OPS
DONATELLO PISANELLO
CD digisleeve 4 pagine
Donatello Pisanello _ organetto diatonico 8 bassi
Composizioni istantanee frutto di libere improvvisazioni presso Audiogrill Production Studio, Taviano (LE). Registrato, mixato e masterizzato da Carlo De Nuzzo il 9 settembre e 19 ottobre 2019.
Per maggiori informazioni: www.desilenziazioni.it
"(...) Tra i migliori dischi del 2020" secondo Ettore Garzia di Percorsi Musicali.
"(...) Dunque, come penso saprete o avrete intuito la chitarra, o meglio, la musica sperimentale, d'avanguardia e contemporanea per chitarra è da molto tempo al centro dei miei pensieri musicali. Visto il poco tempo a disposizione le miei divagazione da quel percorso sono piuttosto rare anche se amici come Mirco Salvadori, Teho Teardo e Enrico Bettinello riesco a farmi "scantonare" di tanto in tanto con i loro suggerimenti. A questo elenco devo ora aggiungere anche Donatello Pisanello, ottimo chitarrista, che mi ha inviato la sua nuova creatura "Ops", cd per organetto diatonico a 8 bassi, prodotto dalla sempre mitica Setola di Maiale di Stefano Giust. E' laprima volta che ascolto un disco del genere. Per chi, come me, viene dall'Oltrepo Pavese, il suono della fisarmonica e di questa famiglia distrmenti è una cosa ben nota, un filo mnemonico tradizionale e popolare. Ascoltare questi suoni in un contesto decisamente più sperimentale è stato un bel salto culturale e penso che ci voglia anche un gran coraggio a voler abbandonare sentieri nazional popolari a favore degli spazi aperti e rischiosi della sperimentazione. Donatello Pisanello questo coraggio, per fortuna, l'ha trovato, ha studiato, ha provato, si è perso, ha creato un suo personale percorso artistico e culturale. Davvero bravo! Complimenti!
P.S. scusate, dimenticavo: ma quanto bella è la cover del cd?" Andrea Agusti, 2020.
"(...) E' difficile parlare del Cd e della musica di un amico perchè spesso si può cadere nel buonismo a tutti i costi...ma questo non accade per Donatello perchè in questo CD che richiede un ascolto particolare ci si può perdere tranquillamente superando barriere obsolete di genere e graduatorie fittizie di genere. Per me è eccezionale e mi ha profondamente colpito come da tempo non mi succedeva. Grande analogia con il suo retroterra fatto di accenni ritmici, melodie semplici, e trame che ricordano un tappeto orientale dove ogni colore è importante singolarmente ma ancor in una visione olistica acquista valore. Hasta e buon ascolto." Gaetano Liguori, musicista, 2020.
"(...) Quella dell’improvvisazione musicale è un’arte. Un’arte in grado di tradurre emozioni, stati d’animo e pensieri in suono, rendendo universali anche le esperienze più soggettive.
Maestro di questo tipo di arte è il poliedrico artista salentino, polistrumentista e cofondatore di Officina Zoè, Donatello Pisanello, che ha da poco pubblicato l’album «Ops».
Il nuovo lavoro discografico di Pisanello, contenente dodici composizioni istantanee frutto di libere improvvisazioni all’organetto diatonico, è stato registrato nell’Autogrill Production Studio di Carlo De Nuzzo ed è prodotto dalla prestigiosa etichetta «Setola di maiale», che pubblica il meglio della musica d’avanguardia in Europa. Pisanello è il primo salentino a pubblicare un intero cd con l’etichetta diretta dal maestro Stefano Giust.
«Per chi è cresciuto con la musica tradizionale – commenta Pisanello – l’improvvisazione non è una novità. La musica tradizionale, come tutta la tradizione orale, è basata sull’improvvisazione. L’improvvisazione è la grande scuola della musica tradizionale popolare. A differenza dei musicisti con formazione classica, il mio metodo è quello di improvvisare sullo strumento. Peraltro, negli ultimi anni ho avuto la possibilità di conoscere musicisti che si sono dedicati completamente a questa forma di espressione artistica. Nella musica io ho sempre avvertito l’esigenza di liberarmi dai condizionamenti, anche se è difficile. Improvvisare, per me, significa esprimere cosa provo in quel momento, senza l’assillo di dover rispondere alle aspettative del pubblico, senza una scaletta. Durante l’improvvisazione si può cogliere l’essenza dell’artista, così come egli veramente è, senza filtri».
Lo stesso disco è nato per caso.
«Il mio amico Carlo De Nuzzo – aggiunge l’artista – mi ha invitato a visitare il suo studio di registrazione a Taviano, uno studio di altissimo livello, nel quale ho iniziato a suonare l’organetto, facendomi trasportare dalla musica, in modo immediato e diretto, senza concettualizzazioni di sorta. La registrazione è stata fatta in presa diretta, senza tagli, montaggi o editing. Abbiamo aggiunto solo un po’ di riverbero. Così, in due giorni è nato il cd».
Nei dodici brani, che alternano dolci e rassicuranti melodie a taglienti e repentine dissonanze armoniche, Pisanello utilizza il suo organetto in modo «alternativo» per ricavarne inattesi effetti percussivi che giovano al dinamismo delle composizioni. «Ops» è anche una finestra sulla formazione musicale di Pisanello. Ascoltandolo è possibile risalire ai generi che hanno influenzato la sua produzione, dalla musica tradizionale a quella minimalista, dalla musica psichedelica al rock." Alberto Nutricati, Gazzetta Del Mezzogiorno, 2020.
"(...) In giro per l’Italia abbiamo splendidi musicisti che vivono una situazione al confine, da una parte impossibilitati nell’ottenere un riconoscimento diretto presso il grande pubblico per via dello strumento e del fatto di lasciare la scena spesso ad altri musicisti, dall’altra isolati nel fornire nuovi spunti musicali che restano nella frequentazione di troppa poca gente (es. l’improvvisazione). Prendete uno come Donatello Pisanello, studioso della musica popolare salentina, suonatore della fisarmonica diatonica, cultore della musica popolare variamente configurata (persino un binomio con la musica del Mali) e chitarrista elettrico sperimentatore di loops; se è vero che spesso ciò che sorregge la buona musica è un’idea sottostante, allora Pisanello può vantarsi di aver proposto un atteggiamento coerentemente adeguato a temi e ricerche che propongono un proprio linguaggio. In Ops, lavoro di instant composition effettuato sull’organetto diatonico a 8 chiavi di basso, c’è tutta una filosofia che si spalma sulla musica e che non si trova tanto in giro: 12 pezzi che parlano dell’intuizione di Pisanello di trovare assonanze tra le ripetizioni e i toni sostenuti che ruotano ai giri tipici del minimalismo e alla sostanza melodico-ritmica della danza salentina. Sono ops che beneficiano di un’ottima registrazione, che aumenta ciò che può essere una spazializzazione musicale naturale, con i suoni che emergono in tutta la loro pastosità e definizione armonica; Pisanello calibra i tempi d’intervento, cerca di tirare fuori toni non usuali dell’organetto, lavorando benissimo anche con la bitonalità dei bassi, inventa marcette surreali e incornicia un eclatante lavoro con molte soluzioni e movimentazioni sulle tastiere che definiscono anche frammentazioni della materia popolare. Conscio del fatto che sia impossibile trovare nel mondo un’equivalente di Pisanello, devo dire che Ops (sentire a mò d’esempio la trance creata nel terzo ops) è anche speciale nella sua formazione: da un piccoletto strumento si eleva un suono grandissimo, fiero e comunicativo allo stesso tempo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2020.
"(...) Ciao Donatello. Ho ascoltato più volte il tuo cd. Ti faccio i complimenti per il coraggio, inteso come ricerca libera e autonoma di un'essenzialità sonora personale, che non teme giudizi, o pre-guidizi, di gusto, troppo spesso dovuti ad abitudini sonore piuttosto scontate. Proprio per questa tua scelta di fondo, anche l'uso dell'organetto risulta originale, con un'attenzione all'aspetto ritmico non comune, o almeno in grado di venire alla luce, non essendo sommerso, come capita spesso, da una linea modica "barocca" e straripante. Certo, il risultato è un lavoro dall'ascolto non facile direbbe qualcuno, io direi non immediato, da scoprire piano piano, senza la solita, inutile fretta." Marco Restucci, filosofo, musicista, critico musicale. 2020.
"(...) Il termine onomatopeico “Ops” è, come si legge nel dizionario Treccani, un “esclamazione di sorpresa, o che rivela, da parte di chi la dice, l’accorgersi di una distrazione o di un errore, generalmente di poco conto”. Non ci sorprende che Donatello Pisanello l’abbia scelta come titolo del suo nuovo disco, per cogliere in modo impeccabile la natura di questo nuovo progetto che - come ci ha raccontato nell’intervista - nasce in modo un po’ estemporaneo all’organetto otto bassi, da due sessions di prove foniche presso l’Audiogrill Production Studio di Carlo De Nuzzo. Proprio la mancanza di una idea preordinata di base iniziale si è rivelata determinante nell’ispirazione creativa di questo disco. In completa libertà espressiva, infatti, il polistrumentista salentino ha messo in fila dodici brani, registrati dal vivo in studio, dodici libere improvvisazioni che vibrano di inconscia spontaneità e che sono state cristallizzate su disco, grazie alla lungimiranza di Setola di Maiale, etichetta da circa quarant’anni [ventisette anni] impegnata nella diffusione e promozione della musica sperimentale e improvvisata. Rispetto ai lavori dedicati alla chitarra che contemplavano l’utilizzo di effetti e loop, in questo nuovo album Pisanello mette al centro il solo organetto e ne esplora le potenzialità espressive nella sua ricca nudità acustica, traducendo in musica, melodia e suono emozioni, stati d’animo, riflessioni e meditazioni nelle quali l’ascoltatore può riconoscersi e compenetrarsi. Dal punto di vista prettamente tecnico ci sembra determinante anche la qualità della registrazione che contribuisce ad evidenziare ogni sfumatura, ogni variazione timbrica e melodica dell’organetto. In ogni brano si ritrovano inevitabilmente tracce della tradizione salentina, ma anche la capacità di esplorare sonorità inusuali attraverso un peculiare lavoro sui bassi. L’ascolto ci regala cinquantacinque minuti in cui si susseguono atmosfere sonore differenti declinate in soluzioni sonore mai scontate come nel caso del concentrico ripetersi di variazioni melodiche dell’iniziale “Ops 01”. Si prosegue con le introspettive asperità di “Ops 02”, in cui dall’organetto sembra venire fuori il suono di un organo da chiesa, e i vortici imprevisti di “Ops 03” e gli echi decostruiti della tradizione di “Ops 04” per giungere al cuore del disco con le ardite sperimentazioni della percussiva “Ops 05” e “Ops 06”. La breve marcetta “Ops 07” ci schiude le porte alla seconda parte del disco con il crescendo di “Ops 08”, le dissonanze armoniche di “Ops 09” e l’immaginifica “Ops 10” che ci accompagna verso il finale con gli arabeschi sonori di “Ops 11” e il lirismo di “Ops 12”. “OPS” è, dunque, un disco fascinoso, da scoprire ascolto dopo ascolto nell’attesa di poter scoprire il suo seguito naturale con i brani rimasti esclusi da questo lavoro." Salvatore Esposito, Blogfoolk, 2020.
"(...) Setola di Maiale est depuis quasiment trois décennies le point de ralliement des improvisateurs et jazzmen d’avant-garde originaux en Italie. Donatello Pisanello s’affirme encore une fois comme un solide accordéoniste inspiré par de nombreuses musiques qu’il semble ardu de déterminer l’origine si ce n’est l’écho lancinant d’un tango imaginaire et de musiques populaires dont il extrapole et mélange les sources dans un univers personnel. Favorisant des ostinati appuyés en secousses, il insère des décalages, des harmonies étranges, des contrepoints dans douze OPS numérotés de 01 à 12 qui s’enfilent comme des successions de couches organiques. Une fois happé par ce mouvement de va et vient , de marées accélérées, il introduit des formes torsadées qui s’interpénètrent ou dialoguent. Il suffit d’écouter ses OPS 10 et 11 pour devenir entièrement fasciné par ces ondulations et ces girations agrégées à un flux infini qui miroitent dans l’espace du studio et suggèrent une danse inconnue… la 12 finale surpasse encore l’intensité perçue jusque-là. Voilà une musique d’origine incertaine … populaire, imaginaire, atypique, perdue, retrouvée… prompte à nous faire rêver une fois le soleil tôt retiré au-delà de l’horizon. La pochette contient au recto une œuvre multicolore et dessinée par l’artiste qui correspond vraiment bien avec sa création musicale. Tout bonnement chaleureuse, solaire, humaine." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx–Improv and Sound, 2021.
01 _ Ops 01 6:27
02 _ Ops 02 5:12
03 _ Ops 03 9:53
04 _ Ops 04 5:04
05 _ Ops 05 3:20
06 _ Ops 06 5:29
07 _ Ops 07 0:36
08 _ Ops 08 3:09
09 _ Ops 09 2:12
10 _ Ops 10 4:13
11 _ Ops 11 3:12
12 _ Ops 12 7:51
(C) + (P) 2020
CD digisleeve 4 pages
Donatello Pisanello _ diatonic accordions with 8 bass keys
Instant compositions resulting from free improvisations at Audiogrill Production Studio, Taviano (LE). Recorded, mixed and mastered by Carlo De Nuzzo on 9th September and 19th October 2019.
For more info: www.desilenziazioni.it
"(...) One of the best albums of 2020" according to Ettore Garzia, Percorsi Musicali.
"(...) Setola di Maiale est depuis quasiment trois décennies le point de ralliement des improvisateurs et jazzmen d’avant-garde originaux en Italie. Donatello Pisanello s’affirme encore une fois comme un solide accordéoniste inspiré par de nombreuses musiques qu’il semble ardu de déterminer l’origine si ce n’est l’écho lancinant d’un tango imaginaire et de musiques populaires dont il extrapole et mélange les sources dans un univers personnel. Favorisant des ostinati appuyés en secousses, il insère des décalages, des harmonies étranges, des contrepoints dans douze OPS numérotés de 01 à 12 qui s’enfilent comme des successions de couches organiques. Une fois happé par ce mouvement de va et vient , de marées accélérées, il introduit des formes torsadées qui s’interpénètrent ou dialoguent. Il suffit d’écouter ses OPS 10 et 11 pour devenir entièrement fasciné par ces ondulations et ces girations agrégées à un flux infini qui miroitent dans l’espace du studio et suggèrent une danse inconnue… la 12 finale surpasse encore l’intensité perçue jusque-là. Voilà une musique d’origine incertaine … populaire, imaginaire, atypique, perdue, retrouvée… prompte à nous faire rêver une fois le soleil tôt retiré au-delà de l’horizon. La pochette contient au recto une œuvre multicolore et dessinée par l’artiste qui correspond vraiment bien avec sa création musicale. Tout bonnement chaleureuse, solaire, humaine." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx–Improv and Sound, 2021.
"(...) Dunque, come penso saprete o avrete intuito la chitarra, o meglio, la musica sperimentale, d'avanguardia e contemporanea per chitarra è da molto tempo al centro dei miei pensieri musicali. Visto il poco tempo a disposizione le miei divagazione da quel percorso sono piuttosto rare anche se amici come Mirco Salvadori, Teho Teardo e Enrico Bettinello riesco a farmi "scantonare" di tanto in tanto con i loro suggerimenti. A questo elenco devo ora aggiungere anche Donatello Pisanello, ottimo chitarrista, che mi ha inviato la sua nuova creatura "Ops", cd per organetto diatonico a 8 bassi, prodotto dalla sempre mitica Setola di Maiale di Stefano Giust. E' laprima volta che ascolto un disco del genere. Per chi, come me, viene dall'Oltrepo Pavese, il suono della fisarmonica e di questa famiglia distrmenti è una cosa ben nota, un filo mnemonico tradizionale e popolare. Ascoltare questi suoni in un contesto decisamente più sperimentale è stato un bel salto culturale e penso che ci voglia anche un gran coraggio a voler abbandonare sentieri nazional popolari a favore degli spazi aperti e rischiosi della sperimentazione. Donatello Pisanello questo coraggio, per fortuna, l'ha trovato, ha studiato, ha provato, si è perso, ha creato un suo personale percorso artistico e culturale. Davvero bravo! Complimenti!
P.S. scusate, dimenticavo: ma quanto bella è la cover del cd?" Andrea Agusti, 2020.
"(...) E' difficile parlare del Cd e della musica di un amico perchè spesso si può cadere nel buonismo a tutti i costi...ma questo non accade per Donatello perchè in questo CD che richiede un ascolto particolare ci si può perdere tranquillamente superando barriere obsolete di genere e graduatorie fittizie di genere. Per me è eccezionale e mi ha profondamente colpito come da tempo non mi succedeva. Grande analogia con il suo retroterra fatto di accenni ritmici, melodie semplici, e trame che ricordano un tappeto orientale dove ogni colore è importante singolarmente ma ancor in una visione olistica acquista valore. Hasta e buon ascolto." Gaetano Liguori, musicista, 2020.
"(...) Quella dell’improvvisazione musicale è un’arte. Un’arte in grado di tradurre emozioni, stati d’animo e pensieri in suono, rendendo universali anche le esperienze più soggettive.
Maestro di questo tipo di arte è il poliedrico artista salentino, polistrumentista e cofondatore di Officina Zoè, Donatello Pisanello, che ha da poco pubblicato l’album «Ops».
Il nuovo lavoro discografico di Pisanello, contenente dodici composizioni istantanee frutto di libere improvvisazioni all’organetto diatonico, è stato registrato nell’Autogrill Production Studio di Carlo De Nuzzo ed è prodotto dalla prestigiosa etichetta «Setola di maiale», che pubblica il meglio della musica d’avanguardia in Europa. Pisanello è il primo salentino a pubblicare un intero cd con l’etichetta diretta dal maestro Stefano Giust.
«Per chi è cresciuto con la musica tradizionale – commenta Pisanello – l’improvvisazione non è una novità. La musica tradizionale, come tutta la tradizione orale, è basata sull’improvvisazione. L’improvvisazione è la grande scuola della musica tradizionale popolare. A differenza dei musicisti con formazione classica, il mio metodo è quello di improvvisare sullo strumento. Peraltro, negli ultimi anni ho avuto la possibilità di conoscere musicisti che si sono dedicati completamente a questa forma di espressione artistica. Nella musica io ho sempre avvertito l’esigenza di liberarmi dai condizionamenti, anche se è difficile. Improvvisare, per me, significa esprimere cosa provo in quel momento, senza l’assillo di dover rispondere alle aspettative del pubblico, senza una scaletta. Durante l’improvvisazione si può cogliere l’essenza dell’artista, così come egli veramente è, senza filtri».
Lo stesso disco è nato per caso.
«Il mio amico Carlo De Nuzzo – aggiunge l’artista – mi ha invitato a visitare il suo studio di registrazione a Taviano, uno studio di altissimo livello, nel quale ho iniziato a suonare l’organetto, facendomi trasportare dalla musica, in modo immediato e diretto, senza concettualizzazioni di sorta. La registrazione è stata fatta in presa diretta, senza tagli, montaggi o editing. Abbiamo aggiunto solo un po’ di riverbero. Così, in due giorni è nato il cd».
Nei dodici brani, che alternano dolci e rassicuranti melodie a taglienti e repentine dissonanze armoniche, Pisanello utilizza il suo organetto in modo «alternativo» per ricavarne inattesi effetti percussivi che giovano al dinamismo delle composizioni. «Ops» è anche una finestra sulla formazione musicale di Pisanello. Ascoltandolo è possibile risalire ai generi che hanno influenzato la sua produzione, dalla musica tradizionale a quella minimalista, dalla musica psichedelica al rock." Alberto Nutricati, Gazzetta Del Mezzogiorno, 2020.
"(...) In giro per l’Italia abbiamo splendidi musicisti che vivono una situazione al confine, da una parte impossibilitati nell’ottenere un riconoscimento diretto presso il grande pubblico per via dello strumento e del fatto di lasciare la scena spesso ad altri musicisti, dall’altra isolati nel fornire nuovi spunti musicali che restano nella frequentazione di troppa poca gente (es. l’improvvisazione). Prendete uno come Donatello Pisanello, studioso della musica popolare salentina, suonatore della fisarmonica diatonica, cultore della musica popolare variamente configurata (persino un binomio con la musica del Mali) e chitarrista elettrico sperimentatore di loops; se è vero che spesso ciò che sorregge la buona musica è un’idea sottostante, allora Pisanello può vantarsi di aver proposto un atteggiamento coerentemente adeguato a temi e ricerche che propongono un proprio linguaggio. In Ops, lavoro di instant composition effettuato sull’organetto diatonico a 8 chiavi di basso, c’è tutta una filosofia che si spalma sulla musica e che non si trova tanto in giro: 12 pezzi che parlano dell’intuizione di Pisanello di trovare assonanze tra le ripetizioni e i toni sostenuti che ruotano ai giri tipici del minimalismo e alla sostanza melodico-ritmica della danza salentina. Sono ops che beneficiano di un’ottima registrazione, che aumenta ciò che può essere una spazializzazione musicale naturale, con i suoni che emergono in tutta la loro pastosità e definizione armonica; Pisanello calibra i tempi d’intervento, cerca di tirare fuori toni non usuali dell’organetto, lavorando benissimo anche con la bitonalità dei bassi, inventa marcette surreali e incornicia un eclatante lavoro con molte soluzioni e movimentazioni sulle tastiere che definiscono anche frammentazioni della materia popolare. Conscio del fatto che sia impossibile trovare nel mondo un’equivalente di Pisanello, devo dire che Ops (sentire a mò d’esempio la trance creata nel terzo ops) è anche speciale nella sua formazione: da un piccoletto strumento si eleva un suono grandissimo, fiero e comunicativo allo stesso tempo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2020.
"(...) Ciao Donatello. Ho ascoltato più volte il tuo cd. Ti faccio i complimenti per il coraggio, inteso come ricerca libera e autonoma di un'essenzialità sonora personale, che non teme giudizi, o pre-guidizi, di gusto, troppo spesso dovuti ad abitudini sonore piuttosto scontate. Proprio per questa tua scelta di fondo, anche l'uso dell'organetto risulta originale, con un'attenzione all'aspetto ritmico non comune, o almeno in grado di venire alla luce, non essendo sommerso, come capita spesso, da una linea modica "barocca" e straripante. Certo, il risultato è un lavoro dall'ascolto non facile direbbe qualcuno, io direi non immediato, da scoprire piano piano, senza la solita, inutile fretta." Marco Restucci, filosofo, musicista, critico musicale. 2020.
"(...) Il termine onomatopeico “Ops” è, come si legge nel dizionario Treccani, un “esclamazione di sorpresa, o che rivela, da parte di chi la dice, l’accorgersi di una distrazione o di un errore, generalmente di poco conto”. Non ci sorprende che Donatello Pisanello l’abbia scelta come titolo del suo nuovo disco, per cogliere in modo impeccabile la natura di questo nuovo progetto che - come ci ha raccontato nell’intervista - nasce in modo un po’ estemporaneo all’organetto otto bassi, da due sessions di prove foniche presso l’Audiogrill Production Studio di Carlo De Nuzzo. Proprio la mancanza di una idea preordinata di base iniziale si è rivelata determinante nell’ispirazione creativa di questo disco. In completa libertà espressiva, infatti, il polistrumentista salentino ha messo in fila dodici brani, registrati dal vivo in studio, dodici libere improvvisazioni che vibrano di inconscia spontaneità e che sono state cristallizzate su disco, grazie alla lungimiranza di Setola di Maiale, etichetta da circa quarant’anni [ventisette anni] impegnata nella diffusione e promozione della musica sperimentale e improvvisata. Rispetto ai lavori dedicati alla chitarra che contemplavano l’utilizzo di effetti e loop, in questo nuovo album Pisanello mette al centro il solo organetto e ne esplora le potenzialità espressive nella sua ricca nudità acustica, traducendo in musica, melodia e suono emozioni, stati d’animo, riflessioni e meditazioni nelle quali l’ascoltatore può riconoscersi e compenetrarsi. Dal punto di vista prettamente tecnico ci sembra determinante anche la qualità della registrazione che contribuisce ad evidenziare ogni sfumatura, ogni variazione timbrica e melodica dell’organetto. In ogni brano si ritrovano inevitabilmente tracce della tradizione salentina, ma anche la capacità di esplorare sonorità inusuali attraverso un peculiare lavoro sui bassi. L’ascolto ci regala cinquantacinque minuti in cui si susseguono atmosfere sonore differenti declinate in soluzioni sonore mai scontate come nel caso del concentrico ripetersi di variazioni melodiche dell’iniziale “Ops 01”. Si prosegue con le introspettive asperità di “Ops 02”, in cui dall’organetto sembra venire fuori il suono di un organo da chiesa, e i vortici imprevisti di “Ops 03” e gli echi decostruiti della tradizione di “Ops 04” per giungere al cuore del disco con le ardite sperimentazioni della percussiva “Ops 05” e “Ops 06”. La breve marcetta “Ops 07” ci schiude le porte alla seconda parte del disco con il crescendo di “Ops 08”, le dissonanze armoniche di “Ops 09” e l’immaginifica “Ops 10” che ci accompagna verso il finale con gli arabeschi sonori di “Ops 11” e il lirismo di “Ops 12”. “OPS” è, dunque, un disco fascinoso, da scoprire ascolto dopo ascolto nell’attesa di poter scoprire il suo seguito naturale con i brani rimasti esclusi da questo lavoro." Salvatore Esposito, Blogfoolk, 2020.
01 _ Ops 01 6:27
02 _ Ops 02 5:12
03 _ Ops 03 9:53
04 _ Ops 04 5:04
05 _ Ops 05 3:20
06 _ Ops 06 5:29
07 _ Ops 07 0:36
08 _ Ops 08 3:09
09 _ Ops 09 2:12
10 _ Ops 10 4:13
11 _ Ops 11 3:12
12 _ Ops 12 7:51
(C) + (P) 2020