TABULA RASA
HOW TO CURE OUR SOUL (Marco Marzuoli)
SOLD OUT
Marco Marzuoli _ elettronica _ basso elettrico _ laptop
Il progetto Tabula Rasa è il risultato, tangibile, di un percorso di autoanalisi audio-visiva volto all'eliminazione delle eccedenze ed alla riscoperta dell'identità e delle memorie indelebili attraverso opposizione e negazione delle regole comunicative di base. Prima uscita discografica di Marco Marzuoli, il disco si struttura in due movimenti: In communicability e Silence. La prima delle due parti si presenta come un intransigente improvvisazione elettroacustica dove droni e melodie rarefatte discendono in un imbuto fossile e rumoristico. La seconda, invece, dipinge un intimo e metafisico paesaggio interno in cui riminiscenze sonore e suite ambientali si alternano in un'atmosfera oscura e muta. La composizione, in bilico fra improvvisazione e layers music, interseca nella sua distribuzione materica l'uso del laptop a primitive ed essenziali linee di basso elettrico (oltre a field recordings fantasma). How To Cure Our Soul è autoreferenziale nel suo sottrazionismo ed allo stesso tempo devoto al minimalismo.
"(...) How To Cure Our Soul è il progetto di Marco Marzuoli, o meglio il suo modo di fare auto-analisi, di prendersi una pausa dalla vita quotidiana per dare ascolto alle voci di dentro, come lui ama definirle prendendo a prestito uno dei titoli più famosi di Eduardo De Filippo. Così, armato di un basso e di un amplificatore (entrambi rotti, come tiene a precisare), ha iniziato a sperimentare in perfetta solitudine quello che sarebbe solo successivamente divenuto un percorso a più livelli, destinato a uscire dalla sua esclusività per confrontarsi con il mondo esterno, prima con un video e, infine, con degli happening in cui questi livelli interagissero. Setola Di Maiale cura oggi la stampa delle due tracce sonore che compongono Tabula Rasa, un incontro tra drone, interferenze, rumori di fondo, crepitii e ambient essenziale, che dà vita a un percorso interiore in cui l’alternarsi di silenzio e suoni ricorda l’approccio cosiddetto “isolazionista”. Le due tracce presentano sostanziali differenze e toccano due facce distinte, seppure complementari, di questa riflessione su se stessi, con una maggiore propensione al “disturbo” e alla sperimentazione libera nella prima, laddove “Silence” si avvicina per esiti a Francisco López. Si parla, neanche a dirlo, di una proposta in cui la soggettività acquista un valore fondante e l’esperienza del singolo ascoltatore dipende in gran parte dalla capacità/volontà di lasciarsi coinvolgere e simpatizzare con il disco, quasi a permettere che il proprio corpo diventi cassa di risonanza per le vibrazioni contenute in Tabula Rasa, ma il piccolo sforzo richiesto viene ripagato e How To Cure Our Soul si dimostra progetto di cui varrà la pena seguire gli sviluppi futuri." Michele Giorgi, New Noise, 2012.
"(...) Alter-ego dell’artista abruzzese Marco Marzuoli, già dedito ad attività curatoriale e ricerca audiovisiva di rilievo (recente è una videoproiezione notturna in alta quota al Rifugio Franchetti, in cima al Gran Sasso), raccoglie qui le sperimentazioni sonore in un breve lavoro per la sempre recettiva Setola di Maiale. Riflessioni circoscritte al minimalismo storico – La Monte Young, Tony Conrad, William Basinski – in un doppio lato dalle tonalità dicotomiche, tra elettrificazioni materiche (“In communicability”) e un mutismo oppressivo e fotobico (“Silence”). Emerge, evidente, la necessità linguistica di appoggiarsi ai canoni della drone music per rappresentare con funzionalità una poetica dell’isolazionismo. Il lavoro si esprime più compiutamente se messo in relazione all’estensione multisensoriale della ricerca artistica di Marzuoli – laddove video, suono e spazio installativo restituiscono l’interiorità di quell’estetica immobile e logora. Da seguire." Marco Verdi, Rockit, 2013.
01 _ In communicability 13:02
02 _ Silence 20:56
(C) + (P) 2012
SOLD OUT
Marco Marzuoli _ electronics _ electric bass _ laptop
The Tabula Rasa project describes a tangible outcome that results from an audio-visual self-analysis aimed at the elimination of surplus and the rediscovery of identity. An indelible memories through opposition and denial of basic communication rules. First release of Marco Marzuoli, the album is divided into two movements: In communicability and Silence. The first of the two parties is presented as an uncompromising electroacoustic improvisation, where drones and melodies rarefied descend into a funnel fossil and noisy. The second, however, paints an intimate and metaphysical interior landscape, in which sound reminiscences and ambiental suites are alternated in a dark and silent atmosphere. The composition, in the balance between improvisation and layers music, intersects in its materic distribution, the use of laptops with primitive and essential bass lines (as well with recording ghost-fields). How To Cure Our Soul is self-referential in its reductionism and at the same time devoted to the minimalism.
"(...) How To Cure Our Soul è il progetto di Marco Marzuoli, o meglio il suo modo di fare auto-analisi, di prendersi una pausa dalla vita quotidiana per dare ascolto alle voci di dentro, come lui ama definirle prendendo a prestito uno dei titoli più famosi di Eduardo De Filippo. Così, armato di un basso e di un amplificatore (entrambi rotti, come tiene a precisare), ha iniziato a sperimentare in perfetta solitudine quello che sarebbe solo successivamente divenuto un percorso a più livelli, destinato a uscire dalla sua esclusività per confrontarsi con il mondo esterno, prima con un video e, infine, con degli happening in cui questi livelli interagissero. Setola Di Maiale cura oggi la stampa delle due tracce sonore che compongono Tabula Rasa, un incontro tra drone, interferenze, rumori di fondo, crepitii e ambient essenziale, che dà vita a un percorso interiore in cui l’alternarsi di silenzio e suoni ricorda l’approccio cosiddetto “isolazionista”. Le due tracce presentano sostanziali differenze e toccano due facce distinte, seppure complementari, di questa riflessione su se stessi, con una maggiore propensione al “disturbo” e alla sperimentazione libera nella prima, laddove “Silence” si avvicina per esiti a Francisco López. Si parla, neanche a dirlo, di una proposta in cui la soggettività acquista un valore fondante e l’esperienza del singolo ascoltatore dipende in gran parte dalla capacità/volontà di lasciarsi coinvolgere e simpatizzare con il disco, quasi a permettere che il proprio corpo diventi cassa di risonanza per le vibrazioni contenute in Tabula Rasa, ma il piccolo sforzo richiesto viene ripagato e How To Cure Our Soul si dimostra progetto di cui varrà la pena seguire gli sviluppi futuri." Michele Giorgi, New Noise, 2012.
"(...) Alter-ego dell’artista abruzzese Marco Marzuoli, già dedito ad attività curatoriale e ricerca audiovisiva di rilievo (recente è una videoproiezione notturna in alta quota al Rifugio Franchetti, in cima al Gran Sasso), raccoglie qui le sperimentazioni sonore in un breve lavoro per la sempre recettiva Setola di Maiale. Riflessioni circoscritte al minimalismo storico – La Monte Young, Tony Conrad, William Basinski – in un doppio lato dalle tonalità dicotomiche, tra elettrificazioni materiche (“In communicability”) e un mutismo oppressivo e fotobico (“Silence”). Emerge, evidente, la necessità linguistica di appoggiarsi ai canoni della drone music per rappresentare con funzionalità una poetica dell’isolazionismo. Il lavoro si esprime più compiutamente se messo in relazione all’estensione multisensoriale della ricerca artistica di Marzuoli – laddove video, suono e spazio installativo restituiscono l’interiorità di quell’estetica immobile e logora. Da seguire." Marco Verdi, Rockit, 2013.
01 _ In communicability 13:02
02 _ Silence 20:56
(C) + (P) 2012