OFFERING – PLAYING THE MUSIC OF JOHN COLTRANE
MARCO COLONNA
CD digipack 4 pagine
Marco Colonna _ clarinetto basso _ sax sopranino
Concerto in solo registrato dal vivo nella Chiesetta di Santa Maria delle Grazie, a Castions di Strada (Ud), il 4 ottobre 2020, ideato per la rassegna Musica in Villa edizione 2020, organizzata dal Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli.
Il disco nasce da una idea di Stefano Giust ed è una coproduzione Setola di Maiale con Niafunken di Govind Singh Khurana (www.niafunken.com).
Suonare la musica di Coltrane, per di più in solo, è una sfida meravigliosa e questo vale sia per il musicista, naturalmente, sia anche per il pubblico. Il materiale attinto da Marco è interessante perchè include un ampio ventaglio nella produzione del maestro e sono tutte musiche accomunate da peculiari ricerche esplorative, capaci di colmare per un momento quel desiderio insaziabile di ricerca e innovazione che mai abbandonarono Coltrane, soprattutto da un certo momento in poi, quello appunto preso in esame da Marco Colonna. E Marco Colonna è altrettanto pervaso da una natura esplorativa e da una ricerca virtuosistica sempre al servizio della comunicazione, mai fine a se stessa. La musica sulla quale si è concentrato parte dal 1959, l'anno in cui viene pubblicato un lavoro armonicamente complesso ed evoluto come l'LP Giant Steps, da cui si ascoltano qui i brani Giant Steps e Naima (dedicato alla prima moglie di Coltrane). Poi My Favourite Things del '60, il cui brano omonimo era diventato un successo commerciale senza precedenti (lo si ascoltava nei jubox a 45 giri). Wise One, da Crescent, album incredibile del 1964 (che precede il famoso A Love Supreme). Il brano Song of Praise è inciso nell'LP del '65 John Coltane Quartet Plays. Ogunde e Offering appartengono all'album Expression del '67 (Offering è inciso anche nell'LP postumo Stellar Regions del '67). Va anche detto che alcuni di questi brani si ascoltano lungo tutta la produzione coltraniana, successiva alla pubblicazione originaria, in dischi registrati in studio o dal vivo (come ad esempio nel cofanetto Coltrane in Japan, dove si ascolta una versione di un'ora di My Favourite Things completamente dissezionata – cubista? – il cui stesso tema fatica quasi ad emergere nella sua completezza). Nei dischi qui citati si va dal quartetto, soprattutto quello cosiddetto classico con McCoy Tyner, Jimmy Garrison ed Elvin Jones, fino all'ultimo quintetto con Pharoah Sanders, Alice Coltrane, Jimmy Garrison e Rashied Ali. Nel solo di Marco Colonna risuonano tutte queste storie musicali, e queste musiche diventano le sue musiche, le nostre musiche. Qui c'è maestria, sensibilità, non ci sono alleati sul palcoscenico, non ci sono reti imbriglianti. È 'un suonare crescente e gigante di espressione stellare'.
Per maggiori informazioni:
https://marcocolonnamusic.com
"(...) Un reperto assolutamente prezioso che dobbiamo al polistrumentista romano Marco Colonna, di cui ci stiamo occupando spesso, di recente, perché in effetti artefice di un proprio autentico rinascimento espressivo, come conferma il bellissimo Offering (Nianfunken/Setola di Maiale), album solitario, anch’esso dl vivo, dedicato alla musica di John Coltrane, che trova nella rilettura di Colonna, diviso fra clarinetto basso e sax sopranino, nuovo smalto, fuori da ogni ovvietà o ripresa di mera circostanza (anche perché di anniversari in giro non ce ne sono). Uno dei dischi più belli, avvincenti e scintillanti, ascoltati da un bel po’ di tempo in qua." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica, 2021.
"(...) Vorrei incominciare questo commento al suggestivo lavoro di Marco Colonna, dal titolo Offering. Playing the Music of John Coltrane, con una considerazione molto personale. Ho sempre amato soffermarmi nelle chiese, nella basiliche, nelle cattedrali, ma anche nelle pievi o nelle chiesette di campagna, al di là della mia fede personale, anche per poterne gustare i silenzi. Ognuna ha un suo silenzio particolare, come sapevano John Cage e tantissimi altri grandi compositori e musicisti, anche i silenzi “suonano”. Un tempo nelle chiese si poteva ascoltare praticamente un solo ed unico strumento, l’organo insieme a canti liturgici e gregoriani. Qualcuno poi però ha cominciato ad usare le chiese per i concerti, riconoscendone un luogo anche di “spiritualità” in senso lato e non solo in senso strettamente religioso. Sono comparsi i violini, qualche flauto, persino tromba, trombone e saxofono. (...) Ho sempre pensato anche un’altra cosa e cioè che la musica di John Coltrane fosse una musica “mistica” in senso assoluto. (...) Anche questo album è stato registrato in una chiesa, quella di Santa Maria della Grazie a Castions di Strada in provincia di Udine. Marco Colonna si cimenta con il meglio della produzione del grande sassofonista americano a partire da una straordinario Song of praise seguito da My Favourite Things e via via attraverso i brani più noti e meno noti (come per esempio lo spiritualissimo ed essenziale Ogunde), della produzione di “Trane”. Se della Musica di John Coltrane è stato sicuramente detto tutto, non altrettanto è stata celebrata l’originalità, la sensibilità interpretativa di Marco Colonna che sembra assolutamente in intima confidenza con le questioni dello spirito e la sua meditazione introspettiva è un argomento che mi ha sempre molto affascinato e a cui ho già fatto cenno, ovvero quello della dialettica suono-silenzio. È sicuramente vero che il sax “solo” si presta molto a questo dialogo e, ancora di più, se il sax trasporta le sonorità di un compositore come Coltrane e, a farne da tramite, è un musicista tanto raffinato come Colonna. Mi piacerebbe definire queste composizioni come un “origami sonoro”, dove quello che circonda il suono fa parte integrante del brano e dove gli armonici dello strumento sembrano vivere in rapporto dialettico con gli spazi lasciati liberi dal silenzio. È naturale, dopo queste considerazioni, che una chiesa sia quasi il luogo d’elezione per esecuzioni di questa natura e che Coltrane sia forse più adatto a questo tipo di meditazione che alla “Lush Life”. Marco Colonna sembra essere il celebrante più adatto alla rappresentazione della sacralità del suono." Mario Grella, Off Topic, 2021.
01 _ Song of Praise 8:16
02 _ My Favourite Things 9:52
03 _ Ogunde 9:08
04 _ Giant Steps 6:54
05 _ Offering 7:56
06 _ Naima 7:19
07 _ Wise One 5:37
(C) + (P) 2021
CD digipack 4 pages
Marco Colonna _ bass clarinet _ sopranino sax
Solo concert recorded live in the Church of Santa Maria delle Grazie, in Castions di Strada (Udine), on October 4th 2020, conceived for the Musica in Villa 2020 edition, organized by Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli.
The disc was born from an idea of Stefano Giust and it is a co-production Setola di Maiale with Niafunken of Govind Singh Khurana (www.niafunken.com).
Playing Coltrane's music, alone, is a wonderful challenge and this applies both to the musician (of course) and also to the audience. The choice operated by Marco on the music is interesting because it includes a wide range of the master's production and they are all music united by exploratory researches, capable of filling for a moment that insatiable desire for research and innovation that never abandoned Coltrane, especially from a certain moment in then, the one examined by Marco Colonna. And Marco Colonna is equally pervaded by an exploratory nature and a virtuosic research always at the service of communication, never an end in itself. The music on which he focused starts from 1959, the year in which a harmonically complex and evolved work such as the LP Giant Steps is released, from which are heard here the songs Giant Steps and Naima (dedicated to Coltrane's first wife). Then, My Favorite Things from '60, whose homonymous song had become an unprecedented commercial success (it was heard in the 45 rpm jubox). Wise One, from Crescent, incredible album of '64 (that precedes the famous A Love Supreme). Song of Praise is recorded on the LP of '65 The John Coltane Quartet Plays. Ogunde and Offering belong to the Expression album of '67 (Offering is also recorded on the posthumous LP Stellar Regions, '67). It must also be said that some of these pieces are heard throughout the Coltranian production, following the original publication, on studio or live recordings (such as in the Coltrane in Japan box-set, where you listen to a one hour version of My Favorite Things completely dissected - cubist? - whose same theme almost struggles to emerge in its entirety). In the LPs mentioned here we go from the quartet, especially the so-called classic quartet with McCoy Tyner, Jimmy Garrison and Elvin Jones, up to the last quintet with Pharoah Sanders, Alice Coltrane, Jimmy Garrison and Rashied Ali. In Marco Colonna's solo all these musical stories resound, and these music become his music, our music. Here there is mastery, sensitivity, there are no allies on the stage, there are no entangling nets. It is 'a growing and giant playing of stellar expression'.
For more information:
https://marcocolonnamusic.com
"(...) Un reperto assolutamente prezioso che dobbiamo al polistrumentista romano Marco Colonna, di cui ci stiamo occupando spesso, di recente, perché in effetti artefice di un proprio autentico rinascimento espressivo, come conferma il bellissimo Offering (Nianfunken/Setola di Maiale), album solitario, anch’esso dl vivo, dedicato alla musica di John Coltrane, che trova nella rilettura di Colonna, diviso fra clarinetto basso e sax sopranino, nuovo smalto, fuori da ogni ovvietà o ripresa di mera circostanza (anche perché di anniversari in giro non ce ne sono). Uno dei dischi più belli, avvincenti e scintillanti, ascoltati da un bel po’ di tempo in qua." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica, 2021.
"(...) Vorrei incominciare questo commento al suggestivo lavoro di Marco Colonna, dal titolo Offering. Playing the Music of John Coltrane, con una considerazione molto personale. Ho sempre amato soffermarmi nelle chiese, nella basiliche, nelle cattedrali, ma anche nelle pievi o nelle chiesette di campagna, al di là della mia fede personale, anche per poterne gustare i silenzi. Ognuna ha un suo silenzio particolare, come sapevano John Cage e tantissimi altri grandi compositori e musicisti, anche i silenzi “suonano”. Un tempo nelle chiese si poteva ascoltare praticamente un solo ed unico strumento, l’organo insieme a canti liturgici e gregoriani. Qualcuno poi però ha cominciato ad usare le chiese per i concerti, riconoscendone un luogo anche di “spiritualità” in senso lato e non solo in senso strettamente religioso. Sono comparsi i violini, qualche flauto, persino tromba, trombone e saxofono. (...) Ho sempre pensato anche un’altra cosa e cioè che la musica di John Coltrane fosse una musica “mistica” in senso assoluto. (...) Anche questo album è stato registrato in una chiesa, quella di Santa Maria della Grazie a Castions di Strada in provincia di Udine. Marco Colonna si cimenta con il meglio della produzione del grande sassofonista americano a partire da una straordinario Song of praise seguito da My Favourite Things e via via attraverso i brani più noti e meno noti (come per esempio lo spiritualissimo ed essenziale Ogunde), della produzione di “Trane”. Se della Musica di John Coltrane è stato sicuramente detto tutto, non altrettanto è stata celebrata l’originalità, la sensibilità interpretativa di Marco Colonna che sembra assolutamente in intima confidenza con le questioni dello spirito e la sua meditazione introspettiva è un argomento che mi ha sempre molto affascinato e a cui ho già fatto cenno, ovvero quello della dialettica suono-silenzio. È sicuramente vero che il sax “solo” si presta molto a questo dialogo e, ancora di più, se il sax trasporta le sonorità di un compositore come Coltrane e, a farne da tramite, è un musicista tanto raffinato come Colonna. Mi piacerebbe definire queste composizioni come un “origami sonoro”, dove quello che circonda il suono fa parte integrante del brano e dove gli armonici dello strumento sembrano vivere in rapporto dialettico con gli spazi lasciati liberi dal silenzio. È naturale, dopo queste considerazioni, che una chiesa sia quasi il luogo d’elezione per esecuzioni di questa natura e che Coltrane sia forse più adatto a questo tipo di meditazione che alla “Lush Life”. Marco Colonna sembra essere il celebrante più adatto alla rappresentazione della sacralità del suono." Mario Grella, Off Topic, 2021.
01 _ Song of Praise 8:16
02 _ My Favourite Things 9:52
03 _ Ogunde 9:08
04 _ Giant Steps 6:54
05 _ Offering 7:56
06 _ Naima 7:19
07 _ Wise One 5:37
(C) + (P) 2021