deCOMPOSITION
LABORATORIO MUSICALE SUONO C plus PETER BRÖTZMANN (Peter Brötzmann, Donato Console, Giuseppe Mariani, Gianni Console, Walter Di Serio, Giuseppe Tria)
SOLD OUT
Peter Brötzmann _ sax alto _ sax tenore _ clarinetto metallico
Donato Console _ flauto traverso
Giuseppe Mariani _ tromba
Gianni Console _ sax alto _ ewi 4000s _ elettronica
Walter Di Serio _ basso elettrico _ chitarra elettrica _ elettronica
Giuseppe Tria _ batteria _ vibrafono
L'ensemble "Laboratorio Musicale Suono C" ha base a Bari ed è guidato da Donato Console. Hanno collaborato con molti musicisti, per esempio Bob Ostertag, e qui sono con la leggenda vivente Peter Brötzmann. Questo è un disco interessante che combina con successo il free jazz e la manipolazione elettronica (questa vi ricorderà più gli Autechre che non l'elettronica accademica) e che include, nelle proprie traiettorie anche piccolissimi momenti di rock sperimentale. Imperdibile!
"(...) Nell'epoca del pluralismo musicale un'opera come quella del Laboratorio Musicale Suono C si intona molto con le mode del momento: creato dal sassofonista Gianni Console, classe 1978, con la partecipazione di suo fratello Donato al flauto, il Laboratorio pesca in un'improvvisazione turbata dalle nuove direzioni che la vedono rapportarsi a nuove linee di elettronica, sonorità incrociate nel noise e una fitta interposizione con le dinamiche di un rock, quantomeno estraibile a livello ritmico. Nel settembre del 2014 a Castellana Grotte, i due Console assieme a Giuseppe Mariani (tromba), Walter Di Serio (basso e chitarra elettrica) e Giuseppe Tria (batteria) si sono uniti in un'esibizione che richiamasse un pò i modelli formativi e per l'occasione invitarono Peter Brotzmann a suonare con loro. "DEcomposition" prende in esame 6 improvvisazioni che sono un giusto compromesso tra le tendenze singoli dei partecipanti. Naturalmente se per Brotzmann c'è poco da sottolineare, per i restanti è proficuo sottolineare come vi siano già delle componenti stilistiche ben delineate: Gianni ha da poco inciso il suo primo solista dal titolo Nausea, che ho ricevuto direttamente dalle sue mani e a dispetto di quanto ci si possa spaventare dalla titolazione, è un programmatico ed utile viatico per entrare nel suo mondo espressivo; non è un cd di noise pedante o ancor più scadente e, sebbene sia migliorabile sotto alcuni aspetti, si potrebbe scambiare con un lavoro qualitativamente vicino a quelli che da tempo rinveniamo dal versante dell'elettronica noise giapponese. Tra le altre cose, molto interessante si presenta l'uso dell'Ewi4000s di Akai, uno strumento elettronico a fiato che si divide tra un synth e un sax (Brecker, Mintzer e altri artisti del jazz-rock lo usarono in maniera differente). La veracità delle manipolazioni confluisce ordinatamente in quell'improvvisazione rough che caratterizza lo stile di Gianni, un transfert visibile anche in DEcomposition, che si dibatte con la maggior democrazia che deve concedere ai suoi partners. Ma è motivo quasi di scontro, poiché Donato al flauto è una dolce intermittenza subliminale, mentre la sezione ritmica ha tutte le caratteristiche per tendere ad un gruppo di post-rock. Detto questo i sei brani vivono di fasi alterne, con molti passaggi inquartati e qualche piccola pausa di jazz o di rilassamento, dove comunque non sempre la foga espressiva è premiante. Non posso fare a meno di nascondere di essere un pò indeciso sulla valutazione della riuscita della collaborazione con Brotzmann (rilevabile in due brani), pur tuttavia devo anche rilevare come queste decomposizioni prestano il fianco a possibili sviluppi decongestionanti per l'improvvisazione libera nell'ordinaria sfaccettatura di routine, sviluppi che sono tutti da sfruttare ed approfondire, forse ed anche senza Brotzmann: in molti momenti la sovrapposizione dei suoni funziona nel suo complesso e mostra che i due Console, in particolare, hanno già una propria valenza e specificità come musicisti, che è solo da incrementare. Si tratta solo di equilibrare la creatività nei suoi tempi e nei suoi ingressi e lavorare con più omogeneità sull'elettronica." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) Espressione pressante e spigolosa, che ti attrae e poi aggredisce. Crepe digitali, secche carambole dub, poi, urti e sballonzoli in multiplo (il principiar della Decomposition 1). A passo pesto, il gigante Ra e lividezze God, sfiati in circolo forzato ad accordarsi su coordinate muezziniche. Il Brötz ci si azzuffa in un paio di occasioni col sax e clarinetto, e sullo starci ben nulla da dire, ma in assenza, si scompongono imbizzarriti che gli è un piacere (meno ospitali, più ispidi e spericolati). A tagliuzzar via porzioni noise e riduzioniste, ambienti statici a sbrillar esotici (il vibrafono della Decomposition 3). Funk pece con bassi a sbraco e punture di elettrica (l'afosa giungla urbana della Decomposition 4). Un rapido groviglio solista di corde ed elettronica (l'avant/no wave di Decomposition 5). L'ossessa e tribale perforazione della conclusiva Decomposition 6. Gli accenni tradizionali volteggianti nel tumulto complessivo, l'azione di fondo che anima più di un passaggio (con grazia da free/elettroacustica), notti, afa e sudori. Non si adagiano ed un'oltre, provano a immaginarlo (ossidato e vitale). Registrato a Castellana Grotte (Bari) nel Settembre 2014 da Donato Console, Giuseppe Mariani, Gianni Console, Walter Di Serio, Giuseppe Tria + l'illustre tedesco. Fra le migliori uscite del 2016. Applausi." Marco Carcasi, Kathodik, 2016.
"(...) Cinq DEcomposition numérotées de 1 à cinq pour ce quartette / projet free jazz formé par les frères Console, Gianni le saxophoniste et Donato le flûtiste, le batteur Giuseppe Tria et le bassiste / guitariste Walter Di Serio auxquels s’ajoutent le trompettiste Giuseppe Mariani sur les DEcomposition 1 et 3 et Peter Brötzmann sur les DEcomposition 2 et 6. Gianni Console joue aussi des electronics et de l’EWI 4000S et Walter Di Seria est en solo absolu dans la DEcomposition 5. Originaires de la région des Pouilles, ces artistes italiens ont découvert et entendu Peter Brötzmann lors de plusieurs éditions du festival de free music de Noci. Activistes incontournables de la scène locale, ils tentent avec bonheur de vivre l’improvisation totale. Le tandem basse - batterie propulse les soufflants avec ferveur et il faut entendre Gianni Console intervenir au sax alto après les deux solos de Brötzmann dans la DEcomposition 2 au ténor et à la clarinette turque métallique pour se convaincre du tonus des italiens. Donato Console envoie des pépiements de notes dans l’espace avec un réel feeling jazz. L’utilisation de l’électronique confère une dimension contemporaine actuelle. Walter Di Serio se distingue à la quatre cordes de manière pulsatoire et Giuseppe Tria crée des ambiances mystérieuses au vibraphone dans la DEcomposition 3 où les musiciens prennent très au sérieux le processus d’improvisation collective dans le meilleur sens du terme. Dans la DE 4, un rythme funky punk s’installe avec un fond de guitare (ou d’EWI ?) trafiquée et torturée et laisse la place à la flûte suave de Donato Console dans un temps en suspension pour un court instant suivi par une séquence d’impro radicale électrique de contraste. Le final (DE 6) avec Peter Brötzmann soufflant à tout berzingue sollicite d’abord l’emportement et le martellement compulsif et saccadé de la batterie et de la basse (on pense à Bill Laswell) et cela dérape dans des éclats multidirectionnels. La précision de l’enregistrement n’est pas idéale et c’est pour cela qu’il faudrait assister à cette rencontre sur le vif pour en mesurer l'impact. Elle ne manque pas d’énergie avec un Brözmann mordant à souhait et en grande forme et le répondant de ses acolytes qui assurent. Le meilleur hommage qu’on puisse faire à Peter Brötzmann, c’est de jouer avec lui. Chose faite." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx-Improvandsounds, 2016.
"(...) In contrast to the albums reviewed so far, in the next three (continued in the next installment) Brötzmann is the guest in established formations. His role is to add something different and prompt them into discovering new aural landscapes. Laboratorio Musicale Suono C, a project by Italian musicians Gianni Console (alto, electronics), Giuseppe Tria (drums), Walter di Serio (bass), Donato Console (flute) and Giuseppe Mariani (trumpet), invited the German fire breather to be part of their auditory world, which works quite nicely as the ensemble’s music is diverse. The principal goal is a compromise between differences; the band’s music incorporates dub reggae, various electronic textures, cool jazz fragments, techno beats, and rock/fusion. Brötzmann’s saxophone adds a more natural sound to the rather artificial soundscape, providing a welcome contrast. The tracks, simply called “Decomposition 1 - 6“, are good examples of deconstruction and reassembly. Brötzmann’s sound is harsh, which fits perfectly with the brutal beats created by the band. Music for a gloomy science fiction movie." Martin Schray, Free Jazz Blog, 2016.
01 _ DEcomposition 1 8:39
02 _ DEcomposition 2 15:54
03 _ DEcomposition 3 3:53
04 _ DEcomposition 4 3:25
05 _ DEcomposition 5 1:21
06 _ DEcomposition 6 1 7:05
(C) + (P) 2016
SOLD OUT
Peter Brötzmann _ alto sax _ tenor sax _ metal clarinet
Donato Console _ flute
Giuseppe Mariani _ trumpet
Gianni Console _ alto sax _ ewi 4000s _ electronics
Walter Di Serio _ electric bass _ electric guitar _ electronics
Giuseppe Tria _ drums _ vibes
The ensemble "Laboratorio Musicale Suono C" (Bari, Italy) is lead by Donato Console. They have collaborated with many musicians, Bob Ostertag, for instance, and here they are with the living legend Peter Brötzmann. This is an interesting album that successfully combines free jazz and electronic manipulations (that will remind you more Autechre and less academic electronics) and a very small touch of experimental rock. Unmissable!
"(...) In contrast to the albums reviewed so far, in the next three (continued in the next installment) Brötzmann is the guest in established formations. His role is to add something different and prompt them into discovering new aural landscapes. Laboratorio Musicale Suono C, a project by Italian musicians Gianni Console (alto, electronics), Giuseppe Tria (drums), Walter di Serio (bass), Donato Console (flute) and Giuseppe Mariani (trumpet), invited the German fire breather to be part of their auditory world, which works quite nicely as the ensemble’s music is diverse. The principal goal is a compromise between differences; the band’s music incorporates dub reggae, various electronic textures, cool jazz fragments, techno beats, and rock/fusion. Brötzmann’s saxophone adds a more natural sound to the rather artificial soundscape, providing a welcome contrast. The tracks, simply called “Decomposition 1 - 6“, are good examples of deconstruction and reassembly. Brötzmann’s sound is harsh, which fits perfectly with the brutal beats created by the band. Music for a gloomy science fiction movie." Martin Schray, Free Jazz Blog, 2016.
"(...) Cinq DEcomposition numérotées de 1 à cinq pour ce quartette / projet free jazz formé par les frères Console, Gianni le saxophoniste et Donato le flûtiste, le batteur Giuseppe Tria et le bassiste / guitariste Walter Di Serio auxquels s’ajoutent le trompettiste Giuseppe Mariani sur les DEcomposition 1 et 3 et Peter Brötzmann sur les DEcomposition 2 et 6. Gianni Console joue aussi des electronics et de l’EWI 4000S et Walter Di Seria est en solo absolu dans la DEcomposition 5. Originaires de la région des Pouilles, ces artistes italiens ont découvert et entendu Peter Brötzmann lors de plusieurs éditions du festival de free music de Noci. Activistes incontournables de la scène locale, ils tentent avec bonheur de vivre l’improvisation totale. Le tandem basse - batterie propulse les soufflants avec ferveur et il faut entendre Gianni Console intervenir au sax alto après les deux solos de Brötzmann dans la DEcomposition 2 au ténor et à la clarinette turque métallique pour se convaincre du tonus des italiens. Donato Console envoie des pépiements de notes dans l’espace avec un réel feeling jazz. L’utilisation de l’électronique confère une dimension contemporaine actuelle. Walter Di Serio se distingue à la quatre cordes de manière pulsatoire et Giuseppe Tria crée des ambiances mystérieuses au vibraphone dans la DEcomposition 3 où les musiciens prennent très au sérieux le processus d’improvisation collective dans le meilleur sens du terme. Dans la DE 4, un rythme funky punk s’installe avec un fond de guitare (ou d’EWI ?) trafiquée et torturée et laisse la place à la flûte suave de Donato Console dans un temps en suspension pour un court instant suivi par une séquence d’impro radicale électrique de contraste. Le final (DE 6) avec Peter Brötzmann soufflant à tout berzingue sollicite d’abord l’emportement et le martellement compulsif et saccadé de la batterie et de la basse (on pense à Bill Laswell) et cela dérape dans des éclats multidirectionnels. La précision de l’enregistrement n’est pas idéale et c’est pour cela qu’il faudrait assister à cette rencontre sur le vif pour en mesurer l'impact. Elle ne manque pas d’énergie avec un Brözmann mordant à souhait et en grande forme et le répondant de ses acolytes qui assurent. Le meilleur hommage qu’on puisse faire à Peter Brötzmann, c’est de jouer avec lui. Chose faite." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx-Improvandsounds, 2016.
"(...) Espressione pressante e spigolosa, che ti attrae e poi aggredisce. Crepe digitali, secche carambole dub, poi, urti e sballonzoli in multiplo (il principiar della Decomposition 1). A passo pesto, il gigante Ra e lividezze God, sfiati in circolo forzato ad accordarsi su coordinate muezziniche. Il Brötz ci si azzuffa in un paio di occasioni col sax e clarinetto, e sullo starci ben nulla da dire, ma in assenza, si scompongono imbizzarriti che gli è un piacere (meno ospitali, più ispidi e spericolati). A tagliuzzar via porzioni noise e riduzioniste, ambienti statici a sbrillar esotici (il vibrafono della Decomposition 3). Funk pece con bassi a sbraco e punture di elettrica (l'afosa giungla urbana della Decomposition 4). Un rapido groviglio solista di corde ed elettronica (l'avant/no wave di Decomposition 5). L'ossessa e tribale perforazione della conclusiva Decomposition 6. Gli accenni tradizionali volteggianti nel tumulto complessivo, l'azione di fondo che anima più di un passaggio (con grazia da free/elettroacustica), notti, afa e sudori. Non si adagiano ed un'oltre, provano a immaginarlo (ossidato e vitale). Registrato a Castellana Grotte (Bari) nel Settembre 2014 da Donato Console, Giuseppe Mariani, Gianni Console, Walter Di Serio, Giuseppe Tria + l'illustre tedesco. Fra le migliori uscite del 2016. Applausi." Marco Carcasi, Kathodik, 2016.
"(...) Nell'epoca del pluralismo musicale un'opera come quella del Laboratorio Musicale Suono C si intona molto con le mode del momento: creato dal sassofonista Gianni Console, classe 1978, con la partecipazione di suo fratello Donato al flauto, il Laboratorio pesca in un'improvvisazione turbata dalle nuove direzioni che la vedono rapportarsi a nuove linee di elettronica, sonorità incrociate nel noise e una fitta interposizione con le dinamiche di un rock, quantomeno estraibile a livello ritmico. Nel settembre del 2014 a Castellana Grotte, i due Console assieme a Giuseppe Mariani (tromba), Walter Di Serio (basso e chitarra elettrica) e Giuseppe Tria (batteria) si sono uniti in un'esibizione che richiamasse un pò i modelli formativi e per l'occasione invitarono Peter Brotzmann a suonare con loro. "DEcomposition" prende in esame 6 improvvisazioni che sono un giusto compromesso tra le tendenze singoli dei partecipanti. Naturalmente se per Brotzmann c'è poco da sottolineare, per i restanti è proficuo sottolineare come vi siano già delle componenti stilistiche ben delineate: Gianni ha da poco inciso il suo primo solista dal titolo Nausea, che ho ricevuto direttamente dalle sue mani e a dispetto di quanto ci si possa spaventare dalla titolazione, è un programmatico ed utile viatico per entrare nel suo mondo espressivo; non è un cd di noise pedante o ancor più scadente e, sebbene sia migliorabile sotto alcuni aspetti, si potrebbe scambiare con un lavoro qualitativamente vicino a quelli che da tempo rinveniamo dal versante dell'elettronica noise giapponese. Tra le altre cose, molto interessante si presenta l'uso dell'Ewi4000s di Akai, uno strumento elettronico a fiato che si divide tra un synth e un sax (Brecker, Mintzer e altri artisti del jazz-rock lo usarono in maniera differente). La veracità delle manipolazioni confluisce ordinatamente in quell'improvvisazione rough che caratterizza lo stile di Gianni, un transfert visibile anche in DEcomposition, che si dibatte con la maggior democrazia che deve concedere ai suoi partners. Ma è motivo quasi di scontro, poiché Donato al flauto è una dolce intermittenza subliminale, mentre la sezione ritmica ha tutte le caratteristiche per tendere ad un gruppo di post-rock. Detto questo i sei brani vivono di fasi alterne, con molti passaggi inquartati e qualche piccola pausa di jazz o di rilassamento, dove comunque non sempre la foga espressiva è premiante. Non posso fare a meno di nascondere di essere un pò indeciso sulla valutazione della riuscita della collaborazione con Brotzmann (rilevabile in due brani), pur tuttavia devo anche rilevare come queste decomposizioni prestano il fianco a possibili sviluppi decongestionanti per l'improvvisazione libera nell'ordinaria sfaccettatura di routine, sviluppi che sono tutti da sfruttare ed approfondire, forse ed anche senza Brotzmann: in molti momenti la sovrapposizione dei suoni funziona nel suo complesso e mostra che i due Console, in particolare, hanno già una propria valenza e specificità come musicisti, che è solo da incrementare. Si tratta solo di equilibrare la creatività nei suoi tempi e nei suoi ingressi e lavorare con più omogeneità sull'elettronica." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
01 _ DEcomposition 1 8:39
02 _ DEcomposition 2 15:54
03 _ DEcomposition 3 3:53
04 _ DEcomposition 4 3:25
05 _ DEcomposition 5 1:21
06 _ DEcomposition 6 1 7:05
(C) + (P) 2016