KLANG! CATASTROFE DEL VUOTO ELETTRODEBOLE
ANDREA MASSARIA / ALESSANDRO SERAVALLE
Andrea ‘Anton Klang’ Massaria _ chitarra elettrica _ effetti
Alessandro ‘Karlheinz Lärm’ Seravalle _ live electronics _ campionamenti
Registrato da Vincenzo De Leo presso lo studio di registrazione Crossroad di Cologno Monzese il 12 Agosto 2023; montaggio a cura di Andrea Massaria e Alessandro Seravalle presso studio Anon, Cervignano del Friuli.
Dalle note di copertina: Il duo composto dal chitarrista Andrea Massaria (qui con il soprannome Anton Klang in onore di Anton Webern con Klang che è suono in lingua tedesca) e dal musicista elettronico Alessandro Seravalle (qui con il soprannome Karlheinz Lärm in onore di Karlheinz Stockhausen con Lärm che è rumore in lingua tedesca) si colloca, sulla base di un interplay quasi telepatico e sul rifiuto più stringente possibile di ogni clichè, nell’area d’intersezione tra le esperienze più radicali del jazz d’avanguardia e gli esiti della ricerca timbrica pura delle propaggini maggiormente avanzate della musica elettronica. Klang! presenta un duplice obiettivo: prefigurare ipotetiche traiettori e espressive agendo su quella linea di confine e, al contempo, stimolare sguardi inediti sul mondo. Klang! sostiene che l’arte non può essere mero elemento decorativo ma che deve invece condurre ad aperture verso il possibile. L’opera d’arte deve quindi porsi come agente di cambiamento dal momento che essa è vera esperienza, come suggerito da Hans-Georg Gadamer, in caso contrario essa è costretta ad arrendersi a una dimensione di irrilevanza. «L’arte è un fare che mentre fa inventa il modo di fare» (Luigi Pareyson).
"(...) L’arte ha un confine? Ci sono persone che sostengono di si e altre il contrario, qui il discorso diventa prettamente soggettivo. Dove si sconfina quando la norma non è più rispettata? E’ un limbo sonoro che addetti ai lavori generalmente etichettano con il logo “Avanguardia”, o “Sperimentale”. Quando il fastidio fa capolino o siamo al cospetto di un qualcosa che non capiamo, allora si tende a non definire quel suono “arte”, magari lo si evita dopo alcuni istanti d’ascolto. Male, molto male, perché il suono qualunque esso sia, è comunicazione, la creazione dello stesso da parte di uno o più individui, si fonde in simbiosi con il concetto che si vorrebbe far passare, in definitiva uno stato d’animo o un messaggio da condividere. Porto un esempio molto semplificato, la parola “casa” la possiamo esporre in diverse lingue, quindi in fonetiche differenti, ma sempre casa rimane. Il linguaggio cambia, ma non il significato.
La musica dunque è linguaggio, e bene lo sa il duo che compone il progetto Klang! ossia il chitarrista Andrea Massaria (qui con il soprannome Anton Klang in onore di Anton Webern con Klang che è “suono” in lingua tedesca) e il compositore elettronico Alessandro Seravalle (qui con il soprannome Karlheinz Lärm in onore di Karlheinz Stockhausen con Lärm che è “rumore” in lingua tedesca). Conosco molto bene i numerosi progetti di Seravalle dai tempi dei geniali Garden Wall, che a tal proposito consiglio di rispolverare, e mai ho accostato il suo nome al termine “scontato”, perché dove c’è lui c’è ricerca. Garantito.
In questo nuovo album ciò che mi colpisce immediatamente è la copertina che richiama vistosamente i prodotti della Deutsche Grammophone, musica impegnata, quindi per me il messaggio è recepito. Jazz d’avanguardia e ricerca timbrica sono due degli ingredienti che vanno a comporre “Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”, formato da sette brani di lunga durata, aggirandosi attorno alla media dei sette minuti l’uno.
Tornando al concetto di arte, il duo così si esprime al riguardo: “L’arte non può essere mero elemento decorativo, ma deve condurre ad aperture verso il possibile. L’opera d’arte deve quindi porsi come agente di cambiamento dal momento che essa è «vera esperienza», come suggerito da Hans-Georg Gadamer, in caso contrario essa è costretta ad arrendersi a una dimensione di irrilevanza.”.
“Fluttuazioni Quantistiche” è il pezzo più lungo dell’album con i suoi nove minuti abbondanti. Arpeggi brevi si perdono nello spazio attraverso echi dove il numero delle pause gioca un ruolo fondamentale. Frequenze grevi si contrappongono a quelle alte della chitarra, formando un connubio inquietante e profondo. Durante l’ascolto si ha la sensazione di cadere lentamente nel vuoto sino al sopraggiungere di sibili perforanti che in stile Area anni ’70, tendono a destabilizzare l’ambiente creato.
Molto spesso la chitarra elettrica espone sonorità prossime alla rumoristica, come accade in “Inflazione Cosmica”, qui lo strumento sembra voler parlare, non suonare. Come ho avuto modo di dire, è un linguaggio. Klang! Realizza un disco che non serve documentare passo dopo passo, perché in realtà qui si sconfina nel personale, ognuno lo può vivere in maniera differente secondo la propria coscienza.
Può questa chiamarsi musica? Le armonie non fanno breccia nelle composizioni, qui il messaggio è elargito esclusivamente dal suono e questo lascia libero arbitrio alla fantasia di chi ascolta.
«L’arte è un fare che mentre fa inventa il modo di fare». (Luigi Pareyson)." Massimo Salari, Nonsoloprog, 2024.
"(...) Un viaggio sonoro nell’avanguardia musicale. "Klang! Catastrofe del vuoto elettrodebole" costituisce un’opera audace e complessa che sfida i paradigmi convenzionali della musica contemporanea. L’album, frutto della collaborazione tra Andrea Auton Klang Massaria e Alessandro Karlheinz Larm Seravalle, si distingue per una fusione sofisticata di elettronica sperimentale, rumori astratti e manipolazioni sonore, trasportando l’ascoltatore in un viaggio enigmatico attraverso le frontiere dell’avanguardia sonora.
Fin dalle prime note, emerge un’aura di tensione e enigma che permea l’intero lavoro. Le composizioni si distinguono per la loro profondità strutturale e la ricchezza di dettagli intricati, offrendo un’esperienza di ascolto che incanta e stimola la mente. La trama musicale si dipana con una logica imprevedibile, deviando spesso dalle convenzioni e trascinando l’uditorio in territori sonori inesplorati.
La maestria tecnica di Auton Klang Massaria e Karlheinz Larm Seravalle è tangibile in ogni traccia, con una variegata gamma di tecniche di produzione e manipolazione sonora che conferiscono profondità e complessità al tessuto musicale. Le loro abilità nel plasmare il suono si rivelano straordinarie, creando atmosfere che oscillano tra l’inquietudine e la suggestione.
“Klang! Catastrofe del vuoto elettrodebole” si erge come un’opera d’arte sonora che sfida i canoni convenzionali della musica contemporanea, esplorando i confini tra ordine e caos, luce e oscurità. È un’esperienza che lascia un’impronta indelebile sull’ascoltatore, incitando una riflessione profonda sulle possibilità espressive della musica elettronica. Per coloro che cercano un’immersione intellettualmente stimolante nel mondo dell’arte sonora, questo album rappresenta una tappa imperdibile nel percorso dell’esplorazione musicale." Maurizio Galli, Musicalmind, 2024.
“(…) Spettacoli dopo il Big Bang. Seravalle e Masseria si conoscono bene, da ripassare il bel “Act I: Notes in Freedom” del 2014 insieme ad Enrico Merlin, sempre su Setola di Maiale. Le loro musiche fagocitano jazz, ricerca visionaria e declinazioni più divulgative. Si ritrovano ancora insieme, tra sperimentazione radicale e una singolare sensibilità empatica e primordiale. Seravalle si occupa dell’elettronica e dei campionamenti, Massaria si dedica pienamente alla parte chitarristica; siffatta divisione dei ruoli permette di lavorare plasticamente sulla spazialità sonora e di giocare in profondità con i colori e i timbri più cangianti dell’elettroacustica e i divertiti riferimenti ai maestri storici. Un suono cosmico, che si coagula e si sfrangia, riflette le trasformazioni delle galassie. Sembra a qualche minuto dal Big Bang, pullulante del desiderio e della fantasia di quel nucleo originario da cui tutti noi proveniamo. 7.5” Dionisio Capuano, Blow Up, 2024.
"(...) Sono in super ascolto massivo di Klang, essendo io un sonoro ritmico-non-ritmico armonico dissonante ma con indistruttibile vena melodica trovo la mia chiave di accesso alla costruzione attraverso masse sonore di forme cangianti ora minuscole, ora invasive, ora graffianti come plotoni di mini asteroidi che strusciano i pianeti, ora, affette da marconite, e quindi subliminali, intermittenti, lineari e imprevedibili come le prime avventure radio nell'etere. E poi un ribollire di subwoofer, immersivi, acquatici. E venti elettroklang, fluttuanti e inquietanti. Bello, complesso, distopico, dispotico come deve essere l'arte." Max Fuschetto, musicista e compositore, 2024.
“(…) Adoro l'approccio alla materia sonora di questi due coltissimi e geniali artisti dagli infiniti orizzonti possibili. Due abili giocolieri mentali, dotati di rara intelligenza, creatività, fantasia, che con la loro arte e le loro vivaci intuizioni ci conducono fuori dalla apatia cronica delle solite formule, monotone, banali, stantie, dogmatiche, datate, di tanta musica standardizzata, sciatta, codificata, seriale da cui oggi, più che mai, siamo assuefatti, anestetizzati, allineati, inquinati. Per cui, consiglio, caldamente, con estrema attenzione e più volte l'ascolto di questo eccellente, preziosissimo, lavoro di musica, non convenzionale, innovativa, sperimentale e improvvisata, che svela importanti parentele con alcuni grandi e importantissimi ricercatori e compositori dell'avanguardia più radicale contemporanea (musica elettronica, ambient, classica moderna, free jazz, libera improvvisazione, musica creativa, serialism music ecc.) come: Karlheinz Stockhausen, Anton Webern, Ligeti, Brian Eno, Anthony Braxton ecc. L'ascolto è particolarmente consigliato nelle ore notturne, quando la coscienza tra veglia e sonno è assopita e ci addentriamo nella parte più misteriosa, nascosta, recondita, della nostra mente, nel nostro inconscio, potremmo così cogliere al meglio le infinite sfumature opalescenti di queste vibrazioni soniche così evanescenti, spettrali, ricercate, avventurose, profonde, ipnotiche, misteriche, visionarie che sembrano provenire da un mondo altro e parallelo. "La musica non proviene dalla parte cosciente dell'anima e non si indirizza al cosciente, ma la sua forza emerge dall'inconscio e agisce sull'inconscio.” (Carl Gustav Jung)” Saverio De Chiara, TomTomRock, 2024.
“(…) Il sottotitolo di questo disco potrebbe benissimo essere “Appunti in musica per una metafisica del vuoto universale”, tanto esso si spinge fin oltre i confini del dicibile, nei territori siderali dove nulla accade secondo un percorso di grazia, ma seguendo unicamente l’ebbrezza immanentistica e al contempo trascendente della teoria dei quanti. Esce per i tipi della meritoria label indipendente Setola di Maiale, “Klang! Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”, del fenomenale duo di ardimentosi sperimentatori Alessandro Seravalle (qui Karlheinz Lärm Seravalle, un omaggio a Karlheinz Stockhausen) electronics, e Andrea Massaria, qui Anton Klang Massaria, in onore di Anton Webern) alla chitarra. In ossequio agli pseudonimi adottati, i Nostri imbastiscono delle sonorità di mera dodecafonia, sospese tra jazz sperimentale, elettronica e musica atonale, per l’appunto, che, partendo dalla ipnotica Fluttuazioni Quantistiche, si snodano attraverso sentieri di pura cosmologia fonica per sette frammenti di materia stellare. Arzigogoli di pulviscolo elettronico bagnati nella liquida linea della chitarra, come in Inflazione Cosmica, vagiti siderali inframmezzati da clangori frastagliati come di vetri infranti, come in Energia Zero, fanno da specimen riguardo all’assunto complessivo dell’opera. Esercitazioni di rumorismo chitarristico e intarsi di demonismo elettrico tramano la linea di Variazioni Sul Vuoto, mentre algoritmiche pulsazioni tessono ghirigori di vuoto astrale in Massa-Energia. Esempio di estremo sperimentalismo elettronico si rinviene in Spazio-Tempo, segmento per esploratori del suono totale, mentre più affine al concetto di jazz più temerario, tarsiato da staffilate di strumentazione elettronica, afferisce la conclusiva Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole, sancendo definitivamente l’assioma secondo cui l’arte, per essere tale, non deve catturare soltanto i sensi ma intrecciare con corone di fuoco siderale i gangli cerebrali, provocando l’insorgere di una nuova visione del mondo. Voto: 8/10” Rocco Sapuppo, Distorsioni, 2024.
"(...) Andrea 'Anton Klang' Massaria, chitarrista e Alessandro Seravalle per l'elettronica lavorano assieme per per un progetto che sembra fluttuare nello spazio. E i brani sono asteroidi da conoscere e studiare in attesa della catastrofe, della fine imminente del nostro pianeta. Il progetto è intitolato Klang! (come suono in tedesco) Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole. Ispirati dalla teoria del Professor Guido Tonelli." Francesca Ognibene, Radio Sherwood, 2024.
"(...) Occuparsi dei progressi della scienza e della conoscenza del cosmo sembra oggi un affaire riservato a pochi eletti. In una Italia condannata al declino culturale, un trend confermato persino dall’audace ignoranza dei rappresentanti governativi, cercare di andare oltre quel 5% di conoscenze dell’Universo è lavoro inutile e irrisorio. Per migliorare questa situazione gli artisti possono fare molto, possono consegnarci spunti decisivi, come certamente si rinviene nell’ultima operazione musicale di Andrea Massaria e Alessandro Seravalle, musicisti da sempre impegnati nel superamento filosofico e pratico delle incongruenze culturali del nostro tempo. Per Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole c’è un’immersione nei temi conseguenti alla scoperta del bosone di Higgs, allo studio delle particelle e delle interazioni che regolano la materia e in particolare le novità sul ‘vuoto’ quantistico: questo vuoto è in realtà uno stato dinamico, un posto dove ci sono continui processi di creazione e annichilimento di particelle, qualcosa che dà origine a fluttuazioni e a stati di energia non nulli; stimolati dalle speculazioni attrattive degli elementi delle teorie scientifiche (quanti, effetti, asimmetrie, energie, etc.) i due musicisti hanno pensato ad un proto alveare quantico di suoni, chitarra elettrica con effetti di pedale ed elettronica (Seravalle si muove nell’area dei campionamenti), con inserzione saltuaria di frasi concludenti agli argomenti del tipo “…la catastrofe del vuoto elettrodebole potrebbe avvenire in qualunque momento…” o “…siamo qui per caso…”. Le dimensioni musicali vengono raggiunte combinando le propensioni stilistiche, da una parte Massaria accede ad una concentrata espansione del suo stile, dove il timbro particolare e conosciuto della sua chitarra è più segmentato del solito, abbiamo fluttuazioni fortemente irregolari, molto assorbimento sonoro e affrancamento del dialogo; dall’altra Seravalle costruisce un’area di navigazione di contorno elettrodinamica, con suoni che richiamano serpentine elettriche, spine, circuiti, sonar, beeps e loro combinazioni, sibili, fino a dare la sensazione di una psicosi concrète che mostra somiglianze nell’uso di oscillatori, filtri o densità (vedi quanto succede in Variazioni del Vuoto).
La forza di Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole sta in una saldatura implicita tra cognizioni ed espressioni, proietta una forma intelligente di musica che condensa in un lavoro nominalmente di improvvisazione libera un pensiero che sta a cavallo di cento anni di storia: la relazione con Webern e Stockhausen paventata dai due musicisti (l’alterazione/accrescimento dei loro nomi accanto a quelli dei due compositori) non è casuale poiché la tecnica dodecafonica di Webern può essere vista come un’applicazione del panteismo cosmico mentre le correlazioni aliene create da Stockhausen sono un trait-de-union per giudicare il cosmo. Massaria e Seravalle hanno liberato la musica da qualsiasi vincolo, tentando un’invenzione profondamente ancorata alla migliore attualità del ventunesimo secolo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
"(...) Klang! is the duo of Andrea Massaria on electric guitar and effects and Alessandro Seravalle on samples and live interactive electronics. The two are inspired by the music and composers of the semi-mythical Darmstadt school, as hinted at by the nicknames they’ve taken in honor of two of the main figures associated with Darmstadt: “Anton Klang,” Massaria’s homage to Anton Webern, and “Karlheinz Lärm,” Seravalle’s acknowledgment of Karlheinz Stockhausen. The album cover even mimics the trademark yellow logo of Deutsche Grammophon, the label that released a number of albums of Darmstadt-associated music. Both Massaria’s and Seravalle’s aliases incorporate German words for “noise,” and noise, in the form of abstract electronic sounds and timbral distortions of electric guitar, are very much on the agenda on Catastrofe del vuoto elettrodebole.
Although Massaria and Seravalle pay homage in their own way to the music of 1950s Darmstadt, their sound is completely contemporary. Perhaps a bit of Webern is detectable in the pointillistic single notes and chords Massaria provides on Fluttuazione quantistiche, as may be an allusion to Stockhausen’s early tape experiments with the recorded voice on the title track. Throughout the album the sound of Massaria’s guitar comes through at times as itself, and at other times distorted and almost made unrecognizable through granulation and other electronic manipulations. Seravalle adds a well-integrated layer of electronic abstraction to complete the effect of this highly atmospheric release." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2024.
"(...) The Encyclopedia Britannica brings us back to this definition of metaphor: “metaphor, figure of speech that implies comparison between two unlike entities, as distinguished from simile, an explicit comparison signalled by the words like or as.” Subito dopo aggiunge, per maggiore precisione come. “The distinction is not simple. A metaphor makes a qualitative leap from a reasonable, perhaps prosaic, comparison to an identification or fusion of two objects, the intention being to create one new entity that partakes of the characteristics of both. Many critics regard the making of metaphors as a system of thought antedating or bypassing logic.”
This philosophical concept, which still reigns in our culture and society, came to my mind from the first time I listened to this CD “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole”, produced by two Italian musicians, Andrea Masseria (guitar, effects) and Alessandro Seravalle (live electronics, samples), in 2024 for the renowned Italian independent record label Setola di Maiale.
Let's introduce these two musicians a little better.
Andrea Massaria is an Italian guitar player and composer based in Trieste, Italia. He works in the field of improvised music, drawing from a wide range of influences. He spans from free jazz to textural soundwork to noise to contemporary classical music. He teaches at the Conservatorio of Venezia and Adria.
Alessandro Seravalle has been active on the music scene for over twenty-five years as a composer and very prolific performer in various contexts, especially in the field of progressive rock where he has established himself as a manipulator of electronic sounds, guitarist and singer. The fight against every form of artistic cliché is the key to his expressive research. For years he has been developing countless new forms of musical language, from ambient, to spoken word improvisation, to choreographic-visual-musical experiments with various aliases including Genoma, Schwingungen 77 Entertainment, James Frederick Willett, Agrapha Dogmata, Bonsoir Trio, SeTe. With his brother Gianpietro, he also forms a duo (Officina F.lli Seravalle) dedicated to a form of experimental neo-psychedelia.
Now, defining this CD as a work of avant-garde music would be reductive and, certainly, would propose a dated vision, with a military-style language that, I hope, is now an exclusive part of the cultural heritage of the last century and millennium. “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole” is definitely an album of unconventional and research music, a form of sound exploration, on the border between philosophical settings and sound art. Perhaps I would better write that this album is a mix of metaphors and references to something else, to intuitions and mental games, left to the free interpretation of the listener. Irony and witty fun seem to be its keys to interpretation, starting from the title with this reference to the German sound and the laws of physics, to the CD graphics, which winks at the logo of the record company Deutsche Grammofon, to the pseudonyms 'Anton Klang' for Massaria and 'Karlheinz Lärm' for Seravalle, which, in turn, refer to two historical figures of experimental music of the twentieth century. Too many things, perhaps? I don't think so.
Let's go back to the Encyclopedia Britannica which, in fact, adds: “Metaphor is the fundamental language of poetry, although it is common on all levels and in all kinds of language... In poetry a metaphor may perform varied functions from the mere noting of a likeness to the evocation of a swarm of associations; it may exist as a minor beauty or it may be the central concept and controlling image of the poem.”
And I think this is the fundamental point. This album manages to unite poetry, philosophy, physics and sophisticated languages through a desire for research and abstraction that also reconcile a sound art listening, of pure immersion and contemplation of sound. The boundaries here are confused, blurred, the directions many and complex. “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole” is a fascinating work, which shows how the guitar still has a lot to say." Neuguitars, 2024.
01 _ Fluttuazioni quantistiche 9:26
02 _ Inflazione cosmica 8:53
03 _ Energia zero 7:59
04 _ Variazioni sul vuoto 7:10
05 _ Massa-Energia 5:16
06 _ Spazio-Tempo 7:34
07 _ Catastrofe del vuoto elettrodebole 6:25
(C) + (P) 2024
Andrea ‘Anton Klang’ Massaria _ electric guitar _ effects pedalboard
Alessandro ‘Karlheinz Lärm’ Seravalle _ live electronics _ samples
Recorded by Vincenzo De Leo at Crossroad recording studio in Cologno Monzese on August the 12th 2023; editing by Andrea Massaria and Alessandro Seravalle at Anon studio, Cervignano del Friuli.
From the liner notes: the duo consisting of guitarist Andrea Massaria (by the nickname of Anton Klang in honor of Anton Webern, with Klang meaning sound in german) and electronic musician Alessandro Seravalle (by the nickname of Karlheinz Lärm in honor of Karlheinz Stockhausen, with Lärm meaning noise in German) on the basis of a quasi-telephatic interplay and the as strict as possible refusal of every clichè places itself in the area of intersection between the most radical experiences of jazz avantgarde and the pure research into timbre of the most interesting electronic music results. Klang! has a twofold objective: prefiguring conceivable expressive trajectories by acting on that borderline and, at the same time, stimulating fresh looks on the world. Klang! claims that art is not a mere decorative element but it should lead to openings towards the possible. The work of art should be an agent of change given that it’s a true experience, as suggested for instance by Hans-Georg Gadamer, otherwise the work of art itself must surrender to irrelevance. «Art is a doing which while it is doing invents the way of doing» (Luigi Pareyson).
"(...) Klang! is the duo of Andrea Massaria on electric guitar and effects and Alessandro Seravalle on samples and live interactive electronics. The two are inspired by the music and composers of the semi-mythical Darmstadt school, as hinted at by the nicknames they’ve taken in honor of two of the main figures associated with Darmstadt: “Anton Klang,” Massaria’s homage to Anton Webern, and “Karlheinz Lärm,” Seravalle’s acknowledgment of Karlheinz Stockhausen. The album cover even mimics the trademark yellow logo of Deutsche Grammophon, the label that released a number of albums of Darmstadt-associated music. Both Massaria’s and Seravalle’s aliases incorporate German words for “noise,” and noise, in the form of abstract electronic sounds and timbral distortions of electric guitar, are very much on the agenda on Catastrofe del vuoto elettrodebole.
Although Massaria and Seravalle pay homage in their own way to the music of 1950s Darmstadt, their sound is completely contemporary. Perhaps a bit of Webern is detectable in the pointillistic single notes and chords Massaria provides on Fluttuazione quantistiche, as may be an allusion to Stockhausen’s early tape experiments with the recorded voice on the title track. Throughout the album the sound of Massaria’s guitar comes through at times as itself, and at other times distorted and almost made unrecognizable through granulation and other electronic manipulations. Seravalle adds a well-integrated layer of electronic abstraction to complete the effect of this highly atmospheric release." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2024.
"(...) The Encyclopedia Britannica brings us back to this definition of metaphor: “metaphor, figure of speech that implies comparison between two unlike entities, as distinguished from simile, an explicit comparison signalled by the words like or as.” Subito dopo aggiunge, per maggiore precisione come. “The distinction is not simple. A metaphor makes a qualitative leap from a reasonable, perhaps prosaic, comparison to an identification or fusion of two objects, the intention being to create one new entity that partakes of the characteristics of both. Many critics regard the making of metaphors as a system of thought antedating or bypassing logic.”
This philosophical concept, which still reigns in our culture and society, came to my mind from the first time I listened to this CD “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole”, produced by two Italian musicians, Andrea Masseria (guitar, effects) and Alessandro Seravalle (live electronics, samples), in 2024 for the renowned Italian independent record label Setola di Maiale.
Let's introduce these two musicians a little better.
Andrea Massaria is an Italian guitar player and composer based in Trieste, Italia. He works in the field of improvised music, drawing from a wide range of influences. He spans from free jazz to textural soundwork to noise to contemporary classical music. He teaches at the Conservatorio of Venezia and Adria.
Alessandro Seravalle has been active on the music scene for over twenty-five years as a composer and very prolific performer in various contexts, especially in the field of progressive rock where he has established himself as a manipulator of electronic sounds, guitarist and singer. The fight against every form of artistic cliché is the key to his expressive research. For years he has been developing countless new forms of musical language, from ambient, to spoken word improvisation, to choreographic-visual-musical experiments with various aliases including Genoma, Schwingungen 77 Entertainment, James Frederick Willett, Agrapha Dogmata, Bonsoir Trio, SeTe. With his brother Gianpietro, he also forms a duo (Officina F.lli Seravalle) dedicated to a form of experimental neo-psychedelia.
Now, defining this CD as a work of avant-garde music would be reductive and, certainly, would propose a dated vision, with a military-style language that, I hope, is now an exclusive part of the cultural heritage of the last century and millennium. “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole” is definitely an album of unconventional and research music, a form of sound exploration, on the border between philosophical settings and sound art. Perhaps I would better write that this album is a mix of metaphors and references to something else, to intuitions and mental games, left to the free interpretation of the listener. Irony and witty fun seem to be its keys to interpretation, starting from the title with this reference to the German sound and the laws of physics, to the CD graphics, which winks at the logo of the record company Deutsche Grammofon, to the pseudonyms 'Anton Klang' for Massaria and 'Karlheinz Lärm' for Seravalle, which, in turn, refer to two historical figures of experimental music of the twentieth century. Too many things, perhaps? I don't think so.
Let's go back to the Encyclopedia Britannica which, in fact, adds: “Metaphor is the fundamental language of poetry, although it is common on all levels and in all kinds of language... In poetry a metaphor may perform varied functions from the mere noting of a likeness to the evocation of a swarm of associations; it may exist as a minor beauty or it may be the central concept and controlling image of the poem.”
And I think this is the fundamental point. This album manages to unite poetry, philosophy, physics and sophisticated languages through a desire for research and abstraction that also reconcile a sound art listening, of pure immersion and contemplation of sound. The boundaries here are confused, blurred, the directions many and complex. “Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole” is a fascinating work, which shows how the guitar still has a lot to say." Neuguitars, 2024.
"(...) L’arte ha un confine? Ci sono persone che sostengono di si e altre il contrario, qui il discorso diventa prettamente soggettivo. Dove si sconfina quando la norma non è più rispettata? E’ un limbo sonoro che addetti ai lavori generalmente etichettano con il logo “Avanguardia”, o “Sperimentale”. Quando il fastidio fa capolino o siamo al cospetto di un qualcosa che non capiamo, allora si tende a non definire quel suono “arte”, magari lo si evita dopo alcuni istanti d’ascolto. Male, molto male, perché il suono qualunque esso sia, è comunicazione, la creazione dello stesso da parte di uno o più individui, si fonde in simbiosi con il concetto che si vorrebbe far passare, in definitiva uno stato d’animo o un messaggio da condividere. Porto un esempio molto semplificato, la parola “casa” la possiamo esporre in diverse lingue, quindi in fonetiche differenti, ma sempre casa rimane. Il linguaggio cambia, ma non il significato.
La musica dunque è linguaggio, e bene lo sa il duo che compone il progetto Klang! ossia il chitarrista Andrea Massaria (qui con il soprannome Anton Klang in onore di Anton Webern con Klang che è “suono” in lingua tedesca) e il compositore elettronico Alessandro Seravalle (qui con il soprannome Karlheinz Lärm in onore di Karlheinz Stockhausen con Lärm che è “rumore” in lingua tedesca). Conosco molto bene i numerosi progetti di Seravalle dai tempi dei geniali Garden Wall, che a tal proposito consiglio di rispolverare, e mai ho accostato il suo nome al termine “scontato”, perché dove c’è lui c’è ricerca. Garantito.
In questo nuovo album ciò che mi colpisce immediatamente è la copertina che richiama vistosamente i prodotti della Deutsche Grammophone, musica impegnata, quindi per me il messaggio è recepito. Jazz d’avanguardia e ricerca timbrica sono due degli ingredienti che vanno a comporre “Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”, formato da sette brani di lunga durata, aggirandosi attorno alla media dei sette minuti l’uno.
Tornando al concetto di arte, il duo così si esprime al riguardo: “L’arte non può essere mero elemento decorativo, ma deve condurre ad aperture verso il possibile. L’opera d’arte deve quindi porsi come agente di cambiamento dal momento che essa è «vera esperienza», come suggerito da Hans-Georg Gadamer, in caso contrario essa è costretta ad arrendersi a una dimensione di irrilevanza.”.
“Fluttuazioni Quantistiche” è il pezzo più lungo dell’album con i suoi nove minuti abbondanti. Arpeggi brevi si perdono nello spazio attraverso echi dove il numero delle pause gioca un ruolo fondamentale. Frequenze grevi si contrappongono a quelle alte della chitarra, formando un connubio inquietante e profondo. Durante l’ascolto si ha la sensazione di cadere lentamente nel vuoto sino al sopraggiungere di sibili perforanti che in stile Area anni ’70, tendono a destabilizzare l’ambiente creato.
Molto spesso la chitarra elettrica espone sonorità prossime alla rumoristica, come accade in “Inflazione Cosmica”, qui lo strumento sembra voler parlare, non suonare. Come ho avuto modo di dire, è un linguaggio. Klang! Realizza un disco che non serve documentare passo dopo passo, perché in realtà qui si sconfina nel personale, ognuno lo può vivere in maniera differente secondo la propria coscienza.
Può questa chiamarsi musica? Le armonie non fanno breccia nelle composizioni, qui il messaggio è elargito esclusivamente dal suono e questo lascia libero arbitrio alla fantasia di chi ascolta.
«L’arte è un fare che mentre fa inventa il modo di fare». (Luigi Pareyson)." Massimo Salari, Nonsoloprog, 2024.
“(…) Spettacoli dopo il Big Bang. Seravalle e Masseria si conoscono bene, da ripassare il bel “Act I: Notes in Freedom” del 2014 insieme ad Enrico Merlin, sempre su Setola di Maiale. Le loro musiche fagocitano jazz, ricerca visionaria e declinazioni più divulgative. Si ritrovano ancora insieme, tra sperimentazione radicale e una singolare sensibilità empatica e primordiale. Seravalle si occupa dell’elettronica e dei campionamenti, Massaria si dedica pienamente alla parte chitarristica; siffatta divisione dei ruoli permette di lavorare plasticamente sulla spazialità sonora e di giocare in profondità con i colori e i timbri più cangianti dell’elettroacustica e i divertiti riferimenti ai maestri storici. Un suono cosmico, che si coagula e si sfrangia, riflette le trasformazioni delle galassie. Sembra a qualche minuto dal Big Bang, pullulante del desiderio e della fantasia di quel nucleo originario da cui tutti noi proveniamo. 7.5” Dionisio Capuano, Blow Up, 2024.
"(...) Sono in super ascolto massivo di Klang, essendo io un sonoro ritmico-non-ritmico armonico dissonante ma con indistruttibile vena melodica trovo la mia chiave di accesso alla costruzione attraverso masse sonore di forme cangianti ora minuscole, ora invasive, ora graffianti come plotoni di mini asteroidi che strusciano i pianeti, ora, affette da marconite, e quindi subliminali, intermittenti, lineari e imprevedibili come le prime avventure radio nell'etere. E poi un ribollire di subwoofer, immersivi, acquatici. E venti elettroklang, fluttuanti e inquietanti. Bello, complesso, distopico, dispotico come deve essere l'arte." Max Fuschetto, musician and composer, 2024.
"(...) Un viaggio sonoro nell’avanguardia musicale. "Klang! Catastrofe del vuoto elettrodebole" costituisce un’opera audace e complessa che sfida i paradigmi convenzionali della musica contemporanea. L’album, frutto della collaborazione tra Andrea Auton Klang Massaria e Alessandro Karlheinz Larm Seravalle, si distingue per una fusione sofisticata di elettronica sperimentale, rumori astratti e manipolazioni sonore, trasportando l’ascoltatore in un viaggio enigmatico attraverso le frontiere dell’avanguardia sonora.
Fin dalle prime note, emerge un’aura di tensione e enigma che permea l’intero lavoro. Le composizioni si distinguono per la loro profondità strutturale e la ricchezza di dettagli intricati, offrendo un’esperienza di ascolto che incanta e stimola la mente. La trama musicale si dipana con una logica imprevedibile, deviando spesso dalle convenzioni e trascinando l’uditorio in territori sonori inesplorati.
La maestria tecnica di Auton Klang Massaria e Karlheinz Larm Seravalle è tangibile in ogni traccia, con una variegata gamma di tecniche di produzione e manipolazione sonora che conferiscono profondità e complessità al tessuto musicale. Le loro abilità nel plasmare il suono si rivelano straordinarie, creando atmosfere che oscillano tra l’inquietudine e la suggestione.
“Klang! Catastrofe del vuoto elettrodebole” si erge come un’opera d’arte sonora che sfida i canoni convenzionali della musica contemporanea, esplorando i confini tra ordine e caos, luce e oscurità. È un’esperienza che lascia un’impronta indelebile sull’ascoltatore, incitando una riflessione profonda sulle possibilità espressive della musica elettronica. Per coloro che cercano un’immersione intellettualmente stimolante nel mondo dell’arte sonora, questo album rappresenta una tappa imperdibile nel percorso dell’esplorazione musicale." Maurizio Galli, Musicalmind, 2024.
“(…) Adoro l'approccio alla materia sonora di questi due coltissimi e geniali artisti dagli infiniti orizzonti possibili. Due abili giocolieri mentali, dotati di rara intelligenza, creatività, fantasia, che con la loro arte e le loro vivaci intuizioni ci conducono fuori dalla apatia cronica delle solite formule, monotone, banali, stantie, dogmatiche, datate, di tanta musica standardizzata, sciatta, codificata, seriale da cui oggi, più che mai, siamo assuefatti, anestetizzati, allineati, inquinati. Per cui, consiglio, caldamente, con estrema attenzione e più volte l'ascolto di questo eccellente, preziosissimo, lavoro di musica, non convenzionale, innovativa, sperimentale e improvvisata, che svela importanti parentele con alcuni grandi e importantissimi ricercatori e compositori dell'avanguardia più radicale contemporanea (musica elettronica, ambient, classica moderna, free jazz, libera improvvisazione, musica creativa, serialism music ecc.) come: Karlheinz Stockhausen, Anton Webern, Ligeti, Brian Eno, Anthony Braxton ecc. L'ascolto è particolarmente consigliato nelle ore notturne, quando la coscienza tra veglia e sonno è assopita e ci addentriamo nella parte più misteriosa, nascosta, recondita, della nostra mente, nel nostro inconscio, potremmo così cogliere al meglio le infinite sfumature opalescenti di queste vibrazioni soniche così evanescenti, spettrali, ricercate, avventurose, profonde, ipnotiche, misteriche, visionarie che sembrano provenire da un mondo altro e parallelo. "La musica non proviene dalla parte cosciente dell'anima e non si indirizza al cosciente, ma la sua forza emerge dall'inconscio e agisce sull'inconscio.” (Carl Gustav Jung)” Saverio De Chiara, TomTomRock, 2024.
“(…) Il sottotitolo di questo disco potrebbe benissimo essere “Appunti in musica per una metafisica del vuoto universale”, tanto esso si spinge fin oltre i confini del dicibile, nei territori siderali dove nulla accade secondo un percorso di grazia, ma seguendo unicamente l’ebbrezza immanentistica e al contempo trascendente della teoria dei quanti. Esce per i tipi della meritoria label indipendente Setola di Maiale, “Klang! Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”, del fenomenale duo di ardimentosi sperimentatori Alessandro Seravalle (qui Karlheinz Lärm Seravalle, un omaggio a Karlheinz Stockhausen) electronics, e Andrea Massaria, qui Anton Klang Massaria, in onore di Anton Webern) alla chitarra. In ossequio agli pseudonimi adottati, i Nostri imbastiscono delle sonorità di mera dodecafonia, sospese tra jazz sperimentale, elettronica e musica atonale, per l’appunto, che, partendo dalla ipnotica Fluttuazioni Quantistiche, si snodano attraverso sentieri di pura cosmologia fonica per sette frammenti di materia stellare. Arzigogoli di pulviscolo elettronico bagnati nella liquida linea della chitarra, come in Inflazione Cosmica, vagiti siderali inframmezzati da clangori frastagliati come di vetri infranti, come in Energia Zero, fanno da specimen riguardo all’assunto complessivo dell’opera. Esercitazioni di rumorismo chitarristico e intarsi di demonismo elettrico tramano la linea di Variazioni Sul Vuoto, mentre algoritmiche pulsazioni tessono ghirigori di vuoto astrale in Massa-Energia. Esempio di estremo sperimentalismo elettronico si rinviene in Spazio-Tempo, segmento per esploratori del suono totale, mentre più affine al concetto di jazz più temerario, tarsiato da staffilate di strumentazione elettronica, afferisce la conclusiva Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole, sancendo definitivamente l’assioma secondo cui l’arte, per essere tale, non deve catturare soltanto i sensi ma intrecciare con corone di fuoco siderale i gangli cerebrali, provocando l’insorgere di una nuova visione del mondo. Voto: 8/10” Rocco Sapuppo, Distorsioni, 2024.
"(...) Andrea 'Anton Klang' Massaria, chitarrista e Alessandro Seravalle per l'elettronica lavorano assieme per per un progetto che sembra fluttuare nello spazio. E i brani sono asteroidi da conoscere e studiare in attesa della catastrofe, della fine imminente del nostro pianeta. Il progetto è intitolato Klang! (come suono in tedesco) Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole. Ispirati dalla teoria del Professor Guido Tonelli." Francesca Ognibene, Radio Sherwood, 2024.
"(...) Occuparsi dei progressi della scienza e della conoscenza del cosmo sembra oggi un affaire riservato a pochi eletti. In una Italia condannata al declino culturale, un trend confermato persino dall’audace ignoranza dei rappresentanti governativi, cercare di andare oltre quel 5% di conoscenze dell’Universo è lavoro inutile e irrisorio. Per migliorare questa situazione gli artisti possono fare molto, possono consegnarci spunti decisivi, come certamente si rinviene nell’ultima operazione musicale di Andrea Massaria e Alessandro Seravalle, musicisti da sempre impegnati nel superamento filosofico e pratico delle incongruenze culturali del nostro tempo. Per Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole c’è un’immersione nei temi conseguenti alla scoperta del bosone di Higgs, allo studio delle particelle e delle interazioni che regolano la materia e in particolare le novità sul ‘vuoto’ quantistico: questo vuoto è in realtà uno stato dinamico, un posto dove ci sono continui processi di creazione e annichilimento di particelle, qualcosa che dà origine a fluttuazioni e a stati di energia non nulli; stimolati dalle speculazioni attrattive degli elementi delle teorie scientifiche (quanti, effetti, asimmetrie, energie, etc.) i due musicisti hanno pensato ad un proto alveare quantico di suoni, chitarra elettrica con effetti di pedale ed elettronica (Seravalle si muove nell’area dei campionamenti), con inserzione saltuaria di frasi concludenti agli argomenti del tipo “…la catastrofe del vuoto elettrodebole potrebbe avvenire in qualunque momento…” o “…siamo qui per caso…”. Le dimensioni musicali vengono raggiunte combinando le propensioni stilistiche, da una parte Massaria accede ad una concentrata espansione del suo stile, dove il timbro particolare e conosciuto della sua chitarra è più segmentato del solito, abbiamo fluttuazioni fortemente irregolari, molto assorbimento sonoro e affrancamento del dialogo; dall’altra Seravalle costruisce un’area di navigazione di contorno elettrodinamica, con suoni che richiamano serpentine elettriche, spine, circuiti, sonar, beeps e loro combinazioni, sibili, fino a dare la sensazione di una psicosi concrète che mostra somiglianze nell’uso di oscillatori, filtri o densità (vedi quanto succede in Variazioni del Vuoto).
La forza di Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole sta in una saldatura implicita tra cognizioni ed espressioni, proietta una forma intelligente di musica che condensa in un lavoro nominalmente di improvvisazione libera un pensiero che sta a cavallo di cento anni di storia: la relazione con Webern e Stockhausen paventata dai due musicisti (l’alterazione/accrescimento dei loro nomi accanto a quelli dei due compositori) non è casuale poiché la tecnica dodecafonica di Webern può essere vista come un’applicazione del panteismo cosmico mentre le correlazioni aliene create da Stockhausen sono un trait-de-union per giudicare il cosmo. Massaria e Seravalle hanno liberato la musica da qualsiasi vincolo, tentando un’invenzione profondamente ancorata alla migliore attualità del ventunesimo secolo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Fluttuazioni quantistiche 9:26
02 _ Inflazione cosmica 8:53
03 _ Energia zero 7:59
04 _ Variazioni sul vuoto 7:10
05 _ Massa-Energia 5:16
06 _ Spazio-Tempo 7:34
07 _ Catastrofe del vuoto elettrodebole 6:25
(C) + (P) 2024