HELLENIC ALLEY
ALBERTO BRAIDA / ANDREA BOLZONI / DANIELE FRATI
SOLD OUT
Alberto Braida _ pianoforte
Andrea Bolzoni _ chitarra elettrica
Daniele Frati _ batteria
Nuovo trio che vede il pianoforte di Alberto Braida perfettamente inserito tra le corde di Andrea Bolzoni e le pelli di Daniele Frati... è detto anche in senso figurativo? Al pubblico scoprirlo.
Per maggiori informazioni:
www.de.wikipedia.org/wiki/Alberto_Braida
www.andreabolzonimusic.com
"(...) Hellenic alley è il trio imbastito dal pianista Alberto Braida, il chitarrista Andrea Bolzoni e il batterista Daniele Frati. Registrato all'Accademia musicale F. Gaffurio di Lodi, Hellenic alley è il risultato di un incontro non occasionale tra tre musicisti che si impegnano a far confluire le proprie personalità artistiche in uno spazio appositamente creato per la confluenza stessa; in questo spazio si trova un'aria arsa, quasi non addomesticabile, che influisce sull'ethos e la disposizione degli elementi. Braida verticalizza continuamente, proponendo accordi dalla natura invasiva che tengono in vita non solo le aritmie complessive del trio, ma servono pure per posporre la dimensione in un ipotetico immaginario dei suoni; Bolzoni, invece, produce un vero e proprio telaio di note, quasi una corrente-flusso che comunque non accenna mai a protagonismo; Frati asseconda i paesaggi sonori creati, incidendo sulle velocità e sulle dinamiche gradualmente evolutive.
C'è da dire che, per chi è avvezzo alla musica improvvisata di Braida, si troverà un pò spiazzato in Hellenic alley, poiché sembra più un elaborato di pensiero di Bolzoni (4 dei 7 brani sono scritti da lui), ma ciò che conta alla fine è il risultato, che ha una sua precisa configurazione, come detto; sono configurazioni non in grado di essere descritte in un'area delimitata, in quanto non è apprensiva al jazz, al suo riconoscimento o alle sue diramazioni e non riesce nemmeno a definirsi in un processo d'improvvisazione di quelli classici; si parte da qualcosa che ha la parvenza di uno scorrimento fusion jazz (i primi tre brani del cd potrebbero implicare tali elementi), per poi arrivare ad uno stampino zappiano (Blurry) o a prevalenze melodiche (Faces ed Estasi d'estate).
Hellenic alley fa saltare agli occhi la qualità dei musicisti che vi partecipano: su queste pagine ho già avuto modo di apprezzare Bolzoni e parzialmente Braida (di cui urge un'indispensabile rivalutazione) e i vicoli ellenici insinuati dai tre musicisti hanno probabilmente un aggancio alla filosofia aperta o purgatrice di Aristotele, quando affermava che la catarsi nell'arte (e dunque anche quella vissuta nella musica) è un mezzo per liberarsi delle proprie passioni e metterle a disposizione degli spettatori." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2018.
01 _ Vortexes 6:21
02 _ Sketches 2, 1, 3 4:09
03 _ Who 5:31
04 _ Faces 4:59
05 _ Estasi d’estae 1:46
06 _ Blurry 6:09
07 _ Tacco A 8:18
(C) + (P) 2018
SOLD OUT
Alberto Braida _ piano
Andrea Bolzoni _ electric guitar
Daniele Frati _ drums
New trio that sees the piano of Alberto Braida perfectly inserted between the strings of Andrea Bolzoni and the skins of Daniele Frati... also in a figurative sense? To the public discover it.
For more info:
www.de.wikipedia.org/wiki/Alberto_Braida
www.andreabolzonimusic.com
"(...) Hellenic alley è il trio imbastito dal pianista Alberto Braida, il chitarrista Andrea Bolzoni e il batterista Daniele Frati. Registrato all'Accademia musicale F. Gaffurio di Lodi, Hellenic alley è il risultato di un incontro non occasionale tra tre musicisti che si impegnano a far confluire le proprie personalità artistiche in uno spazio appositamente creato per la confluenza stessa; in questo spazio si trova un'aria arsa, quasi non addomesticabile, che influisce sull'ethos e la disposizione degli elementi. Braida verticalizza continuamente, proponendo accordi dalla natura invasiva che tengono in vita non solo le aritmie complessive del trio, ma servono pure per posporre la dimensione in un ipotetico immaginario dei suoni; Bolzoni, invece, produce un vero e proprio telaio di note, quasi una corrente-flusso che comunque non accenna mai a protagonismo; Frati asseconda i paesaggi sonori creati, incidendo sulle velocità e sulle dinamiche gradualmente evolutive.
C'è da dire che, per chi è avvezzo alla musica improvvisata di Braida, si troverà un pò spiazzato in Hellenic alley, poiché sembra più un elaborato di pensiero di Bolzoni (4 dei 7 brani sono scritti da lui), ma ciò che conta alla fine è il risultato, che ha una sua precisa configurazione, come detto; sono configurazioni non in grado di essere descritte in un'area delimitata, in quanto non è apprensiva al jazz, al suo riconoscimento o alle sue diramazioni e non riesce nemmeno a definirsi in un processo d'improvvisazione di quelli classici; si parte da qualcosa che ha la parvenza di uno scorrimento fusion jazz (i primi tre brani del cd potrebbero implicare tali elementi), per poi arrivare ad uno stampino zappiano (Blurry) o a prevalenze melodiche (Faces ed Estasi d'estate).
Hellenic alley fa saltare agli occhi la qualità dei musicisti che vi partecipano: su queste pagine ho già avuto modo di apprezzare Bolzoni e parzialmente Braida (di cui urge un'indispensabile rivalutazione) e i vicoli ellenici insinuati dai tre musicisti hanno probabilmente un aggancio alla filosofia aperta o purgatrice di Aristotele, quando affermava che la catarsi nell'arte (e dunque anche quella vissuta nella musica) è un mezzo per liberarsi delle proprie passioni e metterle a disposizione degli spettatori." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2018.
01 _ Vortexes 6:21
02 _ Sketches 2, 1, 3 4:09
03 _ Who 5:31
04 _ Faces 4:59
05 _ Estasi d’estae 1:46
06 _ Blurry 6:09
07 _ Tacco A 8:18
(C) + (P) 2018