IMMERSUS EMERGO
SORRENTINO / TELANDRO / SIGURTA' (Sergio Sorrentino, Simone Telandro, Luca Sigurtà)
SOLD OUT
Sergio Sorrentino _ chitarra classica _ chitarra preparata _ oggetti
Simone Telandro _ tromba _ flicorno _ tromba piccolo _ oggetti
Luca Sigurtà _ electronics _ nastri _ oggetti
L’album consiste in brani di improvvisazione (racchiusi in due Suite) ed in due composizioni scritte. Il Trio unisce la ricerca sonora contemporanea della chitarra e della tromba con la musica concreta ed elettroacustica. Da questa unione deriva un sound ricco di riferimenti colti, ambientazioni ipnagogiche, riferimenti al tema dell’acqua (“immersus emergo”), cenni al blues e ad altri suoni tradizionali. Immersus Emergo vuole essere un disco di musica contemporanea accessibile, capace di unire ricerca e comunicatività, avanguardia e condivisione artistica. Il disco è stato co-prodotto dalla Aton Records (www.atonrecords.com) etichetta romana interessata alla Popular Experimental Music e della quale si fa portavoce.
"(…) Due suite improvvisate, Nerulem Suite e Laudemyo's Cantigas, fanno da cornice a due composizioni, De Citharae Natura per sola chitarra classica (Sergio Sorrentino) e Il Signore Delle Onde per tromba (Simone Telandro) e nastro magnetico (Luca Sigurtà). Un approccio meditativo, un paesaggio sonoro contraddistinto da atmosfere algide e oscure, fra pennellate di tromba hasselliane, bordoni elettronici, tratti chitarristici e volte canonici a volte meno, in cui la ricerca del trio trova appagamento" V. C., Musica Jazz 2013.
"(...) Dell’aspetto “immersivo” della musica aveva parlato approfonditamente David Toop nel suo bellissimo Ocean of Sound ancora in tempi non sospetti (metà anni ’90) prendendo come fonte di aspirazione l’ambient di Brian Eno e la fourth world music di John Hassell. Impossibile non ripensare a quei concetti ascoltando questo disco del trio Sorrentino/Telandro/Sigurtà ovvero Sergio Sorrentino alla chitarra, Simone Telandro alla tromba e Luca Sigurtà elettronica e suoni vari. Le prime note della tromba di Simone Telandro rimandano immediatamente a quel suono riverberato, pacato e disteso tipico proprio di John Hassell e di Markus Stockahusen che chi ha frequentato le uscite discografiche della ECM negli anni ’70 - 80 conosce ormai bene e che è diventato un marchio di fabbrica che rimanda a una musica di atmosfera suadente, melanconica e rilassante. La ricerca di un timbro particolare sembra essere la chiave di lettura di questo disco di improvvisazioni che esce ancora una volta con la italiana Setola di Maiale. Particolare è il timbro della tromba che suona e vola su un mare di suoni atonali e percussivi generati da Luca Sigurtà, un tappeto sul quale si incrocia e duetta con la chitarra di Sergio Sorrentino. Il mix che si ottiene è davvero interessante, date le caratteristiche dello strumento a fiato la chitarra ricopre un ruolo più percussivo, suonando frasi più veloci e autoconclusive, generando una sorta di “call and response” con la tromba. Sembra di tornare indietro con la memoria a un disco come “City of Eyes”, ma con alla base nuove forme di elettronica. Bello sentire che le buone idee del passato non sono state dimenticate e che anzi vengono riproposte in una veste nuova, innovativa. Bello davvero bello. Lasciatevi ammaliare, immergetevi nel suono. Un punto in più per la resa sonora del disco." Andrea Aguzzi, Blog Chitarre e Dintorni Nuove Musiche, 2012.
"(...) Un Trio che mescola con una certa abilità oggetti, glitch elettronico e strumenti reali che si limitano a chitarra classica, tromba e flicorno. L'idea è quella di percorrere sentieri modali, costruiti attorno a tessiture rarefatte, coniugandoli con delle textures elettroniche un po' di contorno. Ne scaturisce un affresco arioso, nel quale tromba e chitarra si assumono un ruolo solistico che mette in risalto le buone capacità sia di Telandro che di Sorrentino. Dal canto suo Sigurtà si avvolge in una nuvola di microsuoni che hanno il merito di rendere questo lavoro molto sottile e quindi sempre molto minoritario." Michele Coralli, Blow Up 2012.
"(…) In miracolosa levitazione tra classica contemporanea, suggestioni neojazzistiche, polveri noise e florilegi spontanei di puro talento improvvisativo, con entusiasmo vi segnaliamo una straordinaria avventura di musica nuova, bellissima e senza confini. Simone telandro distende layers di trombe e filicorni deforestando il sentiero che da Miles conduce a Arve Henriksen, passando da John Hassell a Markus Stockhausen. Lontano da ogni facile suggestione, ricco di segni. La meravigliosa "Il Signore delle Onde", composta da Chiara Pavan, segna su polveri morandine sparse con competenza da Luca Sigurtà, fraseggi di tromba che riecheggiano suggestioni darmstadiane. L'iniziale, cupa, notturna e introspettiva "Nerulum Suite" specie nel "Largo", dipinge arcani paesaggi con colori acrilici e resine di sintesi, riportando alla memoria proprio alcune opere dell'Henriksen di "Chiaroscuro"; "De Citharae Natura" è trattato di speleologia chitarristica che rivela il notevole talento di Sergio Sorrentino mentre "Laudemyo's Cantigas" distilla sincretici fraseggi di chitarra classica, noise e suoni per essere depistati da sospesi fraseggi di tromba. Un disco intrepido, registrato con cura e competenza, poichè il klang assume senso centrale quando la musica si rinnova così profondamente come in questo album poetico, coraggioso, colto". Massimo Marchini, Rockerilla 2012.
"(...) Ci troviamo di fronte ad un trio a suo modo anomalo, poichè vediamo Luca Sigurtà affiancato a due musicisti provenienti dall'ambito "colto". Non si tratta certo di un esperienza così anomala per il biellese, infatti anche i suoi lavori con Rocchetti, Pocket Progressive e con Fhievel non è che fossero così distanti dalla musica elettronica erudita o da materiali da performance in un museo di arte contemporanea, ma in questo caso la combinazione ha prodotto un risultato molto particolare. Telandro e Sorrentino, rispettivamente fiati e chitarre, si sono tenuti a debita distanza dalla tipica esecuzione elettroacustica o free che normalmente avreste potuto ascoltare su un qualunque disco di genere, come ad esempio molte uscite Creative Sources. Lo stile "classico" (qualunque cosa ciò significhi) di Sorrentino ed il lirismo quasi (e ripeto... quasi) da ECM di Telandro sono il valore aggiunto ad alcuni dei "tricks" caratteristici a cui ci ha abituati Sigurtà: il calore dei due strumentisti ha creato un'unione strana con quei drones, quegli skip, i glitch e quelle "sporcature" di cui Sigurtà ha sempre fatto uso abbondante in progetti come Harshcore ed in altri suoi lavori solisti. Si tratta di un lavoro molto, molto caldo, a tratti smaccatamente melodico e ciò non è dovuto solo al fatto che alcuni episodi siano reinterpretazioni di brani precedentemente composti dai due strumentisti, ma anche dal fatto che la sinergia del trio funziona in modo splendido. Immersus Emergo è un lavoro in bilico fra l'elettronica, il neo jazz e le colonne sonore, valorizzato da una registrazione pastosa, che a suo modo scalda un ambiente che altrimenti potrebbe finire per suonare "freddo". A. Ferraris, Sodapop, 2012.
"(...) Ce projet en trio est beaucoup plus convaincant que l’album solo du guitariste Sergio Sorrentino chroniqué le 2012-08-15. Sorrentino à la guitare classique et préparée, le trompettiste Simone Telandro (aussi au bugle) et Luca Sigurtà aux électroniques, bandes et objets. Au programme: deux suites musicales mi-composées mi-improvisées, une composition solo du guitariste et une composition pour trompette interprétée par les deux autres. Les suites sont riches en idées originales et en juxtapositions intelligentes. Fort agréable." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(...) This trio project is much more convincing than guitarist Sergio Sorrentino’s solo CD reviewed on 2012-08-15. Sorrentino on classical and prepared guitar, trumpeter Simone Telandro (also on flugelhorn), and Luca Sigurtà on electronics, tapes and objects. The play list includes two half-composed half-improvised suites, one solo guitar composition, and one composition for trumpet performed by the other two. The suites are full of original ideas and bright juxtapositions. I really enjoyed this album." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
Nerulum Suite (01-04)
01 _ I. Adagio 5:40
02 _ II. Largo 4:29
03 _ III. Andante 3:56
04 _ IV. Vivace 4:04
05 _ De Citharae Natura 7:22
06 _ Il Signore delle Onde 8:39
Laudemyo's Cantigas (07-10)
07 _ Lyrica 0:50
08 _ Danza 2:17
09 _ Andante Mosso 5:05
10 _ Adagio 2:55
(C) + (P) 2012
SOLD OUT
Sergio Sorrentino _ classical guitar _ prepared guitar _ objects
Simone Telandro _ trumpet _ flugelhorn _ piccolo trumpet _ objects
Luca Sigurtà _ electronics _ tapes _ objects
Sorrentino/Telandro/Sigurtà Trio is a contemporary music and free improvisation ensemble. The trio was founded in 2009 and has already held many concerts throughout Europe (in prestigious concert-halls and festivals). It has also held workshops and master classes based on written contemporary music and the free improvisation. Join together the electronics (analog instruments, fields recordings, contact mics and more) with the classical guitar (sometimes prepared or electric) and the trumpet (or the flugelhorn) is very rare in the contemporary music scene. For this the Sorrentino/Telandro/Sigurtà Trio wants to explore deeply the possibilities (of colours, expressions, sonic possibilities) of this particular line-up. The musicians wants to make enjoyable and agreeable the contemporary research to a wider audience. This album is co-produced with Aton Records.
"(...) This trio project is much more convincing than guitarist Sergio Sorrentino’s solo CD reviewed on 2012-08-15. Sorrentino on classical and prepared guitar, trumpeter Simone Telandro (also on flugelhorn), and Luca Sigurtà on electronics, tapes and objects. The play list includes two half-composed half-improvised suites, one solo guitar composition, and one composition for trumpet performed by the other two. The suites are full of original ideas and bright juxtapositions. I really enjoyed this album." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(...) Ce projet en trio est beaucoup plus convaincant que l’album solo du guitariste Sergio Sorrentino chroniqué le 2012-08-15. Sorrentino à la guitare classique et préparée, le trompettiste Simone Telandro (aussi au bugle) et Luca Sigurtà aux électroniques, bandes et objets. Au programme: deux suites musicales mi-composées mi-improvisées, une composition solo du guitariste et une composition pour trompette interprétée par les deux autres. Les suites sont riches en idées originales et en juxtapositions intelligentes. Fort agréable." François Couture, Monsieur Delire, 2012.
"(…) Due suite improvvisate, Nerulem Suite e Laudemyo's Cantigas, fanno da cornice a due composizioni, De Citharae Natura per sola chitarra classica (Sergio Sorrentino) e Il Signore Delle Onde per tromba (Simone Telandro) e nastro magnetico (Luca Sigurtà). Un approccio meditativo, un paesaggio sonoro contraddistinto da atmosfere algide e oscure, fra pennellate di tromba hasselliane, bordoni elettronici, tratti chitarristici e volte canonici a volte meno, in cui la ricerca del trio trova appagamento" V. C., Musica Jazz 2013.
"(...) Dell’aspetto “immersivo” della musica aveva parlato approfonditamente David Toop nel suo bellissimo Ocean of Sound ancora in tempi non sospetti (metà anni ’90) prendendo come fonte di aspirazione l’ambient di Brian Eno e la fourth world music di John Hassell. Impossibile non ripensare a quei concetti ascoltando questo disco del trio Sorrentino/Telandro/Sigurtà ovvero Sergio Sorrentino alla chitarra, Simone Telandro alla tromba e Luca Sigurtà elettronica e suoni vari. Le prime note della tromba di Simone Telandro rimandano immediatamente a quel suono riverberato, pacato e disteso tipico proprio di John Hassell e di Markus Stockahusen che chi ha frequentato le uscite discografiche della ECM negli anni ’70 - 80 conosce ormai bene e che è diventato un marchio di fabbrica che rimanda a una musica di atmosfera suadente, melanconica e rilassante. La ricerca di un timbro particolare sembra essere la chiave di lettura di questo disco di improvvisazioni che esce ancora una volta con la italiana Setola di Maiale. Particolare è il timbro della tromba che suona e vola su un mare di suoni atonali e percussivi generati da Luca Sigurtà, un tappeto sul quale si incrocia e duetta con la chitarra di Sergio Sorrentino. Il mix che si ottiene è davvero interessante, date le caratteristiche dello strumento a fiato la chitarra ricopre un ruolo più percussivo, suonando frasi più veloci e autoconclusive, generando una sorta di “call and response” con la tromba. Sembra di tornare indietro con la memoria a un disco come “City of Eyes”, ma con alla base nuove forme di elettronica. Bello sentire che le buone idee del passato non sono state dimenticate e che anzi vengono riproposte in una veste nuova, innovativa. Bello davvero bello. Lasciatevi ammaliare, immergetevi nel suono. Un punto in più per la resa sonora del disco." Andrea Aguzzi, Blog Chitarre e Dintorni Nuove Musiche, 2012.
"(...) Un Trio che mescola con una certa abilità oggetti, glitch elettronico e strumenti reali che si limitano a chitarra classica, tromba e flicorno. L'idea è quella di percorrere sentieri modali, costruiti attorno a tessiture rarefatte, coniugandoli con delle textures elettroniche un po' di contorno. Ne scaturisce un affresco arioso, nel quale tromba e chitarra si assumono un ruolo solistico che mette in risalto le buone capacità sia di Telandro che di Sorrentino. Dal canto suo Sigurtà si avvolge in una nuvola di microsuoni che hanno il merito di rendere questo lavoro molto sottile e quindi sempre molto minoritario." Michele Coralli, Blow Up 2012.
"(…) In miracolosa levitazione tra classica contemporanea, suggestioni neojazzistiche, polveri noise e florilegi spontanei di puro talento improvvisativo, con entusiasmo vi segnaliamo una straordinaria avventura di musica nuova, bellissima e senza confini. Simone telandro distende layers di trombe e filicorni deforestando il sentiero che da Miles conduce a Arve Henriksen, passando da John Hassell a Markus Stockhausen. Lontano da ogni facile suggestione, ricco di segni. La meravigliosa "Il Signore delle Onde", composta da Chiara Pavan, segna su polveri morandine sparse con competenza da Luca Sigurtà, fraseggi di tromba che riecheggiano suggestioni darmstadiane. L'iniziale, cupa, notturna e introspettiva "Nerulum Suite" specie nel "Largo", dipinge arcani paesaggi con colori acrilici e resine di sintesi, riportando alla memoria proprio alcune opere dell'Henriksen di "Chiaroscuro"; "De Citharae Natura" è trattato di speleologia chitarristica che rivela il notevole talento di Sergio Sorrentino mentre "Laudemyo's Cantigas" distilla sincretici fraseggi di chitarra classica, noise e suoni per essere depistati da sospesi fraseggi di tromba. Un disco intrepido, registrato con cura e competenza, poichè il klang assume senso centrale quando la musica si rinnova così profondamente come in questo album poetico, coraggioso, colto". Massimo Marchini, Rockerilla 2012.
"(...) Ci troviamo di fronte ad un trio a suo modo anomalo, poichè vediamo Luca Sigurtà affiancato a due musicisti provenienti dall'ambito "colto". Non si tratta certo di un esperienza così anomala per il biellese, infatti anche i suoi lavori con Rocchetti, Pocket Progressive e con Fhievel non è che fossero così distanti dalla musica elettronica erudita o da materiali da performance in un museo di arte contemporanea, ma in questo caso la combinazione ha prodotto un risultato molto particolare. Telandro e Sorrentino, rispettivamente fiati e chitarre, si sono tenuti a debita distanza dalla tipica esecuzione elettroacustica o free che normalmente avreste potuto ascoltare su un qualunque disco di genere, come ad esempio molte uscite Creative Sources. Lo stile "classico" (qualunque cosa ciò significhi) di Sorrentino ed il lirismo quasi (e ripeto... quasi) da ECM di Telandro sono il valore aggiunto ad alcuni dei "tricks" caratteristici a cui ci ha abituati Sigurtà: il calore dei due strumentisti ha creato un'unione strana con quei drones, quegli skip, i glitch e quelle "sporcature" di cui Sigurtà ha sempre fatto uso abbondante in progetti come Harshcore ed in altri suoi lavori solisti. Si tratta di un lavoro molto, molto caldo, a tratti smaccatamente melodico e ciò non è dovuto solo al fatto che alcuni episodi siano reinterpretazioni di brani precedentemente composti dai due strumentisti, ma anche dal fatto che la sinergia del trio funziona in modo splendido. Immersus Emergo è un lavoro in bilico fra l'elettronica, il neo jazz e le colonne sonore, valorizzato da una registrazione pastosa, che a suo modo scalda un ambiente che altrimenti potrebbe finire per suonare "freddo". A. Ferraris, Sodapop, 2012.
Nerulum Suite (01-04)
01 _ I. Adagio 5:40
02 _ II. Largo 4:29
03 _ III. Andante 3:56
04 _ IV. Vivace 4:04
05 _ De Citharae Natura 7:22
06 _ Il Signore delle Onde 8:39
Laudemyo's Cantigas (07-10)
07 _ Lyrica 0:50
08 _ Danza 2:17
09 _ Andante Mosso 5:05
10 _ Adagio 2:55
(C) + (P) 2012