48TH BIENNALE DI VENEZIA
SETOLADIMAIALE UNIT (Stefano Giust, Luca Cartolari, Dominik Gawara, Paolo Caleo, Maurizio Suppo, Ivan Pilat, Daniele Pagliero, Alessandro Cartolari, Michele Brieda)
SOLD OUT
Stefano Giust _ batteria _ percussioni elettroniche _ tavolino _ sedie _ pavimento _ oggetti _ regia sonora
Luca Cartolari _ basso elettrico
Dominik Gawara _ basso elettrico
Paolo Caleo _ caleophon
Maurizio Suppo _ chitarra elettrica
Ivan Pilat _ sax baritono
Daniele Pagliero _ campionatore _ elettronica
Alessandro Cartolari _ sax alto _ microfono
Michele Brieda _ autoharp amplificata _ elettronica
Si tratta della registrazione del concerto eseguito il 3 settembre 1999 a Venezia, nell'ambito della 48ma Esposizione Internazionale d'Arte, La Biennale di Venezia, attraverso il gruppo Oreste (network di artisti visivi con base a Roma, invitato dal direttore Harald Szeemann). È presente inoltre un estratto della cruda, brutale e confusa performance che si è tenuta nel Padiglione Italia il successivo 5 settembre. L'ensemble propone musica libera improvvisata e raccoglie tutti musicisti coinvolti in questo catalogo. Entrambi i concerti si sono svolti in maniera molto informale nel contesto specifico di Orestecinema, di cui riportiamo il manifesto programmatico tratto dal libro edito successivamente da Giancarlo Norese "Oreste at the Venice Biennale" (Edizioni Charta): "Orestecinema: networking as a privileged method / september 3rd-8th 1999. Diffusion, organization, independent production, hackering, dissent within the contemporary experience of art. Common and distinct questions within different disciplines and different fields of cultural productions. By Enrico Corte and Andrea Nurcis. Venus: meetings with the authors, screenings - Italian Pavilion, room A. Concerts - Chiostro dei Tolentini and Aula Magna (Facoltà di Architettura) Venice". Disponibile anche integralmente in video vhs (SM902).
"(...) Lo sviluppo della musica avviene per progressioni consequenziali, come in una discussione dove tutti intervengono quando e come vogliono determinando l'indirizzo del discorso; assomiglia insomma ai modi dell'oralità dove sorpresa, invenzione e condivisione del linguaggio sono elementi costitutivi. Per Giust infatti è un modo per suonare davvero della free music senza il bisogno di farsi condizionare dalla carta o da un direttore. La scelta dei musicisti, l'esperienza improvvisativa ed il patrimonio individuale di ciascuno faranno il resto." Flavio Massarutto, Jazz-It/Italian Jazz Magazine n.13.
"(...) Setoladimaiale Unit. Una macchina da guerra sin dal nome. SdM alla Biennale di Venezia. Un ossimoro, probabilmente, una contraddizione performativa. O il vagheggiare di un illuso. E invece accade che i protagonisti dell’etichetta vengano invitati, tramite il gruppo Oreste (network romano di artisti visivi), alla 48esima edizione della esposizione delle arti mondiali. Cosa riserveranno Giust e compagnia (i coinvolti sono numerosi, quasi tutti apparsi, con dischi o collaborazioni, nel catalogo dell’etichetta) agli ignari frequentatori del mondo dell’arte? Viene quasi da non crederci. E invece c’è un disco a testimoniare. Ci sono 50 minuti di improvvisazione free form, la voglia di mettere alla prova, e di mostrare agli increduli, gli esercizi di una verve critica dialettica dialogica democratica - ormai assai matura, siamo nel 1999 - che si esprime, ma per ragioni meramente contingenti, ci pare di capire, con il linguaggio del jazz. Come se la tranquillità di un salotto mondano di ascendenza proustiana, in cui si discute educatamente delle arti, venisse all’improvviso squarciata dal vociare indistinto – eppure quanto stratificato! – di una congrega di anarchici sobillatori. Disco da possedere già solo per il valore archeologico-documentale che incarna." Vincenzo Santarcangelo, SentireAscoltare, 2008.
01 _ Venezia n.1 51:40
02 _ Venezia n.2 5:34
(C) + (P) 1999
SOLD OUT
Stefano Giust _ drums _ electronic percussion pads _ table _ chair _ floor _ objects _ direction
Luca Cartolari _ electric bass
Dominik Gawara _ electric bass
Paolo Caleo _ caleophon
Maurizio Suppo _ electric guitar
Ivan Pilat _ baritone sax
Daniele Pagliero _ sampler _ electronics
Alessandro Cartolari _ alto sax _ microphone
Michele Brieda _ amplified autoharp _ electronics
Free improvised octet and quintet music, recorded live in two concerts during the 48th Venice Biennale, 1999.
"(...) Lo sviluppo della musica avviene per progressioni consequenziali, come in una discussione dove tutti intervengono quando e come vogliono determinando l'indirizzo del discorso; assomiglia insomma ai modi dell'oralità dove sorpresa, invenzione e condivisione del linguaggio sono elementi costitutivi. Per Giust infatti è un modo per suonare davvero della free music senza il bisogno di farsi condizionare dalla carta o da un direttore. La scelta dei musicisti, l'esperienza improvvisativa ed il patrimonio individuale di ciascuno faranno il resto." Flavio Massarutto, Jazz-It/Italian Jazz Magazine n.13.
"(...) Setoladimaiale Unit. Una macchina da guerra sin dal nome. SdM alla Biennale di Venezia. Un ossimoro, probabilmente, una contraddizione performativa. O il vagheggiare di un illuso. E invece accade che i protagonisti dell’etichetta vengano invitati, tramite il gruppo Oreste (network romano di artisti visivi), alla 48esima edizione della esposizione delle arti mondiali. Cosa riserveranno Giust e compagnia (i coinvolti sono numerosi, quasi tutti apparsi, con dischi o collaborazioni, nel catalogo dell’etichetta) agli ignari frequentatori del mondo dell’arte? Viene quasi da non crederci. E invece c’è un disco a testimoniare. Ci sono 50 minuti di improvvisazione free form, la voglia di mettere alla prova, e di mostrare agli increduli, gli esercizi di una verve critica dialettica dialogica democratica - ormai assai matura, siamo nel 1999 - che si esprime, ma per ragioni meramente contingenti, ci pare di capire, con il linguaggio del jazz. Come se la tranquillità di un salotto mondano di ascendenza proustiana, in cui si discute educatamente delle arti, venisse all’improvviso squarciata dal vociare indistinto – eppure quanto stratificato! – di una congrega di anarchici sobillatori. Disco da possedere già solo per il valore archeologico-documentale che incarna." Vincenzo Santarcangelo, SentireAscoltare, 2008.
01 _ Venezia n.1 51:40
02 _ Venezia n.2 5:34
(C) + (P) 1999