DUEL 2
DUEL (Massimo De Mattia, Denis Biason)
SOLD OUT
Massimo De Mattia _ flauto traverso
Denis Biason _ chitarra acustica
Questo è il loro secondo album dopo il primo del 2008 (SM1150). Come nel precedente, ci troviamo dinanzi ad una musica improvvisata radicale ma molto discorsiva, mai fine a se stessa, dove traspare una fisicità ed una architettura sorprendente, ad opera di due grandi e rodati musicisti, impegnati ormai da decenni nei contesti delle musiche creative e contemporanee.
"(…) Il flautista e il chitarrista friulano compaiono in entrambi gli album [ci si riferisce ad "Atto di Dolore" e "Duel2"] e la loro dialettica strumentale - serrata e vertiginosa - ne è ingrediente comune. Da anni De Mattia elabora linguaggi sperimentali e di incrocio con altre forme artistiche, indirizzando la sua eccellenza stumentale verso terreni non virtuosistici né convenzionali. Radicalissimo il primo album che ricerca una nuova spiritualità prendendo le distanze dalla "religiosità corrotta, becera", cercando attraverso la musica una sorta di assoluto pio e trascendentale. Arricchiscono di altre inquietudini sonore i cinque brani, il piano di Bruno Cesselli e le percussioni di Zlatko Kaucic. In Duel2 chitarra e flauto sono uno di fronte all'altra, quasi in una sfida inventiva e propongono una serie di undici, brevi, quadri sonori, esplorando aree e dimensioni espressive con abbandono creativo e lucida progettualità". L.O., Alias/Il Manifesto, 16 ottobre 2010.
"(…) Tra le tante realtà indipendenti italiane, la friulana Setola di Maiale è specializzata dal 1993 in coraggiose produzioni di musiche non convenzionali, che altrimenti avrebbero rischiato di non essere mai documentate. Il duo del flautista friulano De Mattia ritorna con il seguito di un disco del 2009 (vedi SM1150). In questi dodici bozzetti, che seguono i sedici del cd precedente, improvvisazione e brevi spazi tematici si incrociano indistintamente tra musica concreta e cinematografica, esplosioni di atonalità estemporanea, momenti giocati su inquietanti sospensioni armoniche. L'unico brano non originale è una trasfigurazione ardita del classico Night and Day." Sabelli, Musica Jazz, 2011.
"(...) I due hanno realizzato di recente Duel 2, loro secondo tête-à-tête, in bilico fra astrazione (di fatto prevalente) e grumosità, sempre dall’alto di un acume architettonico e un interplay invidiabili." Alberto Bazzurro, L'Isola della Musica 2010.
"(...) Occhi chiusi. Occhi aperti. In sala c'è un profumo: è facile arrivarci, basta evitare i pieni... Una cassa di vino, il frigorifero, un pannello staccato... Voci in sala, le luci devono essere spente... Un chiodo sul muro, un passaggio tra tavoli e sedie. Non ci si pensa, ma alla fine è sempre l'aria a vincere sul resto. Camminare a occhi chiusi è facile, basta sentire i pieni, sfiorarli appena: un uomo, una sigaretta accesa, uno sgabello caduto, un varco verso il palco. Un gradino, due: un applauso ed ecco il profumo... E' una donna, era qui anche ieri sera e la ricordo a Chicago due anni fa, nella stessa posizione. Adorava Ronald Kirk, vederlo camminare tra le sedie, cieco e senza aiuto, suonare sei strumenti assieme. Se chiudo gli occhi mi sembra di ascoltarlo nelle musiche di Massimo De Mattia e Dennis Biason: anche loro di certo suonano al buio, hanno registrato tutto in casa, non lontano dalla piazza, dal campanile, dai suoni di San Vito Al Tagliamento. Basta spegnere la luce per sentire i rumori della guerra e dei morti, dei passi di zio Stefano col fucile sulla spalla. Sono rapdomanti: camminano in un bosco di suoni ed è una avventura, un cammino, una tensione continua, un vero e proprio duello. C'è molta violenza: la chitarra graffia e nel flauto senti le voci di una valle. Anche il disco sembra uno scherzo, lo metti nello stereo e non inizia nemmeno: infatti è disegnato in testa in giù, il nero va sotto e non lo diresti mai e poi lo giri ed escono suoni magmatici, notturni e diurni, visioni ad occhi chiusi, parole ormai sopite e grida d'amore. Se non riconosco Night And Day non è solo distrazione, qui i territori sono invertiti, sopra è il monte e sotto scorre il vento: il giorno è oscuro e la notte è luminosa, come quando Ronald Kirk usciva dal camerino e camminava, passando attorno ai pieni, fino al palco del Village Vanguard di New York". Corrado Beldì, Rolling Stone Magazine 2010.
"(...) Quale musica può rappresentare il mondo contemporaneo? Bella domanda. Di quelle che aprono scenari imprevedibili. Questo si chiedono, con coraggio da vendere, i musicisti coinvolti nel manifesto programmatico di Setola di Maiale, una etichetta che riassume un notevole discorso cooperativistico tra varie realtà della musica d'avanguardia italiana ed europea. Dietro il nome curioso si cela una organizzazione (possiamo definirla così?) nata per pubblicare in maniera autonoma lavori di artisti poco commerciali e sicuramente non ortodossi che, per mancanza di opportunità discografiche, difficilmente potrebbero concretizzare su disco le loro esperienze. In questo modo negli anni si è costituito un discreto corpus di registrazioni che documentano una musica creativa contemporanea, vitale, non compromessa. La vendita è diretta, il catalogo variegato. Proseguiamo a leggere dalla loro presentazione: Setola di Maiale - musiche non convenzionali è un network ed etichetta radicale che coinvolge musicisti indipendenti — per la maggior parte improvvisatori — lontani dalle regole del mercato musicale, più o meno ufficiale. Nasce nel gennaio 1993 per esigenza dei musicisti Stefano Giust e Paolo De Piaggi, che abbandonerà qualche anno più tardi. Lo scopo principale è cercare di colmare un'esigenza molto diffusa nella comunità dei musicisti sperimentali, cioè quella di dare corpo e continuità alle musiche creative prodotte eminentemente nel nostro paese, autoproducendo lavori che per mancanza di opportunità discografiche, o per limitate disponibilità economiche degli stessi artisti, andrebbero perduti. Tra i lavori più recenti ne segnaliamo due, che coinvolgono il flautista friulano De Mattia e il chitarrista Biason. Il primo, Duel è - come da titolo - un incontro tra flauto e chitarra giocato completamente sull'interazione della coppia. Musica improvvisata radicale? Forse. Sicuramente sono comunque presenti frammenti melodici, lontani da un virtuosismo fine a se stesso. Sarà la presenza del flauto, strumento antichissimo, la cui voce evoca un suono primordiale, ma la radicalità e la sperimentalità dei linguaggi sembrano alleggerirsi in una musica senza tempo. Anche quando viene stravolto uno standard come Night And Day di Cole Porter quella che emerge è la cifra stilistica del duo più che l'operazione di rilettura originale di un brano celebre. La temperie espressiva rimane nell'ambito di una avanguardia meditativa anche in Atto di dolore. Qualche eco di Cecil Taylor per il pianoforte e per il resto un approccio alla spiritualità riflessivo, profondo. Qualche volta non facile, ma comunque lontano dalla incomunicabilità di certi esperimenti dell'avanguardia estrema. Due opere che complessivamente meritano un ascolto rilassato ed esclusivo, lontano dai cliché della musica di consumo; atteggiamento che deve valere anche per l'ascoltatore." Franco Bergoglio, Jazzitalia 2010.
"(...) L'inizio è folgorante. Vibrazioni di corde di chitarra acustica a tessere un tappeto scuro, ossessivo, ipnotico sul quale il flauto inventa voli senza meta, virate a trecentosessanta gradi, che sfruttano le correnti aeree per veleggiare senza peso nello spazio assoluto. Il "duello" tra i flauti di Massimo De Mattia e la chitarra di Denis Biason inizia così con parsimonia di mezzi e ricchezza creativa e così prosegue lungo le dodici tracce del disco che riprendono e continuano la titolazione numerica del loro debutto (Duel), sempre per l'etichetta labronica Setole di Maiale. Numeri e qualche sottotitolo, assenza di note di copertina o di altre informazioni lasciano ascoltatore e musica uno di fronte all'altro, senza condizionamenti e senza preconcetti, in un faccia a faccia all'ultimo soffio sull'essenza delle cose e sulla profondità dei sentimenti. Non vi è esibizione virtuosistica in Duel 2 - e i musicisti sanno quali tentazioni il duo sia in grado di scatenare... - ma semplicemente un grande rispetto reciproco, un altrettanto grande capacità di ascolto e la decisa volontà di dare il giusto peso e caricare di significato ogni singola nota. La sperimentazione, che De Mattia e Biason praticano da anni per allargare i propri orizzonti musicali e ridefinire le possibilità espressive dei rispettivi strumenti, trasuda da tutti i pori di Duel 2. Ma nonostante la complessità di alcune situazioni improvvisative, trova un felice canale comunicativo con l'ascoltatore grazie ad una vena melodica mai ostentata ma sottesa, presente con pudore sia nei momenti di pura astrazione che negli intrecci più aggrovigliati e terrigni tra i due strumenti." Vincenzo Roggero, All About Jazz, 1011.
01 _ Duel 17 [Zoglau 3] 5:25
02 _ Duel 18 [Presto Con Fuoco] 2:13
03 _ Duel 19 5:56
04 _ Duel 20 [2 Who] 2:02
05 _ Duel 21 [Fin] 3:24
06 _ Duel 22 [Finnic] 3:41
07 _ Duel 23 [Night And Day] 4:39
08 _ Duel 24 3:22
09 _ Duel 25 [Presto Con + Fuoco] 2:08
10 _ Duel 26 5:03
11 _ Duel 27 7:03
12 _ Duel 28 [Terribile-Terrible] 3:35
(C) + (P) 2010
SOLD OUT
Massimo De Mattia _ flute
Denis Biason _ acoustic guitar
This is the second album by Duel (please see SM1150). Improvised duo music, really intense and extremely physical by two excellent Italian musicians.
"(…) Il flautista e il chitarrista friulano compaiono in entrambi gli album [ci si riferisce ad "Atto di Dolore" e "Duel2"] e la loro dialettica strumentale - serrata e vertiginosa - ne è ingrediente comune. Da anni De Mattia elabora linguaggi sperimentali e di incrocio con altre forme artistiche, indirizzando la sua eccellenza stumentale verso terreni non virtuosistici né convenzionali. Radicalissimo il primo album che ricerca una nuova spiritualità prendendo le distanze dalla "religiosità corrotta, becera", cercando attraverso la musica una sorta di assoluto pio e trascendentale. Arricchiscono di altre inquietudini sonore i cinque brani, il piano di Bruno Cesselli e le percussioni di Zlatko Kaucic. In Duel2 chitarra e flauto sono uno di fronte all'altra, quasi in una sfida inventiva e propongono una serie di undici, brevi, quadri sonori, esplorando aree e dimensioni espressive con abbandono creativo e lucida progettualità". L.O., Alias/Il Manifesto, 16 ottobre 2010.
"(…) Tra le tante realtà indipendenti italiane, la friulana Setola di Maiale è specializzata dal 1993 in coraggiose produzioni di musiche non convenzionali, che altrimenti avrebbero rischiato di non essere mai documentate. Il duo del flautista friulano De Mattia ritorna con il seguito di un disco del 2009 (vedi SM1150). In questi dodici bozzetti, che seguono i sedici del cd precedente, improvvisazione e brevi spazi tematici si incrociano indistintamente tra musica concreta e cinematografica, esplosioni di atonalità estemporanea, momenti giocati su inquietanti sospensioni armoniche. L'unico brano non originale è una trasfigurazione ardita del classico Night and Day." Sabelli, Musica Jazz, 2011.
"(...) I due hanno realizzato di recente Duel 2, loro secondo tête-à-tête, in bilico fra astrazione (di fatto prevalente) e grumosità, sempre dall’alto di un acume architettonico e un interplay invidiabili." Alberto Bazzurro, L'Isola della Musica 2010.
"(...) Occhi chiusi. Occhi aperti. In sala c'è un profumo: è facile arrivarci, basta evitare i pieni... Una cassa di vino, il frigorifero, un pannello staccato... Voci in sala, le luci devono essere spente... Un chiodo sul muro, un passaggio tra tavoli e sedie. Non ci si pensa, ma alla fine è sempre l'aria a vincere sul resto. Camminare a occhi chiusi è facile, basta sentire i pieni, sfiorarli appena: un uomo, una sigaretta accesa, uno sgabello caduto, un varco verso il palco. Un gradino, due: un applauso ed ecco il profumo... E' una donna, era qui anche ieri sera e la ricordo a Chicago due anni fa, nella stessa posizione. Adorava Ronald Kirk, vederlo camminare tra le sedie, cieco e senza aiuto, suonare sei strumenti assieme. Se chiudo gli occhi mi sembra di ascoltarlo nelle musiche di Massimo De Mattia e Dennis Biason: anche loro di certo suonano al buio, hanno registrato tutto in casa, non lontano dalla piazza, dal campanile, dai suoni di San Vito Al Tagliamento. Basta spegnere la luce per sentire i rumori della guerra e dei morti, dei passi di zio Stefano col fucile sulla spalla. Sono rapdomanti: camminano in un bosco di suoni ed è una avventura, un cammino, una tensione continua, un vero e proprio duello. C'è molta violenza: la chitarra graffia e nel flauto senti le voci di una valle. Anche il disco sembra uno scherzo, lo metti nello stereo e non inizia nemmeno: infatti è disegnato in testa in giù, il nero va sotto e non lo diresti mai e poi lo giri ed escono suoni magmatici, notturni e diurni, visioni ad occhi chiusi, parole ormai sopite e grida d'amore. Se non riconosco Night And Day non è solo distrazione, qui i territori sono invertiti, sopra è il monte e sotto scorre il vento: il giorno è oscuro e la notte è luminosa, come quando Ronald Kirk usciva dal camerino e camminava, passando attorno ai pieni, fino al palco del Village Vanguard di New York". Corrado Beldì, Rolling Stone Magazine 2010.
"(...) Quale musica può rappresentare il mondo contemporaneo? Bella domanda. Di quelle che aprono scenari imprevedibili. Questo si chiedono, con coraggio da vendere, i musicisti coinvolti nel manifesto programmatico di Setola di Maiale, una etichetta che riassume un notevole discorso cooperativistico tra varie realtà della musica d'avanguardia italiana ed europea. Dietro il nome curioso si cela una organizzazione (possiamo definirla così?) nata per pubblicare in maniera autonoma lavori di artisti poco commerciali e sicuramente non ortodossi che, per mancanza di opportunità discografiche, difficilmente potrebbero concretizzare su disco le loro esperienze. In questo modo negli anni si è costituito un discreto corpus di registrazioni che documentano una musica creativa contemporanea, vitale, non compromessa. La vendita è diretta, il catalogo variegato. Proseguiamo a leggere dalla loro presentazione: Setola di Maiale - musiche non convenzionali è un network ed etichetta radicale che coinvolge musicisti indipendenti — per la maggior parte improvvisatori — lontani dalle regole del mercato musicale, più o meno ufficiale. Nasce nel gennaio 1993 per esigenza dei musicisti Stefano Giust e Paolo De Piaggi, che abbandonerà qualche anno più tardi. Lo scopo principale è cercare di colmare un'esigenza molto diffusa nella comunità dei musicisti sperimentali, cioè quella di dare corpo e continuità alle musiche creative prodotte eminentemente nel nostro paese, autoproducendo lavori che per mancanza di opportunità discografiche, o per limitate disponibilità economiche degli stessi artisti, andrebbero perduti. Tra i lavori più recenti ne segnaliamo due, che coinvolgono il flautista friulano De Mattia e il chitarrista Biason. Il primo, Duel è - come da titolo - un incontro tra flauto e chitarra giocato completamente sull'interazione della coppia. Musica improvvisata radicale? Forse. Sicuramente sono comunque presenti frammenti melodici, lontani da un virtuosismo fine a se stesso. Sarà la presenza del flauto, strumento antichissimo, la cui voce evoca un suono primordiale, ma la radicalità e la sperimentalità dei linguaggi sembrano alleggerirsi in una musica senza tempo. Anche quando viene stravolto uno standard come Night And Day di Cole Porter quella che emerge è la cifra stilistica del duo più che l'operazione di rilettura originale di un brano celebre. La temperie espressiva rimane nell'ambito di una avanguardia meditativa anche in Atto di dolore. Qualche eco di Cecil Taylor per il pianoforte e per il resto un approccio alla spiritualità riflessivo, profondo. Qualche volta non facile, ma comunque lontano dalla incomunicabilità di certi esperimenti dell'avanguardia estrema. Due opere che complessivamente meritano un ascolto rilassato ed esclusivo, lontano dai cliché della musica di consumo; atteggiamento che deve valere anche per l'ascoltatore." Franco Bergoglio, Jazzitalia 2010.
"(...) L'inizio è folgorante. Vibrazioni di corde di chitarra acustica a tessere un tappeto scuro, ossessivo, ipnotico sul quale il flauto inventa voli senza meta, virate a trecentosessanta gradi, che sfruttano le correnti aeree per veleggiare senza peso nello spazio assoluto. Il "duello" tra i flauti di Massimo De Mattia e la chitarra di Denis Biason inizia così con parsimonia di mezzi e ricchezza creativa e così prosegue lungo le dodici tracce del disco che riprendono e continuano la titolazione numerica del loro debutto (Duel), sempre per l'etichetta labronica Setole di Maiale. Numeri e qualche sottotitolo, assenza di note di copertina o di altre informazioni lasciano ascoltatore e musica uno di fronte all'altro, senza condizionamenti e senza preconcetti, in un faccia a faccia all'ultimo soffio sull'essenza delle cose e sulla profondità dei sentimenti. Non vi è esibizione virtuosistica in Duel 2 - e i musicisti sanno quali tentazioni il duo sia in grado di scatenare... - ma semplicemente un grande rispetto reciproco, un altrettanto grande capacità di ascolto e la decisa volontà di dare il giusto peso e caricare di significato ogni singola nota. La sperimentazione, che De Mattia e Biason praticano da anni per allargare i propri orizzonti musicali e ridefinire le possibilità espressive dei rispettivi strumenti, trasuda da tutti i pori di Duel 2. Ma nonostante la complessità di alcune situazioni improvvisative, trova un felice canale comunicativo con l'ascoltatore grazie ad una vena melodica mai ostentata ma sottesa, presente con pudore sia nei momenti di pura astrazione che negli intrecci più aggrovigliati e terrigni tra i due strumenti." Vincenzo Roggero, All About Jazz, 1011.
01 _ Duel 17 [Zoglau 3] 5:25
02 _ Duel 18 [Presto Con Fuoco] 2:13
03 _ Duel 19 5:56
04 _ Duel 20 [2 Who] 2:02
05 _ Duel 21 [Fin] 3:24
06 _ Duel 22 [Finnic] 3:41
07 _ Duel 23 [Night And Day] 4:39
08 _ Duel 24 3:22
09 _ Duel 25 [Presto Con + Fuoco] 2:08
10 _ Duel 26 5:03
11 _ Duel 27 7:03
12 _ Duel 28 [Terribile-Terrible] 3:35
(C) + (P) 2010