RADIO JAMMING
LO DEV ALM (Daniele Pagliero, Julia Kent, Andrea Reali)
SOLD OUT
Daniele Pagliero _ piano preparato _ sintetizzatori _ sintetizzatore modulare _ campionatore _ max/msp _ puredata programming _ basso elettrico _ onde radio am
Julia Kent _ violoncello _ effetti
Andrea Reali _ elettronica
Dal 1998, Lo Dev Alm è il progetto solista di Daniele Pagliero, qui in compagnia di Julia Kent e Andrea Reali in alcuni brani. Ideato e composto da Pagliero. La produzione, registrazione e ingegnerizzazione sono di Paul Beauchamp. Registrazioni supplementari e mastering di Marco Milanesio presso lo Studio OFF di Torino.
Qui il testo integrale della presentazione 'ufficiale' del disco, scritto da Alessio 'Float' Bosco: "Il radio jamming, propriamente detto, è quel mezzo d’impedimento con cui i sistemi totalitari intralciano le comunicazioni via etere quando queste risultano poco accette al regime imperante. Va da sé, però, che sia necessario riconoscere la dittatura in ogni dove questa si esprima e non solo o non sempre dov’è semplice riconoscerla, nella messinscena più triviale del potere ma proprio laddove questa è meno riconoscibile, nell’illusione del benessere massificato, nell’illusione dei diritti democratici, nelle ambigue certezze della genuinità liberale. Il disturbo, il jamming, allora, assume in sé una valenza più estesa, divenendo, a fior di metafora, ogni atto inibitorio ad opera di ogni forma di controllo, l’azione dubbia di ogni qualsivoglia organo gestionale, che nella deprivazione dell’educazione, della cultura, del sapere collettivo, oggettiva se stesso e la propria autorità.
Da qui Daniele si riappropria del concetto del disturbo radio per confonderne il metodo d’applicazione, per rifunzionalizzarlo a proprio uso, per negarne il senso d’ottundimento e decontestualizzarlo in flusso acusmatico. Trasformando, quindi, il suono in un atto politico; nell’affermazione, cioè, di una presa di coscienza determinata a farsi opposizione a qualunque limite imposto da qualunque forma possibile di repressione.
L’estetica sonora diviene eversione, l’abrasività delle escrescenze digitali reazione e contraddizione agli stessi mezzi costrittivi della censura, il rumore diviene percorso e l’atonalità affermazione d’inesausto valore umano. Il rumore concreto in scontro al rumore delle onde radio. Il jamming dei sistemi di controllo in impatto con la jam impro.
Un concetto che trova il suo pieno compimento nel corso di queste cinque tracce, unite in un flusso programmatico, articolate in una serie di atti performativi in cui, indispensabile, è il rigore dell’improvvisazione, ottenuta su più livelli d’interazione tra i musicisti coinvolti.
I suoni s'intessono, si susseguono, si sovrappongono, seguendo il tracciato segnato dalle interferenze di Daniele. Così nell’apertura affidata ad Uno Zero Uno Nove Nove, dove la scansione del piano preparato e campionato in tempo reale, fa da fondale agli interventi improvvisativi di Julia Kent ed alle infiltrazioni, anch’esse improvvisate successivamente sulla traccia, delle macchine di Andrea Reali. Unica concessione all’overdub, l’oscura sequenza vocale, rubata ad una number station italiana, che oltre a titolare l’esecuzione, riconduce, idealmente, al misterioso sentore complottista che le trasmissioni in onde corte portano comunemente con loro.
L’impostazione a tre (Pagliero/Kent/Reali) si ripete in Post Modern Requiem, catacombale e minacciosa come il titolo impone che sia, dove la marziale scansione elettronica fa da contrappunto agli allungamenti delle corde del violoncello ed alle note gravi del pianoforte. Dove l’aria si satura di frequenze distorte e trova corrispondenza e naturale appendice nello stream conclusivo di Untitled Transmission, una marea montante di fragori digitali entro la quale l’arco ed i tasti, districandosi tra timbriche severe, imbastiscono un’idea armonica che la Kent conduce ad un limitare cameristico sul finale.
Dove Daniele si produce in solitaria è nell’ostinato di Disengaged But Still Harmful, che è un bordone sintetico in continuo crescendo, emergente dallo sfrigolare di un loop pararitmico. E Jamming Radio Broadcasting: muro sonoro electro-noise edificato da tre semplici tracce. In cui in filigrana emergono un basso distorto preregistrato nei ‘90, le onde AM di una radio, una string machine e Kung-Fu Fighting."
Per maggiori informazioni: www.lodevalm.net
"(...) Elettronica ossessiva fatta di frammenti più o meno ricomposti, droni opalizzati su distese haunted, passaggi vuoto/pieno che non arrivano mai al parossismo ma si sviluppano sottopelle. Questo, per sommi capi, ciò che troverete in Radio Jamming, il nuovo lavoro targato Lo Dev Alm, sigla dietro cui si cela il torinese Daniele Pagliero, musicista, produttore e titolare della net-label Chew-z e che a vario titolo ha suonato o collaborato (o suona e collabora) con Space Aliens From Outer Space, Larsen, Frammenti, Daniele Brusaschetto, Coypu e (r) solo per nominarne alcuni. Come dire, le più stimolanti esperienze dell’area più o meno sperimentale sabauda. In questo terzo disco lungo le coordinate sonore di cui sopra sono poste al servizio di una idea forte che permea tutto il lavoro, ovvero un indagine su quel “radio jamming” che dà il titolo all’intero album: pratica utilizzata dai regimi totalitari per disturbare le trasmissioni via etere non gradite, viene traslata da Pagliero su un piano di significati più vasto per una riflessione ad ampio spettro su “ogni atto inibitorio ad opera di ogni forma di controllo”.
Come si evince dalle note accompagnatorie del disco, opera di Alessio Bosco, siamo dunque di fronte a una operazione che trasforma il “suono in un atto politico”, disgregandolo e riaggregandolo, sovrapponendolo e riducendolo ai minimi termini, facendolo deflagrare come una bomba così come dilatandolo fino a farlo divenire impalpabile e invisibile come un eversivo in fuga. A supportare l’elettronica e il piano preparato di Pagliero, a “scaldarla”, verrebbe quasi da dire, troviamo il violoncello di Julia Kent e le “illogik electronics” di Andrea Reali: ottimi gli interventi nell’opener Uno Zero Uno Nove Nove, misterica suite elettroacustica ruotante intorno al potenziale complottista delle “number station”, così come in Post Modern Requiem, plumbea e catacombale nel suo essere sospesa in un limbo sonoro e trafitta da escrescenze rumorose/rumoriste, e nella conclusiva, fluviale Untitled Transmissions, ipnotica come una cura Ludovico, ma Pagliero si muove in scioltezza anche e soprattutto da solo, come dimostrano Disengaged But Still Harmful e Jamming Radio Broadcasting, tanto silente e sottotraccia la prima quanto devastantemente noise la seconda.
Radio Jamming è un lavoro impegnativo e di non facile assimilazione, lontano dall’hype di certe posizioni sulla carta molto engagé, ma di sicuro portatore di infinite riflessioni su cui, ipoteticamente, basare nuove indagini “politiche”." Stefano Pifferi, SentireAscoltare, 2017.
"(...) Un'accurata presentazione estetica di Alessio Bosco accompagna il progetto di Daniele Pagliero: Lo Dev Alm è il terzo cd registrato in Setola dal musicista torinese dopo Mangiacranio (con Stefano Giust del 2002) e Tape to cd (1995/97) pubblicato nel 2006. La musica di Pagliero è costantemente immersa nelle produzioni noise di carattere situazionista e la titolazione dello stesso progetto è un flash che l'artista ha ricevuto durante il lavoro svolto in fabbrica, dove la macchina riportava l'avvertimento "Low Device Alarm". Forte sperimentatore dell'elettronica campionata, Pagliero spinge su un'esaltazione delle macchine e dei loro ambienti, per costruire una visionaria rappresentazione della realtà quotidiana; in Radio jamming si impossessa di un gran numero di programmazioni (su sintetizzatori, laptop o campionatori) mettendo ben in evidenza disturbi e voci dei ricevitori radiofonici: ne deriva un'amplificazione del rumore potente, che fa del fragoroso affollamento un rigoroso motivo di protesta: "...the disturbance, the jamming, therefore takes on a broader value; dividing, on the edge of metaphor, every inhibitory act performed in every form of control, the dubious act of any administrative body which in every deprivation of education, culture and collective knowledge objectifies itself and its own authority...". Coaudiuvato da Andrea Reali nella parte elettronica e Julia Kent che saltuariamente è chiamata in causa con il suo violoncello, Radio jamming contiene cose egregie: da Uno zero uno nove nove, dove vanno al diavolo le segreterie telefoniche in un contesto rivoltoso, a Post modern requiem, dove una sola nota campionata di pianoforte ed una serie di implacabili contorni ferrosi restituiscono molto più senso di molta modern classical odierna abbinata all'elettronica; in Jamming radio broadcasting, poi, si scava in un'oscurità furiosa e persa in una delirante deflagrazione degli elementi musicali. Tensione a mille." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
01 _ Uno Zero Uno Nove Nove 6:39
02 _ Disengaged But Still Harmful 6:25
03 _ Post Modern Requiem 12:03
04 _ Jamming Radio Broadcasting 7:55
05 _ Untitled Transmission 16:46
(C) + (P) 2016
SOLD OUT
Daniele Pagliero _ prepared piano _ synthesizers _ modular synthesizer _ sampler _ max/msp programming _ puredata programming _ bass guitar _ am radio receiver
Julia Kent _ cello _ effects
Andrea Reali _ electronics
Since 1998, Lo Dev Alm is the solo project of Daniele Pagliero, here with guests Julia Kent and Andrea Reali in some tracks. Conceived and constructed by Pagliero. Produced, recorded and engineered by Paul Beauchamp. Additional recording engineering and mastering by Marco Milanesio at OFF studio, Torino.
The following text is the full official presentation of the album, written by Alessio 'Float' Bosco: Radio Jamming, in the correct sense of the term, is the tool which totalitarian systems use to hinder radio communications that are considered undesirable to the ruling regime. It goes without saying though that it is necessary to recognize dictatorship wherever it manifests, and not only or not always where it is simple to recognize it, in the most trivial shows of strength, but exactly where it is less recognizable in the illusion of depersonalized well-being, in the illusion of democratic rights, the ambiguous certainties of liberal candor. The disturbance, the jamming, therefore takes on a broader value; dividing, on the edge of metaphor, every inhibitory act performed in every form of control, the dubious act of any administrative body which in every deprivation of education, culture and collective knowledge objectifies itself and its own authority. ?From here Daniele repossesses the concept of radio disturbance to confuse its method of application, to rework it to its own use, to negate the blunting of emotions and to deconstruct it into an acousmatic flow. Thus transforming sound into a political action in the affirmation of a determined awareness of opposing any limit imposed by any possible form of repression. ?The sonic aesthetic becomes subversion, the abrasiveness of the digital excrescence reaction and contradiction to the same constrictive methods of censorship, the noise becomes a pathway and the atonality an affirmation of the inexhaustible human value. Concrete sound colliding with radio waves. The jamming of control systems impacting with improv jam.
A concept which fulfills itself over the course of these five tracks united in a programmatic flow, articulated in a series of performative acts carried out following the indispensable rigors of improvisation obtained across diverse levels of the interactions between the musicians involved. ?The sounds interweave, chase each other and overlap following the path laid out by the interferences of Daniele. For example the opening track Uno Zero Uno Nove Nove, where the articulation of prepared piano sampled in real time creates a base for Julia Kent’s improvised interventions as well as Andrea Reali’s infiltrations added later, also improvised. The only overdub allowed was the dark vocal sequence stolen from an Italian number station which, in addition to given the track its name, ideally takes us back to the mysterious conspiracy feeling that the short wave transmissions carry with them.?The trio (Pagliero/Kent/Reali) is repeated on Post Modern Requiem, as catcombesque and threatening as the title implies where the martial electronic scan counterpoints the stretching of the cello strings and the low notes of the piano. Where the air is saturated with distorted frequencies and finds correspondence and a natural fallout in the conclusive stream of Untitled Transmission, a rising sea of digital clamor in which the bow and the keys, unraveling among severe timbres, assemble a harmonic idea which Kent leads to a chamber-music threshold at the finale.
Daniele works alone on the obstinate Disengaged But Still Harmful, a synthetic drone in continuous crescendo, emerging from the crackle of a pararythmic loop. Jamming Radio Broadcasting: a sonic wall of electro-noise built out of three simple tracks in which a network emerges of distorted bass guitar prerecorded in the 90s, AM radio waves, a string machine and Kung-Fu Fighting".
For more info: www.lodevalm.net
"(...) Un'accurata presentazione estetica di Alessio Bosco accompagna il progetto di Daniele Pagliero: Lo Dev Alm è il terzo cd registrato in Setola dal musicista torinese dopo Mangiacranio (con Stefano Giust del 2002) e Tape to cd (1995/97) pubblicato nel 2006. La musica di Pagliero è costantemente immersa nelle produzioni noise di carattere situazionista e la titolazione dello stesso progetto è un flash che l'artista ha ricevuto durante il lavoro svolto in fabbrica, dove la macchina riportava l'avvertimento "Low Device Alarm". Forte sperimentatore dell'elettronica campionata, Pagliero spinge su un'esaltazione delle macchine e dei loro ambienti, per costruire una visionaria rappresentazione della realtà quotidiana; in Radio jamming si impossessa di un gran numero di programmazioni (su sintetizzatori, laptop o campionatori) mettendo ben in evidenza disturbi e voci dei ricevitori radiofonici: ne deriva un'amplificazione del rumore potente, che fa del fragoroso affollamento un rigoroso motivo di protesta: "...the disturbance, the jamming, therefore takes on a broader value; dividing, on the edge of metaphor, every inhibitory act performed in every form of control, the dubious act of any administrative body which in every deprivation of education, culture and collective knowledge objectifies itself and its own authority...". Coaudiuvato da Andrea Reali nella parte elettronica e Julia Kent che saltuariamente è chiamata in causa con il suo violoncello, Radio jamming contiene cose egregie: da Uno zero uno nove nove, dove vanno al diavolo le segreterie telefoniche in un contesto rivoltoso, a Post modern requiem, dove una sola nota campionata di pianoforte ed una serie di implacabili contorni ferrosi restituiscono molto più senso di molta modern classical odierna abbinata all'elettronica; in Jamming radio broadcasting, poi, si scava in un'oscurità furiosa e persa in una delirante deflagrazione degli elementi musicali. Tensione a mille." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) Elettronica ossessiva fatta di frammenti più o meno ricomposti, droni opalizzati su distese haunted, passaggi vuoto/pieno che non arrivano mai al parossismo ma si sviluppano sottopelle. Questo, per sommi capi, ciò che troverete in Radio Jamming, il nuovo lavoro targato Lo Dev Alm, sigla dietro cui si cela il torinese Daniele Pagliero, musicista, produttore e titolare della net-label Chew-z e che a vario titolo ha suonato o collaborato (o suona e collabora) con Space Aliens From Outer Space, Larsen, Frammenti, Daniele Brusaschetto, Coypu e (r) solo per nominarne alcuni. Come dire, le più stimolanti esperienze dell’area più o meno sperimentale sabauda. In questo terzo disco lungo le coordinate sonore di cui sopra sono poste al servizio di una idea forte che permea tutto il lavoro, ovvero un indagine su quel “radio jamming” che dà il titolo all’intero album: pratica utilizzata dai regimi totalitari per disturbare le trasmissioni via etere non gradite, viene traslata da Pagliero su un piano di significati più vasto per una riflessione ad ampio spettro su “ogni atto inibitorio ad opera di ogni forma di controllo”.
Come si evince dalle note accompagnatorie del disco, opera di Alessio Bosco, siamo dunque di fronte a una operazione che trasforma il “suono in un atto politico”, disgregandolo e riaggregandolo, sovrapponendolo e riducendolo ai minimi termini, facendolo deflagrare come una bomba così come dilatandolo fino a farlo divenire impalpabile e invisibile come un eversivo in fuga. A supportare l’elettronica e il piano preparato di Pagliero, a “scaldarla”, verrebbe quasi da dire, troviamo il violoncello di Julia Kent e le “illogik electronics” di Andrea Reali: ottimi gli interventi nell’opener Uno Zero Uno Nove Nove, misterica suite elettroacustica ruotante intorno al potenziale complottista delle “number station”, così come in Post Modern Requiem, plumbea e catacombale nel suo essere sospesa in un limbo sonoro e trafitta da escrescenze rumorose/rumoriste, e nella conclusiva, fluviale Untitled Transmissions, ipnotica come una cura Ludovico, ma Pagliero si muove in scioltezza anche e soprattutto da solo, come dimostrano Disengaged But Still Harmful e Jamming Radio Broadcasting, tanto silente e sottotraccia la prima quanto devastantemente noise la seconda.
Radio Jamming è un lavoro impegnativo e di non facile assimilazione, lontano dall’hype di certe posizioni sulla carta molto engagé, ma di sicuro portatore di infinite riflessioni su cui, ipoteticamente, basare nuove indagini “politiche”." Stefano Pifferi, SentireAscoltare, 2017.
01 _ Uno Zero Uno Nove Nove 6:39
02 _ Disengaged But Still Harmful 6:25
03 _ Post Modern Requiem 12:03
04 _ Jamming Radio Broadcasting 7:55
05 _ Untitled Transmission 16:46
(C) + (P) 2016