NEW YORK PORTRAIT
NICOLA PERFETTI
Nicola Perfetti _ chitarra elettrica _ elettronica
Musica improvvisata per chitarra ed elettronica quale sonorizzazione di New York Portrait (1978-1990), tre cortometraggi muti di Peter Hutton. Mastering di Tommaso Marletta. Chitarrista e compositore, Nicola Perfetti si dedica alle forme di improvvisazione libera e alla creazione di musica per le arti visive e rappresentazioni sceniche. Ha all’attivo le seguenti pubblicazioni discografiche: North (Megattera, 2017), La Forma Dei Ricordi (Dodicilune/IRD, 2014), The River Project (Drycastle, 2013). Ha collaborato con Mescalina.it e con varie radio e riviste musicali. È tra i soci fondatori dell’associazione culturale Briciole, per conto della quale organizza eventi tra musica e teatro. Nato a Carrara nel 1972, è laureato in ingegneria informatica.
Per maggiori informazioni:
www.nicolaperfetti.it
"(...) New York Portrait è la sonorizzazione di tre films muti di Peter Hutton, fatta dal chitarrista Nicola Perfetti. Hutton era regista sperimentale, sempre attento ad effettuare ritratti speciali delle città e dei suoi contorni geografici (uomini ma anche fiumi, mari, nuvole, etc.): in New York Portrait (vedi qui il film completo) è tutto ripreso in bianco e nero, favorendo il chiaroscuro con immagini quasi dissolte che documentano una città (che è anche simbolicamente universo del mondo cittadino) piena di contraddizioni: da una parte pezzi di modernismo, simboli di grandeur come grattacieli in costruzione ripresi presumibilmente in orari notturni, festeggiamenti in onore di un pallone pressostatico vagante, etc., dall’altra gente comune, in difficoltà che vive o dorme sulla strada, drammaticamente uomini solitari che condividono la scena filmica con cani o altri elementi espressione della stessa solitudine. A livello musicale Perfetti imposta un evocativo sound che a suo modo trascina la mente in prima battuta verso quanto da tempo proposto da Bill Frisell; poi ci accorge però che le strutture sono sibilline, contengono non solo la voglia di guidare l’ascoltatore verso gli orizzonti di scenario dei tempi di Hutton ma anche la voglia di proporre una visuale autentica: non sono solo narrazione dunque, c’è voglia di dare di più, mettere in relazione intimità e speranza: Perfetti costruisce perciò dei panorami sonori attraenti, creando connubi molto più forti delle semplici narrazioni e questo risultato è l’effetto di una bella scelta di sonorità condensate tra le corde della chitarra e le deformazioni dell’elettronica, “furti” di proprietà che vengono fuori da ore di improvvisazione e gestione sullo/dello strumento. Dolcezza, masse roboanti, granularità, vertigini sonore si propongono ordinatamente sullo sfondo del New York Portrait di Hutton, in una forma però che è nettamente svincolabile dai cortometraggi. E scusate se è poco." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.
"(...) È difficile parlare di questo album del chitarrista toscano Nicola Perfetti, e al tempo stesso è fin troppo facile: si tratta infatti di una solitaria improvvisazione, realizzata sonorizzando il film New York Portrait—Three silent short films, del cineasta sperimentale statunitense Peter Hutton (1944-2016).
Il film è un lavoro singolare e suggestivo, realizzato assemblando riprese in bianconero raccolte tra il 1979 e il 1990. Le immagini includono alcuni originali effetti lo-fi (un esempio è la ripresa fatta da dietro un panno steso, che sventola alterando la scena) e forzature ora sul contrasto, ora sulla grana, infine montate in modo discontinuo, con brevi pause di nero tra scena e scena, senza una diretta intenzione né narrativa, né descrittiva. Un tipo di opera che favorisce un coinvolgimento attraverso il distacco, la percezione della concretezza della città grazie all'astrattezza di quanto mostrato, l'impatto emotivo per mezzo di una formale freddezza.
A questo bel film Perfetti offre un commento che ne rispetta sia lo spirito, sia in certa misura anche le forme: utilizza molteplici stilemi, di volta in volta adeguandosi alle immagini; non s'inventa strani effetti ma, come il film, opera con semplicità su quelli più basilari ed efficaci, sia sulle corde, sia nell'elettronica; riproduce sul piano sonoro l'effetto visivo del bianconero "forzato" operando spesso sulla rarefazione e giocando sul contrasto tra suono e silenzi.
Così, ascoltando la musica in sincrono con il film—che è facilmente reperibile su YouTube—i risultati sono eccellenti: il sonoro valorizza il visivo, e viceversa. Tanto che dispiace un po' che la musica termini qualche minuto prima del film, anche se in modo estremamente coerente al filmato. Senza dubbio la qualità musicale è apprezzabile anche senza le immagini, ma è probabile che succeda quel che accade sempre con l'improvvisazione separata dalla performance creativa, ovvero una minore comprensione del suo sviluppo: qui non c'è l'artista all'opera, ma lo scorrere di ciò che lo ispira ne fa ottimamente le veci." Neri Pollastri, All About Jazz, 2021.
01 _ New York Portrait (Part I)
02 _ New York Portrait (Part II)
03 _ New York Portrait (Part III)
(C) + (P) 2019
Nicola Perfetti _ electric guitar _ electronics
Improvised music for guitar and electronics based on New York Portrait (1978-1990), three silent short films by Peter Hutton. Mastering by Tommaso Marletta. Nicola Perfetti (Carrara, 1972) is a guitarist and composer who devotes particular attention to the forms of free improvisation and the creation of music for visual arts and theater. With an eclectic education, he undertook at the age of 14, under the guidance of Claudio Farina, classical guitar studies. He has participated as a stable member in the activities of Fonterossa Open Orchestra, a large ensemble conducted by some of the most prolific Italian jazz musicians in the field of free improvisation and conduction (Silvia Bolognesi, Piero Bittolo Bon, Marco Colonna and many others).
For more info:
www.nicolaperfetti.it
"(...) New York Portrait è la sonorizzazione di tre films muti di Peter Hutton, fatta dal chitarrista Nicola Perfetti. Hutton era regista sperimentale, sempre attento ad effettuare ritratti speciali delle città e dei suoi contorni geografici (uomini ma anche fiumi, mari, nuvole, etc.): in New York Portrait (vedi qui il film completo) è tutto ripreso in bianco e nero, favorendo il chiaroscuro con immagini quasi dissolte che documentano una città (che è anche simbolicamente universo del mondo cittadino) piena di contraddizioni: da una parte pezzi di modernismo, simboli di grandeur come grattacieli in costruzione ripresi presumibilmente in orari notturni, festeggiamenti in onore di un pallone pressostatico vagante, etc., dall’altra gente comune, in difficoltà che vive o dorme sulla strada, drammaticamente uomini solitari che condividono la scena filmica con cani o altri elementi espressione della stessa solitudine. A livello musicale Perfetti imposta un evocativo sound che a suo modo trascina la mente in prima battuta verso quanto da tempo proposto da Bill Frisell; poi ci accorge però che le strutture sono sibilline, contengono non solo la voglia di guidare l’ascoltatore verso gli orizzonti di scenario dei tempi di Hutton ma anche la voglia di proporre una visuale autentica: non sono solo narrazione dunque, c’è voglia di dare di più, mettere in relazione intimità e speranza: Perfetti costruisce perciò dei panorami sonori attraenti, creando connubi molto più forti delle semplici narrazioni e questo risultato è l’effetto di una bella scelta di sonorità condensate tra le corde della chitarra e le deformazioni dell’elettronica, “furti” di proprietà che vengono fuori da ore di improvvisazione e gestione sullo/dello strumento. Dolcezza, masse roboanti, granularità, vertigini sonore si propongono ordinatamente sullo sfondo del New York Portrait di Hutton, in una forma però che è nettamente svincolabile dai cortometraggi. E scusate se è poco." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.
"(...) È difficile parlare di questo album del chitarrista toscano Nicola Perfetti, e al tempo stesso è fin troppo facile: si tratta infatti di una solitaria improvvisazione, realizzata sonorizzando il film New York Portrait—Three silent short films, del cineasta sperimentale statunitense Peter Hutton (1944-2016).
Il film è un lavoro singolare e suggestivo, realizzato assemblando riprese in bianconero raccolte tra il 1979 e il 1990. Le immagini includono alcuni originali effetti lo-fi (un esempio è la ripresa fatta da dietro un panno steso, che sventola alterando la scena) e forzature ora sul contrasto, ora sulla grana, infine montate in modo discontinuo, con brevi pause di nero tra scena e scena, senza una diretta intenzione né narrativa, né descrittiva. Un tipo di opera che favorisce un coinvolgimento attraverso il distacco, la percezione della concretezza della città grazie all'astrattezza di quanto mostrato, l'impatto emotivo per mezzo di una formale freddezza.
A questo bel film Perfetti offre un commento che ne rispetta sia lo spirito, sia in certa misura anche le forme: utilizza molteplici stilemi, di volta in volta adeguandosi alle immagini; non s'inventa strani effetti ma, come il film, opera con semplicità su quelli più basilari ed efficaci, sia sulle corde, sia nell'elettronica; riproduce sul piano sonoro l'effetto visivo del bianconero "forzato" operando spesso sulla rarefazione e giocando sul contrasto tra suono e silenzi.
Così, ascoltando la musica in sincrono con il film—che è facilmente reperibile su YouTube—i risultati sono eccellenti: il sonoro valorizza il visivo, e viceversa. Tanto che dispiace un po' che la musica termini qualche minuto prima del film, anche se in modo estremamente coerente al filmato. Senza dubbio la qualità musicale è apprezzabile anche senza le immagini, ma è probabile che succeda quel che accade sempre con l'improvvisazione separata dalla performance creativa, ovvero una minore comprensione del suo sviluppo: qui non c'è l'artista all'opera, ma lo scorrere di ciò che lo ispira ne fa ottimamente le veci." Neri Pollastri, All About Jazz, 2021.
01 _ New York Portrait (Part I)
02 _ New York Portrait (Part II)
03 _ New York Portrait (Part III)
(C) + (P) 2019