RUSTREL&PALUDS
SABU TOYOZUMI / LUC BOUQUET / JEAN-MICHEL VAN SCHOUWBURG
SOLD OUT
Sabu Toyozumi _ percussione _ er-hu
Jean-Michel Van Schouwburg _ voce
Luc Bouquet _ percussione (in Paluds)
Free improvised music che vede la voce originalissima del belga Jean-Michel Van Shouwburg con lo storico batterista giapponese, Sabu Toyozumi. Nato a Tsurumi, Yokohama nel 1943, è uno dei pionieri della libera improvvisazione in Giappone. Come batterista improvvisazione ha suonato e registrato con molti dei personaggi chiave della musica free giapponese tra cui Masayuki Takayanagi e Kaoru Abe dalla fine del 1960 in poi. È uno dei pochi musicisti della sua generazione, impegnati in questa musica ancora oggi. È presente in numerose registrazioni con molti dei più importanti musicisti giapponesi e internazionali, tra cui Derek Bailey, Mototeru Takagi, Misha Mengelberg, Peter Brötzmann, Keiji Haino, Otomo Yoshihide, Tom Cora, John Russell, Fred Van Hove, Charles Mingus (!) e Anthony Braxton (Anthony Braxton Creative Music Orchestra – RBN----3° K12 (Pour Orchestre), 3LP set, Ring Records).
Editorialista di Improjazz e Son du Grizzli, Luc Bouquet è anche batterista dal 1973. Nei primi anni '80 suonava in gruppi rock quali Garçons Faciles, Cyanur e Crépis Rustique. Nel '87 crea il quartetto Pli Urgent (con Stéphane Feraud, Véronique Mula e Vincent Bauza) con cui suona in molti clubs e in alcune carceri. Il gruppo vince il primo premio della critica jazz di Nimes. Da allora ha suonato in varie formazioni, tra cui Passades di Louis Sclavis e il progetto D'Anima con Frank Lowe, Lionel Garcin, Véronique Magdelenat and Bernard Santacruz. Ha poi suonato con Rémi Chamasson e Philippe Maignault, Barre Philips, Raymond Boni, Ernst Reisjeger, Daunik Lazro. Al momento suona nei progetti Kazimiche, Double Duo ed in solo nel progetto Le Vent Hilarant du Pont de Trinquetaillle. Come giornalista collabora anche con Jazz Magazine, Ecouter-Voir, César Anime; conduce trasmissioni radiofoniche sul jazz, così come numerose sono le sue conferenze sulla musica improvvisata e jazz.
Jean-Michel Van Schouwburg, belga, è tra i cantanti più originali e visionari, una voce che ben si inserisce in quella sperimentazione vocale di cui alcuni grandi interpreti sono Phil Minton e David Moss.
Questo disco è stato registrato il 29 e 30 giugno 2012 in Rustrel and Paluds de Noves in Provenza. In copertina l'immagine di un quadro di Sandor Györffy.
"(...) "L’ipertrofia vocale occidentale ha reso il cantante moderno pressoché insensibile ai diversi aspetti della vocalità, isolandolo nel recinto di determinate strutture linguistiche. E’ ancora molto difficile scuoterlo dal suo processo di mummificazione e trascinarlo fuori da consuetudini espressive privilegiate e istituzionalizzate dalla cultura delle classi dominanti". (Demetrio Stratos) L'attualità delle parole di Stratos è alquanto terrorizzante. Dopo 37 anni da quelle affermazioni, guardando al successo di manifestazioni insulse e ripetute che tempestano i media, sembra che addirittura la situazione sia peggiorata. La ricerca vocale fuori dai canoni è rimasta nella sistemazione del "per pochi", una selezione di ascoltatori che dovrebbero avere il dono della comprensione. Tuttavia anche il canto non convenzionale ha subito un percorso che è ben ordinabile tenendo presente i canali diversi di formazione: Berio tramite l'elettronica e Kagel tramite il teatro diedero le prime sponde al cambiamento negli anni della controcultura, la quale non poté fare a meno di assimilarne le ragioni tramite gli esperimenti di Tim Buckley e di Stratos, che però viravano anche ad est del mondo: il cantante italiano di origine greca, prima della sua prematura scomparsa, diede alla luce due albums sperimentali per solo voce, in cui tutta la materia antica del canto armonico e dell'overtone singing venne risistemata sviluppando quadrifonie vocali con armonici a 7000 Hertz; negli anni ottanta i compositori raccolsero un'ulteriore sfida mostrando per la ricerca sulla vocalità grande interesse (tra questi uno dei più importanti ed anticonvenzionali compositori è Sciarrino, con i suoi studi sui suoni indesiderabili della voce umana). I cantanti dell'improvvisazione libera hanno invece assorbito una preparazione trasversale che è conseguenza dell'influenza del canto jazz e delle sue modalità d'impiego. Ad oggi uno dei più estremi e preparati, che hanno inglobato dentro la propria esperienza tutta questa matassa formativa, è Jean Michel Van Schouwburg. Tra gli improvvisatori liberi più eclettici e con una ferrea volontà di divulgazione, il belga, prendendo spunto da una serie di elementi quasi didatticamente acclarati, ha costruito un suo linguaggio del tutto unico e al limite dell'udibile (vedi altre mie considerazioni in una mia passata recensione); è una cantabilità che trova pieno compimento nell'atto scenico e che si compone di una serie di iniziative vocali insite in quel percorso uditivo che innocentemente dovrebbe costruire una nuova dimora per le nostre orecchie. A dispetto di coloro che pensano che l'improvvisazione sia una cosa superflua e semplice da ottenere, Jean Michel dimostra che invece essa ha bisogno comunque di una serie di riferimenti che la possano rendere efficiente e nel corso della sua carriera artistica si è sforzato di provare che la vocalità non convenzionale, fatta di tutto quello che un cantante sputerebbe dal suo campionario, è solo un problema di educazione musicale e di educazione all'arte. In contemporanea con il terzo Sureau (SM2860), Van Schouwburg pubblica anche un altro cd (sempre per Setola), che documenta i concerti di Rustrel e Paluds de Noves nel 2012; "Rustrel & Paluds" si avvale dello slancio interattivo di Sabu Toyozumi (un'altro misconosciuto pioniere dell'improvvisazione giapponese) e di Luc Bouquet (musicista e giornalista musicale), in cui rispetto al normale standard del cantante, si nota una maggiore apprensione per i contrasti pausa-silenzio, per le dinamiche del rituale (nella suite con Toyozumi c'è quasi un contatto tra un potenziale sciamano ed un uomo dalle mille risorse caratteriali), mentre un tantino più europeo sembra il dialogo con le percussioni di Bouquet che impongono quella visuale artistica pluri-disciplinare, condivisa tra musica, teatralità e pittura (la copertina è opera del pittore ungherese contemporaneo Sandor Gyorffy) che è una delle scoperte più eccitanti che l'improvvisazione può offrire." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
01 _ Rustrel 24:56
02 _ Paluds 25:06
(C) + (P) 2015
SOLD OUT
Sabu Toyozumi _ percussion _ er-hu
Jean-Michel Van Schouwburg _ voice
Luc Bouquet _ percussion (on Paluds)
Free improvised music that sees the original voice of the Belgian Jean-Michel Van Shouwburg with the historic Japanese drummer, Sabu Toyozumi. Born in Tsurumi, Yokohama (1943) is one of the musical pioneers who comprised the first generation playing free improvisation music in Japan. As an improvising drummer he played and recorded with many of the key figures in Japanese free music including Masayuki Takayanagi and Kaoru Abe from the late 1960s onwards. He is one of a very few of this circle who are still alive and engaged in playing this music today. Toyozumi features on numerous commercially available recordings with many of the most notable Japanese and international improvising musicians including Derek Bailey, Mototeru Takagi, Misha Mengelberg, Peter Brötzmann, Keiji Haino, Otomo Yoshihide, Tom Cora, John Russell, Fred Van Hove, Charles Mingus (!) and Anthony Braxton (Anthony Braxton Creative Music Orchestra – RBN----3° K12 (Pour Orchestre), 3LP set, Ring Records).
Columnist on Improjazz and Son du Grizzli, Luc Bouquet is also a drummer since 1973. In the early 80s he has played in rock bands such Garçons Faciles, Cyanur and Crépis Rustique. In '87 he creates the quartet Pli Urgent (with Stéphane Feraud, Véronique Mula and Vincent Bauza) with whom he played in many clubs and also in some prisons. The group won the first prize of the jazz critics of Nimes. Since then he has played in several bands, including Passades, directed by Louis Sclavis and the project On the Soul with Frank Lowe, Lionel Garcin, Magdelenat Véronique and Bernard Santacruz. He has played with many musicians, including Rémi Chamasson and Philippe Maignault, Barre Philips, Raymond Boni, Ernst Reisjeger, Daunik Lazro. Currently he plays in the projects Kazimiche, Double Duo and in solo in the own project Hilarant Le Vent du Pont de Trinquetaillle. As a journalist, he collaborates also with Jazz Magazine, Ecouter-Voir, César Anime; he conducts radio programs on jazz, as well as numerous are his lectures on improvised music and jazz.
Jean-Michel Van Schouwburg, Belgian, is among the most original and visionary singers, a voice that fits well into that vocal experimentation of which some great interpreters are Phil Minton and David Moss.
The music of this album was recorded on 29th and 30th June 2012 in Rustrel and Paluds de Noves in Provence. Cover painting by Sandor Györffy.
"(...) "L’ipertrofia vocale occidentale ha reso il cantante moderno pressoché insensibile ai diversi aspetti della vocalità, isolandolo nel recinto di determinate strutture linguistiche. E’ ancora molto difficile scuoterlo dal suo processo di mummificazione e trascinarlo fuori da consuetudini espressive privilegiate e istituzionalizzate dalla cultura delle classi dominanti". (Demetrio Stratos) L'attualità delle parole di Stratos è alquanto terrorizzante. Dopo 37 anni da quelle affermazioni, guardando al successo di manifestazioni insulse e ripetute che tempestano i media, sembra che addirittura la situazione sia peggiorata. La ricerca vocale fuori dai canoni è rimasta nella sistemazione del "per pochi", una selezione di ascoltatori che dovrebbero avere il dono della comprensione. Tuttavia anche il canto non convenzionale ha subito un percorso che è ben ordinabile tenendo presente i canali diversi di formazione: Berio tramite l'elettronica e Kagel tramite il teatro diedero le prime sponde al cambiamento negli anni della controcultura, la quale non poté fare a meno di assimilarne le ragioni tramite gli esperimenti di Tim Buckley e di Stratos, che però viravano anche ad est del mondo: il cantante italiano di origine greca, prima della sua prematura scomparsa, diede alla luce due albums sperimentali per solo voce, in cui tutta la materia antica del canto armonico e dell'overtone singing venne risistemata sviluppando quadrifonie vocali con armonici a 7000 Hertz; negli anni ottanta i compositori raccolsero un'ulteriore sfida mostrando per la ricerca sulla vocalità grande interesse (tra questi uno dei più importanti ed anticonvenzionali compositori è Sciarrino, con i suoi studi sui suoni indesiderabili della voce umana). I cantanti dell'improvvisazione libera hanno invece assorbito una preparazione trasversale che è conseguenza dell'influenza del canto jazz e delle sue modalità d'impiego. Ad oggi uno dei più estremi e preparati, che hanno inglobato dentro la propria esperienza tutta questa matassa formativa, è Jean Michel Van Schouwburg. Tra gli improvvisatori liberi più eclettici e con una ferrea volontà di divulgazione, il belga, prendendo spunto da una serie di elementi quasi didatticamente acclarati, ha costruito un suo linguaggio del tutto unico e al limite dell'udibile (vedi altre mie considerazioni in una mia passata recensione); è una cantabilità che trova pieno compimento nell'atto scenico e che si compone di una serie di iniziative vocali insite in quel percorso uditivo che innocentemente dovrebbe costruire una nuova dimora per le nostre orecchie. A dispetto di coloro che pensano che l'improvvisazione sia una cosa superflua e semplice da ottenere, Jean Michel dimostra che invece essa ha bisogno comunque di una serie di riferimenti che la possano rendere efficiente e nel corso della sua carriera artistica si è sforzato di provare che la vocalità non convenzionale, fatta di tutto quello che un cantante sputerebbe dal suo campionario, è solo un problema di educazione musicale e di educazione all'arte. In contemporanea con il terzo Sureau (SM2860), Van Schouwburg pubblica anche un altro cd (sempre per Setola), che documenta i concerti di Rustrel e Paluds de Noves nel 2012; "Rustrel & Paluds" si avvale dello slancio interattivo di Sabu Toyozumi (un'altro misconosciuto pioniere dell'improvvisazione giapponese) e di Luc Bouquet (musicista e giornalista musicale), in cui rispetto al normale standard del cantante, si nota una maggiore apprensione per i contrasti pausa-silenzio, per le dinamiche del rituale (nella suite con Toyozumi c'è quasi un contatto tra un potenziale sciamano ed un uomo dalle mille risorse caratteriali), mentre un tantino più europeo sembra il dialogo con le percussioni di Bouquet che impongono quella visuale artistica pluri-disciplinare, condivisa tra musica, teatralità e pittura (la copertina è opera del pittore ungherese contemporaneo Sandor Gyorffy) che è una delle scoperte più eccitanti che l'improvvisazione può offrire." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
01 _ Rustrel 24:56
02 _ Paluds 25:06
(C) + (P) 2015