FROM THE TALE OF PIGLING BLAND (CHAPTER TWO)
MARYCLARE BRZYTWA / NICOLA GUAZZALOCA / EDOARDO MARRAFFA / FRANCESCO GUERRI
SOLD OUT
Maryclare Brzytwa _ flauto traverso
Nicola Guazzaloca _ pianoforte
Edoardo Marraffa _ sax tenore _ sax sopranino
Francesco Guerri _ violoncello
From the Tale of Pigling Bland – Chapter Two è il titolo del secondo album (vedi SM1710) prodotto dal quartetto formato da MaryClare Brzytwa, Edoardo Marraffa, Nicola Guazzaloca e Francesco Guerri, qui ripresi in una serrata live performance registrata dal Centro di Documentazione e Ricerca della Scuola Popolare di Musica Ivan Illich a Bologna. Dal 2008 il capoluogo emiliano diviene una tappa ricorrente per la cantante e flautista statunitense: dopo una prima folgorante apparizione insieme al trio “Gravida” (con P. Oliva e C. Fraticelli), la Brzytwa è stata ascoltata all’opera con esponenti di spicco della scena sperimentale e creativa dell’hinterland bolognese come T. Honsinger, T. Trevor-Briscoe, L. Mosso, M. Sabatini e lo stesso S. Giust. Da tempo Marraffa, Guazzaloca e Guerri collaborano nell'ambito didattico della SPM Ivan Illich e sono esponenti di un contesto che per natura travalica i confini nazionali; musicisti le cui non comuni capacità improvvisative sono da tempo note agli “addetti ai lavori” in Italia e all’estero. La musica del quartetto è essenzialmente improvvisata, ricca di invenzioni narrative e soluzioni timbriche inusuali, frutto di percorsi condotti senza compromessi o limitanti pudori estetici.
"(…) Pigling Bland è un personaggio ‘minore’ (un termine orribile ma concedetemelo…) della narratrice/illustratrice Beatrix Potter, romantica, na?f, tenerissima scrittrice inglese: i suoi racconti, i suoi acquerelli hanno fatto più volte il giro del mondo e lo faranno ancora per anni a venire… Che il quartetto dia libera improvvisazione alla propria serata (live) ispirandosi al racconto della Potter è fondamentale perché se riuscite (so che molti lettori di Sounds Behind The Corner riescono a trascendere dalla routine e calarsi nel suono che vi proponiamo) tutto avrà senso, fidatevi, tutto avrà senso. Io stesso ascoltando in cuffia l’album senza sapere della dedica al racconto di Beatrix Potter ho immaginato le cinque tracce legate alle vicende di Napoleon e Palla Di Neve, Gondrano ed il Vecchio Maggiore, alias, se non avete focalizzato gli accenni, alla “Fattoria Degli Animali” del visionario Orwell. Soprattutto la prima traccia, “First Section”: credo in tanti sarete con me d’accordo che l’album, i riferimenti alle tavolozze, alle narrazioni, si svolga in gran parte qui in questo senso di ‘disordine’ da cortile rurale, tra starnazzare di volatili e grugniti di suini, c’è una grande tensione e gli strumenti riescono, ricordatelo sempre senza nessuna ‘strategia’ a priori, ad evocare un contesto di caos animalesco, un bestiario sonoro. Quattro strumenti che divengono evocativi: il piano di Nicola Guazzaloca, la sezione fiati di Edoardo Marraffa, il flauto di MaryClare Brzytwa, il violoncello di Francesco Guerri; Prokofiev avrebbe avuto anche con loro quattro vita facile nelle sue concezioni sonore, ogni riferimento a piccoli bambini russi e lupi della steppa è assolutamente voluto… Con “Second Section” s’instaura un sottile gioco psicologico tra le forze sonore, impegnate nell’esistere, nella sopravvivenza, nella coesione reciproca senza togliersi voce, fiato tra colleghi; scale vertiginose e frenetiche, immagini anche urbane di spleen mai con volumi troppo alti, tutto è trattenuto, ‘acquerellato’. Casuale o voluta, ma noi vogliamo credere pre-destinata ad esistere, “Third Section” inizia con una sessione di fiati bellissima, una lunga intro elementale e se vi capitasse di cogliere profumi di Primavera, di Sagra primaverile, di sinfonia legata indissolubilmente al rapporto uomo/natura, sciamanico, insomma ispirata da Stravinskij, non siete lontani dalla realtà: dopo lunghe sessioni d’improvvisazione nasce tra i musicisti una sorta di empatia sciamanica, una trance retroattiva ed il suono diviene la manifestazione quasi medianica del loro background, capterete una soffice brezza primaverile nel flauto, nell’ancia di Marraffa, un lungo duetto, una danza aerea cui partecipano con discrezione anche il violoncello ed il pianoforte. Gli applausi confermano la purezza di questa piccola perla d’improvvisazione sinfonica. C’è un piccolo cuore di Bologna che ama sperimentare, si chiama Scuola Popolare Di Musica Ivan Illich e vede Nicola Guazzaloca insegnante e protagonista della divulgazione avanguardista del jazz improvvisato, aperto, mai chiuso a soluzioni sinfoniche. Il piccolo cuore ha battuto in quel 2011 grazie ai quattro e continuerà a farlo ancora grazie a Setole Di Maiale ed all’intelligenza di Stefano Giust, coraggiosa isola nell’oceano in tempesta del mainstream." Nicola Tenani, Sounds Behind the Corner, 2012.
01 _ First section 11:37
02 _ Second section 11:03
03 _ Third section 15:32
04 _ Fourth section 06:01
05 _ Fifth section 07:27
(C) + (P) 2011
SOLD OUT
Maryclare Brzytwa _ flute
Nicola Guazzaloca _ piano
Edoardo Marraffa _ tenor sax _ sopranino sax
Francesco Guerri _ cello
From the Tale of Pigling Bland – Chapter Two is the second album (please see SM1710) released by this quartet with MaryClare Brzytwa, Edoardo Marraffa, Nicola Guazzaloca and Francesco Guerri, here in an engaging live performance recorded by the Documentation and Research Centre of the Popular School of Music Ivan Illich. Since 2008 Bologna has become a recurrent step for the american flutist, singer and traveller Maryclare Brzytwa: after a first dazzling appearance with the Gravida (with P. Oliva and C. Fraticelli) she had been seen to perform with several remarkable musicians often active within the local improvisational scene such as T. Honsinger, T. Trevor-Briscoe, L. Mosso, M. Sabatini, S. Giust, among others. Marraffa, Guazzaloca and Guerri collaborates past several years in the SPM Ivan Illich didactic context by conducting laboratories and coordinating activities, their strong and impressive skills have long been known by the insiders of the improvisational and creative international scene. The music here recorded is essentially improvised and developed with unusual narrative inventions and timbres solutions, resulting by routes conducted without compromises and limiting aesthetic shame.
"(…) Pigling Bland è un personaggio ‘minore’ (un termine orribile ma concedetemelo…) della narratrice/illustratrice Beatrix Potter, romantica, na?f, tenerissima scrittrice inglese: i suoi racconti, i suoi acquerelli hanno fatto più volte il giro del mondo e lo faranno ancora per anni a venire… Che il quartetto dia libera improvvisazione alla propria serata (live) ispirandosi al racconto della Potter è fondamentale perché se riuscite (so che molti lettori di Sounds Behind The Corner riescono a trascendere dalla routine e calarsi nel suono che vi proponiamo) tutto avrà senso, fidatevi, tutto avrà senso. Io stesso ascoltando in cuffia l’album senza sapere della dedica al racconto di Beatrix Potter ho immaginato le cinque tracce legate alle vicende di Napoleon e Palla Di Neve, Gondrano ed il Vecchio Maggiore, alias, se non avete focalizzato gli accenni, alla “Fattoria Degli Animali” del visionario Orwell. Soprattutto la prima traccia, “First Section”: credo in tanti sarete con me d’accordo che l’album, i riferimenti alle tavolozze, alle narrazioni, si svolga in gran parte qui in questo senso di ‘disordine’ da cortile rurale, tra starnazzare di volatili e grugniti di suini, c’è una grande tensione e gli strumenti riescono, ricordatelo sempre senza nessuna ‘strategia’ a priori, ad evocare un contesto di caos animalesco, un bestiario sonoro. Quattro strumenti che divengono evocativi: il piano di Nicola Guazzaloca, la sezione fiati di Edoardo Marraffa, il flauto di MaryClare Brzytwa, il violoncello di Francesco Guerri; Prokofiev avrebbe avuto anche con loro quattro vita facile nelle sue concezioni sonore, ogni riferimento a piccoli bambini russi e lupi della steppa è assolutamente voluto… Con “Second Section” s’instaura un sottile gioco psicologico tra le forze sonore, impegnate nell’esistere, nella sopravvivenza, nella coesione reciproca senza togliersi voce, fiato tra colleghi; scale vertiginose e frenetiche, immagini anche urbane di spleen mai con volumi troppo alti, tutto è trattenuto, ‘acquerellato’. Casuale o voluta, ma noi vogliamo credere pre-destinata ad esistere, “Third Section” inizia con una sessione di fiati bellissima, una lunga intro elementale e se vi capitasse di cogliere profumi di Primavera, di Sagra primaverile, di sinfonia legata indissolubilmente al rapporto uomo/natura, sciamanico, insomma ispirata da Stravinskij, non siete lontani dalla realtà: dopo lunghe sessioni d’improvvisazione nasce tra i musicisti una sorta di empatia sciamanica, una trance retroattiva ed il suono diviene la manifestazione quasi medianica del loro background, capterete una soffice brezza primaverile nel flauto, nell’ancia di Marraffa, un lungo duetto, una danza aerea cui partecipano con discrezione anche il violoncello ed il pianoforte. Gli applausi confermano la purezza di questa piccola perla d’improvvisazione sinfonica. C’è un piccolo cuore di Bologna che ama sperimentare, si chiama Scuola Popolare Di Musica Ivan Illich e vede Nicola Guazzaloca insegnante e protagonista della divulgazione avanguardista del jazz improvvisato, aperto, mai chiuso a soluzioni sinfoniche. Il piccolo cuore ha battuto in quel 2011 grazie ai quattro e continuerà a farlo ancora grazie a Setole Di Maiale ed all’intelligenza di Stefano Giust, coraggiosa isola nell’oceano in tempesta del mainstream." Nicola Tenani, Sounds Behind the Corner, 2012.
01 _ First section 11:37
02 _ Second section 11:03
03 _ Third section 15:32
04 _ Fourth section 06:01
05 _ Fifth section 07:27
(C) + (P) 2011