MATERIA (STORIE DA CIò CHE RIMANE)
TIZIANO MILANI
SOLD OUT
Tiziano Milani _ elettronica _ architetture sonore
Dalle note di copertina dello scrittore Luca Rota: "Ritorno a casa, per ricomminciare ancora. Tiziano Milani torna a casa, una casa nella quale ogni locale diviene una sorta di wunderkammer ove ascoltare ciò che in questi lunghi anni di creazione sonora egli ha accumulato, conservato, lasciato maturare. Ma non si resta poi chiusi dentro, Tiziano non chiude la porta alle nostre spalle, anzi: spalanca le finestre, lascia che l’ambiente esterno entri – l’ambiente peculiare che c’è proprio lì fuori, s’intende - lascia che si compenetri con quanto vi è dentro, che diventi un tutt’uno avvolgendo noi che dentro stiamo. La wunderkammer così si capovolge, per così dire, ascoltiamo l’ambiente ma poi è questo che ci “ascolta”, che ci trasmette infiniti nuovi stimoli propri, singolari, unici: la casa non è punto d’arrivo ma nuova ripartenza, e lo è quale espressione del mondo che ha intorno e col quale si armonizza. Così deve essere: il suono, qualsiasi esso sia, è elemento supremamente libero; non lo si cattura mai, se ne diventa invece testimoni e poi ascoltatori, seguendone l’onda verso nuove mete, nuove risonanze, nuove e ulteriori percezioni acustiche. E lasciandoci guidare da Tiziano Milani, che con “materia” verso di esse ci porta." Non serve aggiungere altro per descrivere la musica intelligente e originale che da anni Tiziano Milani porta avanti.
"(...) L'elettroacustica è di "stanza" anche per Tiziano Milani: il suo nuovo cd "materia (storie da ciò che rimane" è incentrato sulla progettazione di personali panorami sonori che partono dalla constatazione che è possibile oggettivarli musicalmente proponendone i loro anfratti positivi e negativi, in una creazione sonora elettro-acustica ricomposta da un computer: lo scopo è farli risuonare dentro noi stessi, carpirne lo spirito ed organizzare una loro rappresentazione in musica, tenendo conto delle sensazioni percepite in quell'ambiente specifico. L'elettronica di Milani, uno dei pochi e più validi esponenti di un elettronica subliminale italiana non vacua negli scopi, si compone di vari elementi a supporto della creazione: l' Appartamento 119/I - in evoluzione, una lunga suite di quasi 25 minuti, potrebbe dire tante cose sulla nostra convivenza sociale solo se ci concentrassimo sui suoni e sul titolo: la barra vicino al numero indica un sistema di costruzione in lotti abitativi separati, di solito ritraenti locali più angusti, limitati, destinatari della solitudine, spesso riservati agli emigrati che vi portano le loro abitudini e la loro cultura: i riflussi di elettronica ricorrente, il rumore bianco, nonché una voce spiritualmente vicina ad un lamento tibetano, indicano un processo di trasformazione dei nostri apparati abitativi che non è ancora terminato e chissà quale piega prenderà. Elaborazioni insane di un violoncello, un puntillismo elettronico, pulsazioni sorde, percussioni indifese e una segnalazione di pericolo sono tutte le derivazioni attitudinali scomposte nel tenore di Rifugio - questo è il presente, che in 15 minuti condensa le grandi incertezze della nostra vita di relazione. Anche la natura ha una sua importante sonorizzazione, che Milani discerne in un'ambientazione onirica, con inserzioni di suoni sintetizzati e cinguettii disinvolti sotto un cielo votato ad un senso di incombente fatalismo; Materia - solo con la natura è una costruzione che richiama le parallele esperienze battute dall'elettronica canadese ed europea. Naturalmente il cerchio si chiude con l'ambiente della propria stanza, che racchiude anche il pensiero e la coscienza: A proposito dell'oggettività dello spazio - pensare genera pensiero" è formata da un domestico suono di base (rumori che simulano strofinamento di posate o sgorghi d'acqua) assolutamente assorto in una psicosi che vuole dettare le regole di un ipotetico stato di attenzione dell'intelletto ripreso nella sua riportabile essenza di suono: un magnifico torpore di 18 minuti che è l'unica speranza di salvezza di questa civiltà."Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
"(...) Quattro estesi movimenti di immersiva ambient-elettroacustica. Intrisa di cangiante (apparente) fissità, a includere suoni e voci dal circostante, corde in azione mimetica e allunghi digitali. (Quasi) un atto contemplativo di narcotiche strutture feldmaniane. Droni ascensionali e bolle di loop in battuta attutita, distanze in espansione e sferragliamenti eleganti di (forse) campane in modalità etno-rituale. Il dentro e il fuori che si annusano e organizzano, per poi proceder d'insieme alla narrazione di un panorama altro. Non di stratificazione quanto di composizione, ne puoi intercettar il perimetro e farne tuo il respiro. Con gli occhi a fessura per l'eccesso di luce. Appare e si dissolve, reintegrandosi alla perfezione col silenzio successivo (che per piacevole induzione) si lascia scorrer a lungo dopo l'ascolto di “Materia”. Tra un sospiro involontario e la concretezza di una manciata di terra. Le sculture sonore di Milani raschiano (primordiale) essenza." Marco Carcasi, Kathodik, 2015
"(…) Ciò che rimane, ciò che si scopre di trattenere involontariamente tra le mani dopo aver richiuso la porta della propria ritrovata casa è: Materia. Un elemento composto da esperienza vissuta, artistica ma anche sociale. Un oggetto espressivo che permette al sound artist di spingersi all'interno di sperimentazioni architettoniche di lucida compattezza elettroacustica. Attraverso il suono filtrato dalle macchine controllate da Milani, riusciamo ad entrare in contatto con una sorta di architettura sonica che apre le sue pagine, solo all'apparenza poco comprensibili, ad un mondo capace di rigenerarsi nonostante tutto. Dwg sonici" Mirco Salvadori, Rockerilla 2015
"(...) The information here lists a whole bunch of releases by 'acoustic architect' Tiziano Milani, and I am sure I didn't hear them all, but surely some I did hear some, such as 'Touch' (see Vital Weekly 859) and 'Im Innersten' (Vital Weekly 668). He studied at various conservatoriums in Italy and his interest lies in accidental sounds, seemingly random picked up, but also he likes improvisation, with objects and contact microphones. Like on 'Touch', Milani's music comes across as very soft, and that may be intentional, like aesthetic ploy, but I might be wrong. Here he has four lengthy pieces, ranging from eight to close to twenty-five minutes. It very much gives what it promises. To me it seems that these improvisations for percussion and string instruments, set against a backdrop of rather obscured field recordings. And all of this happens most of the time at a rather low volume. I am not sure if that aesthetic is something that is really necessary; it seems that the balance in these pieces is a bit gone (the third and shortest piece, 'Materia - Solo Con La Natura', being considerable louder than the rest) and it also seems that there is some lack of focus in these pieces. In itself these pieces are nothing more than some straightforward doodling on a few instruments, all being played quiet and introspective, suggesting space and atmosphere, along with some dripping water sounds, but I ma not entirely convinced by this release. Maybe because it's more along the lines of his previous work, but not with much new direction. Maybe I was just not in the right mood for this. I am not sure, but this might not be Milani's next masterpiece." FdW, Vital Weekly 2015.
"(...) The impressive writing by Luca Rota describes this album as created by someone who returns home and let his musical past resonate with the present. This release sounds as closing point of almost 10 years of releases as well as a development based on the idea of a sonic architecture that is open to external sounds rather than overwhelming them. The recording level and the sonic spectrum are usually quiet and low so the metaphor of "Tiziano doesn't close the door at our back but rather he spread out the window" is perhaps closer to reality than one can imagine. This musical journey starts quietly with "Appartamento 119/I - in evolution" whose first part is based on a floating drone mottled by cello's samples and sparse noises while the second one is based on a succession of sounds and silences. The noisy beats of "Rifugio - questo è il presente" create an hypnotic atmosphere until a cello line marks the start of the second part focused on string samples upon a quiet static noise resolved by notes of a glockenspiel, or it sounds as such, setting the path for the final soundscape. Conversely, "Materia ' solo con la natura", starts loudly with samples located in a given channel whose underlined texture gradually emerges in a static second part developed in a part focused in flute notes and a silence leaving space for the closing drone. The quiet, but rhythmical, initial samples of "A proposito dell'oggettività dello spazio - pensare genera pensiero" are dialectically opposed to the longer and sustained samples of the second half of a track closed by a sort of carillon samples from an old movie. In this release what is played cannot be separated from how it sounds as this release seems focused on the property of an ambience to shape his musical type and disclose his hidden resonances. Honestly, it could be difficult to follow all the details which are the base of this release but it's worth the effort particularly with headphones. Truly recommended." Andrea Piran, Chain D.L.K., 2015.
01 _ Appartamento 119/I – in evoluzione 24:51
02 _ Rifugio – questo è il presente 15:29
03 _ Materia – solo con la natura 8:15
04 _ A proposito dell’oggettività dello spazio – pensare genera pensiero 18:26
(C) + (P) 2015
SOLD OUT
Tiziano Milani _ electronics _ sound architectures
Another album on this catalogue by Tiziano Milani and, as always, ti's intelligent and original music. He is a tireless experimental sound researcher.
"(...) The impressive writing by Luca Rota describes this album as created by someone who returns home and let his musical past resonate with the present. This release sounds as closing point of almost 10 years of releases as well as a development based on the idea of a sonic architecture that is open to external sounds rather than overwhelming them. The recording level and the sonic spectrum are usually quiet and low so the metaphor of "Tiziano doesn't close the door at our back but rather he spread out the window" is perhaps closer to reality than one can imagine. This musical journey starts quietly with "Appartamento 119/I - in evolution" whose first part is based on a floating drone mottled by cello's samples and sparse noises while the second one is based on a succession of sounds and silences. The noisy beats of "Rifugio - questo è il presente" create an hypnotic atmosphere until a cello line marks the start of the second part focused on string samples upon a quiet static noise resolved by notes of a glockenspiel, or it sounds as such, setting the path for the final soundscape. Conversely, "Materia ' solo con la natura", starts loudly with samples located in a given channel whose underlined texture gradually emerges in a static second part developed in a part focused in flute notes and a silence leaving space for the closing drone. The quiet, but rhythmical, initial samples of "A proposito dell'oggettività dello spazio - pensare genera pensiero" are dialectically opposed to the longer and sustained samples of the second half of a track closed by a sort of carillon samples from an old movie. In this release what is played cannot be separated from how it sounds as this release seems focused on the property of an ambience to shape his musical type and disclose his hidden resonances. Honestly, it could be difficult to follow all the details which are the base of this release but it's worth the effort particularly with headphones. Truly recommended." Andrea Piran, Chain D.L.K., 2015.
"(...) The information here lists a whole bunch of releases by 'acoustic architect' Tiziano Milani, and I am sure I didn't hear them all, but surely some I did hear some, such as 'Touch' (see Vital Weekly 859) and 'Im Innersten' (Vital Weekly 668). He studied at various conservatoriums in Italy and his interest lies in accidental sounds, seemingly random picked up, but also he likes improvisation, with objects and contact microphones. Like on 'Touch', Milani's music comes across as very soft, and that may be intentional, like aesthetic ploy, but I might be wrong. Here he has four lengthy pieces, ranging from eight to close to twenty-five minutes. It very much gives what it promises. To me it seems that these improvisations for percussion and string instruments, set against a backdrop of rather obscured field recordings. And all of this happens most of the time at a rather low volume. I am not sure if that aesthetic is something that is really necessary; it seems that the balance in these pieces is a bit gone (the third and shortest piece, 'Materia - Solo Con La Natura', being considerable louder than the rest) and it also seems that there is some lack of focus in these pieces. In itself these pieces are nothing more than some straightforward doodling on a few instruments, all being played quiet and introspective, suggesting space and atmosphere, along with some dripping water sounds, but I ma not entirely convinced by this release. Maybe because it's more along the lines of his previous work, but not with much new direction. Maybe I was just not in the right mood for this. I am not sure, but this might not be Milani's next masterpiece." FdW, Vital Weekly 2015.
"(…) Ciò che rimane, ciò che si scopre di trattenere involontariamente tra le mani dopo aver richiuso la porta della propria ritrovata casa è: Materia. Un elemento composto da esperienza vissuta, artistica ma anche sociale. Un oggetto espressivo che permette al sound artist di spingersi all'interno di sperimentazioni architettoniche di lucida compattezza elettroacustica. Attraverso il suono filtrato dalle macchine controllate da Milani, riusciamo ad entrare in contatto con una sorta di architettura sonica che apre le sue pagine, solo all'apparenza poco comprensibili, ad un mondo capace di rigenerarsi nonostante tutto. Dwg sonici" Mirco Salvadori, Rockerilla 2015
"(...) Quattro estesi movimenti di immersiva ambient-elettroacustica. Intrisa di cangiante (apparente) fissità, a includere suoni e voci dal circostante, corde in azione mimetica e allunghi digitali. (Quasi) un atto contemplativo di narcotiche strutture feldmaniane. Droni ascensionali e bolle di loop in battuta attutita, distanze in espansione e sferragliamenti eleganti di (forse) campane in modalità etno-rituale. Il dentro e il fuori che si annusano e organizzano, per poi proceder d'insieme alla narrazione di un panorama altro. Non di stratificazione quanto di composizione, ne puoi intercettar il perimetro e farne tuo il respiro. Con gli occhi a fessura per l'eccesso di luce. Appare e si dissolve, reintegrandosi alla perfezione col silenzio successivo (che per piacevole induzione) si lascia scorrer a lungo dopo l'ascolto di “Materia”. Tra un sospiro involontario e la concretezza di una manciata di terra. Le sculture sonore di Milani raschiano (primordiale) essenza." Marco Carcasi, Kathodik, 2015
"(...) L'elettroacustica è di "stanza" anche per Tiziano Milani: il suo nuovo cd "materia (storie da ciò che rimane" è incentrato sulla progettazione di personali panorami sonori che partono dalla constatazione che è possibile oggettivarli musicalmente proponendone i loro anfratti positivi e negativi, in una creazione sonora elettro-acustica ricomposta da un computer: lo scopo è farli risuonare dentro noi stessi, carpirne lo spirito ed organizzare una loro rappresentazione in musica, tenendo conto delle sensazioni percepite in quell'ambiente specifico. L'elettronica di Milani, uno dei pochi e più validi esponenti di un elettronica subliminale italiana non vacua negli scopi, si compone di vari elementi a supporto della creazione: l' Appartamento 119/I - in evoluzione, una lunga suite di quasi 25 minuti, potrebbe dire tante cose sulla nostra convivenza sociale solo se ci concentrassimo sui suoni e sul titolo: la barra vicino al numero indica un sistema di costruzione in lotti abitativi separati, di solito ritraenti locali più angusti, limitati, destinatari della solitudine, spesso riservati agli emigrati che vi portano le loro abitudini e la loro cultura: i riflussi di elettronica ricorrente, il rumore bianco, nonché una voce spiritualmente vicina ad un lamento tibetano, indicano un processo di trasformazione dei nostri apparati abitativi che non è ancora terminato e chissà quale piega prenderà. Elaborazioni insane di un violoncello, un puntillismo elettronico, pulsazioni sorde, percussioni indifese e una segnalazione di pericolo sono tutte le derivazioni attitudinali scomposte nel tenore di Rifugio - questo è il presente, che in 15 minuti condensa le grandi incertezze della nostra vita di relazione. Anche la natura ha una sua importante sonorizzazione, che Milani discerne in un'ambientazione onirica, con inserzioni di suoni sintetizzati e cinguettii disinvolti sotto un cielo votato ad un senso di incombente fatalismo; Materia - solo con la natura è una costruzione che richiama le parallele esperienze battute dall'elettronica canadese ed europea. Naturalmente il cerchio si chiude con l'ambiente della propria stanza, che racchiude anche il pensiero e la coscienza: A proposito dell'oggettività dello spazio - pensare genera pensiero" è formata da un domestico suono di base (rumori che simulano strofinamento di posate o sgorghi d'acqua) assolutamente assorto in una psicosi che vuole dettare le regole di un ipotetico stato di attenzione dell'intelletto ripreso nella sua riportabile essenza di suono: un magnifico torpore di 18 minuti che è l'unica speranza di salvezza di questa civiltà."Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2015.
01 _ Appartamento 119/I – in evoluzione 24:51
02 _ Rifugio – questo è il presente 15:29
03 _ Materia – solo con la natura 8:15
04 _ A proposito dell’oggettività dello spazio – pensare genera pensiero 18:26
(C) + (P) 2015