MORFOCREAZIONI I-V
ALESSANDRO SERAVALLE
SOLD OUT
Alessandro Seravalle _ chitarre elettriche, elettronica
Alessandro Seravalle è un chitarrista, improvvisatore e compositore friulano attivo in diversi contesti creativi, già presente nel catalogo setolare con il progetto Schwingungen 77 Entertainment, insieme a Enrico Merlin e Andrea Massaria (SM2670). Dalle note di copertina: “Morfocreazioni” è un neologismo coniato da Henry Michaux nel suo “Passages” del 1950. La mia personale interpretazione di tale espressione non è, a ben guardare, così lontana dall’ambito biologico da cui lo scrittore belga la evocò. Le mie morfocreazioni sono basate sull’improvvisazione e su una sorta di dialogo con me medesimo sulla base dell’emergenza di forme sonore, spesso impreviste ma sempre figlie di un’idea o di un mood di base, attraverso le quali intrattengo rapporti con i fantasmi che mi abitano e che posso così convocare in scena. Esse si configurano quindi come autentici alter-ego aurali, creature soniche semi-viventi (ecco il richiamo al mondo della biologia giacché esse mostrano un carattere evolutivo parzialmente autonomo), vibrazionali semel-apparizioni con cui instaurare una specie di relazione biunivoca. I miei cambiamenti di stato psichico, organico, spirituale forse si riverberano nel suono e questo, a sua volta, retroattivamente modifica il mio spirito (qualunque valenza si voglia dare a questo abusato termine). Esperisco il formarsi di un anello, una doppia compenetrazione, vengo letteralmente attraversato e con ciò stesso trasformato e in qualche modo, sebbene sempre insufficientemente, curato dal suono che io stesso produco. Si tratta di sculture istantanee, ectoplasmi temporali, fotografie in movimento di chi fui e di chi sono. “Soltanto la musica ci da risposte definitive” (Emil M. Cioran).
"(...) Parto per prima dalle "Morfocreazioni" di Alessandro Seravalle, chitarrista friulano noto per essere il fondatore del gruppo di progressive metal dei Garden Wall e sperimentatore nel progetto futurista dei Schwingungen 77 Entertainment. L'ambiente di lavoro di Seravalle qui sosta formalmente nell'area che sta tra le idee di Michaux e Cioran: del primo ci si appropria della terminologia e delle descrizioni allucinate, del secondo l'impronta nichilista. Ma in verità c'è un comune senso pessimistico da maledetto sognatore che attraversa le sindromi di Seravalle, la cui statura progettuale viene qui perfettamente definita. E' sintomatico il fatto che Cioran attribuisse alla musica un valore fondamentale, anzi intravedeva in essa una sorta di potere alieno in grado di consentire un riparo relazionale nella "provvidenza dell'abulico". Qui il problema è come inglobare questa macabra scoperta in un prodotto musicale: Seravalle lavora su 5 pezzi che hanno in comune spesso una Hollowbody electric guitar, un feedback distorsivo ed intermittente di corrente elettrica adeguatamente campionata e strutture che lavorano in profondità sulla mente subdola dell'ascoltatore. Le coordinate di partenza sono le trasformazioni sperimentali che Hendrix piazzò a mò di spezie sul suo Electric Ladyland, ma poi c'è un accesso diretto agli abissi inquietanti dell'elettronica moderna: i fautori della dance intelligente e i rumoristi hanno tracciato un percorso (ancora oggi non abbastanza visibile ed appagabile per farne un idioma generalizzato), ma il merito di Seravalle è quello di saper dosare le quantità degli elementi in suo possesso e sposare una buona causa, quella dei suoni buoni (ciò che determina la differenza di qualità con un prodotto medio dell'elettronica). In Morfocreazioni pare di assaporare le visioni di Michaux e Cioran e di entrare in un mondo in cui le chitarre elettriche parlano un'altra lingua, non molto consueta, dove il linguaggio ha un'impronta decadente come quella magnificamente esposta da Messiaen nei suoi quartetti per la fine dei tempi (che qui viene ottimamente omaggiato negli intenti). Si tratta di dosare i suoni e dosare gli spazi, compreso lo spazio del silenzio: in tal senso può essere utile accompagnare l'elettrostaticità creata, diffondendola a forma di tagli e spezzoni di suoni variamente configurati così come succede in Drenaggio, tema a diapositive del pensiero frammentato. Per me questo è un altro pezzo forte del catalogo Setola." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) Cinque ispide composizioni quelle proposte dall'esperto chitarrista del nord-est Alessandro Seravalle (una decina di album con i prog sperimentali Garden Wall). Cinque ambientazioni in cui attitudine istantanea e trattamenti post, corde e corpi strumento sollecitati, cavi, samples e live electronics, rumori parassitari e congelatori ronzanti, si ritrovano e abbracciano sul crinale di una frontiera di raffinato approccio istintivo (azione/reazione). L'intrigo lui/noi, scaldato e sfrondato di eccessi e zavorre concettuali intimidenti. Sgaloppate dronanti, coltelli a scivolar su grovigli cordeschi, ghirigori solisti piazzati sulla linea che dal prog sbroda in pozze In Opposition (dai Crimson al ghigno Snakefinger), l'urto dell'elettronica a prolungare e stratificar traiettorie. Corpo in azione performativa e cut-up suono/silenzio, strategicamente posizionati ad accentuar l'impatto tensivo simil-sinfonico di alcuni passaggi. Feedback e richiami ornitologici. Su tutto, l'ultimo movimento cielo/notturno, assemblaggio di scie ronzanti non distanti dal rituale gorgoglio di un harmonium traumatizzato. Funziona, rimbalza e non si rompe." Marco Carcasi, Kathodik, 2016.
"(...) Partiamo, come sempre, dall’infinitamente piccolo (citando Branduardi), cioè il solo, che nello specifico coincide col cd Morfocreazioni I-IV (Setola di Maiale) del chitarrista-effettista friulano Alessandro Serravalle, il quale lo descrive come fondato “sull’improvvisazione e su una sorta di dialogo con me stesso sulla base dell’emergenza di forme sonore, spesso impreviste ma sempre figlie di un’idea o di un mood di base”. Poco da aggiungere, se non che il risultato è uno sperimentalismo abbastanza estremo da sorseggiare in favore di stato d’animo." Alberto Bazzurro, L'Isola della Musica, 2016.
"(...) Questo disco è uno dei migliori album del 2016" per Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
1 _ Morfocreazione I “Blues pour la fin du temps (a Olivier Messiaen)” (per cavo jack, elettronica dal vivo, chitarra semiacustica, campionamenti e post-trattamenti) 11:16
2 _ Morfocreazione II (per due chitarre elettriche, chitarra elettrica baritono, coltello ed elettronica dal vivo) 7:46
3 _ Morfocreazione III “Iatrogenesi concettuale” (per potenziometri difettosi, chitarra semiacustica ed elettronica dal vivo) 7:20
4 _ Morfocreazione IV “Et si omnes, ego non (al Professor Sergio Bressan)” (per cinque chitarre, disturbi elettrostatici, campionamenti, elettronica dal vivo e post-trattamenti) 6:28
5 _ Morfocreazione V “Drenaggio (gravemente insufficiente)” (per voci elettronicamente congelate e non) 23:37
(C) + (P) 2016
SOLD OUT
Alessandro Seravalle _ electric guitars _ electronics
Alessandro Seravalle, based in Northeast Italy, is a guitarist, improviser and composer active in several creative contexts, already present in the catalog with the project Schwingungen 77 Entertainment, along with Enrico Merlin and Andrea Massaria (SM2670). From the liner notes: “Morphocreations” is a neologism coined by Henry Michaux in his “Passages” written in 1950. My personal interpretation of such an expression isn’t ultimately so far apart from the biological setting from which the belgian writer recalled it. My morphocreations are based upon improvisation and upon a sort of dialogue with myself on the basis of the emerging of auditory forms, often unforeseen and yet always related to an idea or a basic mood, through which I maintain a close relationship with the ghosts in me so that I can summon up them on the scene. They therefore amount to authentic aural alter-egos, semi-living sonic creatures (here’s the reference to the world of biology since they show a partially autonomous evolutive character), vibrational semel-apparitions to establish a sort of strict one-to-one relation with. My psychic, organic, perhaps spiritual state changes reverberate into the sound and the sound itself retroactively changes my spirit (whatever significance one would give to this abused term). I sense the development of a loop, a double interpenetration, I’m literally passed through and by that transformed and somehow, although always insufficiently, cured by the sound that I myself produce. It’s instantaneous sculptures, temporal ectoplasms, snapshots in motion of who I was and who I am. “Only music gives us ultimate answers” (Emil M. Cioran).
"(...) Parto per prima dalle "Morfocreazioni" di Alessandro Seravalle, chitarrista friulano noto per essere il fondatore del gruppo di progressive metal dei Garden Wall e sperimentatore nel progetto futurista dei Schwingungen 77 Entertainment. L'ambiente di lavoro di Seravalle qui sosta formalmente nell'area che sta tra le idee di Michaux e Cioran: del primo ci si appropria della terminologia e delle descrizioni allucinate, del secondo l'impronta nichilista. Ma in verità c'è un comune senso pessimistico da maledetto sognatore che attraversa le sindromi di Seravalle, la cui statura progettuale viene qui perfettamente definita. E' sintomatico il fatto che Cioran attribuisse alla musica un valore fondamentale, anzi intravedeva in essa una sorta di potere alieno in grado di consentire un riparo relazionale nella "provvidenza dell'abulico". Qui il problema è come inglobare questa macabra scoperta in un prodotto musicale: Seravalle lavora su 5 pezzi che hanno in comune spesso una Hollowbody electric guitar, un feedback distorsivo ed intermittente di corrente elettrica adeguatamente campionata e strutture che lavorano in profondità sulla mente subdola dell'ascoltatore. Le coordinate di partenza sono le trasformazioni sperimentali che Hendrix piazzò a mò di spezie sul suo Electric Ladyland, ma poi c'è un accesso diretto agli abissi inquietanti dell'elettronica moderna: i fautori della dance intelligente e i rumoristi hanno tracciato un percorso (ancora oggi non abbastanza visibile ed appagabile per farne un idioma generalizzato), ma il merito di Seravalle è quello di saper dosare le quantità degli elementi in suo possesso e sposare una buona causa, quella dei suoni buoni (ciò che determina la differenza di qualità con un prodotto medio dell'elettronica). In Morfocreazioni pare di assaporare le visioni di Michaux e Cioran e di entrare in un mondo in cui le chitarre elettriche parlano un'altra lingua, non molto consueta, dove il linguaggio ha un'impronta decadente come quella magnificamente esposta da Messiaen nei suoi quartetti per la fine dei tempi (che qui viene ottimamente omaggiato negli intenti). Si tratta di dosare i suoni e dosare gli spazi, compreso lo spazio del silenzio: in tal senso può essere utile accompagnare l'elettrostaticità creata, diffondendola a forma di tagli e spezzoni di suoni variamente configurati così come succede in Drenaggio, tema a diapositive del pensiero frammentato. Per me questo è un altro pezzo forte del catalogo Setola." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) Cinque ispide composizioni quelle proposte dall'esperto chitarrista del nord-est Alessandro Seravalle (una decina di album con i prog sperimentali Garden Wall). Cinque ambientazioni in cui attitudine istantanea e trattamenti post, corde e corpi strumento sollecitati, cavi, samples e live electronics, rumori parassitari e congelatori ronzanti, si ritrovano e abbracciano sul crinale di una frontiera di raffinato approccio istintivo (azione/reazione). L'intrigo lui/noi, scaldato e sfrondato di eccessi e zavorre concettuali intimidenti. Sgaloppate dronanti, coltelli a scivolar su grovigli cordeschi, ghirigori solisti piazzati sulla linea che dal prog sbroda in pozze In Opposition (dai Crimson al ghigno Snakefinger), l'urto dell'elettronica a prolungare e stratificar traiettorie. Corpo in azione performativa e cut-up suono/silenzio, strategicamente posizionati ad accentuar l'impatto tensivo simil-sinfonico di alcuni passaggi. Feedback e richiami ornitologici. Su tutto, l'ultimo movimento cielo/notturno, assemblaggio di scie ronzanti non distanti dal rituale gorgoglio di un harmonium traumatizzato. Funziona, rimbalza e non si rompe." Marco Carcasi, Kathodik, 2016.
"(...) Partiamo, come sempre, dall’infinitamente piccolo (citando Branduardi), cioè il solo, che nello specifico coincide col cd Morfocreazioni I-IV (Setola di Maiale) del chitarrista-effettista friulano Alessandro Serravalle, il quale lo descrive come fondato “sull’improvvisazione e su una sorta di dialogo con me stesso sulla base dell’emergenza di forme sonore, spesso impreviste ma sempre figlie di un’idea o di un mood di base”. Poco da aggiungere, se non che il risultato è uno sperimentalismo abbastanza estremo da sorseggiare in favore di stato d’animo." Alberto Bazzurro, L'Isola della Musica, 2016.
"(...) This album is one of the best 2016's release" for Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
1 _ Morphocreation I “Blues pour la fin du temps (to Olivier Messiaen)” (for jack wire, live electronics, hollowbody electric guitar, samples and post-treatments) 11:16
2 _ Morphocreation II (for two solid body electric guitars, baritone electric guitar, knife and live electronics) 7:46
3 _ Morphocreation III “Conceptual iatrogenesis” (for faulty pots, hollowbody electric guitar, live electronics) 7:20
4 _ Morphocreation IV “Et si omnes, ego non (to Professor Sergio Bressan)” (for five guitars, electrostatic noises, samples, live electronics and post-treatments) 6:28
5 _ Morphocreation V “Drainage (gravely insufficient)”
(for freezed-and-not voices) 23:37
(C) + (P) 2016