TOGETHER IN NEW YORK
RAHAYU SUPANGGAH / PHILIP CORNER
SOLD OUT
Rahayu Supanggah _ tamburi _ flauto _ varie percussioni
Philip Corner _ gongs _ piatti _ varie percussioni
È questo un disco di cui Setola di Maiale è particolarmente felice. Si tratta di due improvvisazioni rimaste inedite, registrate il 10 e 11 novembre del 1991, nel loft newyorkese di Philip Corner a Soho, nelle circostanze di un viaggio in America di Mr. Supanggah (noto anche come Pak Panggah) nell'ambito di The Year of Indonesia. Philip Corner (classe 1933) è un compositore americano, diplomato in composizione nel 1955, perfezionandosi con Henry Cowell (!) e successivamente con Olivier Messiaen (!). A New York entra nella cerchia di John Cage e ben presto si avvicina ad altre culture, in particolare quella indonesiana, dalla quale apprende l'arte musicale Gamelan e la meditazione. Nel 1961 è membro fondatore del movimento Fluxus. Non solo compositore, Mr. Corner è anche trombonista, pianista, un teorico della musica, educatore musicale e infine anche artista visivo e poeta. Rahayu Supanggah è un compositore indonesiano che ha composto ad oggi oltre 100 lavori. È noto per la sua parte nella collaborazione internazionale Realizing Rama e per la colonna sonora composta per il grande registra teatrale Robert Wilson, La Galigo. Le sue composizioni per Opera Jawa hanno vinto l'Asian Film Award nel 2007. Da quell'anno è artista residente presso il Southbank Centre di Surakarta. Ha anche lavorato, tra le tante prestigiose collaborazioni, con il compositore Slamet Abdul Sjukur.
Per maggiori informazioni:
http://en.wikipedia.org/wiki/Philip_Corner
http://en.wikipedia.org/wiki/Rahayu_Supanggah
"(...) L'interesse verso il mondo percussivo indonesiano ed in particolare la saga del gamelan, spinse molti europei a farne una conoscenza diretta: alla fine degli anni settanta, negli Stati Uniti, qualcuno intravide una funzione meditativa e spirituale che poteva ben formare un'integrazione con le teorie sperimentali di Cage, tese alla mediazione tra i suoni tout court e il silenzio. Quell'apparente contrasto portò alla nascita di un gruppo di compositori residenti a New York che si specializzarono nella composizione di questo tipo: Philip Corner, Barbara Benary e Daniel Goode furono alcuni tra quelli che diedero vita a speciali e stranianti organizzazioni musicali in forma anche di collettivo, dedicati specificatamente allo scopo (il Gamelan Son of Lion), dove in essi gli stessi rivestivano la doppia qualità di compositore ed esecutore. In particolare Corner si rivelò come il più attivo e ingegnoso e fece proprio del gamelan uno dei suoi primi cavalli di battaglia: i suoi 2 works for Gamelan Ensemble, originariamente incise per la serie militante della Edizione Lotta Poetica e poi ristampati con l'aggiunta di una terza composizione per l'Algha Marghen nel 1999, ancora oggi si possono ritenere come un riuscito lavoro di compenetrazione tra composizione contemporanea, improvvisazione e sperimentazione sonora, sebbene frutto indotto del Fluxus e dell'epoca dei rapporti tra il silenzio e i suoni, imposti da Cage. Quello era un periodo in cui fioccava l'interesse per le ibride operazioni e per l'affermazione di un necessario senso di accettazione delle avanguardie artistiche e a New York, Corner ne diventò un importante delegato. Nel 1991, Corner ebbe modo di incontrare uno dei più strani rappresentanti del gamelan indonesiano: si trattava di Rahayu Supanggah, che venne invitato nel loft dell'americano per una sessione nata nell'ambito della celebrazione dello Year of Indonesia. Supanggah suonò tamburi, varie percussioni e flauto di bambù, mentre Corner si impegnò in piatti, gongs e altre percussioni similari. Questa sessione che la Setola ha ottenuto e riordinato come "Together in New York" mostra proprio un trait de union tra le mentalità dei due artisti ed un taglio sperimentale che è lontanissimo dall'evocare pastoie etniche riciclate; non so quante pubblicazioni abbia fatto Supanggah in madre patria, ma certamente quelle destinate ad un pubblico internazionale si possono contare sulla punta delle dita, perciò è certamente una documentazione preziosa quella offerta dalla Setola e indica, nonostante la evidente datazione delle perfomances (parliamo del 1991), la propensione dei due a convergere verso una forma diretta, artigianale, totalmente impostata alla scoperta di nuovi suoni casualmente forniti dai gesti sonori: due lunghe improvvisazioni dal volto diverso, la prima quasi kitchen sound, la seconda che invece sprofonda nella ricerca dell'enigmaticità dei suoni; si scorazza nei territori dell'improvvisazione libera, trovando comunque un compromesso tra radici ideologiche, espressività da libero arbitrio e l'imperscrutabile fascino dei sogni orientali." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
"(…) La benemerita Setola di Maiale recupera dall'oscurità una registrazione live inedita del 10-11 settembre 1991 tra il musicista indonesiano Rahayu Supanggah (tamburi, flauto, percussioni) e Philip Corner (gong, piatti, percussioni) in occasione di un viaggio che il primo fece a New York. Si tratta di materiali fatti in casa (in senso letterale: la location era il loft di Corner) che trovano senso nell'incontro tra arcaismi gamelan e improvvisazione occidentale, tutto è molto informale e da jam amichevole, senza altro impegno se non quello di testare le rispettive attitudini, misurarle e compenetrarle. Lungi dal voler stabilire 'primati' del tutto fuori luogo, ad avere la meglio direi che è il vecchio agitatore Fluxus perchè le due tracce vivono in un'estemporaneità generalmente aliena al metodico e ipnotico fluire percussivo del sud-est asiatico. Belle cose, anche se inevitabilmente riservate ai fan. (7)" Stefano I. Bianchi, Blow Up 2015.
01 _ 23:33
02 _ 31:14
(C) + (P) 2015
SOLD OUT
Rahayu Supanggah _ drum _ flute _ miscellaneous percussions
Philip Corner _ gongs _ cymbals _ miscellaneous percussions
Improvisations in Corner's loft in Soho, New York, during Supanggah's visit to America during "The Year of Indonesia" on November 10th and 11st 1991. After the High School of Music & Art in New York City, Philip Corner received his BA (1955) at CCNY, where his most important teacher was Fritz Jahoda; and an MA (1959) from Columbia University where his composition teachers were Otto Luening and Henry Cowell. The two years in between (1955-57) were spent in Paris at the Conservatoire Nat'l de Musique, following the class "Philosophie Musicale" of Olivier Messiaen. Equally important was his friendship with the Canadian painter Paul-Emile Borduas, who introduced him to "la grande aventure nord-américaine", to which he returned and became part of the group around John Cage. He was a founding participant of Fluxus since 1961, was a resident composer and musician with the Judson Dance Theatre from 1962 to 1964 and later with the Experimental Intermedia Foundation. He co-founded with Malcolm Goldstein and James Tenney the Tone Roads Chamber Ensemble in 1963 (active until 1970), with Julie Winter Sounds Out of Silent Spaces in 1972 (active until 1979) and with Barbara Benary and Daniel Goode, Gamelan Son of Lion in 1976 (still active). Rahayu Supanggah (Pak Panggah) is an Indonesian composer of more than 100 pieces, known mostly for his part in the international collaboration Realizing Rama and the music score composed for Robert Wilson's, La Galigo. His compositions for Opera Jawa won the Asian Film Award in 2007. Since 2007 he is resident artist at the Southbank Centre, Surakarta. He has worked together with the eccentric composer Slamet Abdul Sjukur.
For more info:
http://en.wikipedia.org/wiki/Philip_Corner
http://en.wikipedia.org/wiki/Rahayu_Supanggah
"(...) L'interesse verso il mondo percussivo indonesiano ed in particolare la saga del gamelan, spinse molti europei a farne una conoscenza diretta: alla fine degli anni settanta, negli Stati Uniti, qualcuno intravide una funzione meditativa e spirituale che poteva ben formare un'integrazione con le teorie sperimentali di Cage, tese alla mediazione tra i suoni tout court e il silenzio. Quell'apparente contrasto portò alla nascita di un gruppo di compositori residenti a New York che si specializzarono nella composizione di questo tipo: Philip Corner, Barbara Benary e Daniel Goode furono alcuni tra quelli che diedero vita a speciali e stranianti organizzazioni musicali in forma anche di collettivo, dedicati specificatamente allo scopo (il Gamelan Son of Lion), dove in essi gli stessi rivestivano la doppia qualità di compositore ed esecutore. In particolare Corner si rivelò come il più attivo e ingegnoso e fece proprio del gamelan uno dei suoi primi cavalli di battaglia: i suoi 2 works for Gamelan Ensemble, originariamente incise per la serie militante della Edizione Lotta Poetica e poi ristampati con l'aggiunta di una terza composizione per l'Algha Marghen nel 1999, ancora oggi si possono ritenere come un riuscito lavoro di compenetrazione tra composizione contemporanea, improvvisazione e sperimentazione sonora, sebbene frutto indotto del Fluxus e dell'epoca dei rapporti tra il silenzio e i suoni, imposti da Cage. Quello era un periodo in cui fioccava l'interesse per le ibride operazioni e per l'affermazione di un necessario senso di accettazione delle avanguardie artistiche e a New York, Corner ne diventò un importante delegato. Nel 1991, Corner ebbe modo di incontrare uno dei più strani rappresentanti del gamelan indonesiano: si trattava di Rahayu Supanggah, che venne invitato nel loft dell'americano per una sessione nata nell'ambito della celebrazione dello Year of Indonesia. Supanggah suonò tamburi, varie percussioni e flauto di bambù, mentre Corner si impegnò in piatti, gongs e altre percussioni similari. Questa sessione che la Setola ha ottenuto e riordinato come "Together in New York" mostra proprio un trait de union tra le mentalità dei due artisti ed un taglio sperimentale che è lontanissimo dall'evocare pastoie etniche riciclate; non so quante pubblicazioni abbia fatto Supanggah in madre patria, ma certamente quelle destinate ad un pubblico internazionale si possono contare sulla punta delle dita, perciò è certamente una documentazione preziosa quella offerta dalla Setola e indica, nonostante la evidente datazione delle perfomances (parliamo del 1991), la propensione dei due a convergere verso una forma diretta, artigianale, totalmente impostata alla scoperta di nuovi suoni casualmente forniti dai gesti sonori: due lunghe improvvisazioni dal volto diverso, la prima quasi kitchen sound, la seconda che invece sprofonda nella ricerca dell'enigmaticità dei suoni; si scorazza nei territori dell'improvvisazione libera, trovando comunque un compromesso tra radici ideologiche, espressività da libero arbitrio e l'imperscrutabile fascino dei sogni orientali." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
"(…) La benemerita Setola di Maiale recupera dall'oscurità una registrazione live inedita del 10-11 settembre 1991 tra il musicista indonesiano Rahayu Supanggah (tamburi, flauto, percussioni) e Philip Corner (gong, piatti, percussioni) in occasione di un viaggio che il primo fece a New York. Si tratta di materiali fatti in casa (in senso letterale: la location era il loft di Corner) che trovano senso nell'incontro tra arcaismi gamelan e improvvisazione occidentale, tutto è molto informale e da jam amichevole, senza altro impegno se non quello di testare le rispettive attitudini, misurarle e compenetrarle. Lungi dal voler stabilire 'primati' del tutto fuori luogo, ad avere la meglio direi che è il vecchio agitatore Fluxus perchè le due tracce vivono in un'estemporaneità generalmente aliena al metodico e ipnotico fluire percussivo del sud-est asiatico. Belle cose, anche se inevitabilmente riservate ai fan. (7)" Stefano I. Bianchi, Blow Up 2015.
01 _ 23:33
02 _ 31:14
(C) + (P) 2015