CENTRO DISTOPICI PERMANENTE
INSTANT DUO (Marco Cristofolini, Julian Plaickner)
LP
Marco Cristofolini _ batteria
Julian Plaickner _ pianoforte
L'instant Duo è un ensemble molto particolare e magico: sono padre e figlio! Marco Cristofolini è parte della storia jazzistica più sperimentale dell'Italia, conosciuto per il filmato 'Apollon, Una Fabbrica Occupata' del 1969 (con Mario Schiano e Marcello Melis) e soprattutto per il suo quartetto N.A.D.M.A., sempre sul finire degli anni ’60 (insieme a Davide Mosconi, Gustavo Bonora ed Enzo Gardenghi), gruppo culto che segue i percorsi più avventurosi della musica a loro contemporanea, avente come comune denominatore l'improvvisazione e la creatività. Cristofolini suonò anche con Don Cherry e tanti altri. Julian Plaickner oltre ad essere un pianista è uno scienziato, un fisico ricercatore di base a Berlino. Musica improvvista ispirata, ricca di stimoli, timbri, colori e comunicazione. Grafica di Fly Berlin.
"(...) Spesso mi sono chiesto se nell’improvvisazione esista una filosofia dell’azione, ossia la produzione di note e gesti in grado di andare in circolo senza un collegamento celebrale. E’ qualcosa che ha a che vedere con gli istinti, con la corporalità senza assunzioni. La storia insegna che una teoria intuitiva di un fare filosofico-pratico, elevato a sistema, veniva per esempio rivendicata da Gandhi nelle pieghe di un piano di moralità dalla difficile gestazione degli esiti; un’altro, poderoso esempio, arriva da tutto l’attivismo politico di oltre un secolo, istintivo e spesso conflittuale, come aveva intuito Marx tanto tempo fa, conscio delle trasformazioni e dell’impossibilità di tenere equilibri sui fattori della produzione economica se non ricorrendo in ultima analisi alla ribellione. Negli anni della maggior pressione esercitata dal comunismo in Italia, l’istinto politico prese vigore anche nella cultura cinematografica con registi militanti come Ugo Gregoretti, Bernardo Bertolucci, il pool di registi di L’Italia con Togliatti (tra essi Maselli, i fratelli Taviani, Zavattini), Ettore Scola e altri ancora, dove le documentazioni filmiche venivano accompagnate da musiche che potessero esprimere altrettanta lontananza dagli stereotipi o standard musicali: fu anche il caso di Apollon, Una Fabbrica Occupata, il cui accompagnamento sonoro venne dato al trio Schiano-Melis-Cristofolini.
Il lungo preambolo sull’istinto musicale e politico è una giustificazione informativa che è necessaria per ben affrontare la pubblicazione di un Lp dove riappare proprio Marco Cristofolini, batterista e polistrumentista conosciuto anche per essere parte fondamentale del quartetto NADMA, esperienza sperimentale totalmente dimenticata dalla storia, che registrò un leggendario album dal titolo Uno zingaro di Atlante con un fiore a New York nel 1973. Sembra che Cristofolini fosse un tipo molto stravagante, che se ne andava in giro con un camioncino colorato e una gabbia di galline sulla cappotta, ma allo stesso tempo era anche un ottimo musicista, capace di suonare qualunque percussione, sana o deteriorata che fosse. La direzione musicale di Cristofolini è quella di uno sperimentatore che ha davanti a sé un’ottima materia prima, un incredibile ventaglio di tamburi e piatti su cui agire con la massima libertà d’azione. Si diceva di un nuovo Lp, che è il risultato di una seduta improvvisativa con suo figlio, il pianista Julian Plaickner, musicista e fisico a Berlino, che recentemente ha formato un bel live act con il sassofonista Thomas Pertzel: l’Istant Duo, ossia la nomenclatura specifica data a questo duo padre-figlio, segue le linee di un free jazz sui generis, con una valenza sonora che appartiene a cose di un periodo che già cinquanta anni fa si considerava alternativo agli standard, in poche parole ciò che era avanguardia.
In Centro Distopici Permanente si avverte l’autonomia degli interventi, si paventano con molta difficoltà modelli (forse qualcosa discerne dal Coltrane cosmico e da Sun Ra) e lo svolgimento della musica segue le direttive di una free form che ha la capacità di comunicare, è empatica ed autentica. Le configurazioni sonore sono invenzioni che mirano ad una politica della fragranza dell’oggetto sonoro ma non disdegnano talvolta esigenze ritmiche e timbriche del momento e in questo disegno astratto e rivolgente, di cui si vuole dar conto allo stesso modo con cui Rishi Narada dovette prendere atto della mancata conquista dell’arte, ognuno dei due musicisti porta contributi aggiuntivi sugli strumenti, con Cristofolini che usa il flauto in Sintomi di moderata follia e il violino in L’arrivo di mia zia, mentre Plaickner usa il rhodes in Il decimo pianeta e Viaggio verso Nibiru. In Nitruro di gallio e indio c’è la fusione dei mezzi, con un tam tam opportunamente opacizzato dall’amplificazione che si confonde con i tocchi sulle corde interne e la scocca del piano, mentre una mano lancia accordi dalla tastiera con l’effetto di risonanza del pedale. C’è un suono precipuo qui: percussioni evolutive come impianti in funzionamento, pianoforti con una scordatura lieve e la sensazione di essere in piena sintonia con l’arte." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2023.
LATO UNO
01 _ Cikka cikkatara cikka 6:16
02 _ Sintomi di moderata follia 5:18
03 _ Effimero diventa cantabile 7:36
04 _ Il decimo pianeta 3:38
LATO DUE
01 _ Parlavo simbolico 7:12
02 _ L'arrivo di mia zia 7:28
03 _ Nitruro di gallio e indio 3:02
04 _ Viaggio verso Nibiru 5:12
(C) + (P) 2022
LP
Marco Cristofolini _ drums
Julian Plaickner _ piano
The Instant Duo is a very special and magical ensemble: they are father and son! Marco Cristofolini is part of the most experimental jazz history of Italy, known for the movie 'Apollon, Una Fabbrica Occupata' of 1969 (with Mario Schiano and Marcello Melis) and above all for his quartet NADMA, always at the end of the 60s ( together with Davide Mosconi, Gustavo Bonora and Enzo Gardenghi), a cult group that follows the most adventurous paths of jazz and contemporary music, having improvisation and creativity as common denominator. Cristofolini also played with Don Cherry and many many others. Julian Plaickner in addition to being a pianist is a scientist, a research physicist based in Berlin. Inspired improvised music, full of stimuli, timbres, colors and communication. Graphic design by The Fly Berlin.
"(...) Spesso mi sono chiesto se nell’improvvisazione esista una filosofia dell’azione, ossia la produzione di note e gesti in grado di andare in circolo senza un collegamento celebrale. E’ qualcosa che ha a che vedere con gli istinti, con la corporalità senza assunzioni. La storia insegna che una teoria intuitiva di un fare filosofico-pratico, elevato a sistema, veniva per esempio rivendicata da Gandhi nelle pieghe di un piano di moralità dalla difficile gestazione degli esiti; un’altro, poderoso esempio, arriva da tutto l’attivismo politico di oltre un secolo, istintivo e spesso conflittuale, come aveva intuito Marx tanto tempo fa, conscio delle trasformazioni e dell’impossibilità di tenere equilibri sui fattori della produzione economica se non ricorrendo in ultima analisi alla ribellione. Negli anni della maggior pressione esercitata dal comunismo in Italia, l’istinto politico prese vigore anche nella cultura cinematografica con registi militanti come Ugo Gregoretti, Bernardo Bertolucci, il pool di registi di L’Italia con Togliatti (tra essi Maselli, i fratelli Taviani, Zavattini), Ettore Scola e altri ancora, dove le documentazioni filmiche venivano accompagnate da musiche che potessero esprimere altrettanta lontananza dagli stereotipi o standard musicali: fu anche il caso di Apollon, Una Fabbrica Occupata, il cui accompagnamento sonoro venne dato al trio Schiano-Melis-Cristofolini.
Il lungo preambolo sull’istinto musicale e politico è una giustificazione informativa che è necessaria per ben affrontare la pubblicazione di un Lp dove riappare proprio Marco Cristofolini, batterista e polistrumentista conosciuto anche per essere parte fondamentale del quartetto NADMA, esperienza sperimentale totalmente dimenticata dalla storia, che registrò un leggendario album dal titolo Uno zingaro di Atlante con un fiore a New York nel 1973. Sembra che Cristofolini fosse un tipo molto stravagante, che se ne andava in giro con un camioncino colorato e una gabbia di galline sulla cappotta, ma allo stesso tempo era anche un ottimo musicista, capace di suonare qualunque percussione, sana o deteriorata che fosse. La direzione musicale di Cristofolini è quella di uno sperimentatore che ha davanti a sé un’ottima materia prima, un incredibile ventaglio di tamburi e piatti su cui agire con la massima libertà d’azione. Si diceva di un nuovo Lp, che è il risultato di una seduta improvvisativa con suo figlio, il pianista Julian Plaickner, musicista e fisico a Berlino, che recentemente ha formato un bel live act con il sassofonista Thomas Pertzel: l’Istant Duo, ossia la nomenclatura specifica data a questo duo padre-figlio, segue le linee di un free jazz sui generis, con una valenza sonora che appartiene a cose di un periodo che già cinquanta anni fa si considerava alternativo agli standard, in poche parole ciò che era avanguardia.
In Centro Distopici Permanente si avverte l’autonomia degli interventi, si paventano con molta difficoltà modelli (forse qualcosa discerne dal Coltrane cosmico e da Sun Ra) e lo svolgimento della musica segue le direttive di una free form che ha la capacità di comunicare, è empatica ed autentica. Le configurazioni sonore sono invenzioni che mirano ad una politica della fragranza dell’oggetto sonoro ma non disdegnano talvolta esigenze ritmiche e timbriche del momento e in questo disegno astratto e rivolgente, di cui si vuole dar conto allo stesso modo con cui Rishi Narada dovette prendere atto della mancata conquista dell’arte, ognuno dei due musicisti porta contributi aggiuntivi sugli strumenti, con Cristofolini che usa il flauto in Sintomi di moderata follia e il violino in L’arrivo di mia zia, mentre Plaickner usa il rhodes in Il decimo pianeta e Viaggio verso Nibiru. In Nitruro di gallio e indio c’è la fusione dei mezzi, con un tam tam opportunamente opacizzato dall’amplificazione che si confonde con i tocchi sulle corde interne e la scocca del piano, mentre una mano lancia accordi dalla tastiera con l’effetto di risonanza del pedale. C’è un suono precipuo qui: percussioni evolutive come impianti in funzionamento, pianoforti con una scordatura lieve e la sensazione di essere in piena sintonia con l’arte." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2023.
SIDE ONE
01 _ Cikka cikkatara cikka 6:16
02 _ Sintomi di moderata follia 5:18
03 _ Effimero diventa cantabile 7:36
04 _ Il decimo pianeta 3:38
SIDE TWO
01 _ Parlavo simbolico 7:12
02 _ L'arrivo di mia zia 7:28
03 _ Nitruro di gallio e indio 3:02
04 _ Viaggio verso Nibiru 5:12
(C) + (P) 2022