LIVE AT CRASH
CRASH TRIO (Edoardo Marraffa, Chris Iemulo, Stefano Giust)
SOLD OUT
Digisleeve ecopack
Edoardo Marraffa _ sax tenore e sopranino
Chris Iemulo _ chitarra acustica
Stefano Giust _ batteria
Musica improvvisata in concerto il 24 gennaio 2008 al Crash di Bologna, in occasione della rassegna estemporanea NeverMetBefore. Si legge sulla locandina della serata: "NeverMetBefore è un progetto aperto, un trio inedito in divenire perpetuo, in cui i musicisti coinvolti suonano insieme, dal vivo, per la prima volta. Scoprendosi e conoscendosi attraverso la libera improvvisazione, vivendo l’estemporaneità dell’incontro musicale con e per il pubblico. E vivendo l’improvvisazione stessa al limite della sua imprevedibilità, dell’inatteso, in un gioco rischioso ma creativo perché giocato con esperienza, attenzione, reattività e varietà di linguaggi musicali. NeverMetBefore è una prima, un incontro unico. Una musica che nessuno ancora ha ascoltato. Che i musicisti non sanno ancora di poter creare assieme. Che una volta suonata, sarà stata. E solo per chi c’era, naturalmente…" Altrimenti il ripiego è questo cdr. In seguito a questo incontro il trio organizzerà un tour entro l'estate. Alcune note biografiche sui musicisti: Edoardo Marraffa inizia a suonare nel 1987 e frequenta Siena Jazz. Incontra R. Bellatalla e S. Lunardi nel 1990; con loro si avvicina alla musica improvvisata. Nel 1993 si trasferisce a Bologna dove fonda insieme ad altri musicisti il collettivo “Bassesfere”, con, tra gli altri, F. Puglisi, A. Borghini, C. Calcagnile. Dal 1995 al 2000 lavora stabilmente con lo Specchio Ensemble, Vakki Plakkula, P. Angeli, M. Bartolini, 66six ed in solo. Attualmente è impegnato col suo quartetto Mrafi, Memorial Barbecue, Blast Unit Orchestra; inoltre fa parte di vari progetti di T. Honsinger come Coda del Vento, Galleria San Francesco, Dilemma e Small Talk. Chris Iemulo, dal 1986 ad oggi ha studiato chitarra classica, elettrica, chitarra battente, analisi, composizione. Ha studiato tra gli altri con M. Mengelberg, B. Phillips, P. Milton. E' laureato presso il dipartimento di musica del D.A.M.S di Bologna. Nel 1999 ha cominciato a collaborare con la compagnia teatrale Nisba, componendo ed eseguendo nei due anni successivi le musiche di scena per alcuni spettacoli di prosa. Dal 2003 si è dedicato definitivamente all’improvvisazione e alla musica di ricerca, iniziando a collaborare con T. Honsinger ed alcuni musicisti del Collettivo BasseSfere. Dal 2005 ha vissuto per un anno tra Berlino ed Amsterdam, dove ha realizzato diversi progetti tra cui Twelve’s, con il chitarrista O. Rupp, di cui è stato edito l’omonimo disco nel 2007 e ripubblicato da Setola di Maiale nel 2008, si veda SM1190. E' membro fondatore del ”Asso.Coordi.Collettivo GNÙ - Musica di Ricerca”, formato da giovani musicisti della scena bolognese. Stefano Giust è un musicista improvvisatore, performer, compositore di musica acusmatica ed elettronica, produttore. Inizia giovanissimo a registrare la sua musica; ad oggi ha registrato 70 albums a suo nome e come co-leader, in ambito improvvisativo, avant-jazz e musica elettronica. Ha tenuto concerti in Italia, Inghilterra, Paesi Bassi, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Slovenja. Ha suonato tra gli altri con G. Gebbia, X. Iriondo, R. Bellatalla, V. Vasi, E. Ricci, R. Paci, S. Papadimitriou, C. Actis Dato, Luc Ex, A. Bako, K. O'Brien, G. Lenoci, P. Oliva, G. Mitchell, A. Diagram, B. Maris, R. Ciunfrini.
Per maggiori informazioni: https://crashtrio.wordpress.com
"(…) La dimensione live è quella che meglio si addice a certificare l’onestà di una musica totalmente improvvisata e a documentarne il processo creativo. L’esibizione al Crash di Bologna è contraddistinta dalle schegge acuminate disseminate da Edoardo Marraffa (ten., sopranino), il cui approccio condensa stimoli desunti tanto da Ayler e Sanders quanto da Brötzmann ed Evan Parker. Lo contrastano Chris Iemulo (chit.), fino a snaturare il proprio strumento, e Giust con un drumming frastagliato che richiama sia Sunny Murray e Milford Graves sia Paul Lytton e Tony Oxley." Boddi, Musica Jazz, 2015
"(...) Esibizione live del trio Marraffa / Iemulo / Giust, per la prima volta insieme, al Crash di Bologna, il 24 febbraio scorso; un progetto estemporaneo, un pezzo unico, irripetibile, in una parola, la vera essenza dell’improvvisazione. “Live At Crash” rinverdisce fasti Incus records, con un sax guida irrefrenabile, una batteria imprevedibile e una chitarra che cesella nel particolare, con piccole invenzioni, l’intricata rete stesa da sax'n'drums. Le improvvisazione sono mediamente lunghe, in cui i tre riescono subito a trovare l’affiatamento (notare come chiudono vischio), senza concedersi pause di riflessione e di studio ma buttandosi a capofitto nella musica senza mostrare alcun segno di cedimento; è una corsa incalzante di note e invenzioni, degna di un gruppo navigato. Spettacolare." Alfredo Rastelli, Sands-zine, 2008.
"(...) Il trio Marraffa/Iemulo/Giust si propone in una chiave acustica nuda e cruda dal set live catturato al Crash di Bologna lo scorso febbraio. Al primo spetta la palma del sax più ayleriano della nuova generazione. Per quanto chiuso in un suono un po' datato, cattura sempre la voglia di graffiare, specie se ascoltato dal vivo, occasione perfetta (con agganci al 'loud and heavy' Peter Brötzmann). Il drumming di Giust è sempre ben calibrato e ottimamente calato nel contesto estemporaneo, mentre non risulta pervenuta più di tanto la chitarra acustica di Iemulo, troppo delicata in siffatto contesto energumeno. (7)." Michele Coralli, Blow Up n.126, 2008.
"(...) Questo è un super trio amici miei, nel caso non conosceste gli altri due compagni di viaggio di Stefano Giust sono Iemulo, un chitarrista piuttosto conosciuto nel giro dell'improvvisazione e Edoardo Marraffa, sassofonista altrettanto noto. Improvvisazione radicale con una forte base di jazz che fotografa un Giust più che mai delicato, un Marraffa sbizzarito ma non completamente selvaggio e uno Iemulo che si interpone come cuscinetto fra i due. Un trio che lavora in modo sinergico e questo è intuibile anche semplicemente dal modo in cui passano da baruffe free a spazi in solo, come nel primo caso in cui Iemulo e Giust lasciano di colpo Marraffa per poi affiancarlo in modo graduale a passi molto felpati. Se la partenza a bomba può far sospettare che si tratti di un disco esageratamente muscolare, l'idea è sbagliata: infatti nella seconda impro i tre si muovono in modo sghembo e solo a tratti ritornano a picchiarsi in un parapiglia da downtown new yorkese dei bei tempi, dove il jazz alla Blue Note poteva giusto sembrare un giochino per "little pussies". Marraffa è un musicista molto frontale e chi avesse già avuto modo di ascoltarlo in altri lavori o in sede live lo sa, in questo caso segna molto il modo di procedere degli altri due, ma non si tratta comunque di una dittatura, infatti Giust e Iemulo non se ne stanno troppo a guardare ma fanno delle loro per intersecare il piano a modo loro. Free jazz made in Italy al meglio." A. Ferraris, Sodapop 2011.
"(...) Super! Voici un trio sax ténor – guitare – percussion qui sur la lancée du free jazz et de l’impro libre semble occuper un territoire ô combien déjà visité depuis... des décennies. Mais il y a un mais! Edoardo Marraffa! Un M deux R deux F trois A: e viva Ma-rra-ffa! Ce nom-là, vous pourrez bien vous en souvenir. Un son, un phrasé, un timbre, un lyrisme authentiquement aylérien!! Comme Albert Ayler est décédé depuis trente-huit ans (après seulement deux tournées en France), on ne se plaindra pas! Car, sérieusement, faire sonner le saxophone de cette façon, ce n’est vraiment pas simple. Il ne suffit pas d’avoir très bien appris à jouer etc... C’est une affaire éminemment personnelle et intime qui fait de l’artiste un être unique. Steve Lacy expliquait cela très bien dans l’interview parue dans un vieux Jazz Magazine (avril 1976). Alors ce "Live at the Crash" (un lieu de Bologne) est ce qu’il est: un témoignage d’un bon moment enregistré le 24 février 2008. Trois morceaux, Vischio, Elica, Petrolio, d’environ 15 minutes chacun. Chris Iemulo est un excellent improvisateur à la six cordes et Stefano Giust est un percussionniste efficace et expérimenté et avec Marraffa, ils forment un bon groupe de scène qui allie une énergie non feinte et explosive venue du jazz libre afro-américain, la liberté totale et la recherche sonore de la free–music européenne. Mais la présence et le jeu du saxophoniste confèrent à ce Crash Trio une place à part. Voilà quelque chose à écouter qui laisse une trace, qui donne envie d’en savoir plus et d’entendre le musicien en vivant. Ce son unique, les sifflements d’anche, ces bribes de mélodies spontanées, une telle vocalité du ténor! A la fin d’Elica, Stefano nous entraîne dans une sarabande rock alors que son jeu particulièrement précis et subtil fait merveille dans Petrolio donnant ainsi un surcroît d’âme aux envolées du souffleur. Quand Edoardo fait siffler les anches de deux saxophones à la fois, on croit rêver." Jean-Michel Van Schouwburg, Improjazz 2009.
"(...) ¡Súper! Aquí hay un trío de saxo tenor guitarra percusión que, en el impulso del jazz libre y la improvisación libre, parece ocupar un territorio tan visitado desde hace... décadas. ¡Pero hay un pero! ¡Edoardo Marraffa! Una M, dos R, dos F tres A: ¡viva Marraffa! Este nombre, lo recordarán bien. ¡Un sonido, una frase, un timbre, un lirismo auténticamente ayleriano! Albert Ayler murió hace treinta y ocho años (después de solo dos giras en Francia), ¡no nos quejamos! Porque, en serio, que suene el saxofón de esta manera, no es nada fácil. Se necesita haber aprendido a tocar muy bien, etc... Es un asunto eminentemente personal e íntimo que hace del artista un ser único. Steve Lacy lo explicó muy bien en la entrevista publicada en una vieja revista Jazz Magazine (abril de 1976). Así que este Live at the Crash (un local en Bolonia) es lo que es: un testimonio de un buen momento grabado 24 de febrero de 2008. Tres piezas: Vischio, Elica, Petrolio, de unos 15 minutos cada una. Chris Iemulo es un excelente improvisador en seis cuerdas, y Stefano Giust es un percusionista eficiente y experimentado, y con Marraffa, forman un buen grupo de escenario que combina energía no fingida y explosiva del free jazz afro-americano, libertad total y la búsqueda sonora de música free europea. Pero la presencia y la forma de tocar del saxofonista colocan a este Crash Trio un lugar especial. Esto es algo para escuchar que deja una marca, que te hace querer saber más y escuchar al músico mientras vivas. Este sonido único, los silbidos de la lenguëta, estos fragmentos de melodías espontáneas, ¡semejante vocalidad del tenor! Al final de Elica, Stefano nos lleva a una zarabanda rock, mientras que su toque particularmente preciso y sutil hace maravillas en Petrolio, dando así un alma extra a los vuelos del soplador. Cuando Edoardo hace silbar las lengüetas de dos saxofones a la vez, crees que estás soñando." Jean-Michel Van Schouwburg, traducción de Chema Chacón para Oro Molido #54, 2020.
"(...) Strung out along one of the highest parts of the boot, and boasting a cluster of renowned conservatories, the cities of Northern Italy have always attracted musicians and provided places to play. Residing not far from France, Germany, Austria, Switzerland and the Netherlands – and beneficiaries of the Internet and modern communications – the most recent generation of local improvisers is more other-directed then their elders. Also, judging from the sessions here, in the main they eschew the romantic tinge that in the past has affected even the most avant-garde Italian players. When it comes to pure improv, these players can be appreciated for the way they mix external influences, extended technique and atonality with cohesion, while being careful not to shrivel interaction into stasis, no matter how small the formation. Additionally, each has some connection with music cooperatives that attract members from Bologna, Milan, Turin and nearby smaller centres. Bologna-based tenor and sopranino saxophonist Marraffa, who was in Manhattan performing at the Vision Festival with pianist A. Braida, also lets loose in the company of two other well-traveled locals in Live at Crash. Recorded in Bologna, his associates here are Swiss-born, Pordenone-based drummer Stefano Giust, who has worked with improvisers ranging from Dutch guitarist Luc Ex to Sicilian saxophonist G. Gebbia; and Siracusa-born guitarist Chris Iemulo, who after living in Berlin and Amsterdam, now resides in Turin but often gigs with players such as German guitarist Olaf Rupp. Spraying notes, pitch-sliding tones and vibrating timbres, the saxophonist opens up still more on Live at Crash, whose sound provides a definite contrast to the studio ambiance of Edus Tonus. On three long improvisations – the shortest clocks in at just under 13½ minutes – the setting and the appreciative audience spur the other players as well. Iemulo turns from plunks to steel-string riffs and vibrating clicks while Giust rolls, pops and drags, with the cumulative speed presto. The nearly 17-minute “Elica” is the centerpiece, although elsewhere Marraffa does occasionally blow both saxes simultaneously – a procedure he tries out sparingly on the duet with Miano as well – as Iemulo frails his guitar strings while the drummer sticks to nerve beats and rim shots. Unrolling kinetically in lower pitches on “Elica”, the guitarist creates a basso continuum with a combination of strums and plucks, as the saxophonist emphasizes glottal punctuation and Giust rolls and pops parts of his kit. Upping the ante with percussive downward strokes, single-string snaps and plinking taut strings below the bridge, Iemulo’s theme fragments push Marraffa to altissimo puffs and tongue flutters Streaking across and filling the sound field, this reed overblowing is answered by distorted yet powerful frails from the drummer. This disc confirms that Northern Italian improvisers are still as frisky, first-rate and frenetic as they have been in the past – even if they live in the United States." Ken Waxman, Jazz Word 2009.
"(...) An Italian free improvisation concert between sax player Edoardo Marraffa, guitarist Chris Iemulo and drummer Stefano Giust. It’s been a while since I’ve heard Marraffa playing such wild and powerful music. Three pieces, aournd 15 minutes each, recorded in January 2008. Fine smoking performances." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(...) Concert italien d’improvisation libre entre le saxo Edoardo Marraffa, le guitariste Chris Iemulo et le batteur Stefano Giust. Ça fait longtemps que je n’ai pas entendu Marraffa être aussi puissant et sauvage. Ça fait plaisir à attendre. Trois pièces d’une quinzaine de minutes, enregistrées en janvier 2008. De belles prestations qui brassent la cage." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
01 _ Vischio 13:28
02 _ Elica 16:43
03 _ Petrolio 14:40
(C) + (P) 2008
SOLD OUT
Digisleeve ecopack
Edoardo Marraffa _ tenor and sopranino sax
Chris Iemulo _ acoustic guitar
Stefano Giust _ drums
Free improvised trio music, recorded live in concert on 24th January 2008 at Crash, Bologna. Explosive music! The trio was born thanks to the Iemulo’s experimental project NeverMetBefore that put together, for the first time, in a live performance, new ensemble of musicians. Edoardo Marraffa starts to play in the 1987. In the same year he attended the Siena Jazz workshops. When, in the 1990, he met R. Bellatalla and S. Lunardi he starts to approaches the free improvised music. In the 1993 he moved to Bologna where he founded, together with the other musicians, such as F. Puglisi, A. Borghini, C. Calcagnile, the Collective Bassesfere. From the 1995 to the 2000 he worked with the Specchio Ensemble, the trio Vakki Plakkula, the 66six, in duo with P. Angeli, M. Bartolini, and with different solo project. By now, he is playing with his quartet Mrafi, with the Memorial Barbecue, the Blast Unit Orchestra, and he is part of different projects with the leadership of T. Honsinger (Dilemma and Small Talk). He has played with many musicians including: T. Berne, H. Bennink, R. Bellatalla, T. Honsinger, S. Lunardi, M. Sabatini, A. Wilkinson, C. Calcagnile, E. Sanna, A. Braida, J. Maier, F. Spera. Check www.myspace.com/edoardomarraffa. Chris Iemulo, since the 1986, has studied classical, electric and battente guitar, analysis and composition. He starts to get deeper with the free improvised music scene from the 2003, studying, among others, with T.n Honsinger, M. Mengelberg, B. Phillips, P. Milton, and cooperating with some musican of Bassesfere Collective and Honsinger himself, for different projects. He is graduated at the music department of the DAMS, Bologna’s University. In 1999 he worked fro two years with the theatre company Nisba, in Bologna, composing and performing the music for different prose works. Since 2003 is definitely dedicated to improvisation and music research, starting to work with T. Honsinger and some musicians Bassesfere Collective. In 2005 he lived both in Berlin and Amsterdam, where he worked out several projects including Twelve’s with the guitarist O. Rupp, project edited in the 2007 and published in the 2008 by the label Setola di Maiale. He is charter member of the association GNÙ association of young musicians, who are involved with music research in Bologna. He played, among the others, with T. Honsinger, B. Phillips, A. Ando, C. Thomas, K. Janeck, P. F. Schubert, A. Borghini, T. Ojala, M. Thiecke, M. Muller, C. Marien, L. Bernard, J. Miceli, J. Kurt, F. Cusa, A. Buzzi, M. Barile. Stefano Giust is an improviser, performer and composer of acousmatic and electronic music. He starts to play at the age of fourteen, working and recording his music with the experimental project Opera (edited by the label OEC). Since that period he has recorded 70 albums, as a leader and co-leader, with projects of improvisation, avant-jazz and electronic music. In 1993 he founded the label Setola di Maiale. He held concerts in Italy, England, Netherlands, France, Germany, Spain, Portugal, Switzerland, Austria. He played, among the others, with G. Gebbia, X. Iriondo, R. Bellatalla, V. Vasi, E. Ricci, R. Paci, S. Papadimitriou, C. Actis Dato, Luc Ex, A. Bako, K. O'Brien, G. Lenoci, P. Oliva, G. Mitchell, A. Diagram, B. Maris, R. Ciunfrini.
For more info: https://crashtrio.wordpress.com
"(...) Strung out along one of the highest parts of the boot, and boasting a cluster of renowned conservatories, the cities of Northern Italy have always attracted musicians and provided places to play. Residing not far from France, Germany, Austria, Switzerland and the Netherlands – and beneficiaries of the Internet and modern communications – the most recent generation of local improvisers is more other-directed then their elders. Also, judging from the sessions here, in the main they eschew the romantic tinge that in the past has affected even the most avant-garde Italian players. When it comes to pure improv, these players can be appreciated for the way they mix external influences, extended technique and atonality with cohesion, while being careful not to shrivel interaction into stasis, no matter how small the formation. Additionally, each has some connection with music cooperatives that attract members from Bologna, Milan, Turin and nearby smaller centres. Bologna-based tenor and sopranino saxophonist Marraffa, who was in Manhattan performing at the Vision Festival with pianist A. Braida, also lets loose in the company of two other well-traveled locals in Live at Crash. Recorded in Bologna, his associates here are Swiss-born, Pordenone-based drummer Stefano Giust, who has worked with improvisers ranging from Dutch guitarist Luc Ex to Sicilian saxophonist G. Gebbia; and Siracusa-born guitarist Chris Iemulo, who after living in Berlin and Amsterdam, now resides in Turin but often gigs with players such as German guitarist Olaf Rupp. Anàrcode captures Iemulo’s long-standing duo with cellist F. Guerri, who has also recorded with Butch Morris and Marraffa. Spraying notes, pitch-sliding tones and vibrating timbres, the saxophonist opens up still more on Live at Crash, whose sound provides a definite contrast to the studio ambiance of Edus Tonus. On three long improvisations – the shortest clocks in at just under 13½ minutes – the setting and the appreciative audience spur the other players as well. Iemulo turns from plunks to steel-string riffs and vibrating clicks while Giust rolls, pops and drags, with the cumulative speed presto. The nearly 17-minute “Elica” is the centerpiece, although elsewhere Marraffa does occasionally blow both saxes simultaneously – a procedure he tries out sparingly on the duet with Miano as well – as Iemulo frails his guitar strings while the drummer sticks to nerve beats and rim shots. Unrolling kinetically in lower pitches on “Elica”, the guitarist creates a basso continuum with a combination of strums and plucks, as the saxophonist emphasizes glottal punctuation and Giust rolls and pops parts of his kit. Upping the ante with percussive downward strokes, single-string snaps and plinking taut strings below the bridge, Iemulo’s theme fragments push Marraffa to altissimo puffs and tongue flutters Streaking across and filling the sound field, this reed overblowing is answered by distorted yet powerful frails from the drummer. This disc confirms that Northern Italian improvisers are still as frisky, first-rate and frenetic as they have been in the past – even if they live in the United States." Ken Waxman, Jazz Word 2009.
"(...) An Italian free improvisation concert between sax player Edoardo Marraffa, guitarist Chris Iemulo and drummer Stefano Giust. It’s been a while since I’ve heard Marraffa playing such wild and powerful music. Three pieces, aournd 15 minutes each, recorded in January 2008. Fine smoking performances." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(...) Concert italien d’improvisation libre entre le saxo Edoardo Marraffa, le guitariste Chris Iemulo et le batteur Stefano Giust. Ça fait longtemps que je n’ai pas entendu Marraffa être aussi puissant et sauvage. Ça fait plaisir à attendre. Trois pièces d’une quinzaine de minutes, enregistrées en janvier 2008. De belles prestations qui brassent la cage." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(...) Super! Voici un trio sax ténor – guitare – percussion qui sur la lancée du free jazz et de l’impro libre semble occuper un territoire ô combien déjà visité depuis... des décennies. Mais il y a un mais! Edoardo Marraffa! Un M deux R deux F trois A: e viva Ma-rra-ffa! Ce nom-là, vous pourrez bien vous en souvenir. Un son, un phrasé, un timbre, un lyrisme authentiquement aylérien!! Comme Albert Ayler est décédé depuis trente-huit ans (après seulement deux tournées en France), on ne se plaindra pas! Car, sérieusement, faire sonner le saxophone de cette façon, ce n’est vraiment pas simple. Il ne suffit pas d’avoir très bien appris à jouer etc... C’est une affaire éminemment personnelle et intime qui fait de l’artiste un être unique. Steve Lacy expliquait cela très bien dans l’interview parue dans un vieux Jazz Magazine (avril 1976). Alors ce "Live at the Crash" (un lieu de Bologne) est ce qu’il est: un témoignage d’un bon moment enregistré le 24 février 2008. Trois morceaux, Vischio, Elica, Petrolio, d’environ 15 minutes chacun. Chris Iemulo est un excellent improvisateur à la six cordes et Stefano Giust est un percussionniste efficace et expérimenté et avec Marraffa, ils forment un bon groupe de scène qui allie une énergie non feinte et explosive venue du jazz libre afro-américain, la liberté totale et la recherche sonore de la free–music européenne. Mais la présence et le jeu du saxophoniste confèrent à ce Crash Trio une place à part. Voilà quelque chose à écouter qui laisse une trace, qui donne envie d’en savoir plus et d’entendre le musicien en vivant. Ce son unique, les sifflements d’anche, ces bribes de mélodies spontanées, une telle vocalité du ténor! A la fin d’Elica, Stefano nous entraîne dans une sarabande rock alors que son jeu particulièrement précis et subtil fait merveille dans Petrolio donnant ainsi un surcroît d’âme aux envolées du souffleur. Quand Edoardo fait siffler les anches de deux saxophones à la fois, on croit rêver." Jean-Michel Van Schouwburg, Improjazz 2009.
"(...) ¡Súper! Aquí hay un trío de saxo tenor guitarra percusión que, en el impulso del jazz libre y la improvisación libre, parece ocupar un territorio tan visitado desde hace... décadas. ¡Pero hay un pero! ¡Edoardo Marraffa! Una M, dos R, dos F tres A: ¡viva Marraffa! Este nombre, lo recordarán bien. ¡Un sonido, una frase, un timbre, un lirismo auténticamente ayleriano! Albert Ayler murió hace treinta y ocho años (después de solo dos giras en Francia), ¡no nos quejamos! Porque, en serio, que suene el saxofón de esta manera, no es nada fácil. Se necesita haber aprendido a tocar muy bien, etc... Es un asunto eminentemente personal e íntimo que hace del artista un ser único. Steve Lacy lo explicó muy bien en la entrevista publicada en una vieja revista Jazz Magazine (abril de 1976). Así que este Live at the Crash (un local en Bolonia) es lo que es: un testimonio de un buen momento grabado 24 de febrero de 2008. Tres piezas: Vischio, Elica, Petrolio, de unos 15 minutos cada una. Chris Iemulo es un excelente improvisador en seis cuerdas, y Stefano Giust es un percusionista eficiente y experimentado, y con Marraffa, forman un buen grupo de escenario que combina energía no fingida y explosiva del free jazz afro-americano, libertad total y la búsqueda sonora de música free europea. Pero la presencia y la forma de tocar del saxofonista colocan a este Crash Trio un lugar especial. Esto es algo para escuchar que deja una marca, que te hace querer saber más y escuchar al músico mientras vivas. Este sonido único, los silbidos de la lenguëta, estos fragmentos de melodías espontáneas, ¡semejante vocalidad del tenor! Al final de Elica, Stefano nos lleva a una zarabanda rock, mientras que su toque particularmente preciso y sutil hace maravillas en Petrolio, dando así un alma extra a los vuelos del soplador. Cuando Edoardo hace silbar las lengüetas de dos saxofones a la vez, crees que estás soñando." Jean-Michel Van Schouwburg, traducción de Chema Chacón para Oro Molido #54, 2020.
"(...) Esibizione live del trio Marraffa / Iemulo / Giust, per la prima volta insieme, al Crash di Bologna, il 24 febbraio scorso; un progetto estemporaneo, un pezzo unico, irripetibile, in una parola, la vera essenza dell’improvvisazione. “Live At Crash” rinverdisce fasti Incus records, con un sax guida irrefrenabile, una batteria imprevedibile e una chitarra che cesella nel particolare, con piccole invenzioni, l’intricata rete stesa da sax'n'drums. Le improvvisazione sono mediamente lunghe, in cui i tre riescono subito a trovare l’affiatamento (notare come chiudono vischio), senza concedersi pause di riflessione e di studio ma buttandosi a capofitto nella musica senza mostrare alcun segno di cedimento; è una corsa incalzante di note e invenzioni, degna di un gruppo navigato. Spettacolare." Alfredo Rastelli, Sands-zine, 2008.
"(...) Il trio Marraffa/Iemulo/Giust si propone in una chiave acustica nuda e cruda dal set live catturato al Crash di Bologna lo scorso febbraio. Al primo spetta la palma del sax più ayleriano della nuova generazione. Per quanto chiuso in un suono un po' datato, cattura sempre la voglia di graffiare, specie se ascoltato dal vivo, occasione perfetta (con agganci al 'loud and heavy' Peter Brötzmann). Il drumming di Giust è sempre ben calibrato e ottimamente calato nel contesto estemporaneo, mentre non risulta pervenuta più di tanto la chitarra acustica di Iemulo, troppo delicata in siffatto contesto energumeno. (7)." Michele Coralli, Blow Up n.126, 2008.
"(...) Questo è un super trio amici miei, nel caso non conosceste gli altri due compagni di viaggio di Stefano Giust sono Iemulo, un chitarrista piuttosto conosciuto nel giro dell'improvvisazione e Edoardo Marraffa, sassofonista altrettanto noto. Improvvisazione radicale con una forte base di jazz che fotografa un Giust più che mai delicato, un Marraffa sbizzarito ma non completamente selvaggio e uno Iemulo che si interpone come cuscinetto fra i due. Un trio che lavora in modo sinergico e questo è intuibile anche semplicemente dal modo in cui passano da baruffe free a spazi in solo, come nel primo caso in cui Iemulo e Giust lasciano di colpo Marraffa per poi affiancarlo in modo graduale a passi molto felpati. Se la partenza a bomba può far sospettare che si tratti di un disco esageratamente muscolare, l'idea è sbagliata: infatti nella seconda impro i tre si muovono in modo sghembo e solo a tratti ritornano a picchiarsi in un parapiglia da downtown new yorkese dei bei tempi, dove il jazz alla Blue Note poteva giusto sembrare un giochino per "little pussies". Marraffa è un musicista molto frontale e chi avesse già avuto modo di ascoltarlo in altri lavori o in sede live lo sa, in questo caso segna molto il modo di procedere degli altri due, ma non si tratta comunque di una dittatura, infatti Giust e Iemulo non se ne stanno troppo a guardare ma fanno delle loro per intersecare il piano a modo loro. Free jazz made in Italy al meglio." A. Ferraris, Sodapop 2011.
"(…) La dimensione live è quella che meglio si addice a certificare l’onestà di una musica totalmente improvvisata e a documentarne il processo creativo. L’esibizione al Crash di Bologna è contraddistinta dalle schegge acuminate disseminate da Edoardo Marraffa (ten., sopranino), il cui approccio condensa stimoli desunti tanto da Ayler e Sanders quanto da Brötzmann ed Evan Parker. Lo contrastano Chris Iemulo (chit.), fino a snaturare il proprio strumento, e Giust con un drumming frastagliato che richiama sia Sunny Murray e Milford Graves sia Paul Lytton e Tony Oxley." Boddi, Musica Jazz, 2015
01 _ Vischio 13:28
02 _ Elica 16:43
03 _ Petrolio 14:40
(C) + (P) 2008