LIVE AT RADIO KAIROS/REMINDER
GRAVIDA (MaryClare Brzytwa, Patrizia Oliva, IoIoI) feat. KANOKO NISHI / STEFANO GIUST
SOLD OUT
Patrizia Oliva _ oggetti _ voce
MaryClare Brzytwa _ flauto traverso _ voce
IoIoI _ chitarra acustica _ oggetti _ voce
Kanoko Nishi _ koto _ oggetti
Stefano Giust _ percussione _ oggetti _ voce
Gravida è un fantastico trio di improvvisazione tutto al femminile composto da MaryClare, Patrizia e IoIoI: hanno all'attivo un disco pubblicato da Incisioni Rupestri, disco che riesce a fondere magistralmente l'elettronica all'elettro-acustica e che consiglio vivamente di procurarvi. In questa occasione il trio si accosta alla musicista giapponese, ma residente a San Francisco, Kanoko Nishi (così come MaryClare; entrambe hanno studiato musica al Mills College) e Stefano Giust. Il quintetto genera una musica totalmente improvvisata e totalmente acustica, radicale e sciamanica, psichedelica, inclassificabile; il concerto è stato suonato e trasmesso in diretta da Radio Kairos di Bologna, all'interno della trasmissione Reminder (curata settimanalmente dalla stessa Patrizia).
"(...) Patrizia Oliva introduce la performance delle Gravida che vedrà Kanoko Nishi al koto, Mary Clare Brzytwa al flauto e Stefano Giust agli oggetti e alle percussioni; oltre a Ioioi (chitarra) e Patrizia Oliva medesima alle voci. È il flauto ad aprire le danze... mentre sotto sembra ci sia un fuoco in combustione (è Giust?), il fiato è come un treno lento in lontananza, una vaporiera. È un progetto fatto di distanze, viaggi e spostamenti questo qui. Percussioni e sfregamenti sotto un lento sibilo… corde e fiato parlano linguaggi lontani, primitivi… ma intanto qualcosa continua a macinare tappeti schizofrenici del tutto moderni. Queste due tendenze si scontrano palesemente, finché in mezzo non si erge la voce (anzi Le voci) a fare da paciere. Resta un ronzio di insetto dentro a un bicchiere di vetro, cresce, ricompare il fischio. Psichedelia leggera leggera, con le percussioni a mettere disordine. Mani che applaudono in mezzo a questa indefinitezza, respiri pesanti, è gioco di scontri… session che va su&giù. Perdo il segnale, voci sepolte da serie di suoni "inqualificabili", quello caramelloso del flauto sembra stonare in tutto ciò, ma sono proprio i contrasti a fare vivere questa musica pentacefala. È colonna sonora per un balletto fatto a testa in giù (il segnale ora va e viene). La chitarra acustica (?) pizzica armonici mentre sotto continua a macinare il fuoco percussivo e a lamentarsi il koto… uno zoo sonoro vero e proprio; parte poi una specie di baccanale fatto di menadi danzanti, urla animalesche e battere di mani. Potrebbero ricordare la NoNeckBluesBand / Embryo o gli episodi più out di Ummagumma (figlioccio semi-ripudiato dagli stessi Floyd). Ancora più spontanee, se possibile; sì sono 3 minuti di rito bacchico e rumori lanciati verso la luna… si scarica però. Il flauto incalza stavolta e pare ridare corpo ad un ritmo condannato a morte, Patrizia lascia la voce ad attendere finché una sorta di rinascita non avviene… è un movimento che si avvita su sé stesso, si contorce, muore, rinasce… poi spunta un’altra voce da maestro orientale non proprio a posto (o semplicemente in pace col suo mondo), si eleva a mettere ordine tra i vari suoni di strumenti: ne esce fuori una specie di mantra-rap (giuro!) col koto, il flauto, la chitarra… tutti a ricamare la colonna sonora del balletto di prima. A testa in giù, ovviamente. Finisce con un applauso self made, proprio come una comunità che suona solo per sé stessa in un giorno di festa. Quindi, tra le frequenze della radio, si inserisce una musica “normale” (cover dei Talking Heads) che risulta quasi inascoltabile. Trenta minuti di altro. Grazie." LHOOQ's blog, 2009.
"(...) In linea con il catalogo setolare è il secondo disco delle Gravida che vede il terzetto base addizionato dal setol-fact-totum Stefano Giust e dalla kotoista Kanoko Nishi. Un unico brano - o meglio un'unica lunga impro a base di flauto, chitarra acustica, koto, voci, piccole percussioni e oggettistica varia - registrato in diretta a Radio Kairos di Bologna, per una musica libera e liberata, alla maniera dei Red Crayola della ‘parabola’, ma con più logica e cognizione di causa. Musica per non musicisti suonata da musicisti. Ottima l'intesa e la compartecipazione dei cinque, per un suono percussivo e selvaggio, dai forti connotati sciamanici, che finisce per simboleggiare una specie di saga dionisiaca scomposta e sfrenata. Un rito pagano e psichedelico, ma di un onirismo molto fisico e poco spirituale, che lascia l'amaro in bocca per il (probabile) prematuro split di questo ensemble (MaryClare Brzytwa è rientrata negli Stati Uniti)." Mario Biserni, Sands-zine 2010.
01 _ Live at Radio Kairos/Reminder 25:24
(C) + (P) 2010
SOLD OUT
Patrizia Oliva _ objects _ voice
MaryClare Brzytwa _ flute _ voice
IoIoI _ acoustic guitar _ objects _ voice
Kanoko Nishi _ koto _ objects
Stefano Giust _ percussion _ objects _ voice
Gravida is a fantastic trio of improvised music, formed by MaryClare, Patrizia and IoIoI. In this live recording they played with two guest. Free improvised music, totally acoustic without electronics. Strange music.
"(...) Patrizia Oliva introduce la performance delle Gravida che vedrà Kanoko Nishi al koto, Mary Clare Brzytwa al flauto e Stefano Giust agli oggetti e alle percussioni; oltre a Ioioi (chitarra) e Patrizia Oliva medesima alle voci. È il flauto ad aprire le danze... mentre sotto sembra ci sia un fuoco in combustione (è Giust?), il fiato è come un treno lento in lontananza, una vaporiera. È un progetto fatto di distanze, viaggi e spostamenti questo qui. Percussioni e sfregamenti sotto un lento sibilo… corde e fiato parlano linguaggi lontani, primitivi… ma intanto qualcosa continua a macinare tappeti schizofrenici del tutto moderni. Queste due tendenze si scontrano palesemente, finché in mezzo non si erge la voce (anzi Le voci) a fare da paciere. Resta un ronzio di insetto dentro a un bicchiere di vetro, cresce, ricompare il fischio. Psichedelia leggera leggera, con le percussioni a mettere disordine. Mani che applaudono in mezzo a questa indefinitezza, respiri pesanti, è gioco di scontri… session che va su&giù. Perdo il segnale, voci sepolte da serie di suoni "inqualificabili", quello caramelloso del flauto sembra stonare in tutto ciò, ma sono proprio i contrasti a fare vivere questa musica pentacefala. È colonna sonora per un balletto fatto a testa in giù (il segnale ora va e viene). La chitarra acustica (?) pizzica armonici mentre sotto continua a macinare il fuoco percussivo e a lamentarsi il koto… uno zoo sonoro vero e proprio; parte poi una specie di baccanale fatto di menadi danzanti, urla animalesche e battere di mani. Potrebbero ricordare la NoNeckBluesBand / Embryo o gli episodi più out di Ummagumma (figlioccio semi-ripudiato dagli stessi Floyd). Ancora più spontanee, se possibile; sì sono 3 minuti di rito bacchico e rumori lanciati verso la luna… si scarica però. Il flauto incalza stavolta e pare ridare corpo ad un ritmo condannato a morte, Patrizia lascia la voce ad attendere finché una sorta di rinascita non avviene… è un movimento che si avvita su sé stesso, si contorce, muore, rinasce… poi spunta un’altra voce da maestro orientale non proprio a posto (o semplicemente in pace col suo mondo), si eleva a mettere ordine tra i vari suoni di strumenti: ne esce fuori una specie di mantra-rap (giuro!) col koto, il flauto, la chitarra… tutti a ricamare la colonna sonora del balletto di prima. A testa in giù, ovviamente. Finisce con un applauso self made, proprio come una comunità che suona solo per sé stessa in un giorno di festa. Quindi, tra le frequenze della radio, si inserisce una musica “normale” (cover dei Talking Heads) che risulta quasi inascoltabile. Trenta minuti di altro. Grazie." LHOOQ's blog, 2009.
"(...) In linea con il catalogo setolare è il secondo disco delle Gravida che vede il terzetto base addizionato dal setol-fact-totum Stefano Giust e dalla kotoista Kanoko Nishi. Un unico brano - o meglio un'unica lunga impro a base di flauto, chitarra acustica, koto, voci, piccole percussioni e oggettistica varia - registrato in diretta a Radio Kairos di Bologna, per una musica libera e liberata, alla maniera dei Red Crayola della ‘parabola’, ma con più logica e cognizione di causa. Musica per non musicisti suonata da musicisti. Ottima l'intesa e la compartecipazione dei cinque, per un suono percussivo e selvaggio, dai forti connotati sciamanici, che finisce per simboleggiare una specie di saga dionisiaca scomposta e sfrenata. Un rito pagano e psichedelico, ma di un onirismo molto fisico e poco spirituale, che lascia l'amaro in bocca per il (probabile) prematuro split di questo ensemble (MaryClare Brzytwa è rientrata negli Stati Uniti)." Mario Biserni, Sands-zine 2010.
01 _ Live at Radio Kairos/Reminder 25:24
(C) + (P) 2010