FOLK! (VOLUME 1)
ROBERTO FEGA (Guests: Mike Cooper, Amy Denio, Arianna Consoli, Juliana Azevedo, Abderrazzak Telmi, Stefania Placidi, Michele Manca, Flaviana Rossi, Patrizia Rotonda)
Roberto Fega _ elettronica
Con le voci di _
Mike Cooper
Amy Denio
Arianna Consoli
Juliana Azevedo
Abderrazzak Telmi
Stefania Placidi
Michele Manca (Trio a Modo)
Flaviana Rossi (Trio a Modo)
Patrizia Rotonda (Trio a Modo)
Questa è la prima parte di un doppio album (vedi SM4470). Il nuovo lavoro di Roberto riflette la sua esigenza di coniugare il linguaggio della sperimentazione elettronica con le voci della tradizione popolare passata e contemporanea. E ancora una volta, ben fatto!
For maggiori informazioni:
http://robertofega.wix.com/robertfega
"(...) Folk! è nella playlist 2022 di Rai Radio 3 Battiti, per Ghighi Di Paola.
"(...) Nel suo libro Über Pop-Musik, il giornalista Diedrich Diederichsen dichiarò che le musiche popolari non possono essere separate dai loro contesti poichè ognuna di loro fonda la propria autonomia su associazioni di immagini, tipi di performance o testualità legate a fatti o persone reali. Naturalmente tale principio è applicabile sic et simpliciter alla techno music, un genere che per molti studiosi della materia popolare è stato un contenitore linguistico nuovo. E’ da tempo che sono iniziati plurimi tentativi di costruire legami tra generi popolari e direi che sarebbe anche arrivato il momento di estrarre una lista di operazioni musicali in grado di mortificare il pensiero di Diederichsen o quanto meno di modificarlo.
Parlo di techno music perché in casa Setola Roberto Fega ha appena pubblicato i due cds di Folk!, un coraggioso tentativo di combinare l’elettronica con voci che si riportano a tradizioni popolari del canto e quell’elettronica ha una forte connotazione nella techno e nel campionamento. Fega ha utilizzato le linee melodiche di alcune canzoni di Mike Cooper (i ritornelli blues o country sono generi popolari), di cantanti orbitanti nel canto etnico-popolare (Arianna Consoli, Fabia Salvucci e Sara Marini), di cantanti dell’area romana (il Trio A Modo, Stefania Placidi) e cantanti con un profilo popolare particolare (Juliana Azevedo, portoghese frequentatrice dei generi popolari iberici, Abderrazzak Telmi, sostanza canora che viene dalla Gnawi music e Amy Denio, cantante passata attraverso molte stagioni della modernizzazione delle musiche popolari). Dopo aver acquisito la parte vocale, Fega costruisce un cappotto di elettronica rispettando una struttura fissa, il canone che solitamente impegna i cantanti in un’esibizione, ossia canto+musica, solo musica, finale canto+musica, però senza aggressività alcuna: Fega propone due realtà quasi a braccetto e lascia che sia l’ascoltatore ad interrogarsi sulla validità di ciò che ascolta. Va da sé che si crea uno scontro naturale tra le linee melodiche tonali da una parte e la fredda gelata accompagnatrice dell’elettronica, scontro che va dunque ricomposto su un piano razionale.
Dopo che Postcard from a trauma mi aveva fatto presagire il peggio, questo doppio volume di Folk! è materia che riconcilia su un percorso evolutivo di Fega: senza intervenire con manipolazioni sulla vocalità, l’intento del musicista romano è quello di trovare le giuste proporzioni dei due “regni” rispettando le singole provenienze. Si tratta solo di abituarsi all’accostamento non abituale. Ma i musicisti bravi sorgono per questo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
"(...) Uno sguardo peculiare e stiloso per Roberto Fega (electronics) che unisce il jazz alla manifattura digitale. Interessante il gioco virtuoso il cui pionieristico lavoro di sintetizzatore e sequencer ha contribuito a fondare la nuova era sperimentale dell'ambient modale. Nel frattempo, Roberto Fega ha un nuovo album fuori su Setola di Maiale. Un doppio cd di musica elettronica e Impro/jazz davvero speciale e metafisico. Nel cast le voci di Amy Denio, Mike Cooper, Stefania Placidi, Mubin Dunen, Arianna Consoli, Juliana Azevedo. Le sue ispirazioni includono l'avanguardia, le colonne sonore per la danza moderna, il cinema e il teatro, la world music più astratta con particelle di geometrie noise jazz. Roberto Fega parla attraverso i suoni con un profondo mood esplorativo. Le pulsazioni ritmiche e gli arpeggi si accumulano senza bloccarsi completamente in uno schema unico con melodie etno jazz sullo (schema) di Joe Zawinul. La musica conserva il suo fascino, le trame satinate tra sorprese e imprevisti, giocano con i colori delle voci. In equilibrio tra tecnologia e il contemporaneo, Fega si conferma artista di culto!" Windout, 2022.
"(...) Roberto Fega: un ponte tra passato e futuro. La musica popolare è l'opera creata da una collettività accomunata dalle stesse esperienze, che via via si è diffusa e tramandata da una generazione all'altra. Un ricchissimo patrimonio musicale dal quale spesso si è attinto per creare un ponte tra generi diversi, con tentativi più o meno riusciti.
Anche Roberto Fega si è cimentato in questa operazione con Folk!, un nuovo lavoro che riflette l'esigenza del musicista romano di coniugare il linguaggio della sperimentazione elettronica con le voci delle tradizioni popolari passate e contemporanee.
Il doppio album pubblicato per Setola di Maiale il 25 novembre 2022 combina le voci di Mike Cooper, Arianna Consoli, Juliana Azevedo, Sara Marini, Fabia Salvucci, Mubin Dunen, Amy Denio, Michele Manca (Trio a Modo), Flaviana Rossi (Trio a Modo) e Patrizia Rotonda (Trio a Modo) con campionamenti e pattern ritmici tipici della techno. Il risultato è un intrigante lavoro di ricerca che sfocia in una musica concettuale e cerebrale.
In Folk! Volume 1 la materia sonora viene frantumata attraverso passaggi lenti che vanno a scontrarsi con le linee melodiche della voce (Could), con momenti di tensione che si evolvono dai toni più placidi (Ta matia p'agapo). Fega tesse uno spazio musicale insolito: le trame metalliche e dissonanti diventano più espressive grazie al particolare cantato popolare come nel caso del canto portoghese di Cabelo entrangado che avvalendosi di un tono caldo contrastano il senso d'incertezza della produzione.
Nel Volume 2 Fega utilizza rintocchi materici (Axthalassa) per creare vivide composizioni smussando i frammenti rumorosi e la tensione del Volume 1.
Elementi essenziali rinfrangono il suono creando dei flussi minimalisti (Rosa tirana) evidenziando le tonalità delle diverse voci presenti in ogni brano.
Aydil è un viaggio tra sinistri scenari post-techno contaminati da influenze orientali, soprattutto nell’apporto vocale di Mubin Dunen. Le linee vocali kurde incontrano una strumentale ottenuta per sottrazione in cui il ritmo lento e ipnotico lascia spazio all'introspezione del flusso cerebrale.
Folk! è un ponte tra passato e futuro, uno scontro tra mondi sonori distanti tenuti insieme grazie a un musicista unico come Roberto Fega. La musica popolare convive con l'animo più sperimentale del nostro in un progetto mai scontato e banale, valorizzando entrambi i lati della sua musica." Mario Ariano, Radioaktiv, 2022.
"(...) Frutto di un bell’intrico di collaborazioni, la nuova coppia unitaria ma scindibile di Fega prosegue un percorso-discorso che attraversa tutta la sua opera, si pensa soprattutto a “Timbuctu” (con Innarella), “Daily Visions” ed “Echoes From the Planet”. Le trame sonore generano ambienti emotivi fluttuanti nello spazio-tempo, musiche limbiche di connessioni nascoste. “Non ci sono affinità tra il mio lavoro e quello che ascolto. Però ho scoperto da poco un lavoro che si avvicina come approccio, quello dei Shukar Collective... posso dire che la scintilla è nata ascoltando, 10 anni fa, “Calidoscopia!” di Oval e pian piano frequentando musicisti che suonano musiche etniche mi son accorto sempre di più che hanno una ricchezza musicale notevole... e leggendo “Le sorgenti della musica” di Curt Sachs ho avuto un ulteriore stimolo a fare questo mio ultimo lavoro.” L'approccio compositivo non è inedito e, in teoria, assai semplice. “I musicisti mi hanno mandato le tracce vocali e poi io ho fatto l'arrangiamento; per Mike Cooper e Amy Denio ho mandato io l’arrangiamento e loro mi han dato la loro parte vocale.” La formula funziona, produce un efficace rendering emozionale del nostro globo. I suoni sono caldi e drammatici, sperimentali e languidi, illuminano un reticolo di rotte rizomatiche che riverberano dub, glitch, etno-electro. La melodia che lavora Cooper in apertura (Could) sta tra visione e ricordo, eccovi l’avant-folk. Amy Denio canta “il cuore è un combattente non un amante / brutale come un fronte di battaglia / batte il nostro sangue”, la sua voce si rifrange in armonizzazioni che diventano silhouettes di spiriti migranti (Cuore). In questo stratificato iper-oggetto beccheggiano frammenti di canzoni-popolo, scintillano paure e speranze. Ci sono attesa e inquietudine in Cabelo entrangado, cantata da Juliana Azevedo. Ta Matia P'Agapo (gli occhi che amo), intonato da Arianna Consoli, essuda una sostanza oscura che trasla la maledizione della storia (d'amore) tu nella terra / io in prigione. Si peregrina fuori pista come i caminantes di Nono, seguendo i segnali degli Gnawa, discendenti degli ex-schiavi negri (Gnawa Speech - Abderrazzak Telmi), in compagnia di Sara Marini e Fabia Salvucci, che cantano in persiano su planizie meta-techno “Il fiore di grano è la benedizione della tua terra / I tuoi capelli volano ancora liberi sullo scialle” (Gole Gandom). E molti altri sono i fuochi custoditi da Fega. Dunque, cos'è il folk? Promesse da mantenere, giustizia da rendere, desideri da realizzare. (8.4)" Dionisio Capuano, Blow Up, 2022.
"(...) Ancora una volta abbiamo a che fare con il prolifico compositore romano, qui addirittura in una doppia raccolta dal titolo emblematico che ben riassume gli intenti creativi del progetto. La coniugazione tra folk e sperimentazione elettronica è una ben chiara dichiarazione d’intenti che non spaventa certo la Setola Di Maiale a proprio agio in un habitat tanto selvatico e rarefatto. Anche per i più avvezzi alle sperimentazioni questo lavoro non risulterà di facile fruibilità proprio per lo sforzo meditativo nell'”assorbire” due mondi tanto inconciliabili: la folk/world musica tradizionale e dialettale con le funamboliche progressioni di Roberto Fega. Evidentemente siamo nella ricerca, ma anche nell’instancabile volontà dell’artista di crescere e proporre sempre qualcosa di nuovo. Alcune collaborazioni risultano più armoniche come ad esempio il Gnawa Speech con Abderrazzak Telmi o i due brani con Arianna Consoli altre invece mantengono più separati il mondo musicale da quelli vocale con un risultato più straniante e vicino ad un esercizio di stile rispetto ad una completa coniugazione. Lavoro interessante, non facile, ma molto stimolante." Marco Giorcelli, Sodapop, 2023.
"(...) Passato e contemporaneo spinti con garbo in avanti.
Questo è “Folk!”, il nuovo doppio album scindibile di Roberto Fega.
Sperimentazione elettronica (mediamente non ansiogena e carogna, un minimale caldo procedere, fra bolle e grumi post-dub/glitch) a braccetto con le voci di un bel gruppo di interpreti del panorama world/etno/avant.
Gli artisti invitati hanno registrato le parti vocali, Fega, ha successivamente aggiunto il panorama elettroacustico (spesso in controllata, sottile dissonanza con le voci. Il coppino ringrazia e ben reagisce, mantenendo costante l’attenzione).
Ci troverete spiraliformi bellezze di tradizione portoghese, ipnotici e profondi segnali Gnawa, blues di delta immaginari, luminarie in dialetto, e poi: cuore/passione/amore, maledizioni, attese, paure, benedizioni e quel che di necessario si deve fare per restar liberi.
Con: Mike Cooper, Amy Denio, Arianna Consoli, Juliana Azevedo, Abderrazzak Telmi, Stefania Placidi, Trio A Modo, Sara Marini, Fabia Salvucci, Mubin Dunen. Voto: 8/10." Marco Carcasi, Kathodik, 2023.
"(...) Un incontenibile Roberto Fega si ripresenta, un anno dopo “Postcard From A Trauma”, con un doppio CD dal grande impatto.
Di che si tratta?
Lo strumentista romano, detto in poche parole, ha fatto interpretare 18 canzoni appartenenti a varie tradizioni a un tot (13, se ho ben contato) di voci e ha poi elaborato il suo accompagnamento elettro-elettronico, cercando così di creare un trait d’union fra testi più o meno antichi, cantati in idiomi diversi, e moderne ricuciture tecnologiche, in una specie d’incontro fra il folk del passato e quello che, tutto lo lascia presupporre, sarà il folk del nuovo millennio.
L’impresa sembra titanica, eppure Fega la porta a termine con nonchalance dando vita a quelli che, più che due dischi, appaiono come dichiarazione d’intenti socio-politiche.
Ci sono due aspetti che possono far vedere i due CD come il frutto di uno scostante ermetismo: l’utilizzo di canovacci abbastanza estranei a quel pubblico al quale Fega si rivolge abitualmente (ad esclusione di Money) e l’utilizzo di voci semisconosciute in quei circuiti frequentati dallo stesso (ad esclusione di Mike Cooper e Amy Denio).
L’intento di Fega non era però quello di fare un disco di cover, più o meno stravolte, bensì quello di riportare tradizioni popolari diverse sotto un unico comun denominatore rappresentato dalle sue elaborazioni sonore.
I due dischi, così intesi, avvicinano ancor più l’attività di Fega alle istanze di libertà dei vari popoli, un disegno che è sempre stato alle fondamenta del suo fare musica.
Qualsivoglia approccio diverso avrebbe stravolto completamente gli intenti e l’attitudine del musicista romano.
Le sensazioni, i sentimenti, i bisogni che stanno alla base dell’attività umana e che vengono rappresentati dalla musica popolare, da Nord a Sud e da Est a Ovest, sono gli stessi… questo sembra volerci dire Roberto Fega con “Folk! Volume 1 e 2”.
Prendiamone atto." Mario Biserni, Sand-zine, 2023.
01 _ Could (Mike Cooper, voce)
02 _ Cuore (Amy Denio, voce)
03 _ Ta matia p’agapo (Arianna Consoli, voce)
04 _ Cabelo entrançado (Juliana Azevedo, voce)
05 _ Gnawa speech (Abderrazzak Telmi, voce)
06 _ Vocione (Trio a Modo, voci)
07 _ O trevo (Juliana Azevedo, voce)
08 _ So' stato a lavora' a Montesicuro (Stefania Placidi, voce)
(C) + (P) 2022
Roberto Fega _ electronics
With the voices of _
Mike Cooper
Amy Denio
Arianna Consoli
Juliana Azevedo
Abderrazzak Telmi
Stefania Placidi
Michele Manca (Trio a Modo)
Flaviana Rossi (Trio a Modo)
Patrizia Rotonda (Trio a Modo)
This is part one of a double album (see SM4470). The new work of Roberto reflects his need to combine the language of electronic experimentation with the voices of past and contemporary folk traditions. And once again, well done!
For more info:
http://robertofega.wix.com/robertfega
"(...) Folk! is in the 2022 playlist of Rai Radio 3 Battiti, for Ghighi Di Paola.
"(...) Nel suo libro Über Pop-Musik, il giornalista Diedrich Diederichsen dichiarò che le musiche popolari non possono essere separate dai loro contesti poichè ognuna di loro fonda la propria autonomia su associazioni di immagini, tipi di performance o testualità legate a fatti o persone reali. Naturalmente tale principio è applicabile sic et simpliciter alla techno music, un genere che per molti studiosi della materia popolare è stato un contenitore linguistico nuovo. E’ da tempo che sono iniziati plurimi tentativi di costruire legami tra generi popolari e direi che sarebbe anche arrivato il momento di estrarre una lista di operazioni musicali in grado di mortificare il pensiero di Diederichsen o quanto meno di modificarlo.
Parlo di techno music perché in casa Setola Roberto Fega ha appena pubblicato i due cds di Folk!, un coraggioso tentativo di combinare l’elettronica con voci che si riportano a tradizioni popolari del canto e quell’elettronica ha una forte connotazione nella techno e nel campionamento. Fega ha utilizzato le linee melodiche di alcune canzoni di Mike Cooper (i ritornelli blues o country sono generi popolari), di cantanti orbitanti nel canto etnico-popolare (Arianna Consoli, Fabia Salvucci e Sara Marini), di cantanti dell’area romana (il Trio A Modo, Stefania Placidi) e cantanti con un profilo popolare particolare (Juliana Azevedo, portoghese frequentatrice dei generi popolari iberici, Abderrazzak Telmi, sostanza canora che viene dalla Gnawi music e Amy Denio, cantante passata attraverso molte stagioni della modernizzazione delle musiche popolari). Dopo aver acquisito la parte vocale, Fega costruisce un cappotto di elettronica rispettando una struttura fissa, il canone che solitamente impegna i cantanti in un’esibizione, ossia canto+musica, solo musica, finale canto+musica, però senza aggressività alcuna: Fega propone due realtà quasi a braccetto e lascia che sia l’ascoltatore ad interrogarsi sulla validità di ciò che ascolta. Va da sé che si crea uno scontro naturale tra le linee melodiche tonali da una parte e la fredda gelata accompagnatrice dell’elettronica, scontro che va dunque ricomposto su un piano razionale.
Dopo che Postcard from a trauma mi aveva fatto presagire il peggio, questo doppio volume di Folk! è materia che riconcilia su un percorso evolutivo di Fega: senza intervenire con manipolazioni sulla vocalità, l’intento del musicista romano è quello di trovare le giuste proporzioni dei due “regni” rispettando le singole provenienze. Si tratta solo di abituarsi all’accostamento non abituale. Ma i musicisti bravi sorgono per questo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
"(...) Uno sguardo peculiare e stiloso per Roberto Fega (electronics) che unisce il jazz alla manifattura digitale. Interessante il gioco virtuoso il cui pionieristico lavoro di sintetizzatore e sequencer ha contribuito a fondare la nuova era sperimentale dell'ambient modale. Nel frattempo, Roberto Fega ha un nuovo album fuori su Setola di Maiale. Un doppio cd di musica elettronica e Impro/jazz davvero speciale e metafisico. Nel cast le voci di Amy Denio, Mike Cooper, Stefania Placidi, Mubin Dunen, Arianna Consoli, Juliana Azevedo. Le sue ispirazioni includono l'avanguardia, le colonne sonore per la danza moderna, il cinema e il teatro, la world music più astratta con particelle di geometrie noise jazz. Roberto Fega parla attraverso i suoni con un profondo mood esplorativo. Le pulsazioni ritmiche e gli arpeggi si accumulano senza bloccarsi completamente in uno schema unico con melodie etno jazz sullo (schema) di Joe Zawinul. La musica conserva il suo fascino, le trame satinate tra sorprese e imprevisti, giocano con i colori delle voci. In equilibrio tra tecnologia e il contemporaneo, Fega si conferma artista di culto!" Windout, 2022.
"(...) Roberto Fega: un ponte tra passato e futuro. La musica popolare è l'opera creata da una collettività accomunata dalle stesse esperienze, che via via si è diffusa e tramandata da una generazione all'altra. Un ricchissimo patrimonio musicale dal quale spesso si è attinto per creare un ponte tra generi diversi, con tentativi più o meno riusciti.
Anche Roberto Fega si è cimentato in questa operazione con Folk!, un nuovo lavoro che riflette l'esigenza del musicista romano di coniugare il linguaggio della sperimentazione elettronica con le voci delle tradizioni popolari passate e contemporanee.
Il doppio album pubblicato per Setola di Maiale il 25 novembre 2022 combina le voci di Mike Cooper, Arianna Consoli, Juliana Azevedo, Sara Marini, Fabia Salvucci, Mubin Dunen, Amy Denio, Michele Manca (Trio a Modo), Flaviana Rossi (Trio a Modo) e Patrizia Rotonda (Trio a Modo) con campionamenti e pattern ritmici tipici della techno. Il risultato è un intrigante lavoro di ricerca che sfocia in una musica concettuale e cerebrale.
In Folk! Volume 1 la materia sonora viene frantumata attraverso passaggi lenti che vanno a scontrarsi con le linee melodiche della voce (Could), con momenti di tensione che si evolvono dai toni più placidi (Ta matia p'agapo). Fega tesse uno spazio musicale insolito: le trame metalliche e dissonanti diventano più espressive grazie al particolare cantato popolare come nel caso del canto portoghese di Cabelo entrangado che avvalendosi di un tono caldo contrastano il senso d'incertezza della produzione.
Nel Volume 2 Fega utilizza rintocchi materici (Axthalassa) per creare vivide composizioni smussando i frammenti rumorosi e la tensione del Volume 1.
Elementi essenziali rinfrangono il suono creando dei flussi minimalisti (Rosa tirana) evidenziando le tonalità delle diverse voci presenti in ogni brano.
Aydil è un viaggio tra sinistri scenari post-techno contaminati da influenze orientali, soprattutto nell’apporto vocale di Mubin Dunen. Le linee vocali kurde incontrano una strumentale ottenuta per sottrazione in cui il ritmo lento e ipnotico lascia spazio all'introspezione del flusso cerebrale.
Folk! è un ponte tra passato e futuro, uno scontro tra mondi sonori distanti tenuti insieme grazie a un musicista unico come Roberto Fega. La musica popolare convive con l'animo più sperimentale del nostro in un progetto mai scontato e banale, valorizzando entrambi i lati della sua musica." Mario Ariano, Radioaktiv, 2022.
"(...) Frutto di un bell’intrico di collaborazioni, la nuova coppia unitaria ma scindibile di Fega prosegue un percorso-discorso che attraversa tutta la sua opera, si pensa soprattutto a “Timbuctu” (con Innarella), “Daily Visions” ed “Echoes From the Planet”. Le trame sonore generano ambienti emotivi fluttuanti nello spazio-tempo, musiche limbiche di connessioni nascoste. “Non ci sono affinità tra il mio lavoro e quello che ascolto. Però ho scoperto da poco un lavoro che si avvicina come approccio, quello dei Shukar Collective... posso dire che la scintilla è nata ascoltando, 10 anni fa, “Calidoscopia!” di Oval e pian piano frequentando musicisti che suonano musiche etniche mi son accorto sempre di più che hanno una ricchezza musicale notevole... e leggendo “Le sorgenti della musica” di Curt Sachs ho avuto un ulteriore stimolo a fare questo mio ultimo lavoro.” L'approccio compositivo non è inedito e, in teoria, assai semplice. “I musicisti mi hanno mandato le tracce vocali e poi io ho fatto l'arrangiamento; per Mike Cooper e Amy Denio ho mandato io l’arrangiamento e loro mi han dato la loro parte vocale.” La formula funziona, produce un efficace rendering emozionale del nostro globo. I suoni sono caldi e drammatici, sperimentali e languidi, illuminano un reticolo di rotte rizomatiche che riverberano dub, glitch, etno-electro. La melodia che lavora Cooper in apertura (Could) sta tra visione e ricordo, eccovi l’avant-folk. Amy Denio canta “il cuore è un combattente non un amante / brutale come un fronte di battaglia / batte il nostro sangue”, la sua voce si rifrange in armonizzazioni che diventano silhouettes di spiriti migranti (Cuore). In questo stratificato iper-oggetto beccheggiano frammenti di canzoni-popolo, scintillano paure e speranze. Ci sono attesa e inquietudine in Cabelo entrangado, cantata da Juliana Azevedo. Ta Matia P'Agapo (gli occhi che amo), intonato da Arianna Consoli, essuda una sostanza oscura che trasla la maledizione della storia (d'amore) tu nella terra / io in prigione. Si peregrina fuori pista come i caminantes di Nono, seguendo i segnali degli Gnawa, discendenti degli ex-schiavi negri (Gnawa Speech - Abderrazzak Telmi), in compagnia di Sara Marini e Fabia Salvucci, che cantano in persiano su planizie meta-techno “Il fiore di grano è la benedizione della tua terra / I tuoi capelli volano ancora liberi sullo scialle” (Gole Gandom). E molti altri sono i fuochi custoditi da Fega. Dunque, cos'è il folk? Promesse da mantenere, giustizia da rendere, desideri da realizzare. (8.4)" Dionisio Capuano, Blow Up, 2022.
"(...) Ancora una volta abbiamo a che fare con il prolifico compositore romano, qui addirittura in una doppia raccolta dal titolo emblematico che ben riassume gli intenti creativi del progetto. La coniugazione tra folk e sperimentazione elettronica è una ben chiara dichiarazione d’intenti che non spaventa certo la Setola Di Maiale a proprio agio in un habitat tanto selvatico e rarefatto. Anche per i più avvezzi alle sperimentazioni questo lavoro non risulterà di facile fruibilità proprio per lo sforzo meditativo nell'”assorbire” due mondi tanto inconciliabili: la folk/world musica tradizionale e dialettale con le funamboliche progressioni di Roberto Fega. Evidentemente siamo nella ricerca, ma anche nell’instancabile volontà dell’artista di crescere e proporre sempre qualcosa di nuovo. Alcune collaborazioni risultano più armoniche come ad esempio il Gnawa Speech con Abderrazzak Telmi o i due brani con Arianna Consoli altre invece mantengono più separati il mondo musicale da quelli vocale con un risultato più straniante e vicino ad un esercizio di stile rispetto ad una completa coniugazione. Lavoro interessante, non facile, ma molto stimolante." Marco Giorcelli, Sodapop, 2023.
"(...) Passato e contemporaneo spinti con garbo in avanti.
Questo è “Folk!”, il nuovo doppio album scindibile di Roberto Fega.
Sperimentazione elettronica (mediamente non ansiogena e carogna, un minimale caldo procedere, fra bolle e grumi post-dub/glitch) a braccetto con le voci di un bel gruppo di interpreti del panorama world/etno/avant.
Gli artisti invitati hanno registrato le parti vocali, Fega, ha successivamente aggiunto il panorama elettroacustico (spesso in controllata, sottile dissonanza con le voci. Il coppino ringrazia e ben reagisce, mantenendo costante l’attenzione).
Ci troverete spiraliformi bellezze di tradizione portoghese, ipnotici e profondi segnali Gnawa, blues di delta immaginari, luminarie in dialetto, e poi: cuore/passione/amore, maledizioni, attese, paure, benedizioni e quel che di necessario si deve fare per restar liberi.
Con: Mike Cooper, Amy Denio, Arianna Consoli, Juliana Azevedo, Abderrazzak Telmi, Stefania Placidi, Trio A Modo, Sara Marini, Fabia Salvucci, Mubin Dunen. Voto: 8/10." Marco Carcasi, Kathodik, 2023.
"(...) Un incontenibile Roberto Fega si ripresenta, un anno dopo “Postcard From A Trauma”, con un doppio CD dal grande impatto.
Di che si tratta?
Lo strumentista romano, detto in poche parole, ha fatto interpretare 18 canzoni appartenenti a varie tradizioni a un tot (13, se ho ben contato) di voci e ha poi elaborato il suo accompagnamento elettro-elettronico, cercando così di creare un trait d’union fra testi più o meno antichi, cantati in idiomi diversi, e moderne ricuciture tecnologiche, in una specie d’incontro fra il folk del passato e quello che, tutto lo lascia presupporre, sarà il folk del nuovo millennio.
L’impresa sembra titanica, eppure Fega la porta a termine con nonchalance dando vita a quelli che, più che due dischi, appaiono come dichiarazione d’intenti socio-politiche.
Ci sono due aspetti che possono far vedere i due CD come il frutto di uno scostante ermetismo: l’utilizzo di canovacci abbastanza estranei a quel pubblico al quale Fega si rivolge abitualmente (ad esclusione di Money) e l’utilizzo di voci semisconosciute in quei circuiti frequentati dallo stesso (ad esclusione di Mike Cooper e Amy Denio).
L’intento di Fega non era però quello di fare un disco di cover, più o meno stravolte, bensì quello di riportare tradizioni popolari diverse sotto un unico comun denominatore rappresentato dalle sue elaborazioni sonore.
I due dischi, così intesi, avvicinano ancor più l’attività di Fega alle istanze di libertà dei vari popoli, un disegno che è sempre stato alle fondamenta del suo fare musica.
Qualsivoglia approccio diverso avrebbe stravolto completamente gli intenti e l’attitudine del musicista romano.
Le sensazioni, i sentimenti, i bisogni che stanno alla base dell’attività umana e che vengono rappresentati dalla musica popolare, da Nord a Sud e da Est a Ovest, sono gli stessi… questo sembra volerci dire Roberto Fega con “Folk! Volume 1 e 2”.
Prendiamone atto." Mario Biserni, Sand-zine, 2023.
01 _ Could (Mike Cooper, voice)
02 _ Cuore (Amy Denio, voice)
03 _ Ta matia p’agapo (Arianna Consoli, voice)
04 _ Cabelo entrançado (Juliana Azevedo, voice)
05 _ Gnawa speech (Abderrazzak Telmi, voice)
06 _ Vocione (Trio a Modo, voices)
07 _ O trevo (Juliana Azevedo, voice)
08 _ So' stato a lavora' a Montesicuro (Stefania Placidi, voice)
(C) + (P) 2022