CORRESPONDANCES (THE NARRATIVE SESSIONS VOL. 1)
FEDERICO GERINI / MASSIMILIANO FURIA
Federico Gerini _ pianoforte
Massimiliano Furia _ batteria _ percussioni
Diceva Yves Robert che "suonare musica improvvisata è come scrivere senza la penna”. Correspondances è il primo disco del duo toscano Gerini / Furia. Una ricerca, sul filo della tensione narrativa, di spazi sonori ed emotivi, attraverso il medium dell'interplay e del reciproco ascolto, condotta in un contesto di improvvisazione libera. Su questa modalità di espressione il duo lavora da circa due anni, dopo aver già collaborato insieme al disco di Nicola Perfetti, La Forma Dei Ricordi (Dodicilune 2013) e dopo innumerevoli esperienze individuali, sia in studio che dal vivo, nell'ambito della musica jazz, contemporanea e improvvisata, al fianco di artisti quali Stefano Battaglia, Pietro Leveratto, Bruno Romani, Stefano Giust, Massimiliano Rolff, The Star Pillow. Registrato e missato da Luca Cosi fra aprile e ottobre 2015, troviamo in questo disco cinque tracce di improvvisazione totale, mai aggressive, dove i rispettivi linguaggi si scontrano e convivono, e delle quali solo l’ultima si basa su una melodia preesistente (un motivo popolare usato in occasione della festa del Calendimaggio, che si tiene ancor oggi in diversi paesi del centro Italia, per salutare l’arrivo della primavera).
"(...) Quando si scende nel parterre dell'improvvisazione libera, un momento importantissimo è quel rapido flusso che trasferisce l'impulso mentale in uno meccanico, quello del gesto sullo strumento. Si entra così in una dimensione totalizzante che può riservare qualunque sorpresa. Ma cos'è meglio infilare in quei minuti di tensione tattile, momenti in cui gli stimoli coprono le esigenze di una proficua relazione con gli altri musicisti nonché quelle per giungere ad una gestione subliminale dell'ambiente performativo?.
Correspondances (The narratives session vol. 1), collaborazione tra il pianista Federico Gerini e il percussionista Massimiliano Furia, lambisce i canali segreti dell'improvvisazione totale, indicandone una soluzione. Cinque improvvisazioni in cui riconoscere lampi musicali di un passato a cui però non si è messa nessuna camicia di forza. Per entrambi, durante il percorso, si potrebbero definire gli elementi che compongono il linguaggio: per Gerini la sintonizzazione avviene sui tocchi/accordi reminiscenze di Satie, Jarrett, Meldhau o Gustavsen, per Furia dietro l'angolo c'è qualche eco di Max Roach, le polifonie dei percussionisti free jazz, le incursioni territoriali delle percussioni classiche. Ma questo non vi autorizza a pensare che sia un collage. E' tutt'altro, un lento progredire di ritmicità e linee melodiche del momento, trovate discorsive della tastiera e del filo percussivo che sono benedizioni della soggettività musicale e dell'interplay; alla fine si capisce di entrare in un mondo con le sue pause, con un proprio disegno ed un proprio umore, tra la nostalgia e quello spirito narrativo che simbolicamente si vuol fare emergere." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2017.
"(...) Cinque improvvisazioni, un’ora di musica, due interpreti, Federico Gerini al pianoforte e Massimiliano Furia alle percussioni, che danno forma a un lavoro telepatico, avanguardistico, esponenziale. Il loro è un dialogo che trova passaggi fitti di suoni, oppure rimanda l’idea di singole gocce, dapprima rade e poi via via più insistenti e capaci di formare pozze di suono fluide, lineari. Ci sono delle frizioni, ma c’è anche una sonorità che rimanda al tema, alla cantabilità melodica, e il tutto risuona come fosse impresso su uno spartito, che tra i due rimane un’idea sottintesa, ancestrale. Solo un brano, Canto del maggio, si basa su un canto popolare, il resto è frutto di estemporaneità e feeling, voglia di espandere conoscenze e scavare profondi solchi di espressività in un insieme che non conosce sviluppi prevedibili." Roberto Paviglianiti, Strategie Oblique, 2018.
“(…) Tragitti di senso a più dimensioni. Fascinazione di casuale incontro tra gli elementi in ambiente rilassato. Nessun altra pretesa se non quella di suonare ‘leggeri’ ma rimanendo qui, senza volare via come fuscelli. È questo il modo di interrogare il proprio tempo e spazio di Federico Gerini e Massimiliano Furia, due musicisti di gran classe e inventiva che battono le strade dell’impro votata al tratteggio onirico-impressionista." Loris Zecchin, Solar Ipse #9, 2019.
01 _ Impro 1 10:42
02 _ Impro 2 11:16
03 _ Impro 3 17:03
04 _ Impro 5 11:13
05 _ Canto del Maggio 9:04
(C) + (P) 2017
Federico Gerini _ piano
Massimiliano Furia _ drums _ percussions
Yves Robert said that "playing improvised music is like writing without pen". Correspondances is the first album of the Tuscan duo Gerini / Furia. Free improvisation with the thread of narrative tension. The duo has been working for about two years, having collaborated together with Nicola Perfetti for La Forma Dei Ricordi (Dodicilune 2013) and later with countless individual experiences, both in studio and live (on jazz, contemporary and improvised music, alongside artists such as Stefano Battaglia, Pietro Leveratto, Bruno Romani, Stefano Giust, Massimiliano Rolff, The Star Pillow. The tracks here are never aggressive, their languages collide and coexist; only one is based based on a pre-existing melody (a popular motif Used for the Calendimaggio holiday, which is held in several countries of Central Italy, to greet the arrival of the spring).
"(...) Quando si scende nel parterre dell'improvvisazione libera, un momento importantissimo è quel rapido flusso che trasferisce l'impulso mentale in uno meccanico, quello del gesto sullo strumento. Si entra così in una dimensione totalizzante che può riservare qualunque sorpresa. Ma cos'è meglio infilare in quei minuti di tensione tattile, momenti in cui gli stimoli coprono le esigenze di una proficua relazione con gli altri musicisti nonché quelle per giungere ad una gestione subliminale dell'ambiente performativo?.
Correspondances (The narratives session vol. 1), collaborazione tra il pianista Federico Gerini e il percussionista Massimiliano Furia, lambisce i canali segreti dell'improvvisazione totale, indicandone una soluzione. Cinque improvvisazioni in cui riconoscere lampi musicali di un passato a cui però non si è messa nessuna camicia di forza. Per entrambi, durante il percorso, si potrebbero definire gli elementi che compongono il linguaggio: per Gerini la sintonizzazione avviene sui tocchi/accordi reminiscenze di Satie, Jarrett, Meldhau o Gustavsen, per Furia dietro l'angolo c'è qualche eco di Max Roach, le polifonie dei percussionisti free jazz, le incursioni territoriali delle percussioni classiche. Ma questo non vi autorizza a pensare che sia un collage. E' tutt'altro, un lento progredire di ritmicità e linee melodiche del momento, trovate discorsive della tastiera e del filo percussivo che sono benedizioni della soggettività musicale e dell'interplay; alla fine si capisce di entrare in un mondo con le sue pause, con un proprio disegno ed un proprio umore, tra la nostalgia e quello spirito narrativo che simbolicamente si vuol fare emergere." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2017.
"(...) Cinque improvvisazioni, un’ora di musica, due interpreti, Federico Gerini al pianoforte e Massimiliano Furia alle percussioni, che danno forma a un lavoro telepatico, avanguardistico, esponenziale. Il loro è un dialogo che trova passaggi fitti di suoni, oppure rimanda l’idea di singole gocce, dapprima rade e poi via via più insistenti e capaci di formare pozze di suono fluide, lineari. Ci sono delle frizioni, ma c’è anche una sonorità che rimanda al tema, alla cantabilità melodica, e il tutto risuona come fosse impresso su uno spartito, che tra i due rimane un’idea sottintesa, ancestrale. Solo un brano, Canto del maggio, si basa su un canto popolare, il resto è frutto di estemporaneità e feeling, voglia di espandere conoscenze e scavare profondi solchi di espressività in un insieme che non conosce sviluppi prevedibili." Roberto Paviglianiti, Strategie Oblique, 2018.
“(…) Tragitti di senso a più dimensioni. Fascinazione di casuale incontro tra gli elementi in ambiente rilassato. Nessun altra pretesa se non quella di suonare ‘leggeri’ ma rimanendo qui, senza volare via come fuscelli. È questo il modo di interrogare il proprio tempo e spazio di Federico Gerini e Massimiliano Furia, due musicisti di gran classe e inventiva che battono le strade dell’impro votata al tratteggio onirico-impressionista." Loris Zecchin, Solar Ipse #9, 2019.
01 _ Impro 1 10:42
02 _ Impro 2 11:16
03 _ Impro 3 17:03
04 _ Impro 5 11:13
05 _ Canto del Maggio 9:04
(C) + (P) 2017