ORESTE IN GIARDINO
MICHIKO HIRAYAMA / LUCA MITI / ROBERTO BELLATALLA
Michiko Hirayama _ voce
Luca Miti _ pianoforte
Roberto Bellatalla _ contrabbasso
Questo disco ha una rilevanza storica: si tratta infatti di una registrazione restaurata e salvata – per quanto è stato possibile –, risalente al 2010, che vede in azione un trio d'eccezione in una successione di improvvisazioni. Troviamo qui la soprano giapponese Michiko Hirayama (Tokyo, 14 luglio 1923 – Roma, 1 aprile 2018) che all’inizio degli anni Cinquanta si era stabilita definitivamente a Roma. Michiko Hirayama è la cantante per la quale Giacinto Scelsi, grandissimo amico ed estimatore della cantante, ha composto nell'arco di dieci anni i Canti del Capricorno 1-19 (1962-72) e che per prima lei ha registrato tra il 1969 e l'82 nel disco della Wergo, pubblicato nel 1987. Già in quel lavoro Scelsi esplorava il superamento dei confini tra composizione e improvvisazione, ovvero una visione dell’improvvisazione come progetto compositivo che nasce attraverso l’esecuzione: è questo l'humus dal quale nasce anche la musica straordinaria di questo disco, reso possibile dal contributo di due musicisti avanzati e dotati come Roberto Bellatalla e Luca Miti. La musica è stata registrata il 16 gennaio 2010 a casa di Michiko, a Roma. Stefano Quarta ne ha curato il restauro nel suo studio di Rocca Priora.
Per maggiori informazioni:
https://it.wikipedia.org/wiki/Michiko_Hirayama
https://de.wikipedia.org/wiki/Roberto_Bellatalla
www.laboratoriocreativopermanente.it/lab/people/roberto-bellatalla
https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Miti
"(...) Chi avuto la fortuna di conoscere Michiko Hirayama sa di aver assistito ad una sorta di cerimoniale della conoscenza. Si entrava nella sua casa romana con ciabatte, si sorseggiava un tè da lei preparato, si assisteva alle cure che Michiko offriva alla sua tartaruga Oreste; tutte azioni prodromiche alla conversazione sulla musica e alle esibizioni-improvvisazioni che giungevano talvolta come elemento terminale dei convenevoli e delle discussioni.
Il 16 gennaio del 2010, Roberto Bellatalla e Luca Miti si trovarono con lei per un’improvvisazione che oggi, dopo un lungo lavoro di restauro della registrazione amatoriale originale, diventa un CD per Setola: Oreste in giardino è perciò una testimonianza non più ripetibile di un incontro musicale che avviene nella sua casa, con lei al canto, Miti al piano e Bellatalla al contrabbasso e che si sviluppa praticamente sulla base di un tono sostenuto alla maniera di Scelsi; Michiko istiga mistero con il suo canto, ogni tanto portato al richiamo drammatico operistico, Miti si inventa note o accordi sparsi sulla tastiera dalla lunga risonanza, mentre Bellatalla addomestica il linguaggio del contrabbasso e lo guida timbricamente, muovendosi nei paraggi di una linea immaginaria che è anche in grado di fornire sviluppo avvolgente; si sente, poi, Michiko che in una pausa scambia opinioni sulla bontà del portamento strutturale e fornisce indicazioni sulla colorazione degli strumenti che possono ricondursi al carattere di chi li suona.
Purtroppo la registrazione originale doveva essere veramente difficile da gestire poiché nonostante gli interventi di Stefano Quarta (il sound engineering che si è occupato del restauro) il risultato finale va colto con molta approssimazione dal punto di vista della qualità sonora; tuttavia, si intuisce che sotto quella mancanza di definizione i tre musicisti avevano interpretato benissimo il loro ruolo di improvvisatori e gli arrotondamenti ridondanti dei suoni appaiono come testimoni di un evento comunque riuscito, un pò come succedeva nei 78 giri di Charlie Parker prima che arrivasse il long playing. In Oreste in giardino si conserva intatto un mistero della musica, qualcosa che accomuna la casa di Hirayama con quella di Scelsi, che aveva scelto la cantante giapponese come uno dei migliori agenti propagatori della sua composizione e della sua visione spirituale. Mi piacerebbe conoscere le intime sensazioni di Miti e Bellatalla al riguardo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
01 _ 30:08
02 _ 11:27
03 _ 20:47
(C) + (P) 2022
Michiko Hirayama _ voice
Luca Miti _ piano
Roberto Bellatalla _ double bass
This record has historical relevance: it is in fact a restored and saved recording - as far as it was possible -, dating back to 2010, which sees an exceptional trio in action in a succession of improvisations. Here we find the Japanese soprano Michiko Hirayama (Tokyo, July 14, 1923 - Rome, April 1, 2018) who had settled permanently in Rome in the early 1950s. Michiko Hirayama is the singer for whom Giacinto Scelsi, a great friend and admirer of the singer, composed over ten years the Canti del Capricorno 1-19 (1962-72) and which she first recorded between 1969 and 82 on the Wergo album, published in 1987. Already in that work Scelsi explored the overcoming of the boundaries between composition and improvisation, a vision of improvisation as a compositional project that is born through execution: this is the same humus from which bors the extraordinary music of this record, made possible by the contribution of two advanced and gifted musicians such as Roberto Bellatalla and Luca Miti. The music was recorded on January 16, 2010 at Michiko's home in Rome. Stefano Quarta oversaw the restoration in his studio in Rocca Priora.
For more info:
https://en.wikipedia.org/wiki/Michiko_Hirayama
https://de.wikipedia.org/wiki/Roberto_Bellatalla
www.laboratoriocreativopermanente.it/lab/people/roberto-bellatalla
https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Miti
"(...) Chi avuto la fortuna di conoscere Michiko Hirayama sa di aver assistito ad una sorta di cerimoniale della conoscenza. Si entrava nella sua casa romana con ciabatte, si sorseggiava un tè da lei preparato, si assisteva alle cure che Michiko offriva alla sua tartaruga Oreste; tutte azioni prodromiche alla conversazione sulla musica e alle esibizioni-improvvisazioni che giungevano talvolta come elemento terminale dei convenevoli e delle discussioni.
Il 16 gennaio del 2010, Roberto Bellatalla e Luca Miti si trovarono con lei per un’improvvisazione che oggi, dopo un lungo lavoro di restauro della registrazione amatoriale originale, diventa un CD per Setola: Oreste in giardino è perciò una testimonianza non più ripetibile di un incontro musicale che avviene nella sua casa, con lei al canto, Miti al piano e Bellatalla al contrabbasso e che si sviluppa praticamente sulla base di un tono sostenuto alla maniera di Scelsi; Michiko istiga mistero con il suo canto, ogni tanto portato al richiamo drammatico operistico, Miti si inventa note o accordi sparsi sulla tastiera dalla lunga risonanza, mentre Bellatalla addomestica il linguaggio del contrabbasso e lo guida timbricamente, muovendosi nei paraggi di una linea immaginaria che è anche in grado di fornire sviluppo avvolgente; si sente, poi, Michiko che in una pausa scambia opinioni sulla bontà del portamento strutturale e fornisce indicazioni sulla colorazione degli strumenti che possono ricondursi al carattere di chi li suona.
Purtroppo la registrazione originale doveva essere veramente difficile da gestire poiché nonostante gli interventi di Stefano Quarta (il sound engineering che si è occupato del restauro) il risultato finale va colto con molta approssimazione dal punto di vista della qualità sonora; tuttavia, si intuisce che sotto quella mancanza di definizione i tre musicisti avevano interpretato benissimo il loro ruolo di improvvisatori e gli arrotondamenti ridondanti dei suoni appaiono come testimoni di un evento comunque riuscito, un pò come succedeva nei 78 giri di Charlie Parker prima che arrivasse il long playing. In Oreste in giardino si conserva intatto un mistero della musica, qualcosa che accomuna la casa di Hirayama con quella di Scelsi, che aveva scelto la cantante giapponese come uno dei migliori agenti propagatori della sua composizione e della sua visione spirituale. Mi piacerebbe conoscere le intime sensazioni di Miti e Bellatalla al riguardo." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
01 _ 30:08
02 _ 11:27
03 _ 20:47
(C) + (P) 2022