LONIUS
LONIUS (Andrea Romeo, Andrea Ics Ferraris, Alessandro Buzzi)
SOLD OUT
Andrea Romeo _ sax alto
Andrea Ics Ferraris _ microfoni a contatto _ elettronica _ campionamenti _ piatti _ bacchette
Alessandro Buzzi _ rimshot _ piatti _ marmo amplificato _ tavolo _ mani _ bacchette _ pennello _ oggetti
Musica improvvisata, elettroacustica, registrata nel dicembre 2007 a Oltre il Suono. Un album organizzato da musicisti attivissimi da anni in questi ambiti sonori.
"(...) Lonius è un progetto interessantissimo, patrocinato dalla Setola di Maiale di S. Giust, e messo in piedi da Andrea ‘Ics’ Ferraris, che ritroviamo dopo il recente bellissimo Airchamber3, Alessandro Buzzi, alla parte ritmica prevalentemente e Andrea Romeo al sax. Questo omonimo disco è un omaggio alla città di Genova, anagrammata in ognuno dei sei titoli che compongono il cd, ed è una registrazione catturata in presa diretta in studio in cui i tre hanno dato vita ad una serie di improvvisazioni tra jazz e musica elettronica. C’è una linea di condotta che lega i progetti di Ics ed è un’inquietudine di sottofondo che permea ogni anfratto della sua musica. Non fa eccezione questo disco (così come non fa eccezione, almeno in parte, il progetto Ulna di cui parlerò a breve) dove in un atmosfera dai toni molto scuri e grevi (scaturenti dall’elettronica povera ma anche dalla parte percussiva, che privilegia il lato più secco e metallico), si viene illuminati dagli squarci impro del sax di Andrea Romeo, in odore di new things. Molto, molto bello." Alfredo Rastelli, Sands-zine 2008.
"(...) Un sax tratteggia una melodia jazz, note si rincorrono, si perdono, si ritrovano, sembrano abbozzare una melodia. Sotto, in un crescendo di mare in tempesta, si accavallano suoni, rumori, oggetti percossi, sibili, che sembrano rubati al porto di Genova, tra le navi vuote che aspettano i loro carichi, le onde che schiantano le chiglie e le incagliano ed il vento che si insinua tra i container vuoti e cigolanti. Comincia così, con Vonega, questa live studio recording di Lonius, trio 2/3 ligure 1/3 piemontese, che vede l'utilizzo e la combinazione di una strumentazione alquanto particolare. Al sax alto il gruppo affianca infatti un tavolo di marmo amplificato, varia oggettistica percussiva, microfoni a contatto e certa non meglio precisata effettistica elettronica. Il cd, fuori per Setola Di Maiale, contiene sei improvvisazioni, il titolo di ognuna delle quali è un anagramma della parola "Genova". Se da una parte i richiami al free jazz, nell'utilizzo del sax alto, sono inequivocabili, dall'altra l'effetto che produce il resto della strumentazione è straniante, in particolare quando, ai momenti più percussivi e in qualche modo ricollegabili di rimando a certo free, si intercalano gli inserti elettronici, davvero inintelligibili le fonti, inquietanti come "quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai" e dal sentore vagamente noise/industrial. L'ascolto del disco non è dei più semplici, richiede una certa predisposizione (d'umore più che altro), non fosse altro per quella cappa di inquietudine che lo attraversa, monolitica, come una spessa foschia ("lasciaci tornare ai nostri temporali, Genova ha i giorni tutti uguali"). Difficilmente incasellabile, non è puramente ambient, o jazz, o industrial, è certo musica improvvisata, ma non basta. Parafrasando un titolo del catalogo di Anatrofobia, è musica "pesa" e marginale." Danilo Corgnati, Sodapop, 2008.
"(...) Terzetto composto da Andrea Romero al sax, ICS agli electronics e Alessandro Buzzi alle percussioni (nonchè a un tavolo di marmo "preparato"), i Lonius dipingono con fare impressionista una tavolozza che tra sconquassi improvvisati, strepiti metallici e impennate solitarie lascia sopratutto spazio a una foschia ansiogena, tesa, anche quando sembra dipanarsi in panorami dal respiro più ampio. Nonostante la tentazione per gli spazi orizzontali e per certe soluzioni in chiaroscuro (specie nell'uso dell'elettronica) i sei brani del cdr suonano sempre contratti, nervosi, pur senza mai oltrepassare il famigerato punto di rottura. Una mezz'ora appena, che però ammalia. (6/7)." Velerio Mattioli, Blow Up n.126, 2008.
1 _ Vonega 6:18
2 _ Negavo 1:34
3 _ Genvoa 7:45
4 _ Avogen 6:31
5 _ Govean 6:25
6 _ Ovenga 3:44
(C) + (P) 2008
SOLD OUT
Andrea Romeo _ alto sax
Andrea Ics Ferraris _ contact microphones _ cheap electronics _ samples _ cymbal _ sticks
Alessandro Buzzi _ rimshot _ cymbals _ amplified marble _ table _ hands _ sticks _ brush _ objects
This album is a live studio recording performed at Oltre il Suono, on December 2007. Improvised trio music.
"(...) Lonius è un progetto interessantissimo, patrocinato dalla Setola di Maiale di S. Giust, e messo in piedi da Andrea ‘Ics’ Ferraris, che ritroviamo dopo il recente bellissimo Airchamber3, Alessandro Buzzi, alla parte ritmica prevalentemente e Andrea Romeo al sax. Questo omonimo disco è un omaggio alla città di Genova, anagrammata in ognuno dei sei titoli che compongono il cd, ed è una registrazione catturata in presa diretta in studio in cui i tre hanno dato vita ad una serie di improvvisazioni tra jazz e musica elettronica. C’è una linea di condotta che lega i progetti di Ics ed è un’inquietudine di sottofondo che permea ogni anfratto della sua musica. Non fa eccezione questo disco (così come non fa eccezione, almeno in parte, il progetto Ulna di cui parlerò a breve) dove in un atmosfera dai toni molto scuri e grevi (scaturenti dall’elettronica povera ma anche dalla parte percussiva, che privilegia il lato più secco e metallico), si viene illuminati dagli squarci impro del sax di Andrea Romeo, in odore di new things. Molto, molto bello." Alfredo Rastelli, Sands-zine 2008.
"(...) Un sax tratteggia una melodia jazz, note si rincorrono, si perdono, si ritrovano, sembrano abbozzare una melodia. Sotto, in un crescendo di mare in tempesta, si accavallano suoni, rumori, oggetti percossi, sibili, che sembrano rubati al porto di Genova, tra le navi vuote che aspettano i loro carichi, le onde che schiantano le chiglie e le incagliano ed il vento che si insinua tra i container vuoti e cigolanti. Comincia così, con Vonega, questa live studio recording di Lonius, trio 2/3 ligure 1/3 piemontese, che vede l'utilizzo e la combinazione di una strumentazione alquanto particolare. Al sax alto il gruppo affianca infatti un tavolo di marmo amplificato, varia oggettistica percussiva, microfoni a contatto e certa non meglio precisata effettistica elettronica. Il cd, fuori per Setola Di Maiale, contiene sei improvvisazioni, il titolo di ognuna delle quali è un anagramma della parola "Genova". Se da una parte i richiami al free jazz, nell'utilizzo del sax alto, sono inequivocabili, dall'altra l'effetto che produce il resto della strumentazione è straniante, in particolare quando, ai momenti più percussivi e in qualche modo ricollegabili di rimando a certo free, si intercalano gli inserti elettronici, davvero inintelligibili le fonti, inquietanti come "quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai" e dal sentore vagamente noise/industrial. L'ascolto del disco non è dei più semplici, richiede una certa predisposizione (d'umore più che altro), non fosse altro per quella cappa di inquietudine che lo attraversa, monolitica, come una spessa foschia ("lasciaci tornare ai nostri temporali, Genova ha i giorni tutti uguali"). Difficilmente incasellabile, non è puramente ambient, o jazz, o industrial, è certo musica improvvisata, ma non basta. Parafrasando un titolo del catalogo di Anatrofobia, è musica "pesa" e marginale." Danilo Corgnati, Sodapop, 2008.
"(...) Terzetto composto da Andrea Romero al sax, ICS agli electronics e Alessandro Buzzi alle percussioni (nonchè a un tavolo di marmo "preparato"), i Lonius dipingono con fare impressionista una tavolozza che tra sconquassi improvvisati, strepiti metallici e impennate solitarie lascia sopratutto spazio a una foschia ansiogena, tesa, anche quando sembra dipanarsi in panorami dal respiro più ampio. Nonostante la tentazione per gli spazi orizzontali e per certe soluzioni in chiaroscuro (specie nell'uso dell'elettronica) i sei brani del cdr suonano sempre contratti, nervosi, pur senza mai oltrepassare il famigerato punto di rottura. Una mezz'ora appena, che però ammalia. (6/7)." Velerio Mattioli, Blow Up n.126, 2008.
1 _ Vonega 6:18
2 _ Negavo 1:34
3 _ Genvoa 7:45
4 _ Avogen 6:31
5 _ Govean 6:25
6 _ Ovenga 3:44
(C) + (P) 2008