SUONERIE
ANTONIO MASTROGIACOMO
Antonio Mastrogiacomo _ Laptop
"Le suonerie non sono state ancora riconosciute come una forma legittima di creatività musicale indipendente, e forse non lo saranno mai." (D. Byrne). Dalle note di copertina: "26 tracce di suono fissato ottenute modificando, ridisponendo, tagliando ed editando 726 suonerie. 26 tracce – come le lettere dell'alfabeto – ricostruiscono il materiale audio ricavato dal web. Ho reimpiegato le suonerie in quanto materiale che mostra una certa natura e storia della musica elettronica. Si tratta di un'opera aperta, in quanto ogni materiale può essere, da un lato ridisposto in maniera diversa, dall'altro non esaurisce la collezione di suonerie esistenti. Come un oggetto che si posiziona, vi propongo questo lavoro sull'inconscio acustico." Un progetto ironico che si emancipa da accademismi, caratterizzato dalla forma di cut up sonoro in una dimensione Low Fi. Il lavoro mira ad indagare l'inconscio acustico e la fruibilità della musica. Grazie alla sua versatilità la musica può essere concepita come un oggetto concreto: un'immagine dialettica come un quadro che ha una posizione nello spazio. Il valore più importante di questa composizione è la riflessione e lo stimolo che propone riguardo il panorama sonoro quotidiano in cui siamo immersi.
"(...) Primo approccio con la musica di Antonio Mastrogiacomo, un giovane musicista campano che si cimenta con un progetto tutto incentrato sul taglio compositivo al laptop. Lo stimolo arriva dall'interesse per i suoni delle suonerie telefoniche (ne vengono prese in considerazione 726), che teoricamente si pongono come segnali acustici atti ad introdurre parti di brani musicali o di altri eventi presi dal web, addomesticati in collage. 26 brevi pezzi presentati sotto le spoglie dell'alfabeto tradiscono la passione per gli esperimenti-processo alla Curran, tuttavia Mastrogiacomo sceglie di non lanciarsi in una riorganizzazione elettronica diretta dei suoni delle suonerie, quanto piuttosto di utilizzarli come filo conduttore del suo collage. "Suonerie", pertanto, dovrebbe funzionare come campanello d'allarme filosofico in un oceano di spezzoni sonori che riproducono gli orrori in cui versano gli ascolti della massa. Ecco, quindi, che centinaia di pezzi conosciuti vengono a galla, da Michael Jackson ai Berlin di Top Gun, dagli attacchi di dance music agli anfratti della pubblicità televisiva e dei programmi radiofonici, dalle spiritose gag in lingua inglese agli insopportabili marchingegni sonori di certa musica di consumo. Essi corredano, in un vortice riassuntivo, il patrimonio d'ascolto delle generazioni attuali.
Quella di Mastrogiacomo è un'opera rischiosa, perché è molto difficile ottenere risultati concreti nell'ambito dell'inconscio acustico, riorganizzando solo le fonti sonore (anche se con maestria e dedizione); inoltre la creatività di cui parla Byrne a proposito delle suonerie, come strumento o gadget elaborabile, non sembra poter essere sufficientemente applicabile se non ad esperimenti che guardano più lontano, si catalizzano sui suoni e sulle tecniche, anche se esse sono poco digeribili per l'audience tradizionale." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2017.
"(...) È da poco disponibile “Suonerie”, (Setola di Maiale, 2017), primo disco di Antonio Mastrogiacomo, che assembla centinaia di suonerie, recuperate dal web, dopo averle sottoposte a personali rielaborazioni.
Un progetto ironico che si emancipa da accademismi, caratterizzato dalla forma di cut up sonoro in una dimensione Low Fi. Il lavoro mira ad indagare l’inconscio acustico e la fruibilità della musica. Grazie alla sua versatilità la musica può essere concepita come un oggetto concreto: un’immagine dialettica come un quadro che ha una posizione nello spazio. Il valore più importante di questa composizione è la riflessione e lo stimolo che propone riguardo il panorama sonoro quotidiano in cui siamo immersi." Critica Classica, 2017.
"(...) Da pochi giorni è uscito “Suonerie” (Setola di Maiale, 2017) il primo disco di Antonio Mastrogiacomo, artista originario di Altavilla Irpina che si è diplomato in Sassofono presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento. “26 tracce di suono fissato ottenute modificando, ridisponendo, tagliando ed editando 726 suonerie. 26 tracce – come le lettere dell’alfabeto – ricostruiscono il materiale audio ricavato dal web. Ho reimpiegato le suonerie in quanto materiale che mostra una certa natura e storia della musica elettronica. Si tratta di un’opera aperta, in quanto ogni materiale può essere, da un lato ridisposto in maniera diversa, dall’altro non esaurisce la collezione di suonerie esistenti. Come un oggetto che si posiziona, vi propongo questo lavoro sull’inconscio acustico”. Queste le parole che accompagnano un lavoro che può apparire stravagante, a tratti umoristico, dalle sfumature satiriche e tendenzialmente dada, ma che è la sintesi di una ricerca che dall’elettronica sfocia nella Sociologia della Musica.
Il disco è un assalto frontale di immagini, un percorso che spiazza continuamente, a tratti disturbante, a tratti incredibilmente entusiasmante. Come un “Blob” sonoro che, a differenza di quello visivo, evoca immagini infinite, "Suonerie" è un sistema di suoni caoticamente ordinato, un alfabeto dal quale partire per poter sviluppare un discorso altrimenti impossibile, una possibilità di dilatare il proprio linguaggio inconscio e poter perdersi così, in molteplici associazioni di pensiero. Un lavoro geniale.
Se le suonerie sono ormai universali e rintracciabili oltre i confini tra le culture, non appare azzardato, né assurdo affermare che nel prossimo futuro diventeranno relativamente un archetipo. Antonio Mastrogiacomo, con il suo “Suonerie”, ci propone una riflessione su ciò che nel quotidiano appare toccarci in maniera latente ma che invece penetra molto in profondità solidificandosi e alimentandosi giorno dopo giorno. Il disco è disponibile sul catalogo di “Setola di maiale” oppure contattando lo stesso artista.
Antonio Mastrogiacomo dopo aver frequentato il Liceo Classico Pietro Giannone di Benevento e aver conseguito la laurea triennale in lettere classiche, la magistrale in scienze filosofiche presso la Federico II e il diploma v.o. in Sassofono presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento, studia musica elettronica presso il San Pietro a Majella di Napoli e didattica dell'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Perfezionatosi in teoria critica della società alla Bicocca di Milano, sviluppa la sua ricerca attraverso la pratica del montaggio (come nel disco 'Suonerie' presente nel catalogo dell'etichetta Setola di Maiale).
Redattore per diverse testate (napolimonitor, artapartofculture, PASSPARnous), è autore di saggi, contributi critici e storici su riviste, libri e cataloghi. Dal 2017 cura la rivista d.a.t. [divulgazioneaudiotestuale] per la Edips." Vittorio Zollo, Il Vaglio, 2017.
"(...) Dalla musica nei cellulari alla musica coi cellulari il passo è brevissimo, ma in pochi sono pronti a percorrerlo. La musica elettronica non pare aver preso atto del fatto che il cellulare sia produttore, oltre che riproduttore di suoni. Nonostante la cosiddetta estetica hi-tech sia caratterizzata da sonorità iper-levigate che sembrano fuoriuscire proprio da tablet o smartphone, i tempi in cui un Brian Eno poteva prestare la propria arte per comporre il tema di Windows 98 sembrano preistoria – o un miraggio dal futuro – e il fenomeno delle ringtone songs (o Chaku-uta) follia eminentemente nipponica. (...) Suonerie di Antonio Mastrogiacomo (Setola di Maiale, 2017) è un lavoro di montaggio che, in accordo alla teoria benjaminiana sulla critica storica, riflette la vita quotidiana come rappresentazione. Le suonerie fanno da sfondo a un archivio della memoria, da richiamare all’attenzione ogni volta che ci si pone neutralmente nei confronti dei suoni che ascoltiamo. “La combinazione”, ci ha raccontato l’autore, “è di certo perfettibile, come abbisogna a ogni opera di per sé riproducibile, ma mi auguro che incoraggi la manipolazione dei suoni da parte di un pubblico che ancora non sa di poterlo fare”. (...) Vincenzo Santarcangelo, Artribune, 2018.
01 _ A 2:12
02 _ B 2:33
03 _ C 1:33
04 _ D 2:00
05 _ E 1:39
06 _ F 1:12
07 _ G 0:30
08 _ H 0:37
09 _ I 3:26
10 _ J 1:00
11 _ M 1:00
12 _ L 1:40
13 _ M 0:51
14 _ N 1:53
15 _ O 2:03
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17 _ Q 1:18
18 _ R 1:23
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25 _ Y 0:55
26 _ Z 0:59
(C) + (P) 2017
Antonio Mastrogiacomo _ Laptop
"Ringtones have not been recognized as a legitimate form of indipendent music creativity yet and maybe they never will" (D. Byrne). From the booklet: "26 tracks of fixed sound obtained by editing 726 ringtones – 26 pieces like alphabet letters – audio material took from the web. This is an open work where each material can be repositioned; on the other hand it doesn't run out the existing ring collection possibilities. Positioned, I propose this work to the acoustic unconscious." An ironic project emancipated from academies, characterized by cut-up sounds in a Low Fi dimension. The work aims to investigate the acoustic unconsciousness and fruition of music that, thanks to its versatility, can be conceived as a concrete object: a dialectical image as a picture that has a place in the space. The most important value of this composition is the reflection and the stimulus it proposes regarding the daily sound panorama in which we all are immersed.
"(...) Primo approccio con la musica di Antonio Mastrogiacomo, un giovane musicista campano che si cimenta con un progetto tutto incentrato sul taglio compositivo al laptop. Lo stimolo arriva dall'interesse per i suoni delle suonerie telefoniche (ne vengono prese in considerazione 726), che teoricamente si pongono come segnali acustici atti ad introdurre parti di brani musicali o di altri eventi presi dal web, addomesticati in collage. 26 brevi pezzi presentati sotto le spoglie dell'alfabeto tradiscono la passione per gli esperimenti-processo alla Curran, tuttavia Mastrogiacomo sceglie di non lanciarsi in una riorganizzazione elettronica diretta dei suoni delle suonerie, quanto piuttosto di utilizzarli come filo conduttore del suo collage. "Suonerie", pertanto, dovrebbe funzionare come campanello d'allarme filosofico in un oceano di spezzoni sonori che riproducono gli orrori in cui versano gli ascolti della massa. Ecco, quindi, che centinaia di pezzi conosciuti vengono a galla, da Michael Jackson ai Berlin di Top Gun, dagli attacchi di dance music agli anfratti della pubblicità televisiva e dei programmi radiofonici, dalle spiritose gag in lingua inglese agli insopportabili marchingegni sonori di certa musica di consumo. Essi corredano, in un vortice riassuntivo, il patrimonio d'ascolto delle generazioni attuali.
Quella di Mastrogiacomo è un'opera rischiosa, perché è molto difficile ottenere risultati concreti nell'ambito dell'inconscio acustico, riorganizzando solo le fonti sonore (anche se con maestria e dedizione); inoltre la creatività di cui parla Byrne a proposito delle suonerie, come strumento o gadget elaborabile, non sembra poter essere sufficientemente applicabile se non ad esperimenti che guardano più lontano, si catalizzano sui suoni e sulle tecniche, anche se esse sono poco digeribili per l'audience tradizionale." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2017.
"(...) È da poco disponibile “Suonerie”, (Setola di Maiale, 2017), primo disco di Antonio Mastrogiacomo, che assembla centinaia di suonerie, recuperate dal web, dopo averle sottoposte a personali rielaborazioni.
Un progetto ironico che si emancipa da accademismi, caratterizzato dalla forma di cut up sonoro in una dimensione Low Fi. Il lavoro mira ad indagare l’inconscio acustico e la fruibilità della musica. Grazie alla sua versatilità la musica può essere concepita come un oggetto concreto: un’immagine dialettica come un quadro che ha una posizione nello spazio. Il valore più importante di questa composizione è la riflessione e lo stimolo che propone riguardo il panorama sonoro quotidiano in cui siamo immersi." Critica Classica, 2017.
"(...) Da pochi giorni è uscito “Suonerie” (Setola di Maiale, 2017) il primo disco di Antonio Mastrogiacomo, artista originario di Altavilla Irpina che si è diplomato in Sassofono presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento. “26 tracce di suono fissato ottenute modificando, ridisponendo, tagliando ed editando 726 suonerie. 26 tracce – come le lettere dell’alfabeto – ricostruiscono il materiale audio ricavato dal web. Ho reimpiegato le suonerie in quanto materiale che mostra una certa natura e storia della musica elettronica. Si tratta di un’opera aperta, in quanto ogni materiale può essere, da un lato ridisposto in maniera diversa, dall’altro non esaurisce la collezione di suonerie esistenti. Come un oggetto che si posiziona, vi propongo questo lavoro sull’inconscio acustico”. Queste le parole che accompagnano un lavoro che può apparire stravagante, a tratti umoristico, dalle sfumature satiriche e tendenzialmente dada, ma che è la sintesi di una ricerca che dall’elettronica sfocia nella Sociologia della Musica.
Il disco è un assalto frontale di immagini, un percorso che spiazza continuamente, a tratti disturbante, a tratti incredibilmente entusiasmante. Come un “Blob” sonoro che, a differenza di quello visivo, evoca immagini infinite, "Suonerie" è un sistema di suoni caoticamente ordinato, un alfabeto dal quale partire per poter sviluppare un discorso altrimenti impossibile, una possibilità di dilatare il proprio linguaggio inconscio e poter perdersi così, in molteplici associazioni di pensiero. Un lavoro geniale.
Se le suonerie sono ormai universali e rintracciabili oltre i confini tra le culture, non appare azzardato, né assurdo affermare che nel prossimo futuro diventeranno relativamente un archetipo. Antonio Mastrogiacomo, con il suo “Suonerie”, ci propone una riflessione su ciò che nel quotidiano appare toccarci in maniera latente ma che invece penetra molto in profondità solidificandosi e alimentandosi giorno dopo giorno. Il disco è disponibile sul catalogo di “Setola di maiale” oppure contattando lo stesso artista.
Antonio Mastrogiacomo dopo aver frequentato il Liceo Classico Pietro Giannone di Benevento e aver conseguito la laurea triennale in lettere classiche, la magistrale in scienze filosofiche presso la Federico II e il diploma v.o. in Sassofono presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento, studia musica elettronica presso il San Pietro a Majella di Napoli e didattica dell'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Perfezionatosi in teoria critica della società alla Bicocca di Milano, sviluppa la sua ricerca attraverso la pratica del montaggio (come nel disco 'Suonerie' presente nel catalogo dell'etichetta Setola di Maiale).
Redattore per diverse testate (napolimonitor, artapartofculture, PASSPARnous), è autore di saggi, contributi critici e storici su riviste, libri e cataloghi. Dal 2017 cura la rivista d.a.t. [divulgazioneaudiotestuale] per la Edips." Vittorio Zollo, Il Vaglio, 2017.
"(...) Dalla musica nei cellulari alla musica coi cellulari il passo è brevissimo, ma in pochi sono pronti a percorrerlo. La musica elettronica non pare aver preso atto del fatto che il cellulare sia produttore, oltre che riproduttore di suoni. Nonostante la cosiddetta estetica hi-tech sia caratterizzata da sonorità iper-levigate che sembrano fuoriuscire proprio da tablet o smartphone, i tempi in cui un Brian Eno poteva prestare la propria arte per comporre il tema di Windows 98 sembrano preistoria – o un miraggio dal futuro – e il fenomeno delle ringtone songs (o Chaku-uta) follia eminentemente nipponica. (...) Suonerie di Antonio Mastrogiacomo (Setola di Maiale, 2017) è un lavoro di montaggio che, in accordo alla teoria benjaminiana sulla critica storica, riflette la vita quotidiana come rappresentazione. Le suonerie fanno da sfondo a un archivio della memoria, da richiamare all’attenzione ogni volta che ci si pone neutralmente nei confronti dei suoni che ascoltiamo. “La combinazione”, ci ha raccontato l’autore, “è di certo perfettibile, come abbisogna a ogni opera di per sé riproducibile, ma mi auguro che incoraggi la manipolazione dei suoni da parte di un pubblico che ancora non sa di poterlo fare”. (...) Vincenzo Santarcangelo, Artribune, 2018.
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(C) + (P) 2017