TALES OF THE FLYING WHALE
NAUTILUS DUO (Mirko Busatto, Paolo Calzavara [pax~])
SOLD OUT
Mirko Busatto _ chitarra elettrica
Paolo Calzavara [pax~] _ live electronics _ hacked electronics
Il Nautilus Duo ha base a Venezia e sono musicisti attivi sia in ambito classico contemporaneo sia nel versante della musica improvvisata. Il progetto di questo disco li riflette qui in un ambiente sonico elettroacustico e multidirezionale, dove la perizia del chitarrismo di Mirko rimbalza e si sposa con la precisione chirurgica di Paolo. Libera improvvisazione e composizione contemporanea (Short Sleeve è una composizione di Mauro Montalbetti; alcune parti sono presenti anche in Pluto e Manche Voletant).
"(...) Tremolante rugiada acustica, Short Sleeve. Composizione per ensemble, di Mauro Montalbetti, posta sul principio di “Tales Of The Flying Whale”. Incanto, utilizzato dal Nautilus Duo (Mirko Busatto all’elettrica, Paolo Calzavara [Pax-], live electronics e vecchie apparecchiature audio modificate), come guida/bussola, da tener stretta fra le mani, nel realizzo, di questa delicata meraviglia. Che scompare e riappare, indicando la via da intraprendere, senza mai perder la rotta. Fra organici scricchiolamenti e sagome blues decostruite. Una placida texture ambientale, calda, profonda, ispirata. Fatta d’illuminazioni improvvise. Con la chitarra, che quieta abbandona, la scintillante pulizia delle frasi iniziali, per entrar in graduale congiunzione, con la radiante elettroacustica homemade. Se ne esce con le ossa grate e meno doloranti. Una delizia." M. Carcasi, Kathodik, 2012.
"(...) Ci sono suoni, e ci sono armonie. Ci sono viaggi acustici, e ci sono sperimentazioni. Ci sono strumenti, e ci sono strumentazioni. Ci sono convenzioni, e ci sono libertà. E soprattutto, c’è un’esperienza di ascolto puro, di ascolto come attività esclusiva: per mettersi in attesa di quanto può accadere all’interno di un padiglione auricolare, e poi giù, fino alle trombe di Eustachio, e poi su, fino all’emisfero destro del nostro cervello. È un’esperienza, dunque, Tales of the Flying Whale, il primo e recentissimo lavoro di Nautilus Duo - Mirko Busatto e Paolo Calzavara, uscito lo scorso 19 novembre per Setola di Maiale - che questa notte è stata trasmessa da Radio 3: il terzo canale Rai, infatti, ha selezionato, all’interno della trasmissione Battiti, alcuni estratti della balena volante. La trasmissione sarà disponibile in podcast o in streaming sul sito della Rai. Spiegano gli autori: “Tales Of The Flying Whale racconta dell’incontro musicale del nostro duo avvenuto attraverso la selezione in studio di registrazioni fatte durante diverse sessioni live tra l’autunno 2010 e la primavera 2011, tra improvvisazione libera e composizioni, senza l’uso della tecnica multi-tracking”. Mirko Busatto e Paolo Calzavara sono musicisti diversi per esperienza e formazione: musica contemporanea, rock, blues e musica antica per l’uno; elettroacustica, musica sperimentale, soundscape e una lunga ricerca sull’improvvisazione libera radicale per l’altro. Il terreno d’incontro comune si sviluppa attorno a Short Sleeve, composizione per ensemble di Mauro Montalbetti che viene investigata e rivisitata da diverse angolature e diventa punto di partenza e di riferimento per una serie di esplorazioni sonore che procedono in numerose direzioni, attraverso la fascinazione del suono, l’interpretazione e l’invenzione. E proprio il tema di Short Sleeve apre Tales of the Flying Whale: “Il tema della composizione di Montalbetti è presentato all’inizio del disco, allo scopo di essere poi trasformato e di riapparire più o meno chiaramente lungo tutte le sei tracce; il processo viene sottolineato anche attraverso lo sviluppo timbrico del lavoro, in cui la chitarra elettrica, il cui suono pulito è presente all’inizio, gradualmente diventa sempre più indefinita perché processata in tempo reale e circondata da organismi sonori creati non da tradizionali strumenti elettroacustici ma da generatori ottenuti da vecchie attrezzature audio”. Marianna Sassano, Non Solo Cinema, 2012.
"(...) Signori, i fatti sono inoppugnabili e scientificamente dimostrati. E’ ormai dimostrato ed evidente che le balene volino e che, fatto ancora più sorprendente, le balene sognino. La cosa è ormai di dominio pubblico e non dovrebbe stupire più nessuno, eppure se da tempo rimaniamo incantanti nel vedere le balene abitare i nostri cieli (Disney aveva anticipato e previsto tutto con Fantasia 2000), non siamo ancora in grado di capacitarci che le balene possano sognare. In realtà lo stupore è comprensibile. Sognare è cosa tipicamente umana. Solo agli artisti e, in particolare, ai poeti finora è stata poi data licenza di trasformare la materia cromatica dei sogni in luci percorsi in grado di emozionare chi, come me, dimentica i sogni alle prime luci dell’alba. Ma cosa possono sognare questi giganteschi mammiferi che attraverso i cieli con la stessa calma eleganza con cui nuotano nei mari? Sogni di abissi? Sognano le infinite sfumature del blue dei mari e dei cieli? Le danze acquatiche nei mari del nord e del sud? Le distese dei fondali degli oceani? E mentre torme di psicologi e di scienziati si sono lanciati nelle più incredibili congetture, analizzando il problema in ogni modo possibile, solo un duo di musicisti, il Nautilus Duo (Mirko Busatto alla chitarra elettrica e Paolo Calzavara alle apparecchiature elettroniche) hanno provato a raccontare questi sogni e farceli ascoltare. Perché la grande verità è che i sogni delle balene non si possono vedere, si possono solo ascoltare, le balene sognano suoni colorati, ampi, distesi, policromi. Sognano tessuti sonori dalla diversa densità come diversa è la densità delle acque degli oceani alla loro diversa profondità. E nei sogni lanciano richiami, raccontano storie di viaggi, di incontri. Forse è per quello che Achab cacciava la balena bianca, aveva capito, pover uomo, la balena sognava e che i suoi sogni erano più grandi di quelli di un uomo e che ascoltare quei sogni poteva mettere in dubbio la centralità dell’uomo nell’universo, spezzare l’ascesa infinita del processo evolutivo umano, ridefinire per l’ennesima volta la fragilità dell’essere umano. Oppure. Oppure aveva ascoltato gli incubi della balena e dopo non era più stato in grado di essere lo stesso uomo di prima. Ma voi fate come me. Ascoltate i sogni della balena. Dove? Solo su Setola di Maiale, che diamine! Chi altro poteva dare casa agli eredi del Capitano Nemo?" Empedocle70, Paperblog 2012.
"(…) Lo spandersi della condensa su un vetro: brulicanti suoni microscopici, allungati, dando l'impressione di fluidità semplice e naturale. La tensione di un rito apotropaico del man in black Keiji Haino e il-piccolo-che-sta-nel-grande della musica trance inducing. L'ennesima prova che in campo artistico non conta cosa si fa. Conta solo come. Talentuosi." Loris Zecchin, Solar Ipse, 2013.
"(...) Il duo in questione è composto da Mirko Busatto alla chitarra elettrica e Paolo Calzavara alle elettroniche: la cosa più interessante è che sulla carta i due approcci sonori non paiono essere molto compatibili. Il Nautilus Duo infatti vede la chitarra di Busatto dedita a suoni moderni e rarefatti ma pur sempre di matrice blues, mentre le elettroniche di Calzavara sono vicine all'elettroacustica e all'improvvisazione radicale. L'iniziale Short Sleeve mostra subito che invece questo ibrido funziona eccome: il primo brano è una composizione di Mauro Montalbetti e ritorna filtrato e decomposto in vario modo durante tutto il disco, in cui il duettare dei due costruisce atmosfere in effetti molto "sottomarine". La chitarra elettrica è amplificata senza alcun effetto e viene filtrata attraverso vecchie radio modificate: il risultato è un disco dove entrambi i musicisti dialogano in modo molto creativo, suonando una musica tra elettroacustica e ambientazione sonora molto godibile e melodica, senza cadere nelle sacche del già sentito; grafica molto godibile ad opera di Stefano Giust per un altro centro firmato Setola Di Maiale." Emiliano Grigis, Sodapop, 2013.
01 _ Short Sleeve
02 _ Moonkeys
03 _ Pluto
Silver Suite:
04 _ Dancing and Singing
05 _ L'ombre des Oiseaux sur la Lune
06 _ Manche Voletant
(C) + (P) 2012
SOLD OUT
Mirko Busatto _ electric guitar
Paolo Calzavara [pax~] _ live electronics _ hacked electronics
The Nautilus Duo is based in Venice and both the musicians are active in the field of contemporary classic and its diffusion. The music on this record, reflects their electro-acoustic view, where the expertise of Mirko's guitarism bounces with the surgical precision of Paolo. Free improvisations and modern composition (Short Sleeve is a composition by Mauro Montalbetti; it is present also in Pluto and Manche voletant).
"(...) Tremolante rugiada acustica, Short Sleeve. Composizione per ensemble, di Mauro Montalbetti, posta sul principio di “Tales Of The Flying Whale”. Incanto, utilizzato dal Nautilus Duo (Mirko Busatto all’elettrica, Paolo Calzavara [Pax-], live electronics e vecchie apparecchiature audio modificate), come guida/bussola, da tener stretta fra le mani, nel realizzo, di questa delicata meraviglia. Che scompare e riappare, indicando la via da intraprendere, senza mai perder la rotta. Fra organici scricchiolamenti e sagome blues decostruite. Una placida texture ambientale, calda, profonda, ispirata. Fatta d’illuminazioni improvvise. Con la chitarra, che quieta abbandona, la scintillante pulizia delle frasi iniziali, per entrar in graduale congiunzione, con la radiante elettroacustica homemade. Se ne esce con le ossa grate e meno doloranti. Una delizia." M. Carcasi, Kathodik, 2012.
"(...) Ci sono suoni, e ci sono armonie. Ci sono viaggi acustici, e ci sono sperimentazioni. Ci sono strumenti, e ci sono strumentazioni. Ci sono convenzioni, e ci sono libertà. E soprattutto, c’è un’esperienza di ascolto puro, di ascolto come attività esclusiva: per mettersi in attesa di quanto può accadere all’interno di un padiglione auricolare, e poi giù, fino alle trombe di Eustachio, e poi su, fino all’emisfero destro del nostro cervello. È un’esperienza, dunque, Tales of the Flying Whale, il primo e recentissimo lavoro di Nautilus Duo - Mirko Busatto e Paolo Calzavara, uscito lo scorso 19 novembre per Setola di Maiale - che questa notte è stata trasmessa da Radio 3: il terzo canale Rai, infatti, ha selezionato, all’interno della trasmissione Battiti, alcuni estratti della balena volante. La trasmissione sarà disponibile in podcast o in streaming sul sito della Rai. Spiegano gli autori: “Tales Of The Flying Whale racconta dell’incontro musicale del nostro duo avvenuto attraverso la selezione in studio di registrazioni fatte durante diverse sessioni live tra l’autunno 2010 e la primavera 2011, tra improvvisazione libera e composizioni, senza l’uso della tecnica multi-tracking”. Mirko Busatto e Paolo Calzavara sono musicisti diversi per esperienza e formazione: musica contemporanea, rock, blues e musica antica per l’uno; elettroacustica, musica sperimentale, soundscape e una lunga ricerca sull’improvvisazione libera radicale per l’altro. Il terreno d’incontro comune si sviluppa attorno a Short Sleeve, composizione per ensemble di Mauro Montalbetti che viene investigata e rivisitata da diverse angolature e diventa punto di partenza e di riferimento per una serie di esplorazioni sonore che procedono in numerose direzioni, attraverso la fascinazione del suono, l’interpretazione e l’invenzione. E proprio il tema di Short Sleeve apre Tales of the Flying Whale: “Il tema della composizione di Montalbetti è presentato all’inizio del disco, allo scopo di essere poi trasformato e di riapparire più o meno chiaramente lungo tutte le sei tracce; il processo viene sottolineato anche attraverso lo sviluppo timbrico del lavoro, in cui la chitarra elettrica, il cui suono pulito è presente all’inizio, gradualmente diventa sempre più indefinita perché processata in tempo reale e circondata da organismi sonori creati non da tradizionali strumenti elettroacustici ma da generatori ottenuti da vecchie attrezzature audio”. Marianna Sassano, Non Solo Cinema, 2012.
"(...) Signori, i fatti sono inoppugnabili e scientificamente dimostrati. E’ ormai dimostrato ed evidente che le balene volino e che, fatto ancora più sorprendente, le balene sognino. La cosa è ormai di dominio pubblico e non dovrebbe stupire più nessuno, eppure se da tempo rimaniamo incantanti nel vedere le balene abitare i nostri cieli (Disney aveva anticipato e previsto tutto con Fantasia 2000), non siamo ancora in grado di capacitarci che le balene possano sognare. In realtà lo stupore è comprensibile. Sognare è cosa tipicamente umana. Solo agli artisti e, in particolare, ai poeti finora è stata poi data licenza di trasformare la materia cromatica dei sogni in luci percorsi in grado di emozionare chi, come me, dimentica i sogni alle prime luci dell’alba. Ma cosa possono sognare questi giganteschi mammiferi che attraverso i cieli con la stessa calma eleganza con cui nuotano nei mari? Sogni di abissi? Sognano le infinite sfumature del blue dei mari e dei cieli? Le danze acquatiche nei mari del nord e del sud? Le distese dei fondali degli oceani? E mentre torme di psicologi e di scienziati si sono lanciati nelle più incredibili congetture, analizzando il problema in ogni modo possibile, solo un duo di musicisti, il Nautilus Duo (Mirko Busatto alla chitarra elettrica e Paolo Calzavara alle apparecchiature elettroniche) hanno provato a raccontare questi sogni e farceli ascoltare. Perché la grande verità è che i sogni delle balene non si possono vedere, si possono solo ascoltare, le balene sognano suoni colorati, ampi, distesi, policromi. Sognano tessuti sonori dalla diversa densità come diversa è la densità delle acque degli oceani alla loro diversa profondità. E nei sogni lanciano richiami, raccontano storie di viaggi, di incontri. Forse è per quello che Achab cacciava la balena bianca, aveva capito, pover uomo, la balena sognava e che i suoi sogni erano più grandi di quelli di un uomo e che ascoltare quei sogni poteva mettere in dubbio la centralità dell’uomo nell’universo, spezzare l’ascesa infinita del processo evolutivo umano, ridefinire per l’ennesima volta la fragilità dell’essere umano. Oppure. Oppure aveva ascoltato gli incubi della balena e dopo non era più stato in grado di essere lo stesso uomo di prima. Ma voi fate come me. Ascoltate i sogni della balena. Dove? Solo su Setola di Maiale, che diamine! Chi altro poteva dare casa agli eredi del Capitano Nemo?" Empedocle70, Paperblog 2012.
"(…) Lo spandersi della condensa su un vetro: brulicanti suoni microscopici, allungati, dando l'impressione di fluidità semplice e naturale. La tensione di un rito apotropaico del man in black Keiji Haino e il-piccolo-che-sta-nel-grande della musica trance inducing. L'ennesima prova che in campo artistico non conta cosa si fa. Conta solo come. Talentuosi." Loris Zecchin, Solar Ipse, 2013.
"(...) Il duo in questione è composto da Mirko Busatto alla chitarra elettrica e Paolo Calzavara alle elettroniche: la cosa più interessante è che sulla carta i due approcci sonori non paiono essere molto compatibili. Il Nautilus Duo infatti vede la chitarra di Busatto dedita a suoni moderni e rarefatti ma pur sempre di matrice blues, mentre le elettroniche di Calzavara sono vicine all'elettroacustica e all'improvvisazione radicale. L'iniziale Short Sleeve mostra subito che invece questo ibrido funziona eccome: il primo brano è una composizione di Mauro Montalbetti e ritorna filtrato e decomposto in vario modo durante tutto il disco, in cui il duettare dei due costruisce atmosfere in effetti molto "sottomarine". La chitarra elettrica è amplificata senza alcun effetto e viene filtrata attraverso vecchie radio modificate: il risultato è un disco dove entrambi i musicisti dialogano in modo molto creativo, suonando una musica tra elettroacustica e ambientazione sonora molto godibile e melodica, senza cadere nelle sacche del già sentito; grafica molto godibile ad opera di Stefano Giust per un altro centro firmato Setola Di Maiale." Emiliano Grigis, Sodapop, 2013.
01 _ Short Sleeve
02 _ Moonkeys
03 _ Pluto
Silver Suite:
04 _ Dancing and Singing
05 _ L'ombre des Oiseaux sur la Lune
06 _ Manche Voletant
(C) + (P) 2012