants
and waving hats and
dancing
Per White Jazz, Giuliano mette in comunicazione lo strumento tipico della musica afro-americana (il sax affidato a Daniel Kientzy) con chitarra, basso elettrico e le fluorescenze sonore di alcuni accordi di una tastiera synth modulata in funzione di organo, un espediente quasi pensante, che con amarezza e forza della documentazione si rivolge ai fatti di Stonewall riots del ’69. I modelli che vengono in mente sono quelli del third stream jazz di Gunther Schuller e di quelle propaggini del jazz piuttosto incastrate nei mezzi di una esposizione limitata in partitura.
Nei 5 brevi Jackson Improvisations, Giuliano è invece al pianoforte e condivide la libera interpretazione musicale con Giorgio Nottoli al live electronics; registrate all’Università di Tor Vergata, queste sono scansioni pianistiche strutturate che vanno alla ricerca di sonicità, di echi, flussi surrettizi e allungamenti sonori.
Ci si può affezionare facilmente all’opera di Giuliano, soprattutto quando si ritiene che sia ancora predominante l’ombra di certe propulsioni teoriche del secondo Novecento sul nostro secolo: se non ci sono più santi e filosofi a sostenerci, la musica di Giuliano può diventare quasi un baluardo imprescindibile." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
01 _ F 6:26 – In memoria di Morton Feldman
Ex Novo Ensemble (Aldo Orvieto, Daniele Ruggieri, Simone Beneventi)
02 _ Let’s Dance Fuck Art 26:48 – Dedicato a Lawrence M. Ferlinghetti (24 marzo 1919 – 22 febbraio 2021)
Musica concreta ed elettronica
03 _ White Jazz 6:08
Giuseppe Giuliano, Daniel Kientzy
04 _ Jackson Improvisations 1 3:13
05 _ Jackson Improvisations 2 3:29
06 _ Jackson Improvisations 3 1:12
07 _ Jackson Improvisations 4 3:49
08 _ Jackson Improvisations 5 1:13
Giuseppe Giuliano, Giorgio Nottoli
(C) + (P) 2021
CD digipack 6 pages
Giuseppe Giuliano _ composition _ piano _ electronic keyboard
with
Aldo Orvieto _ piano
Daniele Ruggieri _ bass flute
Simone Beneventi _ percussions
Daniel Kientzy _ alto saxophone _ electric guitar _ electric bass guitar
Giorgio Nottoli _ live electronics
This wonderful album by Giuseppe Giuliano is his second CD on Setola di Maiale (see SM4000, with Giancarlo Schiaffini). Mastering by Federico Scalas.
Giuseppe was born in Rome, at time he works worldwide as composer, pianist, improviser and sound projectionist. Compositions by Giuseppe have been premiered in remarkable places, such as Centre Georges Pompidou, Cité de la Musique Paris, Ircam, Internationale Ferienkurse Darmstadt, Teatro alla Scala Milano, Autumn Festival Moscow, Festival Sound Ways Saint Petersbourg, Akiyoshidai Festival Japan, Berkeley University San Francisco, Biennale di Venezia, Melbourne University, Sydney University, Elektron Festival Stockholm, Musica y Escena Mexico City, Berliner Ensemble, Huddersfield Festival, Accademia Filarmonica Romana, Teatro La Fenice Venezia, Gouldbenkian Foundation Lisboa, Teatro Carlo Felice Genova, Dresden Musiktage, International week of new music Bucarest, Gaudeamus, CCCBarcelona, RAI Radio 3, BBC London, Radio France, SWF and WDR Germany, NHK Japan. As sound projectionist he has performed pivotal works by Karlheinz Stockhausen, Luigi Nono, Iannis Xenakis. Among his teaching highlights: Juilliard School New York, Ferienkurse Darmstadt, Universität der Künste Berlin, UDK Wien, Guildhall School of Music and Drama London, P. I. Ciajkovskij Conservatory Moscow, Saint Petersbourg Conservatory, Central University Beijing, Irino Foundation Tokyo, Conservatorio Superior de Madrid, Università di Roma Tor Vergata, Conservatorio G. Verdi Milano, where from 1984 until 2012 he was professor of Composition as well as Live Electronics Techniques. Extremely important for his musical background the close contacts with Franco Evangelisti, Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen and John Cage.
"F" (2016) was born from a commission of the Teatro La Fenice in Venice, written in memoriam of Morton Feldman. Live recording at La Fenice Theater, Venice.
"Let's Dance Fuck Art" (2017) is a composition that includes different genres of dances, mainly ethnic and ritual, from all over the world. The dances are treated with electronics, through montages and transformations that generate a dialectic of a mixed character, aimed at involving the listener in a sound vortex made of evocations and suggestions, dynamically in continuous change, with different sound levels that highlight the emotional character of the composition. The composition is dedicated to Lawrence M. Ferlinghetti (24 March 1919 - 22 February 2021). Production Studio ES Milano.
"White Jazz" (2019) was written on the 50th anniversary of the Stonewall riots, which took place in New York on June 28, 1969. Artistic contribution to people's freedom and in support of civil rights. Recording Studio Nova Musica Paris.
"Jackson Improvisations" (2015) is a series of five free and extemporaneous improvisations with live electronics, created through sound transformation programs to be applied during the performance, in a previously agreed manner. Registration University of Rome, Tor Vergata.
For more info:
http://cidim.it/cidim/content/314619?id=242608
"(...) Aspetti funzionali e vie predittive. Per Giuseppe Giuliano (1948) penso che non sia poi sbagliato poter parlare di ecletticità, dove questa qualità va specificata non tanto in un senso filosofico quanto piuttosto nell’atteggiamento verso i mezzi di produzione della musica: è un bravissimo pianista, ha basi compositive solide che vengono fuori dalla formazione contemporanea, ha lavorato come improvvisatore jazz e soprattutto è un esperto di elettronica e proiezioni del suono, particolarità sviscerata attraverso il prestigioso insegnamento, la direzione artistica e la programmazione di festivals segnatamente attenti a cogliere le proprietà di un periodo fortemente caratterizzato della musica. Molte delle sue pubblicazioni discografiche sono purtroppo passate inosservate per via di canali di distribuzione poco consoni (penso ai cds editi per Rugginenti, più sbilanciati nell’editoria musicale) e molta della sua attività è arrivata al pubblico probabilmente senza un’adeguata informazione, specie quando ha assunto la forma di collaborazione con altri musicisti.
In Giuseppe Giuliano, pubblicazione della Setola di Maiale, c’è la possibilità di ascoltare un pò del suo raggio d’azione musicale con composizioni o improvvisazioni recenti: la forma mentis di Giuliano è innanzitutto derivazione del pensiero dei newyorchesi classici del secondo Novecento (Cage, Feldman, etc.) e poi naturalmente dei primi eroi dell’elettronica (Stockhausen e Nono) e dei pionieri dell’improvvisazione libera sotto le limitazioni di un certo tipo di composizione (Franco Evangelisti e il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza); il cd in questione raccoglie 4 aspetti funzionali del pensiero di Giuliano, ossia la composizione pura, la composizione acusmatica, la scrittura jazzistica e l’improvvisazione libera con l’ausilio elettroacustico (il live electronics in questo caso).
La composizione pura arriva con F, un omaggio a Morton Feldman commissionato dall’Ensemble Ex Novo per un’esecuzione al Teatro La Fenice, suonata per trio pianoforte-flauto-percussioni: la visuale di Giuliano non è smaccatamente immersa nelle simmetrie infinitesimali di Feldman, ma conserva tutto il candore dello stato ignoto sprigionato dalla musica dell’americano per casi simili (per quel tipo di trio il riferimento non può che andare a Why Patterns?, a Crippled Symmetry o alla più lunga For Philip Guston); le risonanze sono ampie, i clusters vissuti, non ci sono strappi ed è ottima la combinazione degli eventi sonori in successione, per merito anche della perizia dei musicisti coinvolti (del calibro di Orvieto, Ruggieri e Beneventi).
Let’s dance fuck art nasce invece totalmente in “laboratorio”, come manipolazione su danze popolari e su rituali di molte parti del mondo: il lavoro è svolto benissimo, salta nelle convenzioni senza retoriche e corrisponde un flusso di coscienza che è lontano da operazioni che tendono all’aggressività dei suoni. La discorsività è frutto evidente di un’idea a monte che privilegia una suggestione benigna nonostante tutto, come nel “mondo” di Lawrence Ferlinghetti a cui la composizione è dedicata, una somiglianza poetica che invito a scoprire in alcune delle righe delle provvidenze del poeta, determinate in The World is a Beautiful Place:
Yes, the world is the best place of all
for a lot of such things as […]
even thinking
and kissing people and
making babies and wearing pants
and waving hats and
dancing
Per White Jazz, Giuliano mette in comunicazione lo strumento tipico della musica afro-americana (il sax affidato a Daniel Kientzy) con chitarra, basso elettrico e le fluorescenze sonore di alcuni accordi di una tastiera synth modulata in funzione di organo, un espediente quasi pensante, che con amarezza e forza della documentazione si rivolge ai fatti di Stonewall riots del ’69. I modelli che vengono in mente sono quelli del third stream jazz di Gunther Schuller e di quelle propaggini del jazz piuttosto incastrate nei mezzi di una esposizione limitata in partitura.
Nei 5 brevi Jackson Improvisations, Giuliano è invece al pianoforte e condivide la libera interpretazione musicale con Giorgio Nottoli al live electronics; registrate all’Università di Tor Vergata, queste sono scansioni pianistiche strutturate che vanno alla ricerca di sonicità, di echi, flussi surrettizi e allungamenti sonori.
Ci si può affezionare facilmente all’opera di Giuliano, soprattutto quando si ritiene che sia ancora predominante l’ombra di certe propulsioni teoriche del secondo Novecento sul nostro secolo: se non ci sono più santi e filosofi a sostenerci, la musica di Giuliano può diventare quasi un baluardo imprescindibile." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
01 _ F 6:26 – In memoriam of Morton Feldman
Ex Novo Ensemble (Aldo Orvieto, Daniele Ruggieri, Simone Beneventi)
02 _ Let’s Dance Fuck Art 26:48 – Dedicated to Lawrence M. Ferlinghetti (March 24, 1919 – February 22, 2021)
Concrete and electronic music
03 _ White Jazz 6:08
Giuseppe Giuliano, Daniel Kientzy
04 _ Jackson Improvisations 1 3:13
05 _ Jackson Improvisations 2 3:29
06 _ Jackson Improvisations 3 1:12
07 _ Jackson Improvisations 4 3:49
08 _ Jackson Improvisations 5 1:13
Giuseppe Giuliano, Giorgio Nottoli
(C) + (P) 2021