EXCANTATIOUS
NONONO PERCUSSION ENSEMBLE (Gino Robair, Cristiano Calcagnile, Stefano Giust)
CD digipack 6 pagine
Gino Robair _ percussione _ elettronica _ pianoforte preparato
Cristiano Calcagnile _ batteria _ percussione _ chitarra DrumTable _ effetti _ Glockenspiel _ lamiera elettrificata
Stefano Giust _ batteria _ piatti _ percussione
Tre musicisti dalle rodate e lunghe esperienze musicali, Gino Robair di San Francisco (USA), Cristiano Calcagnile di Milano e Stefano Giust di Pordenone. Sommati insieme hanno collaborato con i maggiori musicisti internazionali legati alle musiche di ricerca, dalla classica contemporanea al jazz. Senza dilungarci qui, date un occhio ai link riportati qui sotto.
La bellezza di queste registrazioni ha spinto l'ensemble a non considerarsi solo un trio autosufficiente, ma anche di prestarsi in futuro quale ensemble al servizio di solisti con cui iniziare una collaborare.
Dalle note di copertina scritte da Gino: "Per le mie orecchie, la musica di questo disco ha una qualità positiva e rituale, quindi i titoli sono stati scelti intorno al concetto di "liberazione dall'incanto" e magia inversa per liberarsi da un incantesimo. Excantatious, basato sulla parola excantation, significa liberarsi attivamente per incanto. I titoli dei brani fanno riferimento a modi storici di invertire la cattiva magia. Ad esempio, Sheela-Na-Gig è un tipo di scultura figurativa di una donna che mostra la sua vulva e si trova su edifici religiosi in Irlanda/Inghilterra, mentre l'Apotropaia è una forma di magia che allontana il danno e Anasyrma si riferisce a un modo di scongiurare fuori dal male, mostrando i genitali."
Musiche di Robair, Calcagnile, Giust... Il nome NoNoNo deriva dai nomi propri dei musicisti: StefaNO, CristiaNO e GiNO. Registrato in multitraccia al Teatro San Leonardo (Centro di Ricerca Musicale, Bologna) il 27 febbraio 2019. Tecnico del suono: Roberto Salvati. Mix di Gino Robair. Montaggio di Gino Robair e Cristiano Calcagnile. Mastering di Thomas Dimuzio.
Per maggiori informazioni:
https://en.wikipedia.org/wiki/Gino_Robair
https://www.ginorobair.com
https://www.cristianocalcagnile.eu
https://www.stefanogiust.it
"(...) Improvvisazione magica. A volte le cose accadono e poi rivelano il loro senso. Tre musicisti manifestano un potere, quello di invertire la magia cattiva. Scrive Gino Robair, della partita insieme a Cristiano Calcagnile e Stefano Giust: 'alle mie orecchie, la musica di questo disco ha una positiva, ritualistica qualità... liberare dall'incantesimo'. In quel di Angelica, 2019, l'inestricabile interplay dell'ensemble agisce ad un livello altro rispetto al mero set percussivo, bontà anche dell'utilizzo dell'elettronica e d'un piano preparato (Robair), di fogli metallici elettrificati ed altri effetti (Calcagnile) e d'un instancabile tessitura multidimensionale (Giust). L'evoluzione di Sette Cimarute ha l'elettroacustica luminosa complessità di disegno degli omonimi talismani. È un baluginare di armonici metalloidi, tessiture armoniche, flashes luminosi; un processo alchemico di cui s'ode il fermentare (Excantesimi). Suoni che di primo acchito sembrano casuali, si dispongono secondo un giocoso criterio narrativo (Rowan and Red Thread), frutto dei procedimenti, in parte segreti agli stessi autori, della composizione istantanea. In Apotropaia in Anasyrma e Sheela-Na-Gig la trama si fa più sottile e tra filamenti quasi tribali, frammenti di voci, sversamenti di alambicchi e luccicanze di glockenspiel, si compie quell'esorcismo che si chiama creatività, capace di strappare un sorriso di liberazione. (8)" Dionisio Capuano, Blow Up, 2022.
"(...) A proposito del pensiero magico, Lucien Lévy-Bruhl insinuò una logica di partecipazione completamente opposta a quella del rilievo delle identità personali tipica dei razionalisti, dando spazio ad una tesi in cui la mentalità primitiva non aveva argini, non aveva bisogno di trovare le ragioni di fatti o fenomeni soprannaturali o legati a credenze: per il filosofo ed antropologo francese, i primitivi che compiono riti o credono in simboliche affinità su oggetti o eventi, non sono gente debole di mente o intellettualmente scadente, ma al contrario persone che agiscono in un mondo che non combacia con quello razionale, quello di cui la civiltà ha sperimentato pregi e difetti. Al contrario dei poeti e metafisici che restituiscono un mondo ideale ma oggettivabile nell’immaginazione, i primitivi hanno una capacità prelogica che si manifesta in maniera immediata, un’intuizione o un’apprensione istantanea che è in grado di creare dei legami simbolici con oggetti o fenomeni ritenuti degni di una forza mistica. Non “vedono” il dopo, “vedono” il presente.
E’ evidente che sul rilievo di Lévy-Bruhl si può fondare una tipologia di società, qualcosa che trascende le diversità e pone gli uomini sullo stesso piano, persone partecipi di un’esperienza: è dunque un modello che potrebbe essere ben applicato ad un certo settore dell’arte, soprattutto quella che realizza una comunità di intenti senza sovrapposizioni e con una paritetica libertà d’azione. Il mondo dell’improvvisazione libera mi sembra un candidato ideale per creare questo tipo di connessioni con la musica e le percussioni possono intercettare una delle migliori situazioni espressive a patto che si possano cogliere anche gli sviluppi recenti dei cambiamenti delle comunità.
Il trio percussivo formatosi per l’occasione del festival 2019 di Angelica e composto da Gino Robair, Cristiano Calcagnile e Stefano Giust sotto la denominazione Nonono Percussion Ensemble, si proietta su una particolare posizione in merito alla magia, al rito e alle disposizioni dell’antichità, quella delle cimarute, degli amuleti e degli effetti apotropaici: nella sessione bolognese che ha dato origine ad un corrispondente CD, i tre percussionisti individuano una forma trasformativa dei loro strumenti che si materializza attraverso una sensibilità strumentale particolare, quella che vuole ottenere “intuizioni” o “apprensioni” senza doversi preoccupare di canoni prestabiliti e che potrebbero teoricamente riprodurre degli scenari retorici; la sensibilità dei tre percussionisti non si fonda solo sul potere riconosciuto dei sets percussivi ma su un allargamento degli orizzonti elettroacustici che non devono dare l’impressione di trovarsi di fronte al solito repêchage funzionale del rito o dello scaramantico. La via per interpretare correttamente Excantatious non è quella di pensare alle fasi di un cerimoniale con suoni correlati a questo tipo di equazione umorale, quanto di effettuare una ricognizione benefica, un coacervo di percezioni ed istinti del momento che possa svegliare meccanismi di difesa positivi: in Sette Cimarute c’è una forma implicita creata dalle percussioni, qualcosa che si compone di fischi, ronzii, espansioni/ridimensionamenti poliritmici, soundscapes non definiti, amorfi e strani che aprono ad un’informe ricostruzione del primitivismo; in Excantesimi suoni ed effetti elettroacustici spaziano nell’inclassificabile e in una moderna rappresentazione di sensi, dal rotolamento alla sinossi di una sommessa disapprovazione, lasciando a terra l’idea di una iconoclastica ricerca dei rituali o delle streghe; è materia dei nostri tempi quella che emerge dai 19 minuti di Rowan and red thread o nei 10 di Bresebu, momenti in cui si reclama forse una levata di scudi della storia o la soluzione di un’enigma.
Ognuno dei tre musicisti porta autonomamente la sua traccia all’interno della musica: Robair si serve di alcuni accorgimenti elettronici (piccole granulazioni, decostruzioni che simulano astrusità piuttosto ricorrenti nell’elettroacustica improvvisativa) e soprattutto inserisce qua e là pezzi scomposti di piano preparato; Calcagnile rileva estensioni su una drumtable guitar e su fogli metallici elettrificati, mentre Giust è un eccellente stantuffo poliritmico arricchito di stimoli sonori estensivi ai piatti (sibili, colpi ad intensità divergente, gestione delle pause, etc.).
In Excantatious tutto si svolge nello stesso momento, le connessioni viaggiano di pari passo con le intuizioni e non c’è nemmeno bisogno di averli di fronte per rendersi conto di un’organizzazione prelogica della musica: basta ascoltarla la musica e cercare di individuare un linguaggio “protettivo”, dove stregoni e superstizioni sono congelati in un potere positivo, naturale, del tutto aperto alla condivisione. Senza scandalo.
In tal modo si arriva ai risultati prospettati nelle note da Gino Robair: “…to my ears, the music on this record has a positive, ritualistic quality, so the titles were chosen around the concept of “freeing by enchantment” and reverse magic as to release oneself from a spell. Excantatious, based on the word excantation, means to be actively freeing oneself by enchantment. The track titles reference historical ways of reversing bad magic. For example, Sheela-Na-Gig is a type of figurative carving of a woman showing her vulva and is found on religious buildings in Ireland/England, whereas Apotropaia is a form of magic that turns away harm and Anasyrma refers to a way of warding off evil by flashing your genitals…”. Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
"(...) Ho finalmente potuto sentire il CD NoNoNo Percussion Ensemble. Molto bello e interessante! Secondo me si tratta di "free jazz" raffinato e coinvolgente. È raro trovare un CD di percussioni di questo livello." Giuseppe Giuliano, compositore, 2022.
"(...) Parlando di percussioni e misura, cade veramente a fagiolo un cd in trio, in questo caso tutto percussivo, come Nonono Percussion Ensemble (Setola di Maiale), firmato a sei mani dall’americano Gino Robair e dai nostri Cristiano Calcagnile e Stefano Giust. Il lavoro, di taglio eminentemente contemporaneo, si muove attorno a suoni scarni, essenziali, a volte persino ritrosi, che amano circondarsi di ampie zone di silenzio e privilegiano comunque il pianissimo, il meditativo, il decongestionato." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica Italiana, 2022.
"(...) Registrata al Teatro San Leonardo di Bologna nel Febbraio 2019, questa improvvisazione fra i tre musicisti, viaggia che è una meraviglia. Gino Robair, Cristiano Calcagnile e Stefano Giust, ad armeggiare con percussioni, elettronica, lastre metalliche elettrificate, piano preparato, drumtable guitar e piatti. Un piano sequenza di intonati contrasti sparsi e organica materia, canterina bisbigliante (le pelli, il legno, i metalli). Che si snoda fra ampie espansioni e poliritmiche circolarità percussive, metalli di bacchette e archetti, sollecitati a giocar sul sibilo delle frequenze, sortite di piano e piccole bolle d’elettronica (su posizionamenti elettroacustici). Dice lo statunitense Robair, di una positiva qualità ritualistica, emersa al riascolto, una capacità del suono di scacciar incantesimi non richiesti. E di malefici, in vista nulla. Tanta tanta beatitudine dell’istante. Voto: 8" Marco Carcasi, Kathodik, 2022.
"(...) The NoNoNo Percussion Ensemble is a trio of percussionists that play various drums, cymbals, electrified metal sheets, prepared piano and electronics. All three are accomplished percussionists and improvisers and have played with big names: Anthony Braxton, John Butcher, Tom Waits, Nina Hagen, to name a few. One of them actually runs the label, Stefano Giust runs Setola di Maiale since 1993. The music presented here and titles given to the individual improvisations have a common theme: in hindsight, Gino Robair thought the music had a positive ritualistic quality; hence the titles are derived from ancient customs to ward off evil spirits or protect people from being cursed or haunted by poltergeists. There’s a sense of space in the music, and it’s more texture-based than melodic, although once in a while, the prepared piano and high frequencies made using the cymbal and drumstick can be heard. Most improvisations are long-form long tracks. Tracking down the origin of the titles or the custom it refers to is a rabbit hole in itself. One example: the chimarute (cimarute in Italian) is a talisman used in Southern Italy and contains several apotropaic – meaning protective magic- charms. Apotropaic stems from the Greek apotropaia and means to ward off and is another word in another track. Back to the music. As these men are all accomplished improvisers, the interaction is phenomenal. Although most tracks are relatively long, the music or sounds are never dull. I find it hard to describe the music. Therefore I say this: give it a spin! Highly recommended as this is thoughtful, balanced and highly imaginative music." DSM, Vital Weekly, 2022.
"(...) The music on this disc was recorded at the Teatro San Leonardo in Bologna in February 2019, a year before the virus struck, which makes its theme appear particularly prescient. The group involved was the Nonono Percussion Ensemble, a trio of Gino Robair on percussion, prepared piano and electronics; Cristiano Calcagnile on drums, percussion, drumtable guitar, glockenspiel, and effects; and Stefano Giust on drums, cymbals, and percussion. The seven performances consist of finely-tuned textural music in which timbre and dynamics take the place of melody and harmony as organizing qualities. Contrasts of metal and membrane intermixed with electronic percolations; marimba-like interventions on prepared piano framed on either side by conventional drumkit; bowed and scraped cymbals over low-frequency tones—these and other sounds make up these constantly changing sonic fabrics. The ensemble’s effort is a truly collective one, and although the mix effectively separates the voices, with Giust on the left, Robair in the center, and Calcagnile on the right, all three musicians are expert colorists and sympathetic listeners able to complement each other with whatever nuance or shading is needed at any given moment." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2022.
"(...) Au fil des ans et avec plus de 400 parutions, le label italien Setola di Maiale frappe de plus en plus fort. Avec ces trois percussionnistes réunis comme un seul homme, nous tenons un projet vraiment peu ordinaire, Excantatious. Dans l’évolution de la « free-music », il y a depuis longtemps une tendance soutenue par de nombreux percussionnistes à s’exprimer et enregistrer en solo ou en duo de percussions comme Milford Graves et Andrew Cyrille ou la paire Paul Lovens et Paul Lytton. Plus récemment, une étonnant Trio de Batteries français rassemblait Didier Lasserre, Edouard Perraud et Mathieu Ponthévia (label Amor Fati). Et voici le NoNoNo Percussion Ensemble d’une variété sonore et une dynamique fascinantes ! Gino Robair : percussion, electronics, prepared piano ; Cristiano Calcagnile, drums, percussion, DrumTable guitar, effects, Glockenspiel, electrified metal sheet ; Stefano Giust, drums,cymbals, percussion. À la lecture de leur instrumentarium, on se dit que leur palette sonore doit être riche de sonorités, de timbres, de crissements, de découvertes. Et bien, oui ! C’est en fait un véritable chef d’œuvre en équilibre instable,tour à tour délicat et soigné, expressif et étonnamment varié. Les pulsations, ébauches – suggestions de rythmes servent une recherche de sons pluriels tout au long de sept improvisations de durées contrastées qui vont des 17 ou 19 minutes jusqu’à 5:45 et 2:43. Bon nombre de techniques de frappes et d’approches sonores sont sollicitées avec un sens du continuum, de l’enrichissement mutuel, de la diversité, du ténu (cymbales à l’archet ou murmures électroniques, frappes délicates dans Brebusu ou Sheena-Na-Gig) au grandiose. Les percussions sont enrichies de fines efflorescences électroniques, de fragments de piano, préparé. Trois conteurs de rêves qui dévident la même histoire, un narratif improvisé qui évoque sans l’emphase et avec le plus grand bonheur, Ionisation, le chef d’œuvre d’Edgar Varèse, pierre miliaire de la musique contemporaine. Le genre d’album qu’on peut écouter et réécouter au fil des heures sans finir d’en saisir toutes les ramifications et les implications, les coins et les recoins vibratoires, soniques, frictionnels, murmures de l’indicible. Un véritable manifeste de percussions d’avant-garde avec un sens de la forme affirmé." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx - Improv and Sound, 2022.
"(...) Af en toe sijpelt een release door van het Italiaanse improvisatielabel bij uitstek, Setola Di Maiale. Hierbij twee recente en vooral heel aparte nieuwigheden.
Een live opname van een concert op 27 februari 2019 door Gino Robair, Cristiano Calcagnile en Stefano Giust (de man achter het label). Plaats van het delict was het Teatro San Leonardo in Bologna. Centraal staat het thema “vrijheid herwinnen door verwondering”.
De aangepaste titels verwijzen (onrechtstreeks) naar witte magie, religieuze concepten en afgebeelde genitaliën (‘Sette Cimarute’, ‘Excantesimi’, ‘Su Sinzale’, ‘Rowan And Red Thread’, ‘Brebusu’, ‘Apotropaia In Anasyrma’, ‘Sheela-Na-Gig’). Of er ook beeldmateriaal bij was tijdens het concert konden we niet achterhalen. Feit is dat de gebrachte muziek minder schrikwekkend klinkt dan te vermoeden was. Het betreft wel een bezwerende luisterervaring. Met uiteenlopende percussie-instrumenten, “prepared” piano, drums, glockenspiel, “electrified metal sheet”, cymbalen en electronics ging het trio gedurende vijfenzeventig minuten aan de slag. We horen een aaneenrijgen van subtiele verschuivingen, bizarre klankencombinaties, ijzingwekkend geschraap en soms al eens een “echte” piano.
Vaste structuren en afgelijnde vormen zijn totaal zoek en toch gaat het niet om een onbeluisterbaar experiment. De drie heren hebben duidelijk hun codes en rituelen waardoor je als luisteraar stilaan gefascineerd in trance geraakt. Op geen enkel moment doorbreekt een aarzeling de betovering. Om beter te kunnen onderscheiden wie speelt, staat op de hoes vermeld dat Stefano te horen is aan de linkerzijde, Gino in het midden en Cristiano aan de rechterkant. Best dus beluisteren op de juiste manier en dat is via een goede muziekinstallatie." Georges Tonla Briquet, Jazz'halo, 2022.
"(...) Imagine the worried queries from those who are not percussionists. Is there no “regular” instrumentation on this album? Will it, at the very least, provide a few snippets of easily droning, pseudo-melodic stuff to hook a mind fed up with the ugly things in this world? Is this an extravaganza of hyper-technical rolling and thumping, the equivalent of the feared Friday Night In San Francisco syndrome transposed on drums and cymbals?
We would not, of course, want to disappoint our twelve or so readers, who will no doubt be ready to accept the gift – no, several gifts – coming from Gino Robair, Cristiano Calcagnile and Stefano Giust. Endowed with responsive acumen, and aware of the inmost aspects of interrelational dynamics, these three instrumentalists have put their craft at the service of an unwavering artistry which is undoubtedly free of any self-serving undertones.
Recording on multitrack, the trio was able to originate a kinetic system that sounds both organic and graceful. One of NoNoNo’s greatest qualities is probably the ability to derive intricate structures and tactile pleasures from interlocking parts born as idiosyncratic spurts. The skillful contributions of Robair, Calcagnile and Giust have resulted in an expressive fluidity that never implies monotony, owing – beyond the obvious intricacies – to the natural beauty of the skins flexing beneath the drumsticks and the power of the metals resonating in our skulls.
There is more than simply percussion, though. Subtleties of a prepared piano, well placed electronics, a tabletop guitar that occasionally provides some chiming. While there’s no denying the trio’s improvisational singularity, it is understandable for this unimaginative writer that, in the more “percussively complex” passages, certain listeners could feel rather close to pages torn from Edgard Varèse’s book. And, get this, they might even pick up on vague AMM-ish shades where NoNoNo’s chiaroscuros suggest floating dust illuminated by oblique rays of light. Through deft, forceful yet not violent motions, their joint instrumental quintessence radiates diversity." Massimo Ricci, Touching Extremes, 2024.
01 _ Sette Cimarute 17:37
02 _ Excantesimi 11:58
03 _ Su Sinzale 2:43
04 _ Rowan And Red Thread 19:32
05 _ Brebusu 10:29
06 _ Apotropaia In Anasyrma 8:02
07 _ Sheela-Na-Gig 5:45
(C) + (P) 2021
CD digipack 6 pages
Gino Robair _ percussion _ electronics _ prepared piano
Cristiano Calcagnile _ drums _ percussion _ DrumTable guitar _ effects _ Glockenspiel _ electrified metal sheet
Stefano Giust _ drums _ cymbals _ percussion
Three musicians with long-term musical experiences, Gino Robair from San Francisco (USA), Cristiano Calcagnile from Milan and Stefano Giust from Pordenone. Together they have collaborated with the major international musicians related to research music, from modern classical to jazz. Without going into detail here, please take a look at the links below.
The beauty of these recordings prompted the ensemble not to consider itself only a self-sufficient trio, but also to lend itself in the future as an ensemble at the service of soloists with whom to collaborate.
From the liner notes written by Gino: "To my ears, the music on this record has a positive, ritualistic quality, so the titles were chosen around the concept of "freeing by enchantment" and reverse magic as to release oneself from a spell. Excantatious, based on the word excantation, means to be actively freeing oneself by enchantment. The track titles reference historical ways of reversing bad magic. For example, Sheela-Na-Gig is a type of figurative carving of a woman showing her vulva and is found on religious buildings in Ireland/England, whereas Apotropaia is a form of magic that turns away harm and Anasyrma refers to a way of warding off evil by flashing your genitals."
Music by Robair, Calcagnile, Giust... The name NoNoNo derives from the proper names of the musicians: StefaNO, CristiaNO and GiNO. Recorded on multitrack at Teatro San Leonardo (Centro di Ricerca Musicale, Bologna) il 27 febbraio 2019. Sound engineer: Roberto Salvati. Mix by Gino Robair. Editing by Gino Robair and Cristiano Calcagnile. Mastering by Thomas Dimuzio.
For more info:
https://en.wikipedia.org/wiki/Gino_Robair
https://www.ginorobair.com
https://www.cristianocalcagnile.eu
https://www.stefanogiust.it
"(...) Imagine the worried queries from those who are not percussionists. Is there no “regular” instrumentation on this album? Will it, at the very least, provide a few snippets of easily droning, pseudo-melodic stuff to hook a mind fed up with the ugly things in this world? Is this an extravaganza of hyper-technical rolling and thumping, the equivalent of the feared Friday Night In San Francisco syndrome transposed on drums and cymbals?
We would not, of course, want to disappoint our twelve or so readers, who will no doubt be ready to accept the gift – no, several gifts – coming from Gino Robair, Cristiano Calcagnile and Stefano Giust. Endowed with responsive acumen, and aware of the inmost aspects of interrelational dynamics, these three instrumentalists have put their craft at the service of an unwavering artistry which is undoubtedly free of any self-serving undertones.
Recording on multitrack, the trio was able to originate a kinetic system that sounds both organic and graceful. One of NoNoNo’s greatest qualities is probably the ability to derive intricate structures and tactile pleasures from interlocking parts born as idiosyncratic spurts. The skillful contributions of Robair, Calcagnile and Giust have resulted in an expressive fluidity that never implies monotony, owing – beyond the obvious intricacies – to the natural beauty of the skins flexing beneath the drumsticks and the power of the metals resonating in our skulls.
There is more than simply percussion, though. Subtleties of a prepared piano, well placed electronics, a tabletop guitar that occasionally provides some chiming. While there’s no denying the trio’s improvisational singularity, it is understandable for this unimaginative writer that, in the more “percussively complex” passages, certain listeners could feel rather close to pages torn from Edgard Varèse’s book. And, get this, they might even pick up on vague AMM-ish shades where NoNoNo’s chiaroscuros suggest floating dust illuminated by oblique rays of light. Through deft, forceful yet not violent motions, their joint instrumental quintessence radiates diversity." Massimo Ricci, Touching Extremes, 2024.
"(...) The NoNoNo Percussion Ensemble is a trio of percussionists that play various drums, cymbals, electrified metal sheets, prepared piano and electronics. All three are accomplished percussionists and improvisers and have played with big names: Anthony Braxton, John Butcher, Tom Waits, Nina Hagen, to name a few. One of them actually runs the label, Stefano Giust runs Setola di Maiale since 1993. The music presented here and titles given to the individual improvisations have a common theme: in hindsight, Gino Robair thought the music had a positive ritualistic quality; hence the titles are derived from ancient customs to ward off evil spirits or protect people from being cursed or haunted by poltergeists. There’s a sense of space in the music, and it’s more texture-based than melodic, although once in a while, the prepared piano and high frequencies made using the cymbal and drumstick can be heard. Most improvisations are long-form long tracks. Tracking down the origin of the titles or the custom it refers to is a rabbit hole in itself. One example: the chimarute (cimarute in Italian) is a talisman used in Southern Italy and contains several apotropaic – meaning protective magic- charms. Apotropaic stems from the Greek apotropaia and means to ward off and is another word in another track. Back to the music. As these men are all accomplished improvisers, the interaction is phenomenal. Although most tracks are relatively long, the music or sounds are never dull. I find it hard to describe the music. Therefore I say this: give it a spin! Highly recommended as this is thoughtful, balanced and highly imaginative music." DSM, Vital Weekly, 2022.
"(...) The music on this disc was recorded at the Teatro San Leonardo in Bologna in February 2019, a year before the virus struck, which makes its theme appear particularly prescient. The group involved was the Nonono Percussion Ensemble, a trio of Gino Robair on percussion, prepared piano and electronics; Cristiano Calcagnile on drums, percussion, drumtable guitar, glockenspiel, and effects; and Stefano Giust on drums, cymbals, and percussion. The seven performances consist of finely-tuned textural music in which timbre and dynamics take the place of melody and harmony as organizing qualities. Contrasts of metal and membrane intermixed with electronic percolations; marimba-like interventions on prepared piano framed on either side by conventional drumkit; bowed and scraped cymbals over low-frequency tones—these and other sounds make up these constantly changing sonic fabrics. The ensemble’s effort is a truly collective one, and although the mix effectively separates the voices, with Giust on the left, Robair in the center, and Calcagnile on the right, all three musicians are expert colorists and sympathetic listeners able to complement each other with whatever nuance or shading is needed at any given moment." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2022.
"(...) I was finally able to listen to the NoNoNo Percussion Ensemble CD. Very beautiful and interesting! In my opinion, it is a refined and engaging "free jazz". It is rare to find a percussion CD of this level." Giuseppe Giuliano, composer, 2022.
"(...) Au fil des ans et avec plus de 400 parutions, le label italien Setola di Maiale frappe de plus en plus fort. Avec ces trois percussionnistes réunis comme un seul homme, nous tenons un projet vraiment peu ordinaire, Excantatious. Dans l’évolution de la « free-music », il y a depuis longtemps une tendance soutenue par de nombreux percussionnistes à s’exprimer et enregistrer en solo ou en duo de percussions comme Milford Graves et Andrew Cyrille ou la paire Paul Lovens et Paul Lytton. Plus récemment, une étonnant Trio de Batteries français rassemblait Didier Lasserre, Edouard Perraud et Mathieu Ponthévia (label Amor Fati). Et voici le NoNoNo Percussion Ensemble d’une variété sonore et une dynamique fascinantes ! Gino Robair : percussion, electronics, prepared piano ; Cristiano Calcagnile, drums, percussion, DrumTable guitar, effects, Glockenspiel, electrified metal sheet ; Stefano Giust, drums,cymbals, percussion. À la lecture de leur instrumentarium, on se dit que leur palette sonore doit être riche de sonorités, de timbres, de crissements, de découvertes. Et bien, oui ! C’est en fait un véritable chef d’œuvre en équilibre instable,tour à tour délicat et soigné, expressif et étonnamment varié. Les pulsations, ébauches – suggestions de rythmes servent une recherche de sons pluriels tout au long de sept improvisations de durées contrastées qui vont des 17 ou 19 minutes jusqu’à 5:45 et 2:43. Bon nombre de techniques de frappes et d’approches sonores sont sollicitées avec un sens du continuum, de l’enrichissement mutuel, de la diversité, du ténu (cymbales à l’archet ou murmures électroniques, frappes délicates dans Brebusu ou Sheena-Na-Gig) au grandiose. Les percussions sont enrichies de fines efflorescences électroniques, de fragments de piano, préparé. Trois conteurs de rêves qui dévident la même histoire, un narratif improvisé qui évoque sans l’emphase et avec le plus grand bonheur, Ionisation, le chef d’œuvre d’Edgar Varèse, pierre miliaire de la musique contemporaine. Le genre d’album qu’on peut écouter et réécouter au fil des heures sans finir d’en saisir toutes les ramifications et les implications, les coins et les recoins vibratoires, soniques, frictionnels, murmures de l’indicible. Un véritable manifeste de percussions d’avant-garde avec un sens de la forme affirmé." Jean-Michel Van Schouwburg, Orynx - Improv and Sound, 2022
"(...) Af en toe sijpelt een release door van het Italiaanse improvisatielabel bij uitstek, Setola Di Maiale. Hierbij twee recente en vooral heel aparte nieuwigheden.
Een live opname van een concert op 27 februari 2019 door Gino Robair, Cristiano Calcagnile en Stefano Giust (de man achter het label). Plaats van het delict was het Teatro San Leonardo in Bologna. Centraal staat het thema “vrijheid herwinnen door verwondering”.
De aangepaste titels verwijzen (onrechtstreeks) naar witte magie, religieuze concepten en afgebeelde genitaliën (‘Sette Cimarute’, ‘Excantesimi’, ‘Su Sinzale’, ‘Rowan And Red Thread’, ‘Brebusu’, ‘Apotropaia In Anasyrma’, ‘Sheela-Na-Gig’). Of er ook beeldmateriaal bij was tijdens het concert konden we niet achterhalen. Feit is dat de gebrachte muziek minder schrikwekkend klinkt dan te vermoeden was. Het betreft wel een bezwerende luisterervaring. Met uiteenlopende percussie-instrumenten, “prepared” piano, drums, glockenspiel, “electrified metal sheet”, cymbalen en electronics ging het trio gedurende vijfenzeventig minuten aan de slag. We horen een aaneenrijgen van subtiele verschuivingen, bizarre klankencombinaties, ijzingwekkend geschraap en soms al eens een “echte” piano.
Vaste structuren en afgelijnde vormen zijn totaal zoek en toch gaat het niet om een onbeluisterbaar experiment. De drie heren hebben duidelijk hun codes en rituelen waardoor je als luisteraar stilaan gefascineerd in trance geraakt. Op geen enkel moment doorbreekt een aarzeling de betovering. Om beter te kunnen onderscheiden wie speelt, staat op de hoes vermeld dat Stefano te horen is aan de linkerzijde, Gino in het midden en Cristiano aan de rechterkant. Best dus beluisteren op de juiste manier en dat is via een goede muziekinstallatie." Georges Tonla Briquet, Jazz'halo, 2022.
"(...) Parlando di percussioni e misura, cade veramente a fagiolo un cd in trio, in questo caso tutto percussivo, come Nonono Percussion Ensemble (Setola di Maiale), firmato a sei mani dall’americano Gino Robair e dai nostri Cristiano Calcagnile e Stefano Giust. Il lavoro, di taglio eminentemente contemporaneo, si muove attorno a suoni scarni, essenziali, a volte persino ritrosi, che amano circondarsi di ampie zone di silenzio e privilegiano comunque il pianissimo, il meditativo, il decongestionato." Alberto Bazzurro, L'Isola Della Musica Italiana, 2022.
"(...) A proposito del pensiero magico, Lucien Lévy-Bruhl insinuò una logica di partecipazione completamente opposta a quella del rilievo delle identità personali tipica dei razionalisti, dando spazio ad una tesi in cui la mentalità primitiva non aveva argini, non aveva bisogno di trovare le ragioni di fatti o fenomeni soprannaturali o legati a credenze: per il filosofo ed antropologo francese, i primitivi che compiono riti o credono in simboliche affinità su oggetti o eventi, non sono gente debole di mente o intellettualmente scadente, ma al contrario persone che agiscono in un mondo che non combacia con quello razionale, quello di cui la civiltà ha sperimentato pregi e difetti. Al contrario dei poeti e metafisici che restituiscono un mondo ideale ma oggettivabile nell’immaginazione, i primitivi hanno una capacità prelogica che si manifesta in maniera immediata, un’intuizione o un’apprensione istantanea che è in grado di creare dei legami simbolici con oggetti o fenomeni ritenuti degni di una forza mistica. Non “vedono” il dopo, “vedono” il presente.
E’ evidente che sul rilievo di Lévy-Bruhl si può fondare una tipologia di società, qualcosa che trascende le diversità e pone gli uomini sullo stesso piano, persone partecipi di un’esperienza: è dunque un modello che potrebbe essere ben applicato ad un certo settore dell’arte, soprattutto quella che realizza una comunità di intenti senza sovrapposizioni e con una paritetica libertà d’azione. Il mondo dell’improvvisazione libera mi sembra un candidato ideale per creare questo tipo di connessioni con la musica e le percussioni possono intercettare una delle migliori situazioni espressive a patto che si possano cogliere anche gli sviluppi recenti dei cambiamenti delle comunità.
Il trio percussivo formatosi per l’occasione del festival 2019 di Angelica e composto da Gino Robair, Cristiano Calcagnile e Stefano Giust sotto la denominazione Nonono Percussion Ensemble, si proietta su una particolare posizione in merito alla magia, al rito e alle disposizioni dell’antichità, quella delle cimarute, degli amuleti e degli effetti apotropaici: nella sessione bolognese che ha dato origine ad un corrispondente CD, i tre percussionisti individuano una forma trasformativa dei loro strumenti che si materializza attraverso una sensibilità strumentale particolare, quella che vuole ottenere “intuizioni” o “apprensioni” senza doversi preoccupare di canoni prestabiliti e che potrebbero teoricamente riprodurre degli scenari retorici; la sensibilità dei tre percussionisti non si fonda solo sul potere riconosciuto dei sets percussivi ma su un allargamento degli orizzonti elettroacustici che non devono dare l’impressione di trovarsi di fronte al solito repêchage funzionale del rito o dello scaramantico. La via per interpretare correttamente Excantatious non è quella di pensare alle fasi di un cerimoniale con suoni correlati a questo tipo di equazione umorale, quanto di effettuare una ricognizione benefica, un coacervo di percezioni ed istinti del momento che possa svegliare meccanismi di difesa positivi: in Sette Cimarute c’è una forma implicita creata dalle percussioni, qualcosa che si compone di fischi, ronzii, espansioni/ridimensionamenti poliritmici, soundscapes non definiti, amorfi e strani che aprono ad un’informe ricostruzione del primitivismo; in Excantesimi suoni ed effetti elettroacustici spaziano nell’inclassificabile e in una moderna rappresentazione di sensi, dal rotolamento alla sinossi di una sommessa disapprovazione, lasciando a terra l’idea di una iconoclastica ricerca dei rituali o delle streghe; è materia dei nostri tempi quella che emerge dai 19 minuti di Rowan and red thread o nei 10 di Bresebu, momenti in cui si reclama forse una levata di scudi della storia o la soluzione di un’enigma.
Ognuno dei tre musicisti porta autonomamente la sua traccia all’interno della musica: Robair si serve di alcuni accorgimenti elettronici (piccole granulazioni, decostruzioni che simulano astrusità piuttosto ricorrenti nell’elettroacustica improvvisativa) e soprattutto inserisce qua e là pezzi scomposti di piano preparato; Calcagnile rileva estensioni su una drumtable guitar e su fogli metallici elettrificati, mentre Giust è un eccellente stantuffo poliritmico arricchito di stimoli sonori estensivi ai piatti (sibili, colpi ad intensità divergente, gestione delle pause, etc.).
In Excantatious tutto si svolge nello stesso momento, le connessioni viaggiano di pari passo con le intuizioni e non c’è nemmeno bisogno di averli di fronte per rendersi conto di un’organizzazione prelogica della musica: basta ascoltarla la musica e cercare di individuare un linguaggio “protettivo”, dove stregoni e superstizioni sono congelati in un potere positivo, naturale, del tutto aperto alla condivisione. Senza scandalo.
In tal modo si arriva ai risultati prospettati nelle note da Gino Robair: “…to my ears, the music on this record has a positive, ritualistic quality, so the titles were chosen around the concept of “freeing by enchantment” and reverse magic as to release oneself from a spell. Excantatious, based on the word excantation, means to be actively freeing oneself by enchantment. The track titles reference historical ways of reversing bad magic. For example, Sheela-Na-Gig is a type of figurative carving of a woman showing her vulva and is found on religious buildings in Ireland/England, whereas Apotropaia is a form of magic that turns away harm and Anasyrma refers to a way of warding off evil by flashing your genitals…”. Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2021.
"(...) Improvvisazione magica. A volte le cose accadono e poi rivelano il loro senso. Tre musicisti manifestano un potere, quello di invertire la magia cattiva. Scrive Gino Robair, della partita insieme a Cristiano Calcagnile e Stefano Giust: 'alle mie orecchie, la musica di questo disco ha una positiva, ritualistica qualità... liberare dall'incantesimo'. In quel di Angelica, 2019, l'inestricabile interplay dell'ensemble agisce ad un livello altro rispetto al mero set percussivo, bontà anche dell'utilizzo dell'elettronica e d'un piano preparato (Robair), di fogli metallici elettrificati ed altri effetti (Calcagnile) e d'un instancabile tessitura multidimensionale (Giust). L'evoluzione di Sette Cimarute ha l'elettroacustica luminosa complessità di disegno degli omonimi talismani. È un baluginare di armonici metalloidi, tessiture armoniche, flashes luminosi; un processo alchemico di cui s'ode il fermentare (Excantesimi). Suoni che di primo acchito sembrano casuali, si dispongono secondo un giocoso criterio narrativo (Rowan and Red Thread), frutto dei procedimenti, in parte segreti agli stessi autori, della composizione istantanea. In Apotropaia in Anasyrma e Sheela-Na-Gig la trama si fa più sottile e tra filamenti quasi tribali, frammenti di voci, sversamenti di alambicchi e luccicanze di glockenspiel, si compie quell'esorcismo che si chiama creatività, capace di strappare un sorriso di liberazione. (8)" Dionisio Capuano, Blow Up, 2022.
"(...) Registrata al Teatro San Leonardo di Bologna nel Febbraio 2019, questa improvvisazione fra i tre musicisti, viaggia che è una meraviglia. Gino Robair, Cristiano Calcagnile e Stefano Giust, ad armeggiare con percussioni, elettronica, lastre metalliche elettrificate, piano preparato, drumtable guitar e piatti. Un piano sequenza di intonati contrasti sparsi e organica materia, canterina bisbigliante (le pelli, il legno, i metalli). Che si snoda fra ampie espansioni e poliritmiche circolarità percussive, metalli di bacchette e archetti, sollecitati a giocar sul sibilo delle frequenze, sortite di piano e piccole bolle d’elettronica (su posizionamenti elettroacustici). Dice lo statunitense Robair, di una positiva qualità ritualistica, emersa al riascolto, una capacità del suono di scacciar incantesimi non richiesti. E di malefici, in vista nulla. Tanta tanta beatitudine dell’istante. Voto: 8" Marco Carcasi, Kathodik, 2022.
01 _ Sette Cimarute 17:37
02 _ Excantesimi 11:58
03 _ Su Sinzale 2:43
04 _ Rowan And Red Thread 19:32
05 _ Brebusu 10:29
06 _ Apotropaia In Anasyrma 8:02
07 _ Sheela-Na-Gig 5:45
(C) + (P) 2021