LOW SUN / HIGH MOON
ELA ORLEANS
SOLD OUT
Ela Orleans _ violino _ chitarra elettrica _ pianoforte _ voce _ registratore a 6 tracce _ campionatore _ dischi
Questo è il primo disco di questa geniale musicista, in seguito diventata famosa con la collaborazione di Howie B. Ha scritto sulla sua musica: "la struttura delle mie composizioni è metodicamente improvvisata in circoli di strati. Atonalità e disintegrazione sono il risultato di un sopraffatto mentale e l'indicazione di malattia causata da una concussione. Le frasi sono imprecise, accidentali e determinate da ciò che ritengo interessante, ma non necessariamente gradevoli. Io uso violino, chitarra, pianoforte, voce, registratore a 6 tracce, campionatore e la mia piccola raccolta di dischi. Sono ispirata dalle onde radio, dal rumore ambientale, dalle conversazioni, dalla routine quotidiana, dalla letteratura e dalla fisicità di suonare uno strumento." Il disco è stato registrato tra il 2007 e il 2008 a Brooklyn, New York City, città in cui vive da anni dopo aver lasciato il suo paese natale, la Polonia. Le parole del pezzo Elegy sono state scritte da Sara Ellen Lessard.
Per maggiori informazioni: https://elaorleans.com
"(...) Registrato fra il 2007 ed il 2008 a New York (città dove vive da anni, dopo aver lasciato la Polonia), questo primo lavoro di Ela Orleans, stupisce, per qualità e varietà, di soluzioni e suggestioni. Ela Orleans, è nome intercettato con i pop Hassle Hound, che potrebbe far sobbalzare non pochi e non poco. Indaffarata, fra teatro, ed intrecci con la scena noise/sperimentale della grande mela, spiazza e confonde piacevolmente. Da violino, chitarra elettrica, voce, pianoforte, campionatore, sei tracce, e la sua collezione di dischi, strizza fuori undici brani, che passano disinvoltamente, dal pop vintage al kraut, dal minimalismo di deriva storica ad una visione di frontiera, folk e sottilmente sballata e lisergica. Bello veramente! Echi singolari e suggestioni importanti. Ad occhio e croce, Can, Steve Reich e Terry Riley, Robert Wyatt ed i Faust, i Velvet e gli Stereolab, Zeena Parkins, Syd Barrett, il surf e gli Opal. Dell'altro, che resta impigliato sulla punta delle dita. Dall'enigma circolare dell'iniziale Low Sun, passando per la svagatezza di Elegy, i vagabondaggi malinconici sotto un sole calante, di Four, Pattern In Situation (strepitosa e di commovente midolloWyatt), Time Machine, le discese sospese, alla Tuxedomoon di High Moon, il quadro esposto, risulta sempre sfuggente e zeppo di idee intriganti, martellate in low fidelity. Dice di se stessa: Sono ispirata dalle onde radio, dal rumore ambientale, dalle conversazioni, dalla routine quotidiana, dalla letteratura e dalla fisicità di suonare uno strumento. Tutto vero, aggiungerei, il miagolio dei mici in amore, ed il martellare del ritmo cardiaco nelle orecchie, ascoltato in una giornata afosa, con i grilli di sottofondo. Una delle più singolari uscite in casa Setola Di Maiale. Fra le più belle e sbiellate. Malinconia, sottilmente ironica e saltellante Da ascoltare e riascoltare." M. Carcasi, Kathodik 2009.
"(...) Voci nuove dall’est europeo. Polacca d’origine, ma approdata prima a Glasgow e infine a New York, Ela Orleans fa parte di una nuova frontiera innovativa più nei metodi, uso di loop eccetera, che in quelli che sono poi i risultati conseguiti. Questa produzione setolare può essere divisa in brani strumentali ed in canzoni di tipo più classico. Iniziando con queste ultime è piuttosto facile individuare un’ascendenza nel primo Syd Barrett (quello di Arnold Layne), complice anche l’uso di una voce un po’ ‘impastata’, o nel primo Robert Wyatt. La longa barda dei due s’intravede rispettivamente in Elegy e In Spring, mentre in Time Angel sembra compiersi una sintesi fra il ‘rosa’ e il ‘soffice’. Forti di queste basi è poi facile ritrovare l’influenza del minimalismo rivisto da Floyd, Soft e Crimson – le linee di chitarra richiamano spesso alla mente David Gilmour - anche nei brani strumentali (emblematici i dodici minuti di Low Sun e gli otto di High Moon), o comunque cantati ma racchiusi in una struttura meno classicamente definibile (Density Clouds). Le sequenze ripetitive dei brani più brevi vanno a sommarsi, in quelli più lunghi, in flash di anelli concatenati. Chiaramente la ragazza ci mette del proprio, in particolare nelle tessiture e nei ritmi che giocano le carte dell’elettronica contemporanea, con accostamenti anche plausibili con il femminino casalingo di Miss Brokesch. Veramente fantastica è Pattern In Situation, una machinerie situazionista compensata da un dialogo maschio-femmina in una qualche lingua slava (magari proprio il polacco o il russo). Un giovane e promettente talento del quale risentiremo probabilmente riparlare." Mario Biserni, Sands-zine 2010.
01 _ Low sun 12:15
02 _ Elegy 4:54
03 _ Four 4:33
04 _ Homily 2:52
05 _ In spring 3:34
06 _ Pattern in situation 4:24
07 _ Density clouds 1:43
08 _ Time machine 2:58
09 _ Parsees’soma 3:49
10 _ Time angel 3:45
11 _ High moon 7:33
(C) + (P) 2008
SOLD OUT
Ela Orleans _ violin _ guitar _ piano _ vocals _ line 6 _ sampler _ records
This is the first album of this brilliant musician (later she becames famous with the collaboration of Howie B). Barry Burns wrote: "Ela Orleans is a Polish musician now based in Brooklyn, having arrived there by way of Glasgow. She is a member of heavenly pop collagists Hassle Hound, has played with various luminaries of the New York experimental and noise scenes and is a composer for the theatre. This is her first solo album and it reflects the diversity of her collaborations and the places she has called home. Imagine putting glasses on the giant eyeballs of the Residents, imagine what amazing melodies they might see then. Haunted by all the best musical ghosts, High Moon Low Sun paradoxically and simultaneously merges the melancholic and the joyful like the first kiss from a new lover at a rain swept funeral. This complicated loveliness has Polish fuzz blues casually mingle with the jaunty but melancholy deep-sea organ and liquid rhythm of drip-hop, and flirts charmingly with elegant European doo wop. A slow buzz, eerie rattle and violin pluck mournful reveries. Surf guitar for the ripples on the stillest, pellucid sun-dappled ponds. Ela Orleans has a unique voice, gifting us fragile harmonies which are exquisite without being sentimental. She is Moondogmatic in her intransigent commitment to producing compostions of subtlety and incongruent beauty. These are polysemous confections which make you feel that you are listening to pop music for the first time again".
Ela wrote about her music: "the structure of my compositions are methodically improvised circles of layers. Atonality and disintegration are the result of an overwhelmed mind and an indication of sickness caused by a concussion. The phrases are imprecise, accidental and determined by what I consider attractive, but not necessarily pleasing. I use violin, guitar, piano, vocal, line 6, sampler and my small record collection. I am inspired by radio waves, ambient noise, overheard conversations, daily routine, literature and the physical action of playing an instrument". Recorded in Brooklyn, New York City, between 2007/2008. On piece Elegy, lyrics by Sara Ellen Lessard.
For more info: https://elaorleans.com
"(...) Registrato fra il 2007 ed il 2008 a New York (città dove vive da anni, dopo aver lasciato la Polonia), questo primo lavoro di Ela Orleans, stupisce, per qualità e varietà, di soluzioni e suggestioni. Ela Orleans, è nome intercettato con i pop Hassle Hound, che potrebbe far sobbalzare non pochi e non poco. Indaffarata, fra teatro, ed intrecci con la scena noise/sperimentale della grande mela, spiazza e confonde piacevolmente. Da violino, chitarra elettrica, voce, pianoforte, campionatore, sei tracce, e la sua collezione di dischi, strizza fuori undici brani, che passano disinvoltamente, dal pop vintage al kraut, dal minimalismo di deriva storica ad una visione di frontiera, folk e sottilmente sballata e lisergica. Bello veramente! Echi singolari e suggestioni importanti. Ad occhio e croce, Can, Steve Reich e Terry Riley, Robert Wyatt ed i Faust, i Velvet e gli Stereolab, Zeena Parkins, Syd Barrett, il surf e gli Opal. Dell'altro, che resta impigliato sulla punta delle dita. Dall'enigma circolare dell'iniziale Low Sun, passando per la svagatezza di Elegy, i vagabondaggi malinconici sotto un sole calante, di Four, Pattern In Situation (strepitosa e di commovente midolloWyatt), Time Machine, le discese sospese, alla Tuxedomoon di High Moon, il quadro esposto, risulta sempre sfuggente e zeppo di idee intriganti, martellate in low fidelity. Dice di se stessa: Sono ispirata dalle onde radio, dal rumore ambientale, dalle conversazioni, dalla routine quotidiana, dalla letteratura e dalla fisicità di suonare uno strumento. Tutto vero, aggiungerei, il miagolio dei mici in amore, ed il martellare del ritmo cardiaco nelle orecchie, ascoltato in una giornata afosa, con i grilli di sottofondo. Una delle più singolari uscite in casa Setola Di Maiale. Fra le più belle e sbiellate. Malinconia, sottilmente ironica e saltellante Da ascoltare e riascoltare." M. Carcasi, Kathodik 2009.
"(...) Voci nuove dall’est europeo. Polacca d’origine, ma approdata prima a Glasgow e infine a New York, Ela Orleans fa parte di una nuova frontiera innovativa più nei metodi, uso di loop eccetera, che in quelli che sono poi i risultati conseguiti. Questa produzione setolare può essere divisa in brani strumentali ed in canzoni di tipo più classico. Iniziando con queste ultime è piuttosto facile individuare un’ascendenza nel primo Syd Barrett (quello di Arnold Layne), complice anche l’uso di una voce un po’ ‘impastata’, o nel primo Robert Wyatt. La longa barda dei due s’intravede rispettivamente in Elegy e In Spring, mentre in Time Angel sembra compiersi una sintesi fra il ‘rosa’ e il ‘soffice’. Forti di queste basi è poi facile ritrovare l’influenza del minimalismo rivisto da Floyd, Soft e Crimson – le linee di chitarra richiamano spesso alla mente David Gilmour - anche nei brani strumentali (emblematici i dodici minuti di Low Sun e gli otto di High Moon), o comunque cantati ma racchiusi in una struttura meno classicamente definibile (Density Clouds). Le sequenze ripetitive dei brani più brevi vanno a sommarsi, in quelli più lunghi, in flash di anelli concatenati. Chiaramente la ragazza ci mette del proprio, in particolare nelle tessiture e nei ritmi che giocano le carte dell’elettronica contemporanea, con accostamenti anche plausibili con il femminino casalingo di Miss Brokesch. Veramente fantastica è Pattern In Situation, una machinerie situazionista compensata da un dialogo maschio-femmina in una qualche lingua slava (magari proprio il polacco o il russo). Un giovane e promettente talento del quale risentiremo probabilmente riparlare." Mario Biserni, Sands-zine 2010.
01 _ Low sun 12:15
02 _ Elegy 4:54
03 _ Four 4:33
04 _ Homily 2:52
05 _ In spring 3:34
06 _ Pattern in situation 4:24
07 _ Density clouds 1:43
08 _ Time machine 2:58
09 _ Parsees’soma 3:49
10 _ Time angel 3:45
11 _ High moon 7:33
(C) + (P) 2008