1994
LE BAMBINE (Marco Cossetti, Paolo De Piaggi, Stefano Giust)
LP
Marco Cossetti _ basso elettrico _ voce
Stefano Giust _ batteria
Paolo De Piaggi _ chitarra elettrica
Esce postumo nel 2013 come LP, il quarto album a nome Le Bambine, nell'ultima formazione a trio. Il titolo "1994" è preso dall'anno in cui la musica è stata composta, ma anche vuole rimandare, in qualche modo, al "1984" di George Orwell. La musica è stata registrata dal vivo in concerto nel 1995 ed è stata masterizzata nel 2012 da The Norman Conquest (www.thenormanconquest.net), musicista che suona tra l'altro in Cosa Brava con Fred Frith, oltre ad essere un tecnico del suono apprezzatissimo, lavorando anche per la Tzadik. Il disco è stato disegnato appositamente da Rik Van Iersel (www.rikvaniersel.nl), fenomenale artista olandese. I quattro lunghi brani presentati nell'album, che forse qualcuno potrebbe etichettare come art-rock, vanno direttamente nelle vene, con strutture intriganti che includono anche l'improvvisazione: musica oscura, insieme carnale e intellettuale, dai testi molto forti e attualissimi... Insomma, ci sono un sacco di ragioni se dopo 19 anni questo disco è uscito: onestamente, pensiamo che questa musica sia molto speciale. Da un vecchio testo riassuntivo di Adriano "Magou" Di Gasparo: "Nei tardi anni '80, il Friuli-Venezia Giulia sembra essere una sorta di 'rinascimento rock', spesso già all'insegna di quel "crossover" stilistico che dominerà il decennio successivo: Le Bambine di Pordenone ibridano fin dall'inizio il loro hardcore punk con elementi hard rock (o propriamente metal), funk, jazz ed una grintosa componente melodica. Attivi tra gli anni '87 e '95, hanno avuto vari cambi di formazione: il gruppo era formato da Marco Cossetti al basso elettrico, Stefano Giust alla batteria, Vito Ciampa alla voce e Orfeo Ciampa alla chitarra elettrica. In seguito è fuori uscito Orfeo ed è subentrato Teho Teardo alla chitarra elettrica; dopo di lui è arrivato Paolo De Piaggi (sempre alla chitarra elettrica) e il gruppo si è trasformato in un trio stabile, con la defezione di Vito (Marco inizia a cantare). Le Bambine, a dispetto del nome ironico e leggero, è stato un gruppo imprevedibile che non ha mai ceduto ad alcun compromesso, una live-band potentissima, saltuariamente teatrale e multimediale con centinaia di concerti e decine di supporti, come il primo tour italiano dei Primus, Fugazi, Fishbones, Verbal Assoult, D.O.A., Fuzztones, Seers, Flashtones, Marphy's Low, The Haters (Survival Research Laboratories), Negazione, Silverfish, etc. Definire la musica che hanno fatto nel corso degli anni non è cosa facile perchè hanno avuto una continua evoluzione che li ha portati a elaborare, disco dopo disco, nuove esplorazioni sonore composte di rock, punk, free-jazz, libera improvvisazione, hard-core, elettronica e avanguardia. Erano gli anni del primo cross-over, del mescolamento degli stili, del quesito giornalistico tutto nostrano, che si interrogava se i gruppi italiani devessero cantare in italiano oppure in inglese. In tutto hanno pubblicato quattro dischi: un mini LP omonimo del 1989 uscito per la Devon Rexcord di Alex Fabbro; "Irruzione nel XX secolo" registrato nel gennaio 1991 e pubblicato postumo nel 2000 dalla AUA Records; "Carni a Metà Prezzo" (vedi SM000) e questo ultimo "1994". C'è anche un bootleg in cassetta di un vecchio concerto degli anni '80, registrato e prodotto al csoa Volturno di Udine".
Per maggiori info: https://lebambine.wordpress.com
"(…) Valore documentale in primo piano per questo live del gruppo friulano, registrato nelle fasi finali della loro breve ma intensa carriera. Chi/cosa erano Le Bambine? Allora, diciamo che a differenza degli argonauti del crossover che in quel periodo stavano spuntando come funghi (siamo inizi '90), la band esplodeva in una sorta di hardcore rivoltato nella sua intima essenza, da individuarsi in un punto imprecisato tra il funk destrutturato e singultante degli Stump e le esperienze di casa SST. Lacerazioni e strappi del tessuto sonoro con voce tetrale, naif, quasi un nudo accompagnamento "staccato" dalla musica. Per altri versi, per quell'allungare le note in atmosfere fintamente docili, può starci altrettanto bene il paragone con la prima stagione del post rock: catatonia non ancora ripulita da quell'aria di solennità "messa cantata style" che anni dopo affosserà il genere. La storia del nostro rock nazionale passa anche attraverso le gesta de Le Bambine e questo LP è qui per ricordarcelo.
P.S. Risponde alle due domandine qui sotto Stefano Giust, batterista della band all'epoca e prorietario dell'etichetta Setola di Maiale, un catalogo "monstre" di titoli veleggianti nelle musiche di ricerca più incredibili che possiate immaginare.
D. Perchè oggi l'uscita di questo live de Le Bambine realizzato nel 1994? Volevate chiudere un cerchio? Era una registrazione che già all'epoca pensavate di destinare al supporto fonografico ma varie circostanze ne hanno impedito la stampa?
R. Volevamo chiudere un cerchio. Abbiamo fatto dischi differenti nel corso di quegli anni e questa musica, che oggi esce vent'anni dopo che è stata composta, è la somma delle nostre esperienze di allora. Saremmo dovuti andare in studio e registrare questi brani come da prassi, ma ci siamo sciolti poco prima. C'era però questa registrazione, fatta su minidisk ad uno degli ultimi concerti del gruppo e così, dopo tanto abbiamo trovato l'energie per pubblicarlo.
D. Quali sono state le tappe più importanti del vostro percorso evolutivo? I momenti, diciamo, in cui avete pensato che le orecchie erano ben collegate al cuore…
R. All'inizio il gruppo nacque per fare un solo concerto, con cinque pezzi messi insieme per l'occasione. Ci fu subito chiaro però, che sarebbe stato interessante continuare. Tappe ce ne furono ovviamente, la prima direi l'incontro con Alex Fabbro che divenne il nostro manager e produsse il nostro primo disco per la sua etichetta, oltre ad organizzare molti concerti. Il punk tirato e teatrale che suonavamo all'inizio presto si trasformò naturalmente in hardcore… Poi arrivarono i cambi di formazione che ci hanno permesso di evolvere la musica, ad esempio il periodo in cui andavamo sul palco con un computer da tavolo - non c'era il laptop al tempo - e suonavamo pezzi composti con tutte queste parti digitali; ad occuparsi di questo aspetto era un brillante programmatore, Furio Rupnik. Di questa musica però non è rimasta traccia perchè non registrammo mai nulla! Penso che fu con Paolo De Piaggi, già presente in quella formazione con computer, che il gruppo ha dato musicalmente il meglio di sè: Paolo si rivelò fin da subito il musicista perfetto per Marco e me." Loris Zecchin, Solar Ipse 2014.
LATO UNO
01 _ Lucertole 10:18
02 _ Come Un Fiore 7:56
LATO DUE
01 _ Un Solo Giorno 8:12
02 _ Distrutto Ogni Parere Contrario 8:24
(C) + (P) 2013
LP
Marco Cossetti _ electric bass _ voice
Stefano Giust _ drums
Paolo De Piaggi _ electric guitar
Published posthumously in 2013 as LP, the fourth album as Le Bambine in the last line up as a trio. The title "1994" is taken from the year in which the music was composed but also, wants to remind in a way, the 1984 by George Orwell. The four long tracks presented on this record are the last compositions from this band. These music (art-rock?) go directly into your veins, deeply, with intriguing structures that include also improvisation: obscure music, carnal/intellectual, with very strong texts... There are lots of reasons if after 19 years it came out: honestly, we think this music is great! The work is mastered by american The Norman Conquest (www.thenormanconquest.net), musician who plays among others in Cosa Brava with Fred Frith, a great sound engineer who works for many labels, including Tzadik. The artwork of the LP is made by fantastic dutch artist Rik Van Iersel (www.rikvaniersel.nl). From a text reworked of Adriano "Magou" Di Gasparo: "In the late Eighties, the Northeast of Italy seemed like a theatre for a sort of 'rock renaissance', often predating the stylistic, crossover approach which would dominate the following decade: Le Bambine hybridated their initial hard core punk sound with hard-rocking elements, funk, jazz, a vigorous melodic approach and, at the end, improvised elements - with a result close to art rock. The band was active between the years '87 and '95, they had several lineup changes: the group was formed by Marco Cossetti on electric bass, Stefano Giust on drums, Orfeo Ciampa on electric guitar and Vito Ciampa on voice. Later, Orfeo cames out and was replaced by Teho Teardo and after him, came Paolo De Piaggi and the group became a stable trio, with the defection of Vito (Marco start to sing). Le Bambine, despite the ironic name and lightweight, was an uncompromised group, a powerful live-band, occasionally theatrical and multimedia with hundreds of concerts and dozens of support-acts, such as the first Italian tour of Primus, Fugazi, Fishbones, Verbal Assoult, D.O.A., Fuzztones, Seers, Flashtones, Marphy's Low, The Haters (Survival Research Laboratories), Negazione, Silverfish, etc. Define the music they have done over the years is not easy because they had a continuous evolution that has led them to develop, album after album, new sound explorations, builded with rock, punk, free jazz, free improvisation, hard -core, electronic and avant-garde. These were the years of the first cross-over, the mixing of the styles to create an unique, new sound."
For more info: https://lebambine.wordpress.com
"(…) Valore documentale in primo piano per questo live del gruppo friulano, registrato nelle fasi finali della loro breve ma intensa carriera. Chi/cosa erano Le Bambine? Allora, diciamo che a differenza degli argonauti del crossover che in quel periodo stavano spuntando come funghi (siamo inizi '90), la band esplodeva in una sorta di hardcore rivoltato nella sua intima essenza, da individuarsi in un punto imprecisato tra il funk destrutturato e singultante degli Stump e le esperienze di casa SST. Lacerazioni e strappi del tessuto sonoro con voce tetrale, naif, quasi un nudo accompagnamento "staccato" dalla musica. Per altri versi, per quell'allungare le note in atmosfere fintamente docili, può starci altrettanto bene il paragone con la prima stagione del post rock: catatonia non ancora ripulita da quell'aria di solennità "messa cantata style" che anni dopo affosserà il genere. La storia del nostro rock nazionale passa anche attraverso le gesta de Le Bambine e questo LP è qui per ricordarcelo.
P.S. Risponde alle due domandine qui sotto Stefano Giust, batterista della band all'epoca e prorietario dell'etichetta Setola di Maiale, un catalogo "monstre" di titoli veleggianti nelle musiche di ricerca più incredibili che possiate immaginare.
D. Perchè oggi l'uscita di questo live de Le Bambine realizzato nel 1994? Volevate chiudere un cerchio? Era una registrazione che già all'epoca pensavate di destinare al supporto fonografico ma varie circostanze ne hanno impedito la stampa?
R. Volevamo chiudere un cerchio. Abbiamo fatto dischi differenti nel corso di quegli anni e questa musica, che oggi esce vent'anni dopo che è stata composta, è la somma delle nostre esperienze di allora. Saremmo dovuti andare in studio e registrare questi brani come da prassi, ma ci siamo sciolti poco prima. C'era però questa registrazione, fatta su minidisk ad uno degli ultimi concerti del gruppo e così, dopo tanto abbiamo trovato l'energie per pubblicarlo.
D. Quali sono state le tappe più importanti del vostro percorso evolutivo? I momenti, diciamo, in cui avete pensato che le orecchie erano ben collegate al cuore…
R. All'inizio il gruppo nacque per fare un solo concerto, con cinque pezzi messi insieme per l'occasione. Ci fu subito chiaro però, che sarebbe stato interessante continuare. Tappe ce ne furono ovviamente, la prima direi l'incontro con Alex Fabbro che divenne il nostro manager e produsse il nostro primo disco per la sua etichetta, oltre ad organizzare molti concerti. Il punk tirato e teatrale che suonavamo all'inizio presto si trasformò naturalmente in hardcore… Poi arrivarono i cambi di formazione che ci hanno permesso di evolvere la musica, ad esempio il periodo in cui andavamo sul palco con un computer da tavolo - non c'era il laptop al tempo - e suonavamo pezzi composti con tutte queste parti digitali; ad occuparsi di questo aspetto era un brillante programmatore, Furio Rupnik. Di questa musica però non è rimasta traccia perchè non registrammo mai nulla! Penso che fu con Paolo De Piaggi, già presente in quella formazione con computer, che il gruppo ha dato musicalmente il meglio di sè: Paolo si rivelò fin da subito il musicista perfetto per Marco e me." Loris Zecchin, Solar Ipse 2014.
SIDE ONE
01 _ Lucertole 10:18
02 _ Come Un Fiore 7:56
SIDE TWO
01 _ Un Solo Giorno 8:12
02 _ Distrutto Ogni Parere Contrario 8:24
(C) + (P) 2013