THE BLACK BOX THEORY
LUCA PERCIBALLI / IVAN VALENTINI
Luca Perciballi _ chitarre _ live electronics
Ivan Valentini _ sax alto _ sax soprano _ oggetti _ live electronics
La musica di questo disco è il risultato di una felice registrazione di musica improvvisata, registrata nel 2016 presso Bombanella Studio, da Davide Cristiani.
Dal sito di Ivan Valentini: "L’arte come espressione della verità, la musica come la sua faccia più misteriosa. Musica onesta e sincera con poca vocazione per il mainstream e le classificazioni di genere." Diplomato in Sax e Musica Jazz, dai primi anni ’90 conduce gruppi e progetti coi quali propone musiche originali, muovendosi nell’ambito della musica improvvisata e dell’interazione con altre forme espressive. Ha suonato tra gli altri con Franco D’Andrea, Steve Bernstein, Enrico Rava, Roberto Dani, Achille Succi, Antonello Salis, Enrico Merlin, Paolo Botti, Alberto Capelli. Ha avuto esperienze in orchestre guidate da Henry Threadgill, Mathias Ruegg e Bruno Tommaso. Nei primi anni ‘90 accompagna il cantautore Vinicio Capossela. Negli anni ’90 collabora con la danzatrice e coreografa statunitense Teri Weikel. Dal 1987 conduce regolarmente performances di musica e poesia lavorando soprattutto con Alberto Bertoni ed inoltre con Enrico Trebbi, Giovanni Lindo Ferretti, Gaspare Bernardi, Laura Betti, Maurizio Cucchi, Giovanni Giudici, Gianni D’Elia, Giancarlo Sissa, Emilio Rentocchini.
Luca Perciballi è un chitarrista, compositore ed educatore. Ha studiato in Italia e Olanda in prestigiose scuole come il Conservatorio A. Boito, il CODARTS e il Conservatorio G. Verdi. La sua passione per l'improvvisazione ha spinto Perciballi a sviluppare un punto di vista personale sulla forma e una ricerca approfondita su nuove sonorità e tecniche strumentali, sempre con l'uso di live electronics. Influenzato dai suoi studi classici, il suo lavoro cerca di fondere due mondi diversi come l'improvvisazione e la composizione: nella sua produzione c'è un equilibrio tra una scrittura esatta e acuta e la sensazione spontanea dell'improvvisazione.
Per maggiori informazioni:
www.lucaperciballi.com
www.ivanvalentini.com
"(...) Nel loro nuovo lavoro, il duo Luca Perciballi-Ivan Valentini (chitarre, sassofoni, live electronics) ci informa su alcune similitudini che l'improvvisazione può suscitare quando si imposta la condizione esecutiva sulla teoria della Black Box Theory: utilizzata nelle scienze ingegneristiche e computazionali la teoria risalta la "scatola nera", un corpo di nozioni o procedimenti non conosciuto dagli utenti, che sono in grado solo di far funzionare gli input di partenza e riconoscere l'output finale. La riproduzione musicale della scatola nera è una sorta di oggetto sconosciuto, ma che nella mentalità di Perciballi e Valentini è terra di proprietà, poiché tutte le relazioni in essa contenute sono solo alla portata di coloro che le hanno create e riescono conseguemente a ben interpretarle. Luca mi parlava da tempo di un progetto con Valentini e mi sembra che questa collaborazione abbia più canali di apprezzamento, perché con The black box theory non si può essere solo essere ascoltatori passivi, ma è necessario seguire quanto i due musicisti hanno voluto conseguire, scavando nella mole di relazioni musicali all'interno di quella scatola: intonazioni, formanti, overtoni, ritmo, armonia, accordi, sono gli elementi sui quali si impone quella forzata conoscenza che è necessaria alla produzione dei suoni. Il merito di Perciballi e Valentini è quello di esplicitare le tecniche e di realizzare un costrutto sonoro interessante, bazzicando nel proprio stile.
L'iniziale Tuning è già grande musica, quanto di più interessante possa emergere da una revisione "pensata" di una semplice fase di accomunamento accordale degli strumenti, con il sax tenore che, con le sue evoluzioni, rincorre una nota della chitarra elettrica che gira attorno al suo livello di intonazione (entrambi producendo bellissime microtonalità da incrocio); gli esperimenti sulla microtonalità continuano in Singing in overtones, simulazione bucolica sugli strumenti, aiutata nel suo intento estetico da estensioni specifiche del live electronics; in Formant from membrane si accolgono le ampie risonanze di corde, oggetti ed elettronica comparata con risultati degni di un percussionista navigato su questi abbinamenti timbrici; in Short movements in anechoic chamber una segmentazione di suoni non convenzionali dirotta il dialogo sax-chitarra verso una sorta di dadaismo del metodo e della persuasione sonora; in About perception of rhythm and harmony i due musicisti danno una lezione su come riconfigurare i parametri classici in un ambiente dilatato, dove far entrare scampoli di Ayler o Sharrock; riverbero e fraseggio in Building chords in sympathy suonano come indagini di instant composition, mentre i due Earing Test si rapportano alla subdola constatazione delle capacità uditorie, fornendone una del tutto musicale, viaggiando su frequenze che non sono solo specchi di cerebralità.
The black box theory è una dimostrazione (resa in musica) della complessità dei pensieri, relazioni o atteggiamenti che interessano la nostra mente in quella non definita fase che corrisponde agli stimoli interni, a quella invisibile rete che costituisce la preparazione musicale e il suo modo di esplicarsi, quella crittografia del far musica che è quasi scientifica, ma ha tanti aspetti per farsi apprezzare anche dal punto di vista estetico ed emotivo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2018.
"(...) La teoria della scatola nera: abbiamo a che fare con dirottamenti, incidenti, deviazioni dalle noiose strade conosciute del galateo musicale? E imposto da chi poi, e in nome di cosa? Predispone già bene il titolo di questo lavoro in duo di Luca Perciballi (chitarra elettrica, live electronics, sampling) e Ivan Valentini (sax alto e soprano, live electronics e percussioni). Felicemente sospeso tra satori e furore, questo scrigno ruvido, sotterrato in profondità per raggiungere le quali ci si spacca le unghie e ci si sbucciano le ginocchia, sa offrire a chi abbia orecchie assetate panorami, bugie, confessioni, precipizi, migrazioni, vertigini, in un continuo gioco di specchi nel quale ci si perde senza timore. Perciballi ha lavorato come assistente di Butch Morris ed è stato compositore residente per Tempo Reale nel 2017 e nel 2018; Valentini, tra gli altri, ha suonato con Henry Threadgill e Franco d’Andrea, oltre ad aver accompagnato, negli anni Novanta, Vinicio Capossela. Questo duo funziona semplicemente a meraviglia: spettri, ombre, nebbia, selve, spine, scogliere a picco sul niente, praterie in cui sparire, geyser, profili nella penombra, oblò di navi che affondano, navicelle spaziali inesorabilmente in rotta verso un grande buco nero. Musica rabdomante che sa assumere mille maschere diverse, mantenendo sempre e comunque un selvatico e lirico rigore che affascina e cattura. Un che di orientale, zen, anima questi dialoghi felicemente sospesi in una strana e (in)ospitale terra di mezzo tra noise, ambient malmostosa, improvvisazione libera, sgualciti manuali di jazz e trattati filosofici in versione elettroacustica. Il Black Box è un sistema che non svela le dinamiche interne che lo animano ma è descrivibile soltanto per il suo comportamento esterno: il dialogo tra i due musicisti ha in effetti un che di pre-alfabetico, di ancestrale, quasi fossero mossi da un’empatia intima, e i meandri della musica creata sul momento hanno questo di magico, che rendono fallimentare la pretesa di descrivere, di attribuire un’idea, una volontà, un progetto. Solo la pura e maestosa magnificenza di un suono libero e ispid , foriero di verità luminose e terribili, comunque intraducibili, che come Mercurio con le ali ai piedi si fa latore di messaggi da divinità che abbiamo dimenticato o è manifestazione plastica di una fertile febbre creativa che ha colto questi due musicisti in un punto alto della loro ispirazione (tutto il disco funziona davvero molto bene, ma “Formally In Tune”, con i suoi labirinti infiniti, tra Terry Riley, Steve Reich, l’orchestra of excited strings di Arnold Dreyblatt e ansie isolazioniste è semplicemente da brividi). Dieci esperimenti tra psicologia e fisica, accordature, test per l’udito, movimenti in camera anecoica, percezioni di ritmo ed armonia, architetture monumentali e fragilissime calibrate sull’instabile e perfetto equilibrio di corde che vibrano per simpatia e bacchette che dettano ritmi aritmici. Tutta la musica proviene da una sessione totalmente improvvisata, senza alcun editing successivo. Come dicono gli stessi musicisti all’interno del cd: è imbarazzante trovare tutte le parole necessarie a descrivere l’atto della creazione in bianco; forse potremmo dirvi di un approccio compositivo improntato alla flessibilità." Nazim Musicale, The New Noise, 2019.
01 _ Tuning 3:13
02 _ Earing test 1 1:43
03 _ Singing in overtones 6:30
04 _ Formant from membrane 3:14
05 _ The hidden cane 4:11
06 _ Formally in tune 5:19
07 _ Short movements in anechoic chamber 4:00
08 _ About perception of rhythm and harmony 6:40
09 _ Building chords in sympathy 3:04
10 _ Earing test 2 1:20
(C) + (P) 2018
Luca Perciballi _ guitars _ live electronics
Ivan Valentini _ alto sax _ soprano sax _ objects _ live electronics
All music comes from a lucky improvised session recorded on September 2016 at Bombanella Studio. Recorded, mixed and mastered by Davide Cristiani.
Ivan Valentini is graduated in Sax and Jazz Music and from the early 90s he leads groups and projects with which he proposes original music, moving in the field of improvised music, also focused on interaction with other forms of expression. He has played among others with Franco D'Andrea, Steve Bernstein, Enrico Rava, Roberto Dani, Achille Succi, Antonello Salis, Enrico Merlin, Paolo Botti and Alberto Capelli. He has had experience in orchestras led by Henry Threadgill, Mathias Ruegg and Bruno Tommaso. In the early 90s he accompanied the singer-songwriter Vinicio Capossela. In the 90s he collaborated with the American dancer and choreographer Teri Weikel. Since 1987 he regularly conducts performances of music and poetry working mainly with Alberto Bertoni and also with Enrico Trebbi, Giovanni Lindo Ferretti, Gaspare Bernardi, Laura Betti, Maurizio Cucchi, Giovanni Giudici, Gianni D'Elia, Giancarlo Sissa, Emilio Rentocchini.
Luca Perciballi is a guitarist, composer and educator. Studied in Italy and The Netherlands in prestigious schools like A. Boito Conservatory, CODARTS and G. Verdi Conservatory. His passion for improvisation moved Perciballi to develop a personal view on form and a deep research on new sonorities and instrumental tecniques, always with the use of live electronics. Influenced by his classical studies his work tries to merge two different worlds like improvisation and composition: in his output there’s a balance between an exact and sharp writing and the spontaneous feeling of improvisation.
For more info:
www.lucaperciballi.com
www.ivanvalentini.com
"(...) Nel loro nuovo lavoro, il duo Luca Perciballi-Ivan Valentini (chitarre, sassofoni, live electronics) ci informa su alcune similitudini che l'improvvisazione può suscitare quando si imposta la condizione esecutiva sulla teoria della Black Box Theory: utilizzata nelle scienze ingegneristiche e computazionali la teoria risalta la "scatola nera", un corpo di nozioni o procedimenti non conosciuto dagli utenti, che sono in grado solo di far funzionare gli input di partenza e riconoscere l'output finale. La riproduzione musicale della scatola nera è una sorta di oggetto sconosciuto, ma che nella mentalità di Perciballi e Valentini è terra di proprietà, poiché tutte le relazioni in essa contenute sono solo alla portata di coloro che le hanno create e riescono conseguemente a ben interpretarle. Luca mi parlava da tempo di un progetto con Valentini e mi sembra che questa collaborazione abbia più canali di apprezzamento, perché con The black box theory non si può essere solo essere ascoltatori passivi, ma è necessario seguire quanto i due musicisti hanno voluto conseguire, scavando nella mole di relazioni musicali all'interno di quella scatola: intonazioni, formanti, overtoni, ritmo, armonia, accordi, sono gli elementi sui quali si impone quella forzata conoscenza che è necessaria alla produzione dei suoni. Il merito di Perciballi e Valentini è quello di esplicitare le tecniche e di realizzare un costrutto sonoro interessante, bazzicando nel proprio stile.
L'iniziale Tuning è già grande musica, quanto di più interessante possa emergere da una revisione "pensata" di una semplice fase di accomunamento accordale degli strumenti, con il sax tenore che, con le sue evoluzioni, rincorre una nota della chitarra elettrica che gira attorno al suo livello di intonazione (entrambi producendo bellissime microtonalità da incrocio); gli esperimenti sulla microtonalità continuano in Singing in overtones, simulazione bucolica sugli strumenti, aiutata nel suo intento estetico da estensioni specifiche del live electronics; in Formant from membrane si accolgono le ampie risonanze di corde, oggetti ed elettronica comparata con risultati degni di un percussionista navigato su questi abbinamenti timbrici; in Short movements in anechoic chamber una segmentazione di suoni non convenzionali dirotta il dialogo sax-chitarra verso una sorta di dadaismo del metodo e della persuasione sonora; in About perception of rhythm and harmony i due musicisti danno una lezione su come riconfigurare i parametri classici in un ambiente dilatato, dove far entrare scampoli di Ayler o Sharrock; riverbero e fraseggio in Building chords in sympathy suonano come indagini di instant composition, mentre i due Earing Test si rapportano alla subdola constatazione delle capacità uditorie, fornendone una del tutto musicale, viaggiando su frequenze che non sono solo specchi di cerebralità.
The black box theory è una dimostrazione (resa in musica) della complessità dei pensieri, relazioni o atteggiamenti che interessano la nostra mente in quella non definita fase che corrisponde agli stimoli interni, a quella invisibile rete che costituisce la preparazione musicale e il suo modo di esplicarsi, quella crittografia del far musica che è quasi scientifica, ma ha tanti aspetti per farsi apprezzare anche dal punto di vista estetico ed emotivo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2018.
"(...) La teoria della scatola nera: abbiamo a che fare con dirottamenti, incidenti, deviazioni dalle noiose strade conosciute del galateo musicale? E imposto da chi poi, e in nome di cosa? Predispone già bene il titolo di questo lavoro in duo di Luca Perciballi (chitarra elettrica, live electronics, sampling) e Ivan Valentini (sax alto e soprano, live electronics e percussioni). Felicemente sospeso tra satori e furore, questo scrigno ruvido, sotterrato in profondità per raggiungere le quali ci si spacca le unghie e ci si sbucciano le ginocchia, sa offrire a chi abbia orecchie assetate panorami, bugie, confessioni, precipizi, migrazioni, vertigini, in un continuo gioco di specchi nel quale ci si perde senza timore. Perciballi ha lavorato come assistente di Butch Morris ed è stato compositore residente per Tempo Reale nel 2017 e nel 2018; Valentini, tra gli altri, ha suonato con Henry Threadgill e Franco d’Andrea, oltre ad aver accompagnato, negli anni Novanta, Vinicio Capossela. Questo duo funziona semplicemente a meraviglia: spettri, ombre, nebbia, selve, spine, scogliere a picco sul niente, praterie in cui sparire, geyser, profili nella penombra, oblò di navi che affondano, navicelle spaziali inesorabilmente in rotta verso un grande buco nero. Musica rabdomante che sa assumere mille maschere diverse, mantenendo sempre e comunque un selvatico e lirico rigore che affascina e cattura. Un che di orientale, zen, anima questi dialoghi felicemente sospesi in una strana e (in)ospitale terra di mezzo tra noise, ambient malmostosa, improvvisazione libera, sgualciti manuali di jazz e trattati filosofici in versione elettroacustica. Il Black Box è un sistema che non svela le dinamiche interne che lo animano ma è descrivibile soltanto per il suo comportamento esterno: il dialogo tra i due musicisti ha in effetti un che di pre-alfabetico, di ancestrale, quasi fossero mossi da un’empatia intima, e i meandri della musica creata sul momento hanno questo di magico, che rendono fallimentare la pretesa di descrivere, di attribuire un’idea, una volontà, un progetto. Solo la pura e maestosa magnificenza di un suono libero e ispid , foriero di verità luminose e terribili, comunque intraducibili, che come Mercurio con le ali ai piedi si fa latore di messaggi da divinità che abbiamo dimenticato o è manifestazione plastica di una fertile febbre creativa che ha colto questi due musicisti in un punto alto della loro ispirazione (tutto il disco funziona davvero molto bene, ma “Formally In Tune”, con i suoi labirinti infiniti, tra Terry Riley, Steve Reich, l’orchestra of excited strings di Arnold Dreyblatt e ansie isolazioniste è semplicemente da brividi). Dieci esperimenti tra psicologia e fisica, accordature, test per l’udito, movimenti in camera anecoica, percezioni di ritmo ed armonia, architetture monumentali e fragilissime calibrate sull’instabile e perfetto equilibrio di corde che vibrano per simpatia e bacchette che dettano ritmi aritmici. Tutta la musica proviene da una sessione totalmente improvvisata, senza alcun editing successivo. Come dicono gli stessi musicisti all’interno del cd: è imbarazzante trovare tutte le parole necessarie a descrivere l’atto della creazione in bianco; forse potremmo dirvi di un approccio compositivo improntato alla flessibilità." Nazim Musicale, The New Noise, 2019.
01 _ Tuning 3:13
02 _ Earing test 1 1:43
03 _ Singing in overtones 6:30
04 _ Formant from membrane 3:14
05 _ The hidden cane 4:11
06 _ Formally in tune 5:19
07 _ Short movements in anechoic chamber 4:00
08 _ About perception of rhythm and harmony 6:40
09 _ Building chords in sympathy 3:04
10 _ Earing test 2 1:20
(C) + (P) 2018