10 ENSEMBLE
10 ENSEMBLE (Eugenio Sanna, Maurizio Costantini, Cristina Abati, Edoardo Ricci, Guy-Frank Pellerin, Stefano Bartolini, Andrea Di Sacco, Marco Baldini, Giuliano Tremea, Stefano Bambini)
SOLD OUT
Eugenio Sanna _ chitarra amplificata _ chitarra acustica _ oggetti
Maurizio Costantini _ contrabbasso
Cristina Abati _ viola _ violoncello
Edoardo Ricci _ sax sopranino _ sax soprano _ sax alto _ clarinetto basso
Guy-Frank Pellerin _ sax soprano _ sax tenore _ sax baritono
Stefano Bartolini _ sax soprano _ sax tenore _ sax baritono
Andrea Di Sacco _ sampler
Marco Baldini _ tromba
Giuliano Tremea _ voce _ scacciapensieri
Stefano Bambini _ batteria _ elettronica
Ensemble toscano organizzato da Eugenio Sanna, di grande impatto che include storici esponenti della libera improvvisazione made in Italy. Dalle prestigiose note di copertina di Stefano Arcangeli "Dieci improvvisatori animano una serie di incontri incrociati di grande intensità, procedendo empaticamente alla creazione di sonorità sorprendenti e di atmosfere avvolgenti. L'improvvisazione totale, cartina al tornasole delle perfomances per piccoli gruppi trionfa nelle straripanti trame dell'ensemble, nelle quali la libertà assoluta ben si sposa alla ferrea logica dell'espressione collettiva. Un documento importante nel panorama della musica improvvisata europea. Da non perdere."
Il Dieci Ensemble, scaturito da un'idea e sotto la guida del musicista Eugenio Sanna, è un tentetto fresco di zecca, il cui organico racchiude appunto dieci musicisti tra i migliori, attivi attualmente nella nostra penisola, alcuni dei quali, più giovani e non, hanno caratterizzato, innovato e rinnovato la storia della musica e del jazz contemporaneo, essendo dei veri e propri precursori e pionieri.
Lo stimolo del riunire in un nucleo fondamentale, dieci musicisti che lavorano attorno ad un progetto di improvvisazione totale, nasce dall'esigenza fodamentale di poter offrire e diffondere al pubblico degli ascoltatori ma non solo, un grosso esempio di come è possibile rapportarsi al mondo dei suoni, in maniera completamente libera ed esente da stilemi e o, clichè stereotipati provenienti dai vari linguaggi appartenenti al mondo della musica, attraverso un approccio svincolato e disinvolto, che non tiene conto di qualsiasi idioma e che intende diffondere al tempo stesso, una cultura circa l'arte dell'improvvisazione e l'improvvisare in musica.
Nel disco edito dall'etichetta Setola di Maiale che ne documenta il lavoro, sono comprese sia piccole formazioni, sia formazioni più allargate, fino all'ensemble vero e proprio comprendente la riunione totale dei dieci musicisti che producono una musica fortemente caratterizzata e pregna degli umori e sapori individuali di ognuno dei membri del tentetto.
Il modo di procedere delle piccole formazioni pur in seno al tessuto improvvisativo, da adito a una serie di affreschi, caratterizzati ogni volta da un suono assai differente e innovativo rispetto a quelle precedenti, dal sapore uditivo quasi cameristico, fino ad approdare alla creazione di un prodotto musicale scaturito dal nulla e senza averci pensato prima e assumente una forma che prende vita, a poco a poco e in maniera delicata nel suo evolversi.
Nell'ensemble, molti sono gli episodi sinfonici e la sua struttura appare in definitiva nel suo insieme, come quella di una vera e propria orchestra sinfonica nella quale si stagliano per fasi alterne, l'interplay tra i vari protagonisti, come anche la mancanza assoluta di esso, in un gioco discontinuo di pause, silenzi, suoni, consonanze e dissonanze, energia e tensione, dissoluzioni di esse, in un disegno affascinante e ri-costruttivo di nuovi paesaggi sonori di grande impatto e forza, del tutto coerenti con lo spirito del nostro secolo.
Quanto ai vari membri del tentetto, Edoardo Ricci e Stefano Bartolini possono essere considerati dei veri e propri innovatori nella tecnica del sassofono.
Guy Franck Pellerin è un sassofonista versatile di origine franco- canadesi e da poco in Italia, ha partecipato alla famosa Celestial Communication Orchestra di Alan Silva.
Stefano Bambini è uno dei batteristi- percussionisti più fantasiosi e creativi sulla scena, da molti anni a questa parte. Andrea Di Sacco musicista elettronico con una grossa storia alle spalle, ama mischiare i suoni tecnologici con un sound assai personale. Giuliano Tremea è un vocalista- cantante dal background punk- rock- trash e che si insinua nell'arte dell'improvvisazione in maniera spericolata e sperimentale.
I più giovani ma non troppo, Marco Baldini, Cristina Abati, Maurizio Costantini, provetti musicisti di estrazione anche classica, partecipano al gruppo Blutwurst, che usa mescolare un approccio compositivo a quello più radicale, sperimentale e improvvisativo.
Eugenio Sanna, chitarrista originale e versatile e musicoterapeuta, conduce da sempre una ricerca di rigore estremo che non conosce compromessi. Ha partecipato dal 1976 fino al 1986, alla fondazione del C.R.I.M. (Centro per la Ricerca sull'Improvvisazione Musicale) a Pisa, città dove attualmente vive. Ha suonato con i maggiori musicisti contemporanei ed esponenti della musica improvvisata ma anche con artisti provenienti da altre aree espressive: Peter Kowald, Derek Bailey, Roger Turner, Edoardo Ricci, John Zorn, Giovanni Canale, Tristan Honsinger, Stefano Bartolini, John Edwards, Giuseppe Chiari, Edoardo Marraffa, Steve Noble, Luca Tilli, Tony Rusconi, Sebi Tramontana, Thomas Lehn, Tiziana Bertoncini, Esther Lamneck, Eric Lyon, Ute Volker, Eddie Prevost, Patrizia Oliva, Stefano Giust, Paed Conca, Carlo Actis Dato, Mauro Orselli, Phil Minton, Liz Allbee, Marco Cristofolini, Adam Bohman, Adrian Northover, Sue Linch, Marcello Magliocchi e molti altri. Interessato alla fusione di diversi linguaggi artistici, partecipa e progetta perfomance anche con danzatori quali Douglas Dunn, Roberto Castello, Cheryl Banks, Manrico Fiorentini, Katie Duck, Charlotte Zerbay, Paola Lattanzi. A partire dal 94', viene invitato a tenere periodicamente delle lezioni sulla musica improvvisata dal Dipartimento di Musica Elettronica e Contemporanea della New York University, per gli studenti di quella università. Per dodici anni ha portato avanti un laboratorio di musica per la casa circondariale G.Don Bosco di Pisa e dal 2001 conduce due laboratori con finalità espressive e terapeutiche, per l'associazione di riabilitazione psicosociale L'Alba, nella stessa città in cui risiede. Attualmente è ideatore e conduttore del workshop permanente "Il suono dell'improvvisazione" il cui obiettivo è quello di diffondere attraverso la formazione didattica, ai musicisti e al pubblico, l'arte dell'improvvisazione e che si tiene ogni quarto venerdì del mese al Teatro Rossi di Pisa.
Per maggiori informazioni: www.eugeniosanna.it ed anche http://preparedguitar.blogspot.it/2016/01/eugenio-sanna-13-questions.html
"(...) Dieci è il progetto del chitarrista Eugenio Sanna che sonda ancora i concetti dell'improvvisazione libera collettiva: coadiuvato da improvvisatori consolidati (Stefano Bartolini, Guy Frank Pellerin, Edoardo Ricci, etc.) e altri più giovani ma non meno efficaci (Marco Baldini, Cristina Abati, Maurizio Costantini), il Dieci Ensemble indaga sulle autenticità di un sacrilego risvolto della storia musicale che da tempo trova incerto il campo dell'apprezzamento dell'audience; si tratta di ambienti musicalmente ostili, specie al primo ascolto, sui quali è difficile configurare emotività latente. Ma se per emotività ci riferiamo al suo concetto più esteso e meno ingannevole, ossia alla possibilità di creare immagini mentali in rapporto alle caratterizzazioni dei suoni, allora il Dieci Ensemble non permette discussioni di sorta. Gli impasti liberi creano spesso degli aggregati che superano le barriere della sterilità e l'idea che vuole essere trasmessa è quella di rincorrere in spezzoni la nostra vita di relazione per trovare un'identità senza preconcetti: per un musicista vero questo significa captare i "Rigurgiti sinfonici" o "Un adagio sofisticato" da un'improvvisazione di massa guidata da regole inconsce, oppure lavorare alacremente sulle contrapposizioni degli strumenti vuol dire cogliere i "Canti di uccelli a primavera" o lo "Jodel di montagna gratuito". Sono i significati sottostanti che bisogna scoprire per dominare la chiave di volta di quello che come ben dice Sanna è progettualità in interplay tesa alla formazione di "...un disegno affascinante e ri-costruttivo di nuovi paesaggi sonori di grande impatto e forza, del tutto coerenti con lo spirito del nostro secolo...": qui i musicisti sono ineccepibili nel darvi le informazioni giuste per arrivare a quei domini." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) il Dieci Ensemble è veramente un eccellente gruppo di vera improvisazione libera con molti angoli di vista, momenti curiosi, musiche piene di dettagli sonori, di vita, di vitalità, di riflessione e di partage... UN OPERA COLLETTIVA di Qualità!! Ho sentito questo nuovo disco a me avviato dell'amico Stefano Giust!! Con Eugenio Sanna, Maurizio Costantini, Cristina Abati, Edoardo Ricci, Guy Franck Guy-Frank Pellerin, Stefano Bartolini, Andrea Di Sacco, Marco Baldini, Giuliano Tremea, Stefano Bambini almeno 4 stelle... e di più!! e viva l'Italia dell'improvvisazione...!!" Jean-Michel Van Schouwburg, 2016.
"(...) Voilà un très beau document réunissant dix musiciens improvisateurs italiens d’horizons divers sous la houlette du guitariste pisan Eugenio Sanna se livrant à l’improvisation libre sans concession. Alors qu’il y a clairement un retour vers le free-jazz free (sans composition, thème ni arrangement) de la part de nombre de praticiens à la demande d’organisateurs ou de labels spécialisés avec une préférence pour l’association instrumentale souffleurs basse batterie, les dix téméraires Dieci Ensemble pratique l’éclatement des formes, le rejet du convenu et des assemblages imprévisibles. Outre la guitare, on a droit à trois saxophonistes: soprano, ténor et baryton pour Pellerin et Bartolini et sopranino et alto pour Ricci, qu’on entend aussi aux clarinettes basse et soprano, un chanteur, Tremea, un sampleur, Di Sacco, une contrebasse, Costantini, une trompette, Baldini et une batterie, Bambini. Seule femme impliquée, Cristina Abati joue du violon alto et du violoncelle. Vu la rareté de ce type de document qui privilégie la recherche collective multi-directionnelle et le risque, plutôt que le formatage et la redondance, j’apprécie sincèrement l’effort. Qu’ils jouent à dix, à trois ou à six, chaque morceau a une identité sonore et une dynamique propre (pas moins de sept trios et trois Dieci). Il y a ainsi douze improvisations de quelques minutes (entre 1’48’’ et 6’47’’). L’intérêt de leur démarche est que leur recherche mène à des situations inusitées et des combinaisons d’instruments, de sonorités et d’actions improvisées qui fonctionnent, intriguent, fascinent . Une démonstration par la pratique des possibilités renouvelées (infinies) de cette méthode ludique et éperdue. Avec un vrai bonheur, cela respire l’écoute et un réel à propos. Des amalgames de sons imprévus et réussis, spontanés ou méticuleusement recherchés. On pense à Derek Bailey et à Company et il arrive que la guitare de Sanna évoque le guitariste disparu. Les connaisseurs de longue date de cette musique « improvisée libre » (non idiomatique?) branchés etc..diront que c’est pas « nouveau » et qu’on jouait ainsi, « en géométrie variable », il y a quarante ans (les premiers enregistrements de Company datent de 1976 et de 1977). Mais cette direction impromptue et volatile est finalement si peu sollicitée en public, surtout dans les festivals des organisateurs « responsables », que je ne vais pas me plaindre. Cet enregistrement fut réalisé lors d’un concert dans un bled de province et il est clair que ce concert fit œuvre utile pour convaincre et réjouir in vivo des auditeurs avides ou curieux qui n’ont pas « la chance » (?) de vivre à Londres, Berlin ou Paris. Il y a une immédiateté, un appétit de l’insatiable, un plaisir aussi intériorisé qu’effervescent. Bref, on réfléchit autant qu’on s’éclate et c’est bien le principal. Je suis sûr que Derek Bailey aurait bien apprécié cet Ensemble Dieci." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx-Improvandsound, 2016.
"(...) Dieci Ensemble is a ten-piece improvising group of both experienced musicians and young newcomers based in the Tuscany region of Italy, gathered around guitarist Eugenio Sanna, a veteran of the scene active since the late Seventies.
The ensemble is devoted to pure non-idiomatic improvisation, and in some ways this record could actually be a tribute to Derek Bailey, one of Europe’s free improv most distinguished exponents. The way the record is arranged reminds of the Company collective encounters organized by Bailey, as it develops in a series of small group numbers (with only three tracks out of twelve performed by the whole ensemble), vibrating with the same sense of discovery, putting together different instrumental voices and exploring their affinities and open contrasts, without preconceptions. The influence of Bailey’s revolutionary approach to the guitar is also evident in Sanna’s playing, even if he manages to affirm his vision with a very personal approach to sound and timbre, made of fast, minimal moves and skillfully controlled dynamic turns.
The tracks are mainly snapshots of improvising activity, in which all the musicians equally contribute to the collective dialogue, preferring the immediacy of spontaneous interaction to more defined structural developments. Sometimes the frenzied approach to the music risks to turn the performance into chaos, but the musicians are careful in balancing their interventions with the collective sound, keeping the music flowing even in the most crowded passages.
The most successful episodes are the small groups’ ones, where the atmosphere is less dense and there’s space to further develop an evolving improvisational discourse, as in “Fiducia globale” – where an insisting drum shuffle sustains and propels the guitar’s distorted excursions, interweaved with textural electronic accents; or “Chiaroscuri” – an all strings trio engaging in a dark, austere dialogue hinting at contemporary music, where the less frantic interactions let the music emerge with striking clarity." Nicola Negri, Free Jazz Blog, 2017.
01 _ Ensemble 6:47
02 _ Tanto era un pezzo di silenzio (Guy Franck Pellerin, Edoardo Ricci, Marco Baldini, Stefano Bartolini, Giuliano Tremea, Andrea Di Sacco) 4:54
03 _ Trio (Eugenio Sanna, Edoardo Ricci, Cristina Abati) 5:35
04 _ Come prima (Stefano Bartolini, Maurizio Costantini, Stefano Bambini) 4:03
05 _ Frammenti (ensemble) 3:46
06 _ Trio Treno (Eugenio Sanna, Andrea Di Sacco, Stefano Bambin) 3:14
07 _ Trio (Giuliano Tremea, Stefano Bambini, Edoardo Ricci) 6:33
08 _ Trio (Guy Franck Pellerin, Eugenio Sanna, Maurizio Costantini) 5:48
09 _ Trio (Stefano Bambini, Marco Baldini, Cristina Abati, Andrea Di Sacco) 3:37
10 _ Trio (Eugenio Sanna, Marco Baldini, Maurizio Costantini) 1:48
11 _ Tre corde (Eugenio Sanna, Cristina Abati, Maurizio Costantini) 6:06
12 _ Ensemble 3:10
(C) + (P) 2016
SOLD OUT
Eugenio Sanna _ amplified guitar _ acoustic guitar _ objects
Maurizio Costantini _ duble bass
Cristina Abati _ viola _ cello
Edoardo Ricci _ sopranino sax _ soprano sax _ alto sax _ bass clarinet
Guy-Frank Pellerin _ soprano sax _ tenor sax_ baritone sax
Stefano Bartolini _ soprano sax _ tenor sax _ baritone sax
Andrea Di Sacco _ sampler
Marco Baldini _ trumpet
Giuliano Tremea _ voice _ scacciapensieri
Stefano Bambini _ drums _ electronics
Tuscan ensemble organized by Eugenio Sanna, that includes historic exponents of the Italian free improvisation. From the prestigious notes of Stefano Arcangeli "Ten improvisers animate these recordings of great intensity, proceeding empathically to create amazing sounds and enveloping atmosphere. The total improvisation, a litmus test of performances for small groups in which the absolute freedom is matched to the iron logic of collective expression. An important work in the history of European improvised music. Do not miss."
For more info: www.eugeniosanna.it and http://preparedguitar.blogspot.it/2016/01/eugenio-sanna-13-questions.html
Il Dieci Ensemble, scaturito da un'idea e sotto la guida del musicista Eugenio Sanna, è un tentetto fresco di zecca, il cui organico racchiude appunto dieci musicisti tra i migliori, attivi attualmente nella nostra penisola, alcuni dei quali, più giovani e non, hanno caratterizzato, innovato e rinnovato la storia della musica e del jazz contemporaneo, essendo dei veri e propri precursori e pionieri.
Lo stimolo del riunire in un nucleo fondamentale, dieci musicisti che lavorano attorno ad un progetto di improvvisazione totale, nasce dall'esigenza fodamentale di poter offrire e diffondere al pubblico degli ascoltatori ma non solo, un grosso esempio di come è possibile rapportarsi al mondo dei suoni, in maniera completamente libera ed esente da stilemi e o, clichè stereotipati provenienti dai vari linguaggi appartenenti al mondo della musica, attraverso un approccio svincolato e disinvolto, che non tiene conto di qualsiasi idioma e che intende diffondere al tempo stesso, una cultura circa l'arte dell'improvvisazione e l'improvvisare in musica.
Nel disco edito dall'etichetta Setola di Maiale che ne documenta il lavoro, sono comprese sia piccole formazioni, sia formazioni più allargate, fino all'ensemble vero e proprio comprendente la riunione totale dei dieci musicisti che producono una musica fortemente caratterizzata e pregna degli umori e sapori individuali di ognuno dei membri del tentetto.
Il modo di procedere delle piccole formazioni pur in seno al tessuto improvvisativo, da adito a una serie di affreschi, caratterizzati ogni volta da un suono assai differente e innovativo rispetto a quelle precedenti, dal sapore uditivo quasi cameristico, fino ad approdare alla creazione di un prodotto musicale scaturito dal nulla e senza averci pensato prima e assumente una forma che prende vita, a poco a poco e in maniera delicata nel suo evolversi.
Nell'ensemble, molti sono gli episodi sinfonici e la sua struttura appare in definitiva nel suo insieme, come quella di una vera e propria orchestra sinfonica nella quale si stagliano per fasi alterne, l'interplay tra i vari protagonisti, come anche la mancanza assoluta di esso, in un gioco discontinuo di pause, silenzi, suoni, consonanze e dissonanze, energia e tensione, dissoluzioni di esse, in un disegno affascinante e ri-costruttivo di nuovi paesaggi sonori di grande impatto e forza, del tutto coerenti con lo spirito del nostro secolo.
Quanto ai vari membri del tentetto, Edoardo Ricci e Stefano Bartolini possono essere considerati dei veri e propri innovatori nella tecnica del sassofono.
Guy Franck Pellerin è un sassofonista versatile di origine franco- canadesi e da poco in Italia, ha partecipato alla famosa Celestial Communication Orchestra di Alan Silva.
Stefano Bambini è uno dei batteristi- percussionisti più fantasiosi e creativi sulla scena, da molti anni a questa parte. Andrea Di Sacco musicista elettronico con una grossa storia alle spalle, ama mischiare i suoni tecnologici con un sound assai personale. Giuliano Tremea è un vocalista- cantante dal background punk- rock- trash e che si insinua nell'arte dell'improvvisazione in maniera spericolata e sperimentale.
I più giovani ma non troppo, Marco Baldini, Cristina Abati, Maurizio Costantini, provetti musicisti di estrazione anche classica, partecipano al gruppo Blutwurst, che usa mescolare un approccio compositivo a quello più radicale, sperimentale e improvvisativo.
Eugenio Sanna, chitarrista originale e versatile e musicoterapeuta, conduce da sempre una ricerca di rigore estremo che non conosce compromessi. Ha partecipato dal 1976 fino al 1986, alla fondazione del C.R.I.M. (Centro per la Ricerca sull'Improvvisazione Musicale) a Pisa, città dove attualmente vive. Ha suonato con i maggiori musicisti contemporanei ed esponenti della musica improvvisata ma anche con artisti provenienti da altre aree espressive: Peter Kowald, Derek Bailey, Roger Turner, Edoardo Ricci, John Zorn, Giovanni Canale, Tristan Honsinger, Stefano Bartolini, John Edwards, Giuseppe Chiari, Edoardo Marraffa, Steve Noble, Luca Tilli, Tony Rusconi, Sebi Tramontana, Thomas Lehn, Tiziana Bertoncini, Esther Lamneck, Eric Lyon, Ute Volker, Eddie Prevost, Patrizia Oliva, Stefano Giust, Paed Conca, Carlo Actis Dato, Mauro Orselli, Phil Minton, Liz Allbee, Marco Cristofolini, Adam Bohman, Adrian Northover, Sue Linch, Marcello Magliocchi e molti altri. Interessato alla fusione di diversi linguaggi artistici, partecipa e progetta perfomance anche con danzatori quali Douglas Dunn, Roberto Castello, Cheryl Banks, Manrico Fiorentini, Katie Duck, Charlotte Zerbay, Paola Lattanzi. A partire dal 94', viene invitato a tenere periodicamente delle lezioni sulla musica improvvisata dal Dipartimento di Musica Elettronica e Contemporanea della New York University, per gli studenti di quella università. Per dodici anni ha portato avanti un laboratorio di musica per la casa circondariale G.Don Bosco di Pisa e dal 2001 conduce due laboratori con finalità espressive e terapeutiche, per l'associazione di riabilitazione psicosociale L'Alba, nella stessa città in cui risiede. Attualmente è ideatore e conduttore del workshop permanente "Il suono dell'improvvisazione" il cui obiettivo è quello di diffondere attraverso la formazione didattica, ai musicisti e al pubblico, l'arte dell'improvvisazione e che si tiene ogni quarto venerdì del mese al Teatro Rossi di Pisa.
"(...) Dieci Ensemble is a ten-piece improvising group of both experienced musicians and young newcomers based in the Tuscany region of Italy, gathered around guitarist Eugenio Sanna, a veteran of the scene active since the late Seventies.
The ensemble is devoted to pure non-idiomatic improvisation, and in some ways this record could actually be a tribute to Derek Bailey, one of Europe’s free improv most distinguished exponents. The way the record is arranged reminds of the Company collective encounters organized by Bailey, as it develops in a series of small group numbers (with only three tracks out of twelve performed by the whole ensemble), vibrating with the same sense of discovery, putting together different instrumental voices and exploring their affinities and open contrasts, without preconceptions. The influence of Bailey’s revolutionary approach to the guitar is also evident in Sanna’s playing, even if he manages to affirm his vision with a very personal approach to sound and timbre, made of fast, minimal moves and skillfully controlled dynamic turns.
The tracks are mainly snapshots of improvising activity, in which all the musicians equally contribute to the collective dialogue, preferring the immediacy of spontaneous interaction to more defined structural developments. Sometimes the frenzied approach to the music risks to turn the performance into chaos, but the musicians are careful in balancing their interventions with the collective sound, keeping the music flowing even in the most crowded passages.
The most successful episodes are the small groups’ ones, where the atmosphere is less dense and there’s space to further develop an evolving improvisational discourse, as in “Fiducia globale” – where an insisting drum shuffle sustains and propels the guitar’s distorted excursions, interweaved with textural electronic accents; or “Chiaroscuri” – an all strings trio engaging in a dark, austere dialogue hinting at contemporary music, where the less frantic interactions let the music emerge with striking clarity." Nicola Negri, Free Jazz Blog, 2017.
"(...) Voilà un très beau document réunissant dix musiciens improvisateurs italiens d’horizons divers sous la houlette du guitariste pisan Eugenio Sanna se livrant à l’improvisation libre sans concession. Alors qu’il y a clairement un retour vers le free-jazz free (sans composition, thème ni arrangement) de la part de nombre de praticiens à la demande d’organisateurs ou de labels spécialisés avec une préférence pour l’association instrumentale souffleurs basse batterie, les dix téméraires Dieci Ensemble pratique l’éclatement des formes, le rejet du convenu et des assemblages imprévisibles. Outre la guitare, on a droit à trois saxophonistes: soprano, ténor et baryton pour Pellerin et Bartolini et sopranino et alto pour Ricci, qu’on entend aussi aux clarinettes basse et soprano, un chanteur, Tremea, un sampleur, Di Sacco, une contrebasse, Costantini, une trompette, Baldini et une batterie, Bambini. Seule femme impliquée, Cristina Abati joue du violon alto et du violoncelle. Vu la rareté de ce type de document qui privilégie la recherche collective multi-directionnelle et le risque, plutôt que le formatage et la redondance, j’apprécie sincèrement l’effort. Qu’ils jouent à dix, à trois ou à six, chaque morceau a une identité sonore et une dynamique propre (pas moins de sept trios et trois Dieci). Il y a ainsi douze improvisations de quelques minutes (entre 1’48’’ et 6’47’’). L’intérêt de leur démarche est que leur recherche mène à des situations inusitées et des combinaisons d’instruments, de sonorités et d’actions improvisées qui fonctionnent, intriguent, fascinent . Une démonstration par la pratique des possibilités renouvelées (infinies) de cette méthode ludique et éperdue. Avec un vrai bonheur, cela respire l’écoute et un réel à propos. Des amalgames de sons imprévus et réussis, spontanés ou méticuleusement recherchés. On pense à Derek Bailey et à Company et il arrive que la guitare de Sanna évoque le guitariste disparu. Les connaisseurs de longue date de cette musique « improvisée libre » (non idiomatique?) branchés etc..diront que c’est pas « nouveau » et qu’on jouait ainsi, « en géométrie variable », il y a quarante ans (les premiers enregistrements de Company datent de 1976 et de 1977). Mais cette direction impromptue et volatile est finalement si peu sollicitée en public, surtout dans les festivals des organisateurs « responsables », que je ne vais pas me plaindre. Cet enregistrement fut réalisé lors d’un concert dans un bled de province et il est clair que ce concert fit œuvre utile pour convaincre et réjouir in vivo des auditeurs avides ou curieux qui n’ont pas « la chance » (?) de vivre à Londres, Berlin ou Paris. Il y a une immédiateté, un appétit de l’insatiable, un plaisir aussi intériorisé qu’effervescent. Bref, on réfléchit autant qu’on s’éclate et c’est bien le principal. Je suis sûr que Derek Bailey aurait bien apprécié cet Ensemble Dieci." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx-Improvandsound, 2016.
"(...) Dieci è il progetto del chitarrista Eugenio Sanna che sonda ancora i concetti dell'improvvisazione libera collettiva: coadiuvato da improvvisatori consolidati (Stefano Bartolini, Guy Frank Pellerin, Edoardo Ricci, etc.) e altri più giovani ma non meno efficaci (Marco Baldini, Cristina Abati, Maurizio Costantini), il Dieci Ensemble indaga sulle autenticità di un sacrilego risvolto della storia musicale che da tempo trova incerto il campo dell'apprezzamento dell'audience; si tratta di ambienti musicalmente ostili, specie al primo ascolto, sui quali è difficile configurare emotività latente. Ma se per emotività ci riferiamo al suo concetto più esteso e meno ingannevole, ossia alla possibilità di creare immagini mentali in rapporto alle caratterizzazioni dei suoni, allora il Dieci Ensemble non permette discussioni di sorta. Gli impasti liberi creano spesso degli aggregati che superano le barriere della sterilità e l'idea che vuole essere trasmessa è quella di rincorrere in spezzoni la nostra vita di relazione per trovare un'identità senza preconcetti: per un musicista vero questo significa captare i "Rigurgiti sinfonici" o "Un adagio sofisticato" da un'improvvisazione di massa guidata da regole inconsce, oppure lavorare alacremente sulle contrapposizioni degli strumenti vuol dire cogliere i "Canti di uccelli a primavera" o lo "Jodel di montagna gratuito". Sono i significati sottostanti che bisogna scoprire per dominare la chiave di volta di quello che come ben dice Sanna è progettualità in interplay tesa alla formazione di "...un disegno affascinante e ri-costruttivo di nuovi paesaggi sonori di grande impatto e forza, del tutto coerenti con lo spirito del nostro secolo...": qui i musicisti sono ineccepibili nel darvi le informazioni giuste per arrivare a quei domini." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
01 _ Ensemble 6:47
02 _ Tanto era un pezzo di silenzio (Guy Franck Pellerin, Edoardo Ricci, Marco Baldini, Stefano Bartolini, Giuliano Tremea, Andrea Di Sacco) 4:54
03 _ Trio (Eugenio Sanna, Edoardo Ricci, Cristina Abati) 5:35
04 _ Come prima (Stefano Bartolini, Maurizio Costantini, Stefano Bambini) 4:03
05 _ Frammenti (ensemble) 3:46
06 _ Trio Treno (Eugenio Sanna, Andrea Di Sacco, Stefano Bambin) 3:14
07 _ Trio (Giuliano Tremea, Stefano Bambini, Edoardo Ricci) 6:33
08 _ Trio (Guy Franck Pellerin, Eugenio Sanna, Maurizio Costantini) 5:48
09 _ Trio (Stefano Bambini, Marco Baldini, Cristina Abati, Andrea Di Sacco) 3:37
10 _ Trio (Eugenio Sanna, Marco Baldini, Maurizio Costantini) 1:48
11 _ Tre corde (Eugenio Sanna, Cristina Abati, Maurizio Costantini) 6:06
12 _ Ensemble 3:10
(C) + (P) 2016