SAMENREIS
DASPO (Giuseppe Pisano, Davide Palmentiero)
Giuseppe Pisano _ elettronica
Davide Palmentiero _ elettronica
Ospiti:
Domenico Ingenito _ violino nel brano 2
Jannika Lahin _ violino barocco nel brano 2
Mark IJzerman _ sintetizxzatore modulare nel brano 5
Daspo è un duo di improvvisatori e compositori elettroacustici nato in Olanda nel 2015. La loro estetica si fonda sull’osservazione e reinterpretazione del concetto di paesaggio sonoro, che in loro diventa un’indagine delle sonorità prodotte dalla stratificazione delle sottoculture che li circondano e li attraversano.
Tramite l’uso dei loro strumenti, nel quale è presente un vero e proprio processo di composizione, del field recording e di un certo approccio aneddotico e sensibile ai suoni che utilizzano, i due danno vita ad un magma solido e muscolare, fatto di gesti forti e contrasti tra grandi masse sonore ed interferenze di piccoli elementi, che tuttavia non rinuncia a momenti di "nuance pop".
La logica dell'interplay e dell'ascolto conduce il duo a misurarsi costantemente con l'inatteso, costruendo performance sempre diverse spesso influenzate dall'ambiente in cui prendono forma.
Per le loro performance audiovisive, collaborano con il visual artist olandese Jaromir Mulders.
Il disco è stato composto e prodotto dai due musicisti e registrato presso HKU, Hilversum (Utrecht). Mastering di Riccardo Martinelli. Foto di copertina di Giovanni Linguiti.
Giuseppe Pisano è un compositore di musica acusmatica napoletano il cui focus primario consiste nell’utilizzo dello spazio come strumento compositivo. Al momento vive e lavora ad Oslo.
Davide Palmentiero è un compositore, improvvisatore, chitarrista e musicista elettronico. Membro e fondatore di molti progetti come OEOAS (Orchestra Elettroacustica Officina Arti Soniche), Inhorep, NISE, NoRetro, Dutty Beagle. Ha collaborato con Alvin Curran, Fred Frith, Bob Ostertag e molti altri.
Per maggiori informazioni:
https://daspo.bandcamp.com
"(...) A trovarsi in quelle decadi ormai evaporate, i Daspo, con un nome del genere (per chi giustamente detesta il calcio ed ogni argomento ad esso correlato: l'acronimo indica il divieto di assistere a gare sportive per umani turbolenti) – al quale si aggiunge, sul Cd, la foto di uno stadio vuoto – avrebbero rischiato di trovar posto tra gli Ska-P e Giuda con i quali davvero nulla hanno da spartire. Nel dischetto d'esordio dei due musicisti campani si trovano invece venti minuti di elaborazioni / improvvisazioni elettroniche e marginalmente acustiche registrate nella camera aneicoica della Hogeschool voor de Kunsten Utrecht, con l'intenzione di riportare l'esperienza di viaggio condiviso ("Samenreis") in basse terre centroeuropee. Di durata troppo breve per una valutazione approfondita, le cinque tracce hanno il pregio di restituire un tentativo di elaborazione realmente originale e una vibrante, a tratti gelida, energia, rifuggendo dalle ovvietà ambient-droniche per provare a esplorare uno spazio insidioso tra concreta e colonna sonora, dove a momenti balenano evocazioni del Ry Cooder più rugginoso e alcuni inserti addirittura pinkfloydeggiano per pochi secondi, dando respiro e spessore a liquide pulsazioni, raschi e sfrigolii, che pure abbondano. Ascolto raccomandato a chiunque si interessi di indubitabile ricerca sonora e voto di incoraggiamento per meritorio proposito di proporre dell'inaudito. Poi magari ci spiegano che sacramento c'entra il calcio. (7/8)." Giuseppe Aiello, Blow Up, 2020.
"(...) Daspo è la sigla sotto la quale si firmano i musicisti Giuseppe Pisano e Davide Palmentiero, bravissimi improvvisatori e compositori elettroacustici che nello specifico cd per Setola, dal titolo Samenreis, capitalizzano l’esperienza di un progetto partito nel 2015 dall’Olanda. In realtà, i cinque pezzi composti per Samenreis sono una parte delle collaborazioni che i due musicisti hanno attuato negli ultimi cinque anni, poiché in questa occasione si fa riferimento a “…strong gestures and contrasts between large sound masses and small elements’ interferences. However, they do not renounce to moments of “pop nuance…“; in sostanza qui siamo più vicini ad una stratificazione pianificata alla Kassel Jaeger (nella vita il musicista Francois Bonnet, musicista con cui i due italiani hanno potuto condividere il loro punto di vista) che ad un programma di libera improvvisazione elettroacustica dove la ricerca si confronta con dispositivi interattivi. Per Samenreis, dunque, bisogna compiere una valutazione sul soundscapes e la sensazione è che se dal punto di vista tecnico c’è poco da eccepire in quanto l’idea sonora si costruisce con molti elementi (da quelli manipolativi a quelli pienamente digitali), favorendo qua e là la granularità e persino l’inserzione acustica inframezzo (quella di una chitarra tipicamente rock), è anche vero che pecca di uno spazio sufficiente ampio per suoni emotivamente più adulti e catalizzatori di una visione estetica pura, che il duo ha dimostrato di saper mettere in evidenza in altre occasioni (penso per esempio al Current shape della performance chigiana)." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2020.
"(...) During their stay in The Netherlands, Davide Palmentiero and Giuseppe Pisano (I don't think I heard of either of them) did a couple of train trips together, hence the Dutch title; samen = together
and reis = travel. The five pieces give us, via the titles, the idea of travel; say from Utrecht, via Hilversum to Schiphol (to some also known as Amsterdam Airport). There is some additional help here on violin, baroque violin and modular synthesizer, but it is not said what Daspo plays. Usually releases on this label end with our resident improvisation expert, but this is something different. Well, maybe it is improvised but then it is not something we can distinguish as such. There are five pieces here, and the total length is twenty-one minutes and to be honest, that is too short. The music was recorded in the anechoic chamber of the Hoge School Voor Kunsten in Utrecht and "is imbued of perfectly artificial qualities". We take their word for it. Like I write elsewhere about the revival of laptop music, this is very much the sort of thing that fits that scene. Even when the information says it was made through improvisation, I can imagine this being a duet for two laptops and Midi interfaces. There is an excellent ambient quality to the music; at the same time, I am also reminded of musique concrete and electro-acoustic sound treatments. In a way, I was reminded of Main, but now with shorter pieces. There was a similar approach to a more collage-like approach in these compositions, which worked very well. This is a great release but way too short. I would not have minded another twenty or so minutes." FdW, Vital Weekly, 2020.
"(...) Put on the circuit via the Italian avant-garde record label Setola Di Maiale is "Samenreis", the first ever collaborational mini album installation created by Davide Palmentiero and Giuseppe Pisano. Consisting of five tracks recorded and produced in an anechoic chamber located in Utrecht, Netherlands the album spans a little more than a total of 20 minutes, with the opener "Overvecht" leading into a realm of pure sound, bringing forward a floating, time-defying Ambient attitude paired with highly digital crackles, rumbles and morphings as well elements related to genres like Clicks'n'Cuts whereas "Lorentzweg" is leaning into a solemn, yet partly brooding and somewhat ritualistic direction with its mystical atmosphere and gong-like intro sequence as well as surprisingly tender PostRock / Post-PostRock resembling guitars appearing around halfway through the tracks playtime. The subsequent "Hollandsche Rading" employs interesting and well hypnotizing reprocessed violin pulses for an intro and pairs them with structures reminiscent of both Tangerine Dream / Klaus Schulze and some more experimental Pink Floyd cuts, "Oudegracht" seemingly follows a more twangy, collage'esque pathway whilst playing around with dreamy guitars, Found Sounds, Field Recordings and certain influences taken from Musique Concrete before "Schiphol" weighs in the duos most intense, droning and fever'ish musical outing on this release, caterings a dark bass drone, intense outerworldly eruptions and ghostly noises as a spine-tingling amalgamation of kinda score'esque UnAmbient quality. File under: Deep Listening Music." Baze Djunkiii, Nitestylez.de, 2020.
01 _ Overvecht 02:49
02 _ Lorentzweg 06:05
03 _ Hollandsche Rading 02:40
04 _ Oudegracht 03:47
05 _ Schiphol 04:55
(C) + (P) 2019
Giuseppe Pisano _ electronics
Davide Palmentiero _ electronics
Guests:
Domenico Ingenito _ violin on 2
Jannika Lahin _ baroque violin on 2
Mark IJzerman _ modular synth on 5
Daspo is a duo formed in the Netherlands during 2015 by two improvisers and electroacoustic composers.
Their aesthetic is based on observation and reinterpretation of soundscape concept which becomes an investigation of the sounds produced by stratification of the subcultures that surrounds and crosses them.
Daspo creates a solid and muscular magma of sounds, made of strong gestures and contrasts between large sound masses and and small elements’ interferences. However, they do not renounce to moments of "pop nuance".
This sound materia is shaped through their instruments which are realized by a real composition and building process, field recording and a certain anecdotal and sensitive approach to sounds they use.
Interplay and listening leads the duo to constantly measure themselves with the unexpected, building ever-changing performances often influenced by the environment in which they play.
Daspo collaborates with Dutch visual artist Jaromir Mulder for A/V live performances.
Music composed and produced by the two musicians, album recorded at the HKU, Hilversum (Utrecht). Mastering by Riccardo Martinelli. Cover photos by Giovanni Linguiti.
Giuseppe Pisano is an acousmatic composer born in Napoli. His first focus is the use of space as an instrument. He’s living and working in Oslo.
Davide Palmentiero is a composer, improviser, guitarist and electronic musician, member and founder of several projects, such as OEOAS (Orchestra Elettroacustica Officina Arti Soniche), Daspo, Inhorep, Nise, NoRetro, Dutty Beagle. He has collaborated with Alvin Curran, Fred Frith, Bob Ostertag and many more.
For more info:
https://daspo.bandcamp.com
"(...) During their stay in The Netherlands, Davide Palmentiero and Giuseppe Pisano (I don't think I heard of either of them) did a couple of train trips together, hence the Dutch title; samen = together
and reis = travel. The five pieces give us, via the titles, the idea of travel; say from Utrecht, via Hilversum to Schiphol (to some also known as Amsterdam Airport). There is some additional help here on violin, baroque violin and modular synthesizer, but it is not said what Daspo plays. Usually releases on this label end with our resident improvisation expert, but this is something different. Well, maybe it is improvised but then it is not something we can distinguish as such. There are five pieces here, and the total length is twenty-one minutes and to be honest, that is too short. The music was recorded in the anechoic chamber of the Hoge School Voor Kunsten in Utrecht and "is imbued of perfectly artificial qualities". We take their word for it. Like I write elsewhere about the revival of laptop music, this is very much the sort of thing that fits that scene. Even when the information says it was made through improvisation, I can imagine this being a duet for two laptops and Midi interfaces. There is an excellent ambient quality to the music; at the same time, I am also reminded of musique concrete and electro-acoustic sound treatments. In a way, I was reminded of Main, but now with shorter pieces. There was a similar approach to a more collage-like approach in these compositions, which worked very well. This is a great release but way too short. I would not have minded another twenty or so minutes." FdW, Vital Weekly, 2020.
"(...) Put on the circuit via the Italian avant-garde record label Setola Di Maiale is "Samenreis", the first ever collaborational mini album installation created by Davide Palmentiero and Giuseppe Pisano. Consisting of five tracks recorded and produced in an anechoic chamber located in Utrecht, Netherlands the album spans a little more than a total of 20 minutes, with the opener "Overvecht" leading into a realm of pure sound, bringing forward a floating, time-defying Ambient attitude paired with highly digital crackles, rumbles and morphings as well elements related to genres like Clicks'n'Cuts whereas "Lorentzweg" is leaning into a solemn, yet partly brooding and somewhat ritualistic direction with its mystical atmosphere and gong-like intro sequence as well as surprisingly tender PostRock / Post-PostRock resembling guitars appearing around halfway through the tracks playtime. The subsequent "Hollandsche Rading" employs interesting and well hypnotizing reprocessed violin pulses for an intro and pairs them with structures reminiscent of both Tangerine Dream / Klaus Schulze and some more experimental Pink Floyd cuts, "Oudegracht" seemingly follows a more twangy, collage'esque pathway whilst playing around with dreamy guitars, Found Sounds, Field Recordings and certain influences taken from Musique Concrete before "Schiphol" weighs in the duos most intense, droning and fever'ish musical outing on this release, caterings a dark bass drone, intense outerworldly eruptions and ghostly noises as a spine-tingling amalgamation of kinda score'esque UnAmbient quality. File under: Deep Listening Music." Baze Djunkiii, Nitestylez.de, 2020.
"(...) A trovarsi in quelle decadi ormai evaporate, i Daspo, con un nome del genere (per chi giustamente detesta il calcio ed ogni argomento ad esso correlato: l'acronimo indica il divieto di assistere a gare sportive per umani turbolenti) – al quale si aggiunge, sul Cd, la foto di uno stadio vuoto – avrebbero rischiato di trovar posto tra gli Ska-P e Giuda con i quali davvero nulla hanno da spartire. Nel dischetto d'esordio dei due musicisti campani si trovano invece venti minuti di elaborazioni / improvvisazioni elettroniche e marginalmente acustiche registrate nella camera aneicoica della Hogeschool voor de Kunsten Utrecht, con l'intenzione di riportare l'esperienza di viaggio condiviso ("Samenreis") in basse terre centroeuropee. Di durata troppo breve per una valutazione approfondita, le cinque tracce hanno il pregio di restituire un tentativo di elaborazione realmente originale e una vibrante, a tratti gelida, energia, rifuggendo dalle ovvietà ambient-droniche per provare a esplorare uno spazio insidioso tra concreta e colonna sonora, dove a momenti balenano evocazioni del Ry Cooder più rugginoso e alcuni inserti addirittura pinkfloydeggiano per pochi secondi, dando respiro e spessore a liquide pulsazioni, raschi e sfrigolii, che pure abbondano. Ascolto raccomandato a chiunque si interessi di indubitabile ricerca sonora e voto di incoraggiamento per meritorio proposito di proporre dell'inaudito. Poi magari ci spiegano che sacramento c'entra il calcio. (7/8)." Giuseppe Aiello, Blow Up, 2020.
"(...) Daspo è la sigla sotto la quale si firmano i musicisti Giuseppe Pisano e Davide Palmentiero, bravissimi improvvisatori e compositori elettroacustici che nello specifico cd per Setola, dal titolo Samenreis, capitalizzano l’esperienza di un progetto partito nel 2015 dall’Olanda. In realtà, i cinque pezzi composti per Samenreis sono una parte delle collaborazioni che i due musicisti hanno attuato negli ultimi cinque anni, poiché in questa occasione si fa riferimento a “…strong gestures and contrasts between large sound masses and small elements’ interferences. However, they do not renounce to moments of “pop nuance…“; in sostanza qui siamo più vicini ad una stratificazione pianificata alla Kassel Jaeger (nella vita il musicista Francois Bonnet, musicista con cui i due italiani hanno potuto condividere il loro punto di vista) che ad un programma di libera improvvisazione elettroacustica dove la ricerca si confronta con dispositivi interattivi. Per Samenreis, dunque, bisogna compiere una valutazione sul soundscapes e la sensazione è che se dal punto di vista tecnico c’è poco da eccepire in quanto l’idea sonora si costruisce con molti elementi (da quelli manipolativi a quelli pienamente digitali), favorendo qua e là la granularità e persino l’inserzione acustica inframezzo (quella di una chitarra tipicamente rock), è anche vero che pecca di uno spazio sufficiente ampio per suoni emotivamente più adulti e catalizzatori di una visione estetica pura, che il duo ha dimostrato di saper mettere in evidenza in altre occasioni (penso per esempio al Current shape della performance chigiana)." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2020.
01 _ Overvecht 02:49
02 _ Lorentzweg 06:05
03 _ Hollandsche Rading 02:40
04 _ Oudegracht 03:47
05 _ Schiphol 04:55
(C) + (P) 2019