+4 LINKS N° 3 – WILL (PERCEPTIVE FLOW APPROACH TO MUSIC)
LUCIANO CARUSO (Luciano Caruso, Walter Vitale, Lorenzo De Luca, Ivan Pilat)
SOLD OUT
Luciano Caruso _ sax soprano curvo _ composizione
Walter Vitale _ sax alto
Lorenzo De Luca _ sax tenore
Ivan Pilat _ sax baritono
Prosegue con questo disco l'interessante lavoro di Luciano Caruso con le strategie compositive, già presentate nel precedente +3 Links n° 2 (si vedano le note di SM3350).
Per maggiori informazioni:
https://en.wikipedia.org/wiki/Luciano_Caruso
http://www.colfoscomusica.it/walter-vitale.htm
http://www.improvvirus.it/art_ivan.php
http://musiclive.ismez.org/musicisti/jazz-ensemble-del-conservatorio-pollini/lorenzo-de-luca/
"(...) Luciano Caruso e il suo progetto di Links arriva alla sua terza conclusione. La materia trattata da Caruso al curved soprano sax ha molto a che fare con le cognizioni di un'estetica che si basa sulle percezioni, sulle ricognizioni delle partiture grafiche e sulle possibilità di dare un senso a mappe o relazioni condivise dalla semiotica e dalle reti informatiche. L'esperienza che viene presentata questa volta, è il risultato di un approccio a 4 elementi, 4 sassofoni ognuno con il suo tipico registro (oltre al soprano di Caruso, Walter Vitale all'alto, Lorenzo De Luca al tenore e Ivan Pilat al baritono): +4 links n°3 - Will (Perceptive flow approach to music) è composto da 7 pezzi di musica che ruotano intorno allo studio dei modelli percettivi, qualcosa che parte dal Treatise di Cornelius Cardew, da esperimenti che odorano di una complessità che si avvicina ad alcune visuali di Braxton o Coleman, subodorano anarchie musicali e specificano anche una certa filosofia di Adorno, quando egli affermava che le contraddizioni di una musica fanno emergere la natura dei materiali, come alienazioni che la rendono più umana. Consci che per questa tipologia di musica è necessario un ascolto piuttosto attento e rigoroso, ciò che si presenta all'ascoltatore sono solo sette incomprensibili relazioni matematiche che formano la titolazione: la decodifica va fatta cercando di agganciare un linguaggio, quello che i musicisti si scambiano sulla base di una serie di segni o simboli di una partitura che lascia un gran spazio all'interpretazione esecutiva. Si vivono, così, delle sintomatologie variabili: quelle lente e compresse delle iniziali NcR - RcN o Will, pezzi in cui l'incastro dei registri riesce a procurare una speciale sensazione tra l'ovattamento e la reazione; quelle relative alla prestanza e il sincronismo degli incroci multifonici in f(g)=S-∞f(x)e-n∂xC dx; quelle di T=Fpcos(∂)+Fc, dove si opta per una mediazione degli armonici con una movimentata trama sub-lineare." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.
"(...) Molti sono i jazzisti che si sono posti il problema di trovare alternative alla notazione classica. Tra le soluzioni percorse, quella delle partiture grafiche è particolarmente gradita ai musicisti che si muovono nell'ambito della nuova e vecchia avanguardia. Luciano Caruso ha realizzato un metodo personale, basato su un sistema di punti e linee, e lo ha applicato a composizioni per quartetto di sassofoni con il leader al soprano, Ivan Pilat al baritono, Walter Vitale all'alto e Lorenzo De Luca al tenore. Le sette composizioni di durata variabile tra i tre e gli undici minuti tracciano un percorso lasciando ai musicisti ampi margini di interpretazione. La musica, ora quietamente sospesa e lirica altre volte corrusca, comunica un senso di compiutezza sorprendente tra micro-melodie, esplorazioni timbriche, incastri ritmici. Volendo trovare un paragone si può individuare nel recente Roscoe Mitchell lo stesso cercare un nuovo approdo sonoro tra il camerismo e l'esperienza performativa del jazz." Flavio Massarutto, Il Manifesto, 2019.
"(...) This ambitious release of music for reeds reveal a distinct face of avant-garde music. Treviso saxophonist/composer Luciano Caruso’s +4 LINKS No. 3—WILL (Perceptive Flow Approach to Music) is a collection of compositions for saxophone quartet. Caruso, who plays curved soprano saxophone, is joined on the recording by alto saxophonist Walter Vitale, tenor saxophonist Lorenzo DeLuca, and baritone saxophonist Ivan Pilat. The compositions take the form of graphic scores partly inspired by abstract painter Wassily Kandinsky’s work and partly by a theory of self-organizing social networks. The music, consequently, is intricate and complex, consisting of now-tighter, now-looser knots of sound. The saxophone quartet is in many ways ideal for this kind of music, since the relative uniformity of the instruments tends to subordinate color to line. At the same time, it brings to the foreground awareness of the essentially mobile position of the individual voice within the collective sound. The pieces on the album tend toward a kind of block polyphony—harmonies and sound masses in which the four saxophones nevertheless remain distinct. This they do by playing broken chords, overlapping and sustained tones held in greater or lesser degrees of harmonic tension, free-blowing simultaneous soloing, and closely choreographed unison passages: a music of dynamic interaction." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2019.
01 _ NcR - RcN 4:47
02 _ Will 5:23
03 _ S=c3kA/4hG 10:20
04 _ T=Fpcos(∂)+Fc 6:46
05 _ 1S+xN 11:16
06 _ f(g)=S-∞f(x)e-n∂xC dx 4:26
07 _ Xt+1=kxt(1-xt) 3:33
(C) + (P) 2018
SOLD OUT
Luciano Caruso _ curved soprano sax _ composition
Walter Vitale _ alto sax
Lorenzo De Luca _ tenor sax
Ivan Pilat _ baritone sax
With this album the interesting work of Luciano Caruso continues, always focused on the compositional strategies of the previous +3 Links n ° 2 (see the notes of SM3350).
For more information:
https://en.wikipedia.org/wiki/Luciano_Caruso
http://www.colfoscomusica.it/walter-vitale.htm
http://www.improvvirus.it/art_ivan.php
http://musiclive.ismez.org/musicisti/jazz-ensemble-del-conservatorio-pollini/lorenzo-de-luca/
"(...) This ambitious release of music for reeds reveal a distinct face of avant-garde music. Treviso saxophonist/composer Luciano Caruso’s +4 LINKS No. 3—WILL (Perceptive Flow Approach to Music) is a collection of compositions for saxophone quartet. Caruso, who plays curved soprano saxophone, is joined on the recording by alto saxophonist Walter Vitale, tenor saxophonist Lorenzo DeLuca, and baritone saxophonist Ivan Pilat. The compositions take the form of graphic scores partly inspired by abstract painter Wassily Kandinsky’s work and partly by a theory of self-organizing social networks. The music, consequently, is intricate and complex, consisting of now-tighter, now-looser knots of sound. The saxophone quartet is in many ways ideal for this kind of music, since the relative uniformity of the instruments tends to subordinate color to line. At the same time, it brings to the foreground awareness of the essentially mobile position of the individual voice within the collective sound. The pieces on the album tend toward a kind of block polyphony—harmonies and sound masses in which the four saxophones nevertheless remain distinct. This they do by playing broken chords, overlapping and sustained tones held in greater or lesser degrees of harmonic tension, free-blowing simultaneous soloing, and closely choreographed unison passages: a music of dynamic interaction." Daniel Barbiero, Avant Music News, 2019.
"(...) Luciano Caruso e il suo progetto di Links arriva alla sua terza conclusione. La materia trattata da Caruso al curved soprano sax ha molto a che fare con le cognizioni di un'estetica che si basa sulle percezioni, sulle ricognizioni delle partiture grafiche e sulle possibilità di dare un senso a mappe o relazioni condivise dalla semiotica e dalle reti informatiche. L'esperienza che viene presentata questa volta, è il risultato di un approccio a 4 elementi, 4 sassofoni ognuno con il suo tipico registro (oltre al soprano di Caruso, Walter Vitale all'alto, Lorenzo De Luca al tenore e Ivan Pilat al baritono): +4 links n°3 - Will (Perceptive flow approach to music) è composto da 7 pezzi di musica che ruotano intorno allo studio dei modelli percettivi, qualcosa che parte dal Treatise di Cornelius Cardew, da esperimenti che odorano di una complessità che si avvicina ad alcune visuali di Braxton o Coleman, subodorano anarchie musicali e specificano anche una certa filosofia di Adorno, quando egli affermava che le contraddizioni di una musica fanno emergere la natura dei materiali, come alienazioni che la rendono più umana. Consci che per questa tipologia di musica è necessario un ascolto piuttosto attento e rigoroso, ciò che si presenta all'ascoltatore sono solo sette incomprensibili relazioni matematiche che formano la titolazione: la decodifica va fatta cercando di agganciare un linguaggio, quello che i musicisti si scambiano sulla base di una serie di segni o simboli di una partitura che lascia un gran spazio all'interpretazione esecutiva. Si vivono, così, delle sintomatologie variabili: quelle lente e compresse delle iniziali NcR - RcN o Will, pezzi in cui l'incastro dei registri riesce a procurare una speciale sensazione tra l'ovattamento e la reazione; quelle relative alla prestanza e il sincronismo degli incroci multifonici in f(g)=S-∞f(x)e-n∂xC dx; quelle di T=Fpcos(∂)+Fc, dove si opta per una mediazione degli armonici con una movimentata trama sub-lineare." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.
"(...) Molti sono i jazzisti che si sono posti il problema di trovare alternative alla notazione classica. Tra le soluzioni percorse, quella delle partiture grafiche è particolarmente gradita ai musicisti che si muovono nell'ambito della nuova e vecchia avanguardia. Luciano Caruso ha realizzato un metodo personale, basato su un sistema di punti e linee, e lo ha applicato a composizioni per quartetto di sassofoni con il leader al soprano, Ivan Pilat al baritono, Walter Vitale all'alto e Lorenzo De Luca al tenore. Le sette composizioni di durata variabile tra i tre e gli undici minuti tracciano un percorso lasciando ai musicisti ampi margini di interpretazione. La musica, ora quietamente sospesa e lirica altre volte corrusca, comunica un senso di compiutezza sorprendente tra micro-melodie, esplorazioni timbriche, incastri ritmici. Volendo trovare un paragone si può individuare nel recente Roscoe Mitchell lo stesso cercare un nuovo approdo sonoro tra il camerismo e l'esperienza performativa del jazz." Flavio Massarutto, Il Manifesto, 2019.
01 _ NcR - RcN 4:47
02 _ Will 5:23
03 _ S=c3kA/4hG 10:20
04 _ T=Fpcos(∂)+Fc 6:46
05 _ 1S+xN 11:16
06 _ f(g)=S-∞f(x)e-n∂xC dx 4:26
07 _ Xt+1=kxt(1-xt) 3:33
(C) + (P) 2018